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Autore: itsrigel    20/02/2014    2 recensioni
Sono passati tre anni ormai da quando Anya è entrata a far parte della Setta degli Assassini, e pochi giorni da quando è riuscita a fuggire dalla Casa. Forse potrebbe riuscire a vivere in pace, se non fosse per l'ombra di strani sogni e il terrore continuo di essere trovata e uccisa. Ma cosa succederebbe se il suo destino fosse davvero quello di essere un'Assassina?
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Sequel di "Remember the promise" :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il sangue dell'oceano'
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Fuga
"You held me down, but I got up
Already brushing off the dust
You hear my voice, you hear that sound
Like thunder gonna shake the ground
You held me down, but i got up
Get ready ‘cause I’ve had enough..."
{Katy Perry; Roar

  Anche a distanza di anni, come a distanza di pochi giorni, continuai a pensare di non aver ringraziato abbastanza volte Thenaar per quel miracolo.
  Lo spettacolo che mi aspettava davanti alla Casa fu la cosa più bella (e se non lo era aveva comunque un posto riservato tra le prime) che avessi mai visto in vita mia.
  Due draghi, uno verde e uno che identificai come quello di Dohor. Anche se non l'avevo mai visto di persona, avevo sentito parecchie descrizioni su di lui. Molti uomini correvano da tutte le parti. Urla di persone che non hanno più nulla da perdere.
  E il tempio in fiamme, insieme a tutto quello che c'era intorno.
  Un brivido di energia mi percorse da capo a piedi. Colsi il primo momento di confusione di Agon e lo colpii alla base del collo con l'elsa del pugnale che stringevo convulsamente tra le dita. Poi semplicemente mi voltai e corsi via. Non mi fermai neanche a controllare se la Guardia era morta o semplicemente svenuta. Non mi importava nemmeno: sarebbe morto comunque.
  Vidi la terra intorno a me cambiare, il fumo sparire; sentii l'eco delle grida dissolversi lentamente nell'aria umida insieme ai ruggiti dei draghi.
  Ma la corsa durò poco: non mi ero ancora ripresa del tutto dall'esplosione, e avevo bisogno di riposarmi ogni tanto. Al contrario della mia prima fuga dalla Casa, stavolta impiegai tre giorni per riuscire ad avvistare il crepuscolo perenne dei confini della Terra della Notte, contro le dodici ore che mi servirono la prima volta. Ero decisamente in pessime condizioni. Dopo qualche minuto di corsa le gambe cedevano, e se non succedeva questo arrivavano la vista appannata e la ferita alla spalla a infastidirmi.
  Fortunatamente, dopo i primi tre giorni di tentennamenti continuai abbastanza spedita il mio viaggio. La meta? Ancora non lo sapevo. Correvo quasi sempre, senza guardare dove mettevo i piedi, seguendo una strada sconosciuta alla mia mente ma che le mie gambe parevano conoscere a memoria. Mi fermavo solo la notte e all'ora di pranzo, accontentandomi ovviamente di quello che trovavo in giro, giusto per essere sicura di non svenire durante il viaggio.
  Il paesaggio intorno a me mutava lentamente, passando dagli arbusti con le bacche luminose della Terra della Notte alle steppe della Terra del Fuoco e al deserto nero della Grande Terra. Poi, quando le schegge di cristallo nero avevano già lasciato lo spazio all'erba tenera, mi ritrovai improvvisamente in una foresta morta.
  Non ricordavo esattamente dove l'avevo già vista. Forse nella Terra del Mare?
  No, mi corressi. Non ho percorso così tanta strada.
  Ma allora dov'ero? Forse nella Terra delle Rocce.
  - O in quella del Vento - mi ritrovai a dire, con la voce che tremava. Di tutti i posti che esistevano al mondo mi sembrava più che giusto arrivare proprio . Cercai di andarmene, ma i piedi non mi ascoltavano minimamente. Iniziai a mettere un passo dietro l'altro, seguendo una stradina appena visibile, con ogni probabilità usata dai mercanti per arrivare nella confinante Terra delle Rocce. Ricominciai a correre non appena mi fui lasciata la foresta alle spalle.
  Quella sera, per la prima volta da qualche settimana, si fecero sentire i morsi della fame. Tremendi e dolorosi, mi toglievano il fiato improvvisamente, e spesso dovetti fermarmi per riprendermi. La vista si appannò velocemente, e le ginocchia cedettero. Caddi.
  Non feci in tempo a toccare la terra dura che il buio mi accolse nel suo abbraccio.

.:: Angolo dell'autrice ::.
E quando tutto sempra schifoso e terribile BAM! Arrivo io e faccio scappare Anya -w- Speriamo solo che non venga a casa mia in cerca di biscotti e del mio sangue D:
Comunque, so che ultimamente sto scrivendo capitoli cortissimi, ma non ho molte idee per i capitoli... soprattutto con mia cugina vicino che dice che il tedesco e da TITANI e il francese da affemminati ahahah xD
Bien, alla prossima!

   
 
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