Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Emera96    22/02/2014    1 recensioni
Franca e Alessandro si amano da ormai da trent'anni.
Ed è proprio il loro amore il vero protagonista di questa storia.
Un amore che se ne frega del tempo che passa, della malattia, di tutto.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Forever, it’s a promise.

 

 

 

L’odore di disinfettante potrebbe coprire il continuo ansimare di Alessandro, se solo non lo conoscesse così bene da essere abituata al suo respiro mansueto, a momenti impercettibile. Se Franca fosse solo un infermiera, una di quelle ragazze tutte sorrisi e carezze che pur di staccare un’ora prima premerebbero un cuscino sul viso dei pazienti più impegnativi, penserebbe che quel signore malinconico sulla cinquantina sia solo triste e accaldato.

Se fosse un infermiera non intuirebbe, quindi, che quella tristezza sarebbe in grado di ucciderlo senza troppi scrupoli. E tutto per una diagnosi arrivata al momento sbagliato.

Una colpa che Franca avrebbe dovuto nascondere sapientemente, come i soldi sotto il cuscino del figlio piccolo che non avevano mai potuto veder nascere, come le camicie vecchie del marito, buttate tra i panni sporchi pur di non vedergliele addosso.

Ma come è possibile nascondere un male che, nonostante la bravura nel fingere un sorriso, nonostante il dolore lancinante al petto che la divorava ogni volta che parlava, decide di scavarti una fossa che non è possibile rammendare?

Un demone che non si ferma nemmeno davanti all’amore più temerario del mondo.

«Perché non me lo hai detto subito?» rompe il silenzio Alessandro, la voce flebile provata dal carico di tensione che grava sul suo cuore affannato, impegnato a reggere il colpo. Gli occhi cerulei dritti in quelli di Franca che non sa tenere lo sguardo del marito spaventato.

La voce di Alessandro è perentoria, non accetta più scuse: stavolta, nemmeno il migliore dei sorrisi sarà capace di distoglierlo dalle sue emozioni di per sé poco durature. E Franca, dal canto suo, sa che il tempo per nascondersi non c’è più, portato via dalla malattia.

Probabilmente, il suo tempo scadrà a breve.

«Avevo paura e non volevo spaventare anche te. Conoscendo il tuo buon cuore, appena l’avresti saputo avresti mollato il lavoro e saresti andato anche in capo al mondo pur di trovare una cura, fino ad inventarla tu stesso. O sbaglio?» chiede Franca, esausta.

Il silenzio attonito del marito non fa che confermare la sua teoria. L’uomo, visibilmente in difficoltà dalla prontezza nel rispondere della moglie, cerca qualcosa per ribattere.

«I soldi sarebbero spariti pur di trovare un farmaco che avrebbe solo prolungato qualcosa che, presto o tardi, sarebbe comunque tornato. E io sono davvero stanca, amore mio.» risponde Franca, rubando al marito l’occasione per chiarire la sua visione delle cose, spiazzandolo ancora una volta con la sua forza d’animo, più potente di qualsiasi medicina.

«È troppo presto. Non puoi andartene adesso, io non sarei pronto.»

Il tono è supplichevole, le gambe robuste dell’uomo sembrano sul punto di cedere sotto il peso delle future responsabilità. La bocca è contratta in una smorfia di dolore che non riesce a sciogliersi, gli occhi sono già spenti, consci di una luce per loro essenziale in procinto di spegnersi.

«Aspetterai. E ti prometto che farò lo stesso.»

«E se non volessi aspettare? Se non ne fossi capace?»

«Non dire stupidaggini.» replica secca la donna.

Passa qualche minuto prima che una delle due voci torni.

«Quanto ti resta, ancora?»

«Tesoro, io…» Ma il respiro di Franca le si strozza in gola, una sensazione asfissiante le circonda il petto, facendo venire meno la sua voglia di spiegarsi col marito che, paralizzato dal terrore, si limita a guardarla a bocca aperto, lo sguardo vitreo, il cuore a mille.

«Tesoro, i tumori si possono curare. Non è impossibile, se solo…»

«Non voglio e, in ogni caso, ormai si tratta solo di pochi giorni. Perdonami, amore. Ma non posso combattere contro qualcosa di così grande. Non posso scegliere, stavolta.»

Basta quel dettaglio, quell’ultimo pezzo necessario a completare il puzzle, per far crollare Alessandro: l’uomo forte, che spesso si divertiva a portarla in giro sulle spalle solo per vederla scoppiare a ridere, adesso è in bilico di un baratro, che non avrebbe aspettato un secondo di più per inghiottirlo del tutto.

Dov’era finito quell’uomo indistruttibile? Franca non lo sapeva.

Ma sapeva come aiutarlo a risalire il fondo.

«Ale?»

«Dimmi amore mio.»

«Mi hai promesso di volermi fino alla fine, ricordi? Promettimelo ancora. Promettimi che resterai, anche quando guardarmi ti farà male. Promettimi che al funerale racconterete quel che di me vi fa sorridere, non il contrario. Promettimi che non ti scorderai di me.»

Alessandro non indugia un secondo e stringe le mani fragili della moglie quando dice, così piano da poter sembrare un sussurro, «Te lo prometto.»

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Emera96