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Autore: bruciato    10/02/2014    0 recensioni
Anime Oscure è un opera in corso di scrittura di genere Low Fantasy.
Ambientata nel regno di Landor,segue le vicende dei maggiori esponenti di quest'ultimo,dal Re ai Cavalieri Neri, suo protettori, includendo nobili e popolani. Giochi, guerre, intrighi e complotti si alternano nella Città Illuminata, dove siede il giovane Re Vaan Destiryon.
Cyrith, regno da sempre nemico di Landor, si muove a Est, mentre da Nord arriva Cesar Brambe, figlio del Re ucciso e spodestato da Lance Destiryon, padre di Vaan.
Dalla Linea Stricta, a Sud, arrivano voci preoccupanti sul ritorno dei non-morti. Non molti credono al ritorno di quei traditori del reame, considerando la loro stessa esistenza leggendaria.
Genere: Dark, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La cena era iniziata già da qualche minuto, quando finalmente gli riempirono la brocca del vino. Come sempre la sala era splendidamente adornata. E come sempre erano presenti stuoli di tavoli dove vi erano raccolti il fior fior della nobiltà di Landor.

I Neri erano tutti presenti, compresa La Vipera, che era stata investita il pomeriggio stesso. Parlottava con Il Cacciatore e Arathon, perlopiù. Seth Lunac invece pareva quasi estraneo al mondo, quella sera. Le promesse spose erano state portate sul suo stesso tavolo, ora più lungo delle altre volte, ma Vaan ormai non le guardava più come prima. Prima o poi avrebbe dovuto scegliere, ma non se la sentiva di farlo in tempi brevi. Per ora, voleva continuare a fare come aveva sempre fatto, ovvero a stare con le puttane, soprattutto Alexya. Quella rossa lo mandava in visibilio al solo pensiero. Stasera forse l’avrebbe richiamata ancora una volta nelle sue stanze, come ormai soleva fare da un mese a questa parte. Nell’ultima settimana gli aveva anche proibito di andare con altri clienti, pagandone comunque il tempo rubatole.

-Vaan, dobbiamo parlare. - disse sua madre dal nulla.

-Che vuoi? Stiamo mangiando, non si può rimandare a domani?- rispose lui, un pò infastidito.

- No, adesso. - Poi il tono si fece più basso, onde evitare che altri ascoltassero il resto della frase. - Devi richiamare gli uomini dal Castello di Ghiaccio. Cesar lo cingerà presto d’assedio, perderemo quei soldati. -

Un altro atto di codardia di sua madre. Vaan non avrebbe mai acconsentito. Suo padre lo avrebbe forse fatto?

- Non se ne parla, tra meno di una settimana tutte le forze del regno arriveranno lì. Cesar verrà circondato. -

- Ma allora sei proprio un incosciente! Tra una settimana! Si, se fossero solo cavalieri. Ce ne vorranno almeno due, dato il numero delle armate. E quando arriveranno lì, troveranno solo cadaveri Destiryon e Cesar si sarà già dileguato, prendendo altre strade per arrivare qui. Dammi retta, una buona volta! -

- Non dirmi quello che devo fare. Io sono il Re, io decido, io comando le truppe. Tu non conti nulla. -

- Oh, invece io conto eccome…viziato buono a nulla! - L’insulto riecheggiò nella testa di Vaan più e più volte.

- Ringrazia la fortuna che siamo a tavola. Uno schiaffo ora, non te lo avrebbe tolto nessuno. - rispose cercando di apparire il più distaccato possibile.

- Non oseresti..! - fece sua madre, sfidandolo con lo sguardo.

La tentazione di lasciare un segno su quella bella faccia di sua madre era forte. Ma poi, si trattava ancora di sua madre ? O era solo una sforna-eredi di prima categoria per suo padre ? Decise però di contenersi. L’ultima cosa che doveva fare era dare un immagine di un Re debole e incatenato dalla sua impulsività.

Un Re dev’essere il più contenuto e moderato degli uomini in presenza del pubblico.” gli aveva detto suo padre Lance qualche anno fà.

Decise di seguire il consiglio, quella sera. La tensione iniziò a svanire qualche secondo dopo, per poi riemergere più forte di prima. La porta della stanza si aprì violentemente, e ne uscì Logan Lunac con un volto che dire furioso era un eufemismo, accompagnato da alcuni suoi fedeli soldati. Prese il suo posto in completo silenzio e iniziò a strappare il cibo dalle mani di alcuni presenti. In pochi si erano accorti di tutto ciò, la maggior parte delle persone beveva e rideva scherzosamente. Solo quelli del suo tavolo e quello di Logan notarono quella belva che era più furiosa del solito.

“ E adesso cos’ha questo folle?” si domandò Vaan.

Logan restò in silenzio tutta la serata, finchè non prese parola quando anche i dolci vennero serviti. Battè sul bicchiere per attirare l’attenzione e prese poi parola quando tutti gli rivolsero lo sguardo. Suo padre era accanto a lui.

- Miei nobili lord…e ladies. - e rivolse uno sguardo direttamente al tavolo di Vaan, dov’erano le quattro pretendenti. - Vorrei chiedere al nostro illustre Signore se può accordarmi il permesso di chiamare i musicisti e iniziare le danze. Questo dev’ essere un giorno di festa!-

Un hoy! generale si levò da tutte le voci.

“ Chissà che ha in mente..” rimuginò Vaan.

- Permesso accordato, Logan! Che entrino i suonatori! - ordinò il Re.

E quelli arrivarono in un battibaleno, come se già sapessero di ciò che dovevano fare. Si posizionarono fronte a tutti i tavoli, orizzontalmente, e presero a suonare una vecchia ballata triste e romantica, “I pianti del leone”.

Da quello che Vaan ricordava, trattava di un uomo che perdette la sua donna, e che pianse diversi notti fino a quando ella non gli apparve in sogno, dicendogli che era ormai nel regno di Larse. Si chiamavano pianti del leone perchè si diceva era riferita al Re Titus III, che perdette sua moglie di malattia dopo pochi anni averla sposata, di cui era innamoratissimo.

Le coppie si formarono velocemente nella sala, e presto la maggior parte degli ospiti stava danzando. Dal tavolo di Vaan però non si era alzato nessuno. Guai a pretendere il ballo da sua madre, o dalle sue contendenti. Nemmeno Logan aveva preso a ballare, mentre suo padre Sèregor danzava con sua moglie Alissa. Anche ai Cavalieri Neri, che erano sempre e comunque la scorta del Re, non era concesso di danzare, per i motivi detti sopra. Eppure, Logan ebbe l’ardire di avvicinarsi al tavolo del Re, e di prendere una sedia per sedersi accanto a lui. Prima di poggiare il sedere, però, La Vipera lo bloccò con una mano sul polso.

-Lascialo, Cèdric.- ordinò Vaan. -Fallo sedere.-

La Vipera mollò la presa e Logan si sedette dietro al Re. I Neri lo fissavano in totale silenzio, in contrapposizione con le musiche festanti dei musicisti. Dove tutti gli altri si divertivano, loro si squadravano a vicenda, finchè il Lunac non prese parola.

-Mio Re, voi non danzate? Avete quattro splendide donzelle, le faccia divertire!- lo incalzò.

Arathon sorrise, inaspettatamente. -Non ha tutti i torti! Divertitevi!-

La Montagna doveva essere più ubriaca del solito per dare ragione a Logan Lunac. Vaan incrociò lo sguardo di Amber Arcadia.

E va bene, facciamo questa pagliacciata.”

-Amber. Volete danzare con me?- chiese alla mora.

-Sarà un onore mio Signore.- rispose quella prontamente.

Vaan non poté non notare gli occhi di Gwen che si abbassavano; poteva soltanto immaginare la disperazione che la stava affliggendo. La cosa lo divertiva.

Così si alzarono dal tavolo per mischiarsi assieme agli altri danzanti. Vaan però faceva sempre in modo di mettersi in modo da poter ben vedere il suo tavolo, con i Neri, Logan, sua madre e le sue altre damigelle. Il suo sguardo oscillava continuamente dalla pelata del Lunac al seno della sua compagna di danze Amber. Poi però vide che Logan si avvicinò a Gwen Allister, chiedendogli qualcosa. Dalla faccia di rifiuto di lei, Vaan capì che gli aveva chiesto un ballo. Poi gli sussurrò qualcosa all’orecchio e la bionda, contro ogni aspettativa, cedette. I Neri fissarono Vaan, attendendo un suo ordine. Lui fece cenno di acconsentire.

Voglio vedere dove vuole andare a parare.”

Così anche Logan e Gwen iniziarono a danzare. Gregor Allister era dall’altra parte della sala con sua moglie Alexandra.

Vaan, aiutandosi con dei passi di danza che conosceva, si avvicinò astutamente ai due, non riuscendo però a udire cosa si stavano dicendo.

Poi Vaan vide la mano di Logan che si abbassava e sfiorava le natiche della bionda. Della sua bionda. Anche i Neri avevano visto, dal tavolo. Questo era troppo.

Seth aveva già la mano sull'elsa di spada.

Con un gesto della mano più che chiaro diede ordine di circondare Logan. Subito dopo fece fermare la musica con un battito di mani. I Neri erano già attorno al Lunac. Voci si sparsero nella sala. Tutti si ammutolirono.

-E questo che significa?- chiese Logan a Vaan.

-Ti ho concesso di ballare con lei, ma le mani devono restare al loro posto.-

- E’ quello che è successo! - urlò di risposta quello.

-Non credo proprio. Prendetelo, ha bevuto troppo!- ordinò Vaan.

-Con piacere, mio Signore.- fece Arathon.

Logan estrasse un pugnale e lo frappose fra lui e il gigante.

-E se invece adesso io vi taglio a pezzetti a tutti e quattro? Hm? Così vediamo quanto siete coraggiosi mentre vi cascano le budella! -

Sèregor Lunac si fece strada tra la gente.

-Fermi, fermi. - disse. - Mio figlio ha bevuto troppo, è vero. Scusatelo, vostra maestà.- Logan rinfoderò il pugnale, e così fecero anche i Neri con le loro armi.

-Nessuno mi deve scusare! So difendermi da solo!- urlò Logan, guardando in cagnesco un po' tutti.

- Ritirati nelle tue stanze, sarà meglio per tutti. - gli chiese Vaan.

- Tu poi mi hai stancato, ciccione! Io ti faccio fuori!- fece Logan a Arathon.

Ma alla fine se ne andò, barcollando mentre si dirigeva verso l’uscita. In realtà Vaan non l’aveva salvata dalle “grinfie” di Logan perché era realmente interessato a Gwen. Era stato più un istinto di possessione, che aveva da sempre. Gwen era “roba” sua, e soltanto sua. Così com’era suo il reame, il palazzo, e tutti gli abitanti di Landor.

 

Posò il mantello sulla sedia, e salutò Alexya con un bacio sulla fronte. Era addormentata.

-Mmm..buonasera..- rispose assonnata.

-Buonasera. Passata bene la serata?-

-Abbastanza… e tu? - disse mentre si stropicciava gli occhi.

-Non ti dico che gran divertimento…Preparami il bagno.-

-Non sono la tua serva! - Esclamò quella.

-Ti pago, fai quello che voglio io.- rispose Vaan.

-Prima devo dirti una cosa.-

-Dopo. Sono stanco,adesso.- tagliò corto il Re.

-No, adesso...sono incinta.-

-Succede alle puttane. Dai il bambino a qualche vecchia sterile, farai anche del bene.- gli consigliò il suo Signore.

-Voi non capite! Sono stata solo con voi in questo periodo. Il bambino è vostro!-

Il sangue si gelò nelle vene del Re. Terrore e felicità si mescolarono insieme in un turbinio di emozioni; la testa pesava. Crollò a terra, udiva solo la voce spaventata e ovattata di Alexya che andava a chiamare il Cacciatore.
 

  
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