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Autore: TheHeartIsALonelyHunter    13/02/2014    3 recensioni
“Bé, so che non è proprio un momento fantastico per te…” fece notare lei, reclinando lievemente la testa. “E pensavo che avessi bisogno di tutto il supporto morale possibile!”
Harry sorrise, sentendo le guancie diventare d’un tratto di fuoco: nessuno aveva mai fatto un gesto così carino per lui.
Certo, forse non così estremo, ma di sicuro era stato un bel pensiero.
“È stato… Davvero un bellissimo regalo, ti ringrazio”.
[Decima classificata al contest "Mielandia-A very sweet world" indetto da AllisonMonster]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Harry/Luna
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nome su forum: TheHeartIsALonelyHunter
Nome su EFP: TheHeartIsALonelyHunter
Titolo: Labbra all’amarena
Rating: Verde
Tipo di Coppia (se c'è): Het
Tipologia di storia: One-Shot
Pacchetto: BonBon Esplosivi
Avvertimenti: What if?, Missing moments
Genere: Fluff
Note Autore: Non sapendo se il succo di amarena rimanesse anche sulle labbra, ho deciso di “inventarmi”, diciamo, questo dettaglio. Avevo deciso di finire la storia con un bacio tra i due, questo il motivo del titolo. Ma poi ho deciso per il finale che c’è alla fine, dunque diciamo che il bacio è “sottinteso”.
 
Le caramelle ricaddero tutte davanti ai suoi occhi con un rumore fragoroso che risuonò per tutta la Sala Grande. La tavolata dei Serpeverde si voltò immediatamente, e Draco sghignazzò come suo solito, divertito dalla scena che aveva davanti.
Harry non capì cosa l’avesse stupito di più: se quella cascata di dolciumi così improvvisa o il viso che gli sorrise non appena alzò lo sguardo da quella miriade di invitanti prelibatezze.
“Luna!” esclamò, sorpreso. Avrebbe voluto dire tante cose in quel momento. Ma tutto quello che gli uscì dalla gola fu uno stupido e alquanto soffocato “Che ci fai tu qui?”.
La ragazza alzò le spalle, senza scomporsi o mostrare segni di irritazione a quella domanda così idiota.
“Ho sentito che non sei voluto venire a Hogsmeade” spiegò, la voce calma e calda che oramai Harry aveva imparato a conoscere. “E allora ho pensato di portare Hogsmeade da te!”
Il ragazzo osservò con sguardo critico la catasta di dolci: tra gli altri, riusciva a distinguere Api Frizzole, Gelatine Tutti i Gusti+1, Cioccorane e tante di quelle leccornie che non gli sarebbe bastata tutta la vita per finirle.
“Hai svaligiato Mielandia, per caso?”
Luna si concesse un breve e delicato sorriso.
“La commessa sembrava piuttosto contenta quando mi ha visto arrivare alla cassa…”
Harry non poté fare a meno di ridacchiare. Quella ragazza era tutta matta…
“Non avresti dovuto, davvero” tentò lui, poco convinto.
Vicino a lui, Ron lo guardava con uno sguardo carico di una tale golosità che Harry dovette battergli la bacchetta sulla mano che si stava dirigendo, furtiva, verso la catasta di dolcetti.
“Non vorrai mica finirli tutto da solo…” brontolò quello, ma si limitò ad una smorfia e ad uno sbruffo.
“Bé, so che non è proprio un momento fantastico per te…” fece notare lei, reclinando lievemente la testa. “E pensavo che avessi bisogno di tutto il supporto morale possibile!”
Harry sorrise, sentendo le guancie diventare d’un tratto di fuoco: nessuno aveva mai fatto un gesto così carino per lui.
Certo, forse non così estremo, ma di sicuro era stato un bel pensiero.
“È stato… Davvero un bellissimo regalo, ti ringrazio”.
Luna gli rivolse uno stentato sorriso e scosse la testa lievemente facendo tintinnare gli orecchini a forma di barbabietola, come a dire “Figurati”.
“Ma ti sarà costato una fortuna…” gli fece notare Harry, capendo solo allora la portata del gesto della ragazza.
Lei si portò una mano davanti e la scosse, decisa.
“Nulla di cui tu debba preoccuparti, Harry!” ribatté, tentando di non farlo agitare. “Hai già troppi Gorgospizzi per la mente”.
Il ragazzo ridacchiò. Ormai non si chiedeva neppure più cosa accidenti fosse un Gorgospizzo. Era strano: era davvero entrato così profondamente nel mondo di Luna Lovegood da non stupirsi più quando diceva cose fuori dall’ordinario? O meglio, fuori dall’ordinario degli altri?
“Provane uno!” lo incoraggiò lei, dolcemente, in un tono tra il deciso e il materno. Harry era quasi certo che quello sarebbe stato il tono che Lily avrebbe usato con lui per intimargli di fare qualcosa… Se solo avesse avuto il tempo di fare la madre.
Gli occhi di Harry vagarono per alcuni istanti nella catasta, alla ricerca di qualcosa che non avesse già saggiato, di qualcosa di cui non avesse neppure mai sentito il sapore. Sentì il desiderio, prorompente e violento, di qualcosa di nuovo, qualcosa che non avesse mai provato.
“Sono sicura che questo non l’hai mai neppure notato” commentò Luna, come se avesse letto i suoi pensieri. Harry cominciava a pensare seriamente che quella ragazzina capisse i pensieri che affollavano, confusi, la sua mente.
Prima che il ragazzo avesse potuto dire qualcosa, la ragazza aveva teso la bacchetta verso la catasta e aveva sussurrato, appena percettibile, “Accio BonBon”.
Nella sua mano volò quello che sembrava un normalissimo bon-bon, una palletta scura che assomigliava a cioccolato o qualcosa di simile. A vederla lì, sul palmo di Luna, Harry ricordò con una fitta di disgusto e di malinconia prorompente quelli che zia Petunia preparava ogni anno per il compleanno di Dudley, e quell’unica volta in cui, con una lesta mossa di mano, era riuscito ad afferrarne uno e a mangiarlo: era stata probabilmente l’unica volta in cui avesse mangiato un dolce a Privet Drive, l’unica volta in undici anni in cui avesse avuto l’occasione di provare qualcosa che non fosse la collosa pasta di zia Petunia o la zuppa molliccia che gli veniva rifilata con malagrazia ogni domenica mentre Dudley si ingozzava come un maiale.
Sembravano tanto lontani quei bei tempi andati…
Così lontani rispetto a quella Guerra orrenda…
Così lontani rispetto alle persone che se n’erano andate e se ne sarebbero andate…
“Provalo!” tentò Luna di nuovo, porgendogli, il palmo bianco e minuscolo rivolto verso l’alto, il piccolo BonBon.
Harry stentò un istante poi l’afferrò, certo che avrebbe avuto lo stesso sapore che quella prima infrazione alla regola aveva avuto.
Invece non fu così.
Appena entrato in bocca, il ragazzo sentì il BonBon esplodere, rilasciando un gusto all’amarena che lo lasciò senza fiato. Fu così sorpreso che per un istante rimase interdetto, senza dire una parola.
Poi diede un primo morso, e un secondo, e un terzo, finché il BonBon non si sciolse lentamente nella sua bocca. Ma il sapore di amarena rimase, forte e persistente lungo l’interno delle guance e sulla lingua, dove era “esploso” in tutta la sua potenza.
Luna lo fissava raggiante, o almeno a Harry parve così.
“Cosa…” si azzardò, accorgendosi che anche i denti che sfiorava con la lingua sapevano di amarena.
“BonBon esplosivi” spiegò lei, sorridendo ancora di più. “Sono davvero strepitosi, non trovi?”
Harry non seppe trovare una risposta.
“A molti piacciono meno delle Gelatine Tutti i Gusti +1… O delle Cioccorane… Ma io li preferisco”, spiegò lei, mentre Harry si passava la lingua lungo le labbra che, anche quelle, sapevano di amarena. “Perché sono speciali”.
Il ragazzo non rispose. Si limitò ad alzare lo sguardo su Luna e a ringraziarla con un sorriso stentato e imbarazzato. Luna rispose con un altro sorriso e poi si avviò, saltellando, al tavolo dei Corvonero.
Harry non parlò per alcuni istanti.
“Davvero strana, non trovi?” commentò Hermione, senza sapere bene come altro definire Luna.
“Strana?” ribatté Ron. “Io direi inquietante… E tanto”.
“Gli ha fatto un bellissimo regalo, Ronald!” commentò la ragazza. “È stata molto gentile…”
“O anche molto folle” le fece notare lui. “Insomma… Hai idea di quanto le sarà costato?”
“È anche questo che rende il gesto speciale, non trovi?” esclamò Hermione. “Il sacrificio che ha dovuto fare per avere tutti quei dolci… E solo per Harry…”
Il ragazzo non aveva ancora ripreso l’uso della voce, e ascoltava il discorso degli amici come un passante distratto ascolta i dialoghi di chi gli cammina accanto: afferrava poche parole, e tutte gli arrivavano sfumate e poco udibili.
Harry deglutì, tentando di far ripartire la salivazione che si era bloccata.
C’era ancora sapore di amarena…
 
Lo sentì prima ancora di notare il movimento sospetto dietro al quadro: rumore di passi sommessi e di respiro affannoso.
“Ermellino in amore” disse senza scomporsi, e il ritratto si aprì davanti a lei. La ragazza sorrise.
“Ciao, Harry!” esclamò al nulla.
“Luna!” sentì, in una direzione imprecisata davanti a lei. “Come sapevi che…”
“I Potamotti mi hanno sussurrato all’orecchio che eri qui” sorrise la ragazza, portando una mano davanti a sé, alla ricerca del tessuto liscio.
“Ahi!” si sentì. “Era il mio naso!”
“Scusa” ridacchiò Luna. Finalmente avvertì il solido del Mantello dell’Invisibilità, e con uno strattone lo lasciò cadere a terra.
Harry era davanti a lei, gli occhiali calati lievemente sul naso, gli occhi che sorridevano dolcemente, le labbra sporche di qualcosa che sembrava succo di amarena.
Luna sorrise divertita.
“Sai, ho mangiato tutti i BonBon che c’erano tra i tuoi dolci…” sussurrò il ragazzo con un sorriso imbarazzato, passandosi, impacciato, la lingua sulle labbra nel tentativo di cancellare il succo, facendola ridere lievemente.
“Sei venuto fin qui solo per dirmi questo?” domandò Luna, ancora ridacchiando.
Il ragazzo non parlò per alcuni istanti. Poi prese un sospiro profondo e disse, la voce lievemente incrinata:
“No, per la verità”.
Harry mosse un passo verso la ragazza. Lei non indietreggiò e non mostrò di voler allontanarsi.
“Volevo… Ringraziarti, tutto qua, Luna” spiegò, unendo le mani nervoso. “E… Ed è strano, perché… Mi sono praticamente infilato in un Dormitorio solo per dirti grazie, e… E probabilmente, anzi, sicuramente, avrò infranto almeno dieci regole di Hogwarts…”
Fece una pausa. Sembrava sul punto di dover dire qualcosa di molto, molto importante, e Luna lo lasciò fare.
“Questo perché… Luna, io non so cosa… Insomma, io… Non so se…”
Stava andando letteralmente nel panico. La ragazza sorrise e si alzò sulle punte per posargli una bacio lieve sulla guancia. Harry spalancò gli occhi per un istante, e la fissò stupito.
“Anch’io, Harry” sussurrò semplicemente Luna.

 
  
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