Rees

"Soffierà nel vento una lacrima
Che tornerà da te
Per dirti ciao, ciao
Mio piccolo ricordo in cui nascosi anni di felicità, ciao
E guardami affrontare questa vita come fossi ancora qui..."
{Tiziano Ferro; Per dirti ciao

- So che ami quest'idea quanto me, ma non puoi continuare ad evitarmi ogni volta che ci incrociamo!
Quella discussione stava andando avanti da troppo tempo ormai, e Hyo iniziava ad avercene abbastanza.
- Mettiamo bene in chiaro le cose, ragazzina: più stiamo lontani meglio è.
Lei le lanciò un'occhiata risentita. - Non sono una ragazzina. E non potrai continuare a scappare per sempre. È stato tuo padre a programmare questo matrimonio, non puoi disubbidire a lui.
Hyo scoppiò in una risata fredda senza felicità. - Faccio quello che voglio, Rees.
- Lo vuoi capire che lui è il tuo signore?
- Lui è mio padre.
Rimasero immobili a fissarsi per qualche secondo. Gli occhi verdi di lei erano carichi di ogni sorta di rimproveri, ma Hyo non ci fece neanche caso.
- Vedi di crescere un po', Hyo. Non puoi fare sempre quello che vuoi - sentenziò alla fine lei voltandogli le spalle e incamminandosi verso le sue stanze. Anche lui fece lo stesso, stringendo i pugni per la rabbia.
Per quale motivo suo padre gli aveva programmato un matrimonio? Non avrebbe dovuto farlo. Glielo aveva giurato, l'aveva giurato sulla sua stessa dignità. Eppure ora aveva rotto il giuramento così, come per gioco.
Ho diciannove anni, dannazione, pensò. Dovrei decidere io cosa farne della mia vita.
Salì le scale che portavano alle sue stanze quasi di corsa, stringendo e rilassando convulsamente i pugni. Non capiva cosa passava nella mente del padre, e secondo lui non l'avrebbe mai capito. Fino a quattro anni prima non avrebbe mai avuto il coraggio di spezzare un giuramento. Un loro giuramento.
Aprì la porta della sua camera con rabbia, e con altrettanta violenza la sbatté dietro le sue spalle. Si avvicinò ad una catenella appesa al soffitto sul lato sinistro del suo letto e la tirò verso il basso. Pochi minuti dopo, un'ancella spuntò da dietro la porta.
- Avete chiamato, mio signore? - domandò con estrema gentilezza.
- Portami una tisana, perfavore.
Lei si esibì in un inchino veloce. - Arriva subito.
Quando se ne fu andata, Hyo si lasciò cadere sul letto, disperato. Il matrimonio ci sarebbe stato tra pochi mesi, e lui ancora non riusciva ad abituarsi all'idea. Si sarebbe sposato, avrebbe preso il posto di suo padre, avrebbe avuto dei figli con quella ragazzina... E lei aveva appena quindici anni.
Hyo si passò una mano sul viso, e la barba leggermente sfatta gli graffiò il palmo. Quelle erano tutte le cose che da ragazzo aveva programmato di fare con Anya.
Ma lei non è qui, si ricordò. Lei non è qui e non ritornerà.
Aspettò la tisana sdraiato su quel letto morbido solo per poco tempo, immerso nei suoi pensieri e nelle preoccupazioni che gli rodevano l'animo.

.:: Angolo dell'autrice ::.
Finalmente sono riuscita a scrivere il terzo capitolo <3 Anche se è cortissimo.... ç___ç Penso che scriverò solo 5 capitoli di questa parte della storia... In fondo è successo ben poco nella vita di Hyo quando Anya se n'è andata ^_^
Hyo: Ben poco. BEN POCO. Mi stai facendo sposare una ragazza e lo chiami ben poco?!
Guarda il lato positivo: potevo ucciderti. E in fondo Rees è una figa.
Hyo: Effettivamente...
Ed è anche simpatica quando non la fai arrabbiare.
Hyo: Smettila. Non voglio tradire Anya!
Ahaha, tesoro, la penna ce l'ho io, non tu ;) Beh, lasciamo Hyo ai suoi problemi <3
Alla prossima!

Vì