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Autore: Masayume Pachirisu    19/02/2014    2 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Wao... non sono mai riuscito a fare quella ritmica.... fammi vedere di nuovo!-

Yong Guk guardò estasiato il piccolo Zelo muovere abilmente le dita sulle corde, creando melodie pazzesche, assoli ricercati e mandando completamente in estasi il maggiore. 
Yong Guk seguiva lezioni di chitarra da quando aveva dieci anni e nonostante la sua notovele bravura, una volta ogni due settimane andava dal suo insegnante per fare un ripasso di basi e aggiungere sempre qualche spiegazione nuova. Zelo però pareva prioprio un ragazzino prodigio. A soli dodici anni aveva iniziato a suonare e già a quattordici ne sapeva più di Yong Guk. Questo si poteva definire con una sola parola: talento. 

-Hyung suona un po' tu... sei molto bravo non badare a me...-
-Aahahah... sì certo...- rispose il maggiore scompigliandogli i capelli 

Il minore arrossì di colpo, ma l'altro sembrò non notarlo, troppo preso a fissare la telecaster beige dell'amico. 
-L'hai pagata molto, vero?- domandò fissando ed indicando l'oggetto 
-Mmm? Sì i miei genitori me l'hanno regalata dopo aver preso il massimo dei voti l'anno scorso... dal primo momento che l'ho vista mi sono innamorato di lei...- 
-Le hai dato un nome?!- domandò di colpo il biondo, fissando con i suoi profondi occhi quelli un po' preoccupati di Zelo

Ora che la guardava bene, poteva notare il suo sguardo da bambino, totalmente in contrasto con il resto del suo corpo. 

-Si...?! Sono stupido lo so però lo chiamata baby...-

Il volto di Yong Guk si accese in un luminoso sorriso, uno di quelli che Zelo voleva tutti per sé. Proprio quel sorriso che il biondo rivolgeva la maggior parte delle volte a Sungjong, ma che in quel momento stava rivelando a quel ragazzino, che gli somigliava davvero troppo. 

-La mia si chiama Secret!- disse entusiasta il biondo

Zelo sbattè più di una volta le palpebre, scoppiando poi in una risalta insime all'altro. 

-Siamo entrambi strani...- disse Yong Guk sospirando, riprendendo la sua chitarra tra le mani -ma non credo sia un problema giusto? Siamo io e te in fin dei conti!-
-Vero- rispose Zelo sorridendo di poco 

Yong Guk iniziò a suonare una serie di note con leggerenzza, facendo quasi impallidire il minore. Sentire una melodia così dolce provenire dalla sua chitarra nera e verde, non era proprio roba di tutti i giorni! 

-Hyung è fantastica!! Cos'è?- chiese con insistenza, passando una mano sul ginocchio destro del biondo che, anche se impercettibilmente, rabbrividì. 

-Nulla.... l'ho creata a caso...-
-Aspetta... tu?! Davvero?!-
-Sì certo...-
-OMO! è fantastica... ma è finita?-

Il maggiore sospirò, togliendosi la tracolla per poi appoggiare la chitarra sul supporto a terra.

-L'ho iniziata così a caso... non so nemmeno se la finirò mai...-
-Cosa?! No hyung devi finirla è fantastica, ti prego... ti posso aiutare se vuoi!-

L'entusiansmo di quel ragazzino era troppo avvolgente per far finta di nulla e dirgli no. Occhi spalancati, sguardo perso contro di lui, come se fosse un idol o qualcosa di simile. Sorriso smagliante e quella mano... quella mano fissa sul suo ginocchio.
Sembrava andargli a fuoco la gamba ma evitò di pensarci più di tanto. Forse erano da troppo tempo li dentro e ora gli mancava l'aria, o magari aveva mangiato qualcosa che gli aveva fatto male, oppure doveva solo prendere una boccata d'aria nuova. Si doveva essere così.

-Ma... davvero ti piace?-

Uno sguardo da cucciolo bastonato si fece spazio sul suo volto. Zelo era lì, lì per abbracciarlo forte e dirgli che non solo gli piaceva, la amava. 

-Sì, mi piace hyung... posso aiutarti a continuarla...?-

Il maggiore sorrise di nuovo e non potè resistere a scuotere nuovamente la chioma fucsia.
Sentiva un'emozione strana ogni volta che le sue mani toccavano i capelli di Zelo. Morbidi, profumati, così fucsia che quasi gli pareva di accarezzare la chioma di un peluche. Il suo viso poi si contraeva in una smorfia così carina, da fare invidia persino a Taemin, e lui con l'aegyo era il migliore. 
Nemmeno si accorse di come la sua mano si mosse dei capelli verso la tempia, fino a sfiorargli la guancia bianca, liscia, giovane.  Già, Zelo aveva sedici anni e quella era la guancia di un ragazzino che ora lo stava guardando con troppa curiosità... e ne aveva tutte le ragioni! Chi è che si mette ad accarezzare le guance di un amico?!

-Eee.... che ore sono?- domandò spostando le dita della pelle dal minore, come se si fosse scottato. 
-Mmmm.... le cinque e mezza.... quasi le sei...- rispose Zelo, sentendo le guance andare a fuoco. 

Abbassò il volto sperando che l'altro non lo notasse, chiedendosi allo stesso tempo perché Yong Guk lo avesse toccato.
In molti gli arruffavano i capelli, ma in pochi si erano spinti ad accarezzarlo così. Sua madre, Daehyun quando era più piccolo e naturalmente Youngjae. Probabilmente nemmeno quel vecchio ragazzo che si era portato in camera per pomiciare l'aveva mai fatto.
Il punto era che il tocco di Yong Guk era stato diverso, quasi intimo... e di intimo loro due non avevano proprio nulla!
Si diede dell'imbecille da solo, cercando di evitare pensieri poco casti nei confrinti di Yong Guk e solo in quel momento si accorse che l'altro era gia pronto per andare. 

-Devo muovermi o faccio tardi... ci vediamo al locale stasera?- chiese mettendosi in spalla la custodia della sua chitarra.
-Certo hyung... grazie per oggi... ci vediamo ancora per provare?-

Yong Guk sorrise, annuendo -abbiamo una canzone da terminare..-

 
**


La serata degli Humanoids fu un successone. La folla era quasi la stessa del martedì precedente, quando i Badman erano saliti per la prima volta su quello stesso palco. 
Sungjong non aveva sbagliato una volta. 
Taemin non si era messo a piangere durante la performance. 
Yong Guk non aveva mai guardato gli occhi tristi dell'amante.
Jonghyun aveva evitato di tirare il suo microfono contro quel tizio che faceva gli occhi dolci al suo Kibum. 

Sì, gli Humanoids nonostante i mille problemi, avevano suonato al massimo delle loro capacità e avevano davvero spaccato. 
La fine della serata però aveva riportato tutti alla realtà e quindi nelle loro posizioni scomode. Yong Guk in qualche modo aveva abbracciato un triste Sungjong senza pensarci, e questo aveva affrondato il proprio viso nell'incavo della sua spalla evitando di piangere come una ragazzina. Un leggero "scusa" si era scontrato sui capelli del minore, che lo restituì con un sorriso ancora molto triste.
Jinki era ancora dietro al bancone quando Taemin scese dal palco con il suo basso, per dirigersi nel retro e prepararsi ad andare.  Nessuno sguardo, nessun sorriso, nessun abbraccio, nessuno "scusa". Quei due parevano tornati a pochi anni prima, quando nemmeno si conoscevano.

Il resto della settimana passò in un soffio e il nuovo lunedì di fine ottobre arrivò accompagnato da una pioggia torrenziale. Jinki era rimasto a dormire nel suo loft nonostante odiasse stare da solo. Il suo letto però profimava ancora del bassista e non aveva nemmeno cambiato le lenzuola per non perdere quel misero pezzo di lui.
Le due tazze nello scolapiatti, le poche posate colorate e i quattro piatti sbeccati erano ancora lì, dove lui e Taemin li avevano ritirati.
Il suo accappatoio era dietro la porta del bagno, proprio vicino al suo, come le ciabatte azzurre e il poster vicino alla porta scorrevole. 
Tutto gli ricordava la mancanza del più piccolo, tutto gli faceva capire quando era stato idiota. Prese il cellulare di corsa e cercò tra i vari numeri quello che gli serviva.

"Pronto.."

Quella voce lo bloccò con la bocca aperta, con le parole che si perdevano nella sua gola. Ma dopo un attimo si riprese costringendosi a parlare

"Min..."
"Dimmi..." rispose atono l'altro, la voce particolarmente bassa
"Scusami... ti prego"

Silenzio.
Sospiro.
Nessun movimento, nessun rumore, solo il silenzio lasciato dalle sue parole. 

"Ti rendi conto di quanti giorni sono passati?"

Il maggiore annuì come un idiota, come se l'altro potesse vederlo e con quel gesto dargli ancora più ragione. 

"Io ti amo... Taemim, ti amo e lo so che stiamo insieme da così poco che nemmeno avrei dovuto sfiorarti, ma provo per te questo sentimento da troppo tempo... fammi rimediare..."

Silenzio, di nuovo.
Nessun rumore. Forse si era di nuovo riaddormentato... ma non era possibile. 

"Sono stato un vero stupido..." disse a quel punto il minore con la voce ancora più bassa
"No, io lo sono stato... non capisco mai nulla... sono uno stupido e tu, con i tuoi vent'anni mi fai capire quanto io sia indietro rispetto a te..."
"Ora non dire sciocchezze..." lo bloccò Taemin "E per favore apri la porta del locale... fa freddo qua fuori..."
"Cos..."

Lasciò il telefono sul bancone andando subito ad aprire quella pesantissima quanto vecchissima porta di legno per poi tirare su la saracinesca, vedendo così il volto luminoso del bassista, ancora con il telefono all'orecchio. 
Jinki gli si buttò tra le braccia, stringendosi a lui come se non lo vedesse da mesi, sentendo le fredde mani dell'altro accarezzargli i capelli e la schiena.

-Provo per te qualcosa di indescrivibile Jinki, qualcosa per cui vale la pena lottare. Siamo diversi e litigheremo ancora, ma ti giuro che non me ne andrò... rimarrò qui con te e aspetterò che le cose migliorino...-

Alcune lacrime iniziarono a cadere dagli occhi di Jinki, che affondò di più il volto nell'incavo della spalla destra di Taemin.
Come faceva ad essere così maturo nonostante tutto? Come poteva lui con i suoi vent'anni farlo sentire come un bambino egoista?
A volte Taemin sembrava così piccolo da far invidia a Sungjong, e poi altre volte, risultava più saggio dello stesso Jinki. Era un equilibrio di sfaccettature che insieme creavano una ragazzo semplice, amante della latte alla banana, del basso, della musica e del sole. Taemin era una persona che difficilmente si trova in giro, anche se tutti vorrebbero conoscere qualcuno di così speciale. 
E aveva ragione nel dire che avrebbero litigato ancora e ancora e poi ancora. Ma alla fine, l'amore di fondo c'era, quindi perché preoccuparsi? Dopo una lite si può sempre fare pace.

-Non piangere dai... qui il maknae sono io...!-

Sorrise di poco asciugandosi le lacrime, tentando di ritrovare il suo contegno. In fin dei conti aveva 25 anni! Si sorrisero rientrando nel locale, lasciando la saracinesca aperta,visto che ormai era orario di apertura. 

-Niente università?- domandò il maggiore schioccandogli un bacio sulla fronte
-No... oggi farò il barista... ok?-

Uno scambio di sguardi innamorati fu la risposta a quella domanda, che poi domanda non era visto che Taemin si era già messo il grembiule che di solito usava Key - il quale aveva già avvisato e non si sarebbe presentato al lavoro, o almeno così sperava Taemin.

 
  
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