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Autore: Selhin    17/06/2008    2 recensioni
La mia prima FF, un pò tanto vecchiotta///Corro, inciampo, riprendo fiato e ricomincio a correre…Il mio obbiettivo, l’infermeria…Là dove Lei sta dormendo. Si ne sono convinto, Lei sta dormendo… Deve dormire! Non può. Non può essere morta!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La città del silenzio

Ciao a tutti!!!!! Ecco qua il 5 capitolo della mia fic su Final Fantasy VIII!!! Anche questa volta tratto la parte del viaggio di Squall…non ho nessuno da ringraziare, perché nessuno mi ha recensito T-T povera me, ma allora non piace a nessuno la parte di Rinoa??? Accidenti…bè spero che almeno questa di Squall sia di vostro gradimento…e se state leggendo, come sempre, vi chiedo di farmi sapere che ne pensate per favore!!! Grazie a tutti!!!

Un abbraccio, Selhin

 

 

 

 

La città del silenzio

 

 

 

 

Finalmente sono arrivato alla fine dei binari. Ad attendermi, trovo una stazione fatiscente. C’è della sabbia chiare per terra, possibile che ci sia un deserto?

Ti sistemo bene sulle spalle e riprendo a camminare.

Dopo che, ieri, ti ho rivelato i miei pensieri, mi sento molto più sereno.

Sono quasi ottimista. Sento che posso farcela.

Forse però era meglio se non partivo da solo. Sono stanco, stremato. E’ tutta la notte che cammino.

E adesso che sono arrivato in fondo ai binari?

Adesso che sono in questa specie di stazione? Cos’ho risolto?

Non so nemmeno dove sono di preciso.

Dove dovrei andare, da che parte?

Sospiro di stanchezza. Mi scappa uno sbadiglio.

No, devo fermarmi un attimo, così conciato non arriverei da nessuna parte.

E peggio che mai se comparisse qualche mostro, non riuscirei proprio a combattere in queste condizioni. Adesso cerco un posto riparato e ci riposiamo, Rinoa.

Mi guardo attorno con circospezione, non si è mai troppo tranquilli. Mi sfrego gli occhi e sento un rumore alle mie spalle. Mi volto di scatto ma non vedo nulla. Mi volto ancora, e la luce del sole mi acceca per un attimo. Si è aperto un varco fra le nubi.

Resto lì immobile, il sole pallido che mi riscalda debolmente. Che bella sensazione, starei qui ore. Poi ancora quel rumore, e questa volta vedo in lontananza due figure scure, in controluce. Mi copro gli occhi con la mano e prendono le sembianze di un uomo e una donna. L’uomo mi fa dei cenni con la mano.

E’ un’allucinazione?

Poi sento gridare il mio nome. No, questo non posso essermelo immaginato. Faccio un passo verso di loro e finalmente capisco. Come ho fatto a non riconoscerli, soprattutto lui, con quella cresta dorata alla luce del sole e quell’espressione da fesso stampata sulla faccia tatuata. Ma come fa a essere sempre così allegro, proprio non capisco. Lei è bella e austera come sempre, anche se non è il tipo di bellezza che mi attrae. I capelli ordinati e legato dietro il capo, non un ciuffo fuori posto. Gli occhi seri ma che lasciano intravedere una certa malinconia. Finalmente mi si avvicinano e devo ammetterlo, sono quasi felice di vederli.

Quasi?

Va bene, sono felice di vederli.

  - Squall, ma ti rendi conto di quanto sei in ritardo? E’ da ieri che ti aspettiamo qua…- sta dicendo Quistis. Non sembra arrabbiata sul serio. Sorride, come se in realtà ci fosse sotto qualcos’altro.

  - La principessina non si è ancora svegliata?- chiede Zell senza prestarle ascolto, come sempre. Scuoto la testa in un segno di dissenso e Quistis attacca - Forse con il bacio del principe, riuscirebbe a svegliarsi, no?-

Li guardo confuso poi mi sento il volto in fiamme. Accidenti devo essere arrossito, perché loro mi guardano divertiti. Ah, bene. E’ così che trattano il loro comandante?

Mi dirigo verso un piccolo muretto e metto giù Rinoa, che come sempre, è ancora immersa in questo suo sonno profondo. E di colpo mi sento rispondere quasi seccato, come per cambiare discorso - Siete venuti fin qua solo per dirmi questo?-

Loro ridacchiano ancora un po’ poi tornano seri - Stai andando a Esthar giusto? Veniamo con te…- dice Quistis mentre Zell continua battendosi, come fa sempre, il pugno sul petto - Siamo la scorta di Edea!-

Li osservo sempre più confuso - Cosa…?-

  - Si sono offerti di farmi da “guardia del corpo” fino all’arrivo a Esthar.- conferma una voce alle mie spalle.

Mi volto e vedo la Madre avanzare verso di noi, sorridente, com’era una volta. Come la ricordavo.

  - Perché vuoi andare a Esthar? – mi sento domandare incuriosito, anche se in fondo non me ne importa poi molto. Quello che importa a me, è cosa farò io una volta a Esthar.

La Madre, intanto, si è messa a spiegarmi di dover incontrare un certo dott. Odine, che l’aiuterebbe a sbarazzarsi dei suoi poteri di strega.

Vado a riprendere Rinoa in spalla, e la guardo per un istante.

Poi, sento delle grida provenire dalle vostre spalle.

Una voce molto familiare. Mi volto ancora e vedo altre due sagome correre verso di noi. Naturalmente sono le due persone mancanti, e anche stavolta mi tocca ammettere di essere felice di vedere anche loro. Selphie ci raggiunge per prima, il vestito giallo svolazzante nel movimento, i capelli castani pettinati in quel modo assurdo, gli occhi verde acceso. Riprende fiato poi si volta verso Irvine che ci ha raggiunto subito dopo di lei. Con il suo solito cappello da cowboy appoggiato sulla testa, e l’aria da spaccone dipinta sul volto.

  - Finalmente ragazzi, pensavo non tornaste più…-

  - La prossima volta allora ci vai tu in esplorazione Zell.- risponde Selphie seccata. Poi mi guarda con uno sguardo indecifrabile. Un misto tra divertimento, malizia e spensieratezza. Mi si avvicina e dice - Ehi Squall, tutto bene? Rinoa dorme ancora?- mi chiede preoccupata, poi mi viene ancora più vicino e mi bisbiglia all’orecchio, ma con un tono perfettamente udibile da tutti

  - E’ così carina quando dorme vero? - colgo il lampo di divertimento nei suoi occhi. E per la seconda volta mi accorgo di essere arrossito. Perchè poi.  Scuoto la testa e cambio nuovamente discorso, sentendo il viso sempre più caldo. Che imbarazzo, non sono mai arrossito in vita mia!

  - Lasciamo perdere…- dico con voce roca -…piuttosto, dove siamo? Sapete come arrivare a Esthar? -

Selphie si apre in un sorriso smagliante e batte le mani divertita - Aaaahhh, non dirmi che sei arrossito davvero!!!-

Gli altri si mettono a ridere. Ma perché si divertono così tanto a prendermi in giro? Sono così ridicolo?

  - Selphie dai, smettila di fare arrabbiare Squall.- le dice Irvine con un finto tono di rimprovero. So che in realtà vorrebbe dirle di continuare, lo capisco dal suo sguardo compiaciuto.

Ridono ancora un po’, poi Selphie, finalmente, sembra riacquistare un po’ di serietà - Abbiamo cercato a nord e sud ma non abbiamo trovato niente. Quindi proporrei di andare a est adesso!-

Gli altri annuiscono e s’incamminano dietro a Irvine. Sospiro, mi sistemo meglio Rinoa sulle spalle, e li seguo rassegnato.

 

 

  Dopo circa un’oretta di cammino arriviamo in un luogo molto strano. Sembra una sorta di deserto, ma c’è qualcosa di diverso. C’è un silenzio irreale, quasi inquietante.

  - Ma dove siamo finiti?- domanda Zell. Bella domanda, vorrei saperlo anche io.

Edea si guarda attorno per un istante poi avanza davanti a noi per pochi passi.

  - Credo di aver capito…- dice guardandoci.

  - Madre, voi sapete dove siamo?- le chiede Quistis guardandola.

La Madre sospira - Non ne sono sicurissima…una volta avevo sentito che per raggiungere la città del silenzio, Esthar, bisognava attraversare un luogo detto “ Lago Salato”…ma non sono sicura che sia questo…-

Cala un lungo silenzio nel quale credo, tutti riflettiamo sul da farsi.

  - Certo che è un luogo molto inquietante.- dice Selphie rabbrividendo.

  - Ragazzi ascoltatemi…- ci facciamo tutti seri mentre Edea inizia a parlare. - Voglio essere sicura di una cosa…se per caso la strega, dovesse prendere di nuovo possesso di me, non fatevi dei problemi e combattete contro di me.-

Cala un altro, lunghissimo silenzio. - Oh Madre, perché dite questa cose brutte?- le chiese Selphie.

  - Ha ragione…- mi sento dire senza accorgermene -…non parliamo di queste cose, sennò poi si avverano. Non ve lo dicevano da piccoli? Bè io ci credo, quindi cambiamo discorso…-

Mi guardano stupiti - Giusto, Squall ha ragione.- dice Zell - E poi non devi preoccuparti, ci siamo noi con te…non accadrà nulla! - e si batte di nuovo il pugno sul petto.

  - Grazie ragazzi…- Edea ci guarda sorridente e forse, anche un po’ commossa.

  - Forza che aspettiamo…- continua Selphie -...in fondo adesso stiamo viaggiando per la felicità di tutti!- e si volta a guardarmi, con lo stesso sguardo indecifrabile di poco fa. Oh, no. Non ricominceranno a prendermi in giro?

Ho cambiato discorso per non parlare di cose tristi, ma non volevo certo diventare l’oggetto della loro prossima conversazione.

Mi volto senza dare retta alle loro risate divertite, e ricomincio a camminare.

  - Avanti Squall…non fare il permaloso! - mi dice la voce di Zell alle mie spalle, ma lo ignoro, come ignoro quella di Selphie che cerca di convincermi che non c’è nulla di male. E ignoro anche i vani tentativi di Quistis di farli smettere. Anzi no. Grazie Quistis

 

 

  Dopo parecchie ore e svariati mostri che hanno cercato di attaccarci, siamo ancora qua dentro. Non riusciamo a trovare l’uscita di questo posto.

Stiamo camminando per l’ennesima volta, sull’orlo di un burrone, dalla cui vista, si nota solo un’immensa distesa di sale. Mi fermo un attimo a guardare meglio, anche per riposarmi e riprendere fiato, quando noto che la sabbia, anzi il sale, mosso dal vento, va come a sbattere contro una parete. Ma io non vedo nessuna parete.

Alzo una mano davanti a me e incredibilmente sento qualcosa.

  - Ragazzi…- urlo loro -…credo di aver trovato qualcosa!- si avvicinano a me e capisco. Questa è una scala!

Ma com’è possibile?

Mi sistemo Rinoa in modo che non possa cadere, e inizio ad arrampicarmi. E’ proprio una scala, e dopo un primo sguardo disorientato, anche gli altri iniziano a salire. In cima noto che si è aperto un buco in mezzo al nulla.

  - Sembra una galleria…- mormoro a me stesso. Arrivo in cima e, restio, mi ci infilo dentro. E poi cado per terra con un urlo.

Gli altri mi seguono a ruota, e dopo essermi assicurato che tu stia bene ti riprendo sulle spalle. Poi la piattaforma dove stiamo inizia a muoversi.

  - Ho un brutto presentimento…- sentenzia Zell spaventato. E in effetti, anche io.

Lentamente, la struttura si alza e comincia a salire. Dev’essere una sorta di ascensore. Sale per un periodo che sembra infinito poi, finalmente, si ferma. E davanti a noi appare lo spettacolo più straordinario che abbia mai visto.

Sono sicuro che sarebbe piaciuto anche a te.

Un’immensa città, super tecnologica, si distende davanti a noi.

Ecco, forse siamo arrivati a Esthar finalmente!

Siamo nella città del silenzio, Rinoa!

 

   
 
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