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Autore: Kurotsuki    17/02/2014    3 recensioni
"Inuyasha? Spesso vieni a prendermi nel presente e così volevo sapere…volevo sapere se per te la mia presenza qui è così importante”.
Kagome ama Inuyasha ma i sentimenti di quest'ultimo sono molto confusi e non riesce a rendersi conto di ciò che per lui è veramente importante. Come si comporterà il mezzo demone?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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« INUYASHA!» Continuava ad urlare l'impostora.« SBRIGATI ,TI PREGO! TRA POCHI ISTANTI IL VELENO INIZIERÀ A FARE EFFETTO! NON C'È PIÙ MOLTO TEMPO!» Seguitava insistentemente.
Nel frattempo, i miei occhi seguivano il volto di Inuyasha, era in evidente panico, lo conoscevo bene, sapevo che, nonostante il suo lato istintivo volesse combattere, la paura di poter perdere una di noi due lo bloccava. Avrei voluto dirgli che ero io quella vera, quella reale, quella viva...quella che non avrebbe mai perso e quella che da sempre gli voleva bene. Avrei voluto confessargli parecchie cose ma, in quel momento rimasi in silenzio, muta come una codarda. In realtà, proprio come Inuyasha, anch'io avevo paura, pensavo che, qualunque cosa gli avessi detto, lui non mi avrebbe creduta e avrebbe salvato Kikyo lasciandomi tra le grinfie di quel mostro.
«INUYASHA!» Persisteva quel maledetto falso.
Inuyasha restava in silenzio, molto strano per uno come lui. Mi chiedevo che avesse in mente, mi domandavo cosa stesse pensando, se fosse indeciso su chi salvare, come avrebbe agito...già, forse, ero io la più confusa in quel frangente....Ero insicura, dentro di me albergavano una miriade di pensieri negativi ma, una piccola parte di me continuava a ripetermi:" Tranquilla, andrà tutto bene..."...Si, dovevo avere fiducia in lui, credevo in quello stupido mezzo demone, in cuor mio, sapevo che avrebbe fatto la scelta giusta. Feci un respiro profondo e...
«AAAAAH! MA INSOMMA VUOI DECIDERTI O NO?!?» Urlai. Non volevo pronunciare il suo nome, non io, non in quella situazione.
Udite le mie urla, Inuyasha accennò un sorriso e, continuando a brandire Tessaiga, si preparò a scagliare un Kongosoha verso Morinobu. I numerosi cristalli di diamante che si vennero a creare, trafissero brutalmente il corpo del demone ma senza ucciderlo, il suo vero obiettivo era l'antidoto, l'attacco, infatti, era servito a far cadere la boccetta con l'antidoto dalla veste di Morinobu.
«T...tu...maledetto scarto...come hai osato...» Pronunciò il demone che adesso giaceva a terra privo di energia.
«E tu hai il coraggio di definirti un Dio? Tsè, guardati, sei stato ridotti a brandelli da uno dei miei attacchi più deboli. Non vali niente.» Schernì Inuyasha continuando a pavoneggiarsi come un idiota. Era questo uno dei tanti lati che meno sopportavo, odiavo quel suo vantarsi di tutto ciò che lo riguardava: io di qua, io di là, sono il più forte, i miei attacchi sono potentissimi...si dava più arie di una prima donna...Sono certa che, se avessi continuato a rivolgergli la parola, gli avrei ordinato di mettersi accuccia ma, almeno per quel momento, decisi di non intervenite.
Inuyasha avanzò qualche passo, prese la boccetta che conteneva l'antidoto e, dando le spalle al suo nemico, si fermò davanti al bivio: a destra io, a sinistra colei che sembrava essere Kikyo. Rimase qualche attimo a riflettere e, restando immobile, tornò a rivolgersi al suo avversario.
«Ehi, tu...Pensi davvero che non me ne sarei accorto? Mi spiace per te ma, la sacerdotessa che conoscevo un tempo, non avrebbe mai reagito così davanti ad una situazione come questa, non avrebbe mai urlato il mio nome in modo così sconsiderato e, meno che mai, mi avrebbe supplicato di salvarla. La sacerdotessa che conoscevo, non era così...già, non era così. » Proferì con tono malinconico.
Continua a pensare a lei..Dentro di lui, Kikyo è ancora viva.. Adesso, nella mia mente c'era spazio solo per quel pensiero. Ero a conoscenza dei sentimenti di Inuyasha ma, assistere ad una scena del genere e vedere il suo volto turbato, era tutta un'altra storia.
Si diresse verso Kikyo e, dopo averla guardata negli occhi per un istante, squarciò la sua figura a mani nude, quello che ne rimase furono dei frammenti di legno portati via dal vento. Subito dopo, Inuyasha si voltò e lanciò un Maidou Zangetsuha accompagnato da un urlo frustrante, Morinobu venne risucchiato da una delle numerose fratture che si erano venute a creare e sparì per sempre nel regno dei morti. Passo dopo passo, si pose davanti a me, a me che non riuscivo a guardarlo negli occhi...Mi liberò dalla presa dell'albero e subito precipitai al suolo...
Finalmente libera. Pensai sollevata incurante del dolore per la caduta.
«Sei un disastro.» Commentò Inuyasha con le mani ai fianchi. Era serio oltremisura. «Forza, aggrappati a me.» Continuò e, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, mi sistemo delicatamente sulle sue spalle.
Dopo l'accaduto, nessuno di noi proferì parola, io non ne avevo il coraggio e lui...lui chissà a cosa pensava...attorno a noi c'era solo quiete e in lontananza, si riusciva a percepire il flebile verso di alcuni grilli che annunciavano l'imminente arrivo della sera.
Eravamo ancora lontani dal villaggio quando Inuyasha decise di sostare in mezzo al bosco. Era stanco, affamato e, probabilmente, anche spossato.
«Devo averl lasciato nei paraggi la tua borsa.» Disse pensieroso guardandosi attorno. «Ah, eccola laggiù. Aspettami qui, vado a prenderla.»
Si comportava in un modo decisamente atipico, era generoso, premuroso e, in un certo qual modo, anche affettuoso, mi sentivo a disagio di fronte a tutte quelle attenzioni da parte sua. Mi trovavo seduta alle pendici di un albero, già..un altro e prima che potessi rendermene conto, mi ritrovai a seguire la figura di Inuyasha che via via si faceva sempre più vicina.
«Ecco qua, prima di ritrovarti pensavo potessi essere affamata così mi sono portato dietro la tua borsa.» Spiegò sedendosi accanto a me.
«Poi hai visto Kikyo e hai scordato tutto il resto... »Idiota, ero solo una grandissima, stratosferica idiota, mi pentì quasi subito di aver pronunciato quelle parole ma, ormai, le avevo dette e non potevo che darmi ripetutamente della stupida. Inuyasha non rispose e continuò a fissare il fuoco che aveva accuratamente acceso con l'uso del mio accendino.
Il silenzio tornò sovrano. C'era una strana atmosfera quella sera, era tutto eccessivamente buio e il fuoco era l'unica cosa che illuminava, anche se di poco, l'ambiente circostante. Alzai gli occhi al cielo e ammirai le innumerevoli stelle che solo un periodo medievale poteva regalare. Rimasi a lungo ad osservare quel panorama, finché, finalmente, capì il motivo di quell'oscurità: era una notte di tenebra, una notte senza Luna. Subito mi voltai verso Inuyasha che, infastidito, sembrava volesse fulminarmi con quei suoi occhi marroni.
«Beh? Si può sapere che hai da fissare? Mi dai sui nervi.» Disse irritato. Come se fosse semplice. Per un breve lasso di tempo, lui sarebbe stato come me, un umano, ma nonostante questo potesse farmi sentire più vicina a lui, in quel momento, io mi sentivo lontana anni luce dal cuore di Inuyasha. Adoravo guardare il suo aspetto umano, soprattutto quella sera, quando la luce del falò lo rendeva ancora più affascinante.
«Inuyasha?» Chiesi intimorita evitando di incrociare il suo sguardo.
«Si? Che vuoi?» Rispose freddamente.
«Scusami. Per prima intendo, non volevo essere scortese ma l'ho fatto. Ti chiedo scusa.» Continuai.
«Ah, lascia perdere. Ribattè lui. Piuttosto, stai bene?» Domandò voltandosi verso di me.
«Come? Ah, si.» Risposi. «Sai, ad essere sincera, in quei momenti ho avuto un po' di paura.» Confessai. Ero stranamente docile, sentivo che quella sera avrei potuto dirgli tutto senza la minima esitazione.
«Paura? E perché mai? Ero venuto a salvarti no?» Rispose risoluto. A volte, la sua mancanza di tatto mi lasciava perplessa.
«A dirla tutta...»Forza, ormai sei in ballo no? «Ecco...Pensavo avresti salvato Kikyo.» Ammisi timorosa.
«Salvarla dici? Com'è possibile salvare una persona morta?» Considerò. «Ammetto che averla vista mi ha spiazzato ma, io ero in quel luogo per salvarti e niente e nessuno me lo avrebbe impedito.» Continuò. Non sapevo come interpretare quelle parole e così decisi di essere ancora più crudele di quanto già non fossi stata prima.
«È perché le somiglio, non è così? Fai tutto questo per me perché il mio aspetto somiglia al suo, la amavi così tanto che non puoi fare a meno di salvarmi. Non vuoi che anch'io muoia come lei.» Ce l'avevo fatta, ero riuscita finalmente a dirgli quello che da tanto mi portavo dentro, le mie parole erano amare, molto amare ma, io non avevo la minima intenzione di fermarmi. «Mi vuoi al tuo fianco, solo perché le somiglio!» Gli urlai alzandomi di scatto. Ero un mostro, mi sentivo sollevata per il precedente sfogo ma, al tempo stesso, mi sentivo uno stazio. Probabilmente, quelle parole ferirono più me che lui ma, non potevo non pensare che, il mio discorso avrebbe potuto ferirlo e, senza che me ne rendessi conto, sul mio viso iniziarono a scendere delle lacrime che pian piano mi annebbiarono la vista.
«Tu le somiglieresti?» Chiese infuriato drizzando in piedi. «Tu le somiglieresti?» Ribadì afferrandomi il polso destro. «Da sotto quale assurdo punto di vista puoi affermare una cosa del genere?!» Continuò. «Esteticamente sarete anche simili ma Kikyo era una donna elegante, seria, composta e decisamente più aggraziata di te. Tu sei una solo una stupida rozza, per niente elegante e sgraziata sotto ogni immaginazione!» Ad ogni frase avanzava un passo e io non potevo fare altro che indietreggiare. «È vero, la amavo ma questo è successo molto tempo fa, è anche vero che averla vista di nuovo mi ha fatto pensare ma non ho provato quello che intendi tu! Hai ragione, non voglio che tu muoia ma per ben altre ragioni e ti voglio al mio fianco perché nonostante la tua stupidità sei troppo importante per me!» Lo vidi avvicinarsi, tanto da sentire il suo respiro su di me e mi abbracciò con quella delicata brutalità di cui solo lui era capace. Si allontanò leggermente da me e nostri sguardi si incontrarono per l'ennesima volta. «Quanto mi dai sui nervi! »
«Che co...»Non feci in tempo a terminare la frase che subito fece scontrare dolcemente le nostre labbra. Rapido si allontanò e altrettanto rapido tornò a reclamare le mie labbra, questa volta per un bacio più profondo, più impetuoso, così forte da riuscire a buttarmi al suolo, così delicato da rendermi completamente assuefatta da lui, che continuava a tenermi stretta a sè, la sua mano cominciò a scivolare prima sul mio collo, poi sul mio petto. Ero a terra e lui, sopra di me, continuava a baciarmi, ad accarezzarmi e, infine, mi spogliò con dolce sensualità, accompagnando ogni suo movimento con gemini di piacere che accrescevano in me il desiderio di averlo. Insicura ed impacciata, decisi a svestirlo, ricambiando quelle premure che fino a quel momento mi aveva donato ma, cogliendo il mio disagio, fu lui a farlo. Veloce, si tolse di dosso la veste del cane di fuoco, mostrando nudo quel corpo che più volte mi aveva fatto da scudo salvandomi, a volte, anche la vita. Eravamo nudi, distesi sull'erba in una notte di Luna Nuova.
Mi accarezzò il seno e, giocandoci, lo neverò, lo assaporò. L'istante dopo lo sentì entrare in me con forza e decisione ed emisi un gemito di piacere che riecheggiò in tutta la foresta. Le braccia di Inuyasha mi tenevano stretta, mi sentivo in trappola, in una prigione da cui mai avrei voluto evadere, con altrettanta forza legai le mie gambe attorno al suo fondoschiena. Sentì il suo respiro sulla mia spalla, ed io, con gli occhi socchiusi, decisi di godermi appeno quei suoi respiri che tanto mi facevano sussultare. Continuò a muoversi dentro di me, alternando gemini e sospiri. Timidamente, aprì gli occhi e vidi il suo sguardo puntato su di me, sensuale, soddisfatto, come se godesse nel vedere ogni mia singola reazione. D'un tratto, i suoi movimenti si fecero più rudi e veloci, e i nostri gemini più forti. Sentì il cuore scoppiarmi e un calore si espanse in tutto il mio corpo, come un incendio dirompente. I nostri gemiti cessarono e lui, ansimante, continuava a trafiggermi l'animo con il suo sguardo. Non so quanto tempo fosse passato e sinceramente non me ne importò nemmeno, riuscì a sentire i nostri cuori che battevano all'unisono ed era l'unica cosa che importava davvero, mi facevano capire che tutto quello che avevo provato attimi addietro, non era un sogno ma la realtà. Erano serviti solo pochi istanti per scacciare tutte le insicurezze che provava il mio cuore, mi sentì serena, libera finalmente di provare felicità, la vera felicità, quella che solo lui era capace di donarmi. 
Voltai lo sguardo per non dover nuovamente incrociare il suo.
«N...non guardarmi così. È imbarazzante.» Ammisi con un filo di voce.
«Prima però, non sembravi per nulla imbarazzata, o sbaglio?» Considerò Inuyasha con fare ironico.
«Idiota...» Commentai infastidita.
«T... »Provò a rispondere ma riuscì ad emettere un solo fonema. Pronò nuovamente ma continuava a bloccarsi, il suo volto mostrava l'imbarazzo che la sua voce provava a nascondere.
«Emh? Che ti prende?» Chiesi stranita. «Inuyasha? E' tutto apposto?» Continuai a chiedere.
«AAAH! Sta zitta.» Urlò infastidito. «Ti amo brutta stupida! Concluse rifugiandosi sul mio petto.
«Lo so.» Rivelai divertita.Volevo solo stuzzicarti un po'.» Proseguì soddisfatta.
«Coosa?!?» Sbraitò lui in pieno disagio.
Eravamo ancora nudi, distesi in quel prato, ancora abbracciati, ancora desiderosi l'uno dell'altra.
«Inuyasha?» Chiamai dolcemente.
«Che vuoi?» Rispose imbronciato, ancora con il volto nascosto.
«Ti amo anch'io.» Dichiarai contenta.
«Scema. Lo so anch' io.» Concluse.
Le stelle erano ancora alte nel cielo, il fuoco stava quasi per spegnersi ma noi, incuranti di tutto e di tutti, continuammo a restare abbracciati fino a quando, stremati dagli eventi, ci addormentammo l'uno fra le braccia dell'altro. Quella notte, decisi che niente e nessuno avrebbe mai potuto dividermi da Inuyasha, era uno stupido, un egoista e un borioso di prima categoria ma lo amavo, e avamo anche quei lati del suo carattere che non proprio non sopportavo, perchè erano proprio quei lati che facevano di Inuyasha, il mezzodemone della mia vita.

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Faticaccia, faticaccia ma finalmente sono riuscita a trovare un finale (più o meno) degno per la mia storia! Mi auguro di vero cuore di non avervi deluso in nessun modo. ho provato in tutti i modi a rendere il finale degno di tale nome e tutt'ora ho paura di non esserci riuscita, quali sono i vostri pareri? ç__ç
Averla finita mi riempie di gioia ma anche un po' di malinconia, mi spiace, ormai mi ero affezionata XD
Vorrà dire che mi dedicherò anime e corpo (si fa per dire) alla nuova storia che sto scrivendo, spero seguiate anche quella (ma chi sono io per dirvi una cosa del genere? T_T). Spero di risentirvi presto! =^^=
   
 
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