Non
ricordo molto di quel che ho sognato quella notte. La notte che ho
passato avvolta nelle braccia di Dante mentre fuori la tempesta
continuava ad infrangersi contro le imposte. I vetri tremavano sotto
l'ululato del vento e le gocce di pioggia battevano forti insieme a
qualche chicco di grandine che minacciava di infrangere in mille
pezzi le finestre.
Piovve
tantissimo quella notte, eppure da quando mi lasciai cullare dal
dolce suono della sua voce, bassa e calda, ogni ricordo è
diventato
offuscato.
Quel
di cui sono certa è che quella notte, per la prima volta
dopo tanti
anni, non ho avuto quell'incubo.
Il
freddo delle ombre che oltrepassano il mio esile corpo di bambina
è
stato sostituito dal calore familiare ed accogliente del corpo di
Dante.
Ma
ora ogni volta che torno a dormire da sola, sento sempre più
bisogno
di quel calore vicino a me.
Sono
passati diversi mesi ormai da quando sono arrivata alla Devil May
Cry, in questo periodo di tempo siamo andati spesso in missione, sia
da soli che in compagnia di Lady o Trish, o di entrambe. Siamo
riusciti ad organizzare un piano fisso di attacco, coordinando i
nostri movimenti e le nostre capacità. Il tutto è
avvenuto nel modo
più naturale possibile. Durante una lotta, uno sguardo o un
semplice
cenno basta a far capire ad entrambi cosa fare, dove andare e come
agire. Lady mi ha spesso accennato a questa cosa, dicendo frasi del
tipo "Lavorate in perfetta sincronia" oppure "Vi
capite come se foste un'unica persona", il che mi ha fatto
riflettere parecchio. Ho passato diverse notti insonni pensando a
cosa potesse essere a legarmi così saldamente a Dante, che
ci ha
fatto avvicinare in un così breve tempo.
Non
mi ci è voluto assai a capirlo, ma prima di ammetterlo ci ho
impiegato parecchio, in parte per la mia testardaggine, in parte
perché realmente risulta come una cosa assurda.
Quello
che mi lega a Dante, fin dall'inizio non è solo una semplice
complicità, come molti lo avrebbero inteso osservandoci una
prima
volta. Si tratta in realtà di un reagire alle azioni
dell'altro in
modo naturale, ho compreso quasi subito che una certa azione di
Dante, anche un minuscolo gesto sta a significare qualcosa e dunque
io devo comportarmi in un certo modo, allo stesso modo, lui si muove
in funzione ai miei movimenti. Si tratta dell'amore che io provo per
lui.
Progressivamente,
a partire da una semplice simpatia che si può provare per un
collega, che poi è diventato un sincero affetto per un
amico, alla
fine me ne sono innamorata.
È
stato così stupido da parte mia, rendermi così
vulnerabile e cedere
a quel sentimento, nonostante la certezza che sarei rimasta ferita
presto o tardi, è inutile negarlo. Succede sempre
così, quando
tieni troppo a qualcosa rischi di perderlo così velocemente
da non
accorgertene neanche, rimanendo puntualmente fregato.
Inoltre,
a parte la paura, c'è anche la questione
dell'età. Andiamo, come
potrebbe reagire un quarantenne sentendosi dire da una ragazza di
neanche venticinque anni che è innamorata di lui? Mi
riderebbe in
faccia senza dubbio.
Dunque
sono arrivata alla conclusione che rivelargli i miei sentimenti per
lui sarebbe la scelta peggiore, nonché la più
umiliante da fare.
Ciononostante,
non riesco per nulla a far finta che non sia così. Se solo
Dante
avesse un briciolo di perspicacia in più se ne sarebbe
accorto già
da un pezzo, ma è meglio che le cose rimangano
così.
Nel
frattempo, ho riempito il mio blocco da disegno, con un sacco di
schizzi in cui lui è ritratto, ognuno diverso dall'altro. Ne
ho
fatto persino uno dove c'è lui con i piedi sulla scrivania,
seduto
sulla sedia in bilico su due gambe e sempre la solita rivista aperta
sulla solita pagina ed appoggiata sul viso.
Ogni
volta che ho potuto l'ho ritratto velocemente. Una volta mi ha anche
beccato, ma io ho chiuso il blocco prima che potesse vedere la
moltitudine di disegni lui ritraenti. Sarebbe alquanto imbarazzante.
Pur
non avendo mai detto niente a nessuno di quel che provo per lui, Lady
è riuscita a capirlo da sola, anche se neanche lei me l'ha
detto
esplicitamente.
Riguardo
Trish invece, ho deciso di oltrepassare l'antipatia provata
inizialmente, per passare ad un totale stato di indifferenza nei suoi
confronti, o almeno è quel che provo a fare. Un'altra cosa
che ho
dovuto confessare a me stessa è che sono profondamente
gelosa di
come lei si comporta quando c'è Dante. Per quanto mi sia
costato
riconoscere l'innamoramento per Dante, nulla mi è costato di
più
che ammettere di essere gelosa di Trish. Ed è illogico, dato
che
effettivamente io e Dante non siamo fidanzati né nulla del
genere.
Dunque quando c'è lei tendo a non lasciar trapelare alcuna
emozione,
quando invece dentro le budella mi si ritorcono tanto da farmi venire
i crampi allo stomaco. La cosa peggiore è che non posso far
nulla
per evitare che lei gli gironzoli intorno con tutta quella
intimità.
E più ascolto i miei pensieri più mi sento stupida.
Per
distrarmi in questi mesi ho scritto spesso, molto spesso, a mia zia.
Le avrò inviato in tutto almeno una decina di lettere in cui
le ho
raccontato molte cose, tra cui l'andamento del lavoro in agenzia.
Spesso le ho inviato una seconda lettera ancor prima che potesse
rispondere a quella precedente e mentre le mie sono spesso lunghe
almeno una pagina intera, le sue non hanno mai superato una manciata
di righe dove più o meno ripete sempre le stesse cose: che
le manco,
vuole che torni a trovarla ma che allo stesso tempo è
contenta che
mi sia stabilita in una città, tra l'altro non molto lontana
dal mio
paese natale.
Un
giorno Dante mi ha chiamato mentre stavo preparavo il pranzo in
cucina.
L'ho
raggiunto nello studio e l'ho trovato davanti alla porta con la posta
appena arrivata tra le mani.
Mi
porge una busta -Questa è per te, da parte di tua zia.-
La
prendo e la apro strappandola da un lato. -E' strano, non le ho
inviato nulla di recente.- ma quando tiro fuori il contenuto mi
accorgo che non è una semplice lettera.
È un invito.
Ad una festa.
Per il mio compleanno.
Il 16 luglio.
Questo venerdì.
Esattamente fra tre giorni.
-Voglio
morire...- mormoro abbandonandomi sul divano senza smettere di
fissare l'invito tra le mie mani.
-Che
è successo?- Dante si è avvicinato, evidentemente
perplesso e mi ha
preso dalle mani il cartoncino bianco e spesso che tengo tra le mani.
Lo ha letto con un sopracciglio alzato rimirando l'invito avanti e
dietro:-Beatrix Blanchard e accompagnatore...-
E
dopo una lunga pausa in cui ha continuato ad osservarlo, ha
commentanto semplicemente dicendo:-Mh, è in rilievo.-
Spalanco
gli occhi allibita.-In rilievo? Mia zia mi ha appena invitata ad una
festa a casa sua per il mio compleanno e tu te ne esci dicendo che la
scritta è "in rilievo"?!-
-Hai
ragione... in genere è il festeggiato che organizza le feste e
spedisce
gli inviti.- continua, prendendomi in giro. Mi lancia la lettera in
grembo.-Non stai avendo una reazione un po' esagerata?-
-No,
tu non capisci.- Mi prendo la testa tra le mani, massaggiandomi le
tempie.
-Sarà...
comunque se ci vuoi andare dimmelo, così ci organizziamo per
partire.- va a sedersi alla scrivania dove inizia a sfogliare il
giornale di oggi.
-No,
non ci voglio andare. Le feste organizzate da mia zia sono
terribili!- mi lamento sdraiandomi sul divano con la faccia contro i
cuscini.
-Continuo
a pensare che tu stia esagerando. E poi, pensandoci bene, è
il tuo
compleanno, credo che quell'invito sia solo una formalità.
Devi
andarci, è la tua festa in fondo.-
Mugugno
dei versi di lamento contro il cuscino.
-Non
capisco proprio perché ti lamenti, non può essere
così male.-
Mi
alzo di scatto.-Non hai idea di quel che sarà questa festa.-
e torno
in cucina.
-Quindi
ci andremo?- mi chiede dallo studio, ricevendo però, solo
uno sbuffo
come risposta.
Abbiamo
pranzato in silenzio. Io decisamente seccata e lui che tra un boccone
e l'altro mi ha lanciato qualche sguardo.
-Dante
che c'è?- gli domando alla fine, stufa di avere i suoi occhi
addosso.
-Mi
chiedevo soltanto perché non mi avessi detto che
venerdì è il tuo
compleanno.-
-Non
vedo per quale motivo avrei dovuto farlo, è solo un
compleanno. Non
lo festeggio ormai da quando sono andata via di casa e a dirla tutta
non capisco perché mia zia, così all'improvviso,
abbia deciso di
organizzare una festa per me.-
Bussano
alla porta. Si alza per andare ad aprire mentre io inizio a
sparecchiare.
-Vuoi
qualcos'altro?-
-No
sono a posto.-
Alla
porta è Morrison, lo sento parlare con Dante mentre lavo i
piatti e
le posate. A quanto pare stanno discutendo riguardo il "lasciare
l'agenzia chiusa per qualche giorno" e "se lui può
prestargli la sua macchina per il viaggio". Nonostante io non
abbia esattamente espresso il mio consenso di andare a quella
stramaledetta festa, lui sta già organizzando tutto.
Non
è che non voglia proprio andarci a questa festa,
è che conoscendo
mia zia, vorrà fare una cosa in grande. Molto in grande. Il
che
implicherà un sacco di invitato, la maggior parte dei quali
io non
conoscerò neanche di nome o di vista, insieme a tutte quelle
cose
sfarzose e superficiali che piacciono a lei.
Però
Dante in fondo ha ragione.
È
il mio compleanno in fondo.
Ed
è tanto tempo che non vado a trovare mamma e papà.
-Così
rischi di bucarlo il piatto...-
Sussulto
quando Dante mi compare alle spalle, mi giro e lui sta osservando
abbastanza divertito il modo in cui sto sfregando energicamente la
stoviglia tra le mie mani.
Mi
volto per nascondere il rossore sulle mie guance:-Ti serve qualcosa?-
-Solo
delle tazze per il caffè- E dopo averle prese si mette a
preparare
il caffé.
-Non
puoi più dire di no ormai...-
-Lo
so-
Finisce
di preparare il caffé per lui e Morrison.-Sapevo che
comunque volevi
andarci a quella festa...- mi dice tonrando di là.
"Lo
so." penso.
-Lady,
devo per forza provarmeli tutti?- Sarà la quarta volta che
dico la
stessa cosa, mentre indosso un'altro dei vestiti che Lady mi ha
portato quel pomeriggio. "Le notizie girano subito" mi sono
detta quando lei si è presentata con due buste stracolme.
-Senti,
lo so che non hai voglia, neanche io ne ho se devo proprio dirtelo.
Ma non puoi andare al tuo compleanno in jeans e t-shirt.- Mi risponde
seduta sul mio letto a braccia incrociate, già pronta ad
esprimere
eventuali critiche su ciò che indosso.
-Ma
allora perché non mi dai un vestito a caso e basta? Che
bisogno c'è
di provarli?-
-Perché
se le cose si devono fare, allora vanno fatte per bene.-
Sbuffo.
Tiro su la zip dietro e mi guardo bene allo specchio.
È
un abito lungo e nero, con vari ricami sulla gonna e con qualche
strass qua e là a donargli dei punti luce.
Lady
alza un sopracciglio:-Levatelo immediatamente.- e riprende a frugare
nelle buste, finché non tira fuori un altro abito che a
vederlo
sembra quasi dello stesso colore dei miei capelli.
-Questo
dovrebbe andar bene.-
Me
lo lancia ed io lo indosso velocemente.
Osservo
il mio riflesso allo specchio, non mi sta poi così male,
però...-Non
credi che sia troppo rosso così? Sono un po' troppo
appariscente.-
-Devi
essere appariscente, è il tuo compleanno. E poi
così risalta di più
il tuo colorito pallido.-
-Infatti,
sembro un cadavere.- replico storcendo la bocca.
-Smettila,
non è vero. Tra l'altro lo spacco a lato ti slancia
parecchio e col
giusto paio di scarpe starai benissimo.-
-Lady
non ti facevo così attenta a quel che una persona indossa.-
-Come
ti ho già detto: se una cosa va proprio fatta, tanto vale
farla bene.-
Faccio
spallucce:-Se lo dici tu-
E
anche se alla fin fine, questo vestito non mi sta poi così
male, un
presentimeno strano mi aggroviglia lo stomaco, facendomi ancora
dubitare sul fatto che andare a questa festa sia una buona idea.
L'angolo
di Lilith!
Vi
ricordate quando esattamente otto giorni fa dissi che ci sarebbe
voluto un po' prima del nuovo aggiornamento? Beh scherzavo! LOL
Ahahaha
sinceramente non me l'aspettavo neanche io, ho iniziato a buttar
giù
qualche idea subito dopo aver pubblicato l'ultimo capitolo e nel giro
di poco mi sono accorta di aver già riempito diverse pagine
di file!
XD
Ehehehehe
finalmente ci siamo arrivati, quanti di voi aspettavano questo
momento, eh? :3
Spero
che vi sia piaciuta la prima parte un po' più introspettiva,
spero
di non risultarvi prolissa c.c
Fatemi
sapere in una recensione cosa ne pensate, aspetto le vostre opinioni.
Nel frattempo vado a lavorare al prossimo capitolo ;)
Al
prossimo chappy,
Lilith.