REMEMBRANCE
Di Guild_Principal_Dio
Personaggi:
Il Dio delle Anime Orientali: Guild Principal Dio
L'Innominabile dalla Lunga Penna: Shian Tieus
Il Suino dal Manto Color dell'Oro: suinogiallo
Il Guerriero del Lontano Futuro: Garrik
Il Dio delle Anime Orientali percorreva con passo austero il corridoio che
portava alla sala dell'iniziazione, i piedi scalzi che producevano un rumore
impercettibile contro il freddo marmo del pavimento.
Le regole della setta imponevano di non indossare calzature e di vestire l'apposito abito bianco, durante le cerimonie.
Lui era uno dei pochi membri che usasse vestire in
bianco anche in occasioni non ufficiose.
L'Innominabile dalla Lunga Penna era una visione alquanto insolita nella lunga
tunica chiara: il Dio delle Anime Orientali non l'aveva mai visto indossare
altro che il suo abito nero.
Ancora più memorabile era il Guerriero del Lontano Futuro, che si guardava
l'orlo della veste con un’espressione mista di incredulità
e disgusto: nell’abito da cerimonia, così diverso dalla sua bizzarra tenuta da
carrista, sembrava un chierichetto.
Era stata la sera precedente che l'Innominabile aveva annunciato l'imminente
nomina di Suino dal Manto Color dell'Oro a sacerdote in seconda.
Dopo la cerimonia d'investitura i due avrebbero
condiviso il comando della setta, a pari poteri.
Il Dio delle Anime Orientali poteva facilmente figurarsi il motivo di questa
decisione: dal giorno in cui si erano stabiliti nella villa dell'oscura chat, i
membri della setta erano raddoppiati di numero e il sacerdote, visti anche i
suoi frequenti viaggi, faceva fatica ad adempiere a
tutti i suoi doveri amministrativi.
Certo il Suino dal Manto Color dell'Oro era il più adatto a divenire sacerdote:
era saggio quanto potente e il Dio delle Anime Orientali era pronto a
scommettere che sarebbe stato persino in grado di tenere testa all'Innominabile
dalla Lunga Penna, in un eventuale scontro.
Dio ricordava bene il giorno in cui l'aveva conosciuto....
ed era entrato a far parte della Somma Setta.
Aveva appena ricevuto il titolo di stregone del candomblè ed era quindi pronto
a lasciare il castello del labirinto, importante ritrovo di stregoni e
accoliti.
Era tuttavia diviso tra due stati d’animo: era ansioso di partire e iniziare a
vagare per il mondo, mettendo alla prova ciò che aveva appreso, ma era
preoccupato per le condizioni di salute del suo maestro, che si andavano aggravando da ormai qualche mese.
Una mattina, poi, l’uomo l’aveva mandato a chiamare.
Gli aveva detto che era per lui il momento di andarsene di lì, di prendersi
quella libertà che aveva tanto agognata in passato,
rinchiuso tra le mura del palazzo di Varla, e gli aveva chiesto di consegnare
per lui una missiva ad un uomo chiamato Shian Tieus.
Il Dio delle Anime Orientali si era quindi messo in cammino, la mattina
seguente, con appeso al collo un medaglione d’oro con una stella a cinque
punte, simbolo degli stregoni.
Dopo alcuni mesi era giunto sulle tracce di un piccolo gruppo di persone, tra di loro Shian Tieus: l’Innominabile dalla Lunga Penna.
“Tu sei il Dio delle Anime Orientali: d’ora in poi questo sarà il tuo unico
nome, come la Webmistress Erika sarà la tua unica divinità… e ora il
sacrificio!”
La cerimonia d’investitura di Suino dal Manto Color dell’Oro era iniziata.
L’uomo era supino, immerso in una piccola sorgente, in piedi,
in cerchio attorno a lui, stavano i suoi confratelli, con le mani tese
verso il centro della vasca, sopra il suo corpo.
La superficie dell’acqua si andava increspando ed un forte vento si era levato.
L’Innominabile dalla Lunga Penna guardava fisso di fronte a se, i capelli gli
si muovevano furiosamente intorno, gli sferzavano il viso come fendenti; la sua
voce andava mutando di tono, mentre formulava un incantesimo in una strana
lingua arcaica, come invasato.
Uno ad uno, i membri della setta ripetevano le sue
parole, frasi di cui ignoravano il significato gli scivolavano fuori dalle
labbra.
L’acqua della sorgente aveva iniziato a bollire, il Suino dal Manto Color
dell’Oro si sentiva trascinare sul fondo da una forza misteriosa, come se il
suo corpo fosse diventato di pietra, e tuttavia si sentiva leggero, le
contrazioni dei suoi polmoni erano cessate e attorno a lui si andavano
espandendo una luce biancastra e una sensazione di pace assoluta.
Improvvisamente l’uomo era schizzato fuori dalla
sorgente rigurgitando acqua.
L’Innominabile dalla Lunga Penna si era lasciato cadere all’indietro su di una
sedia intagliata, ansimando pesantemente.
Il Dio Delle Anime Orientali si guardava attorno frastornato, vedeva i suoi
compagni scivolare a terra privi di forze
Aveva boccheggiato un paio di volte e si era inginocchiato lui stesso sul
pavimento tiepido.