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Autore: Charme    22/02/2014    9 recensioni
Raccolta di episodi di vita più o meno quotidiana dei miei Durin preferiti, in [dis]ordine nettamente non cronologico. {Estratto dal Capitolo 6:
“SIGNOR ELFO SIGNORE?”
Poteva sempre fingere di non parlare la Lingua Corrente. Un sacco di Elfi non parlavano la Lingua Corrente. Evidentemente c’era gente più saggia e lungimirante di lui.}
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Pacchetto: FIXER UPPER
- Potremmo farlo, sai? Scappare. Vivere nei boschi. Tu e io potremmo farcela. (Hunger Games)
- Supernatural:http://1.bp.blogspot.com/-7uVYwPKX0W4/UdtJ8QkwPgI/AAAAAAAAE0k/tgujvrgetME/s1600/Phantom%2BP.jpg
L’immagine funge da ispirazione solo per la consueta faccetta marpiona di Dean. Perché sì.
 
Nota: i dialoghi originali mi sfuggono completamente e non ho le banane di andarmeli a risentire. Troppa Tauriel. Troppissima. Abbiate pietà.
Ulteriore nota: i dialoghi in corsivo segnalano che il discorso si svolge in elfico, di cui naturalmente ho una conoscenza plenaria e sfaccettata – dovreste sentirmi mentre imito l’accento di Lothlorien, nemmeno Galadriel saprebbe dire la differenza – ma non pretendo che ce l’abbiate tutti. Per cui Lingua Corrente per tutti.
La scena, com'è facilmente intuibile, è la mia personale versione del momento in cui i Nani vengono individuati dagli Elfi a Bosco Atro, subito dopo l'attacco dei ragni. Ho trovato che fosse uno dei momenti più geniali del film, per cui non potevo certo esimermi dal rappresentarlo a mio modo.
Non c'è bisogno di dire che Fili volontariamente non si premura di appurare il genere dei propri interlocutori elfici.

Disclaimer: vi stupirò dicendovi che i personaggi non mi appartengono. Elradel sì, ma non è un merito che definirei notevole.

Ogni commento sarà benaccetto.
Ciao-ciao,
Charme.


 
 




  “Perquisiteli. Che nessun’arma resti in mano loro. Questi Nani sono pieni di risorse.” Ordinò Legolas alla pattuglia. I suoi uomini annuirono e procedettero. Dovevano proprio essere tempi oscuri, se i Nani osavano insozzare Bosco Fronzuto con la loro laida presenza.
  Elradel poteva vantare di far parte del corpo di guardia scelto di Re Thranduil da molti secoli, e mai avrebbe pensato che un giorno gli sarebbe toccato accollarsi l’ingrato compito di tastare un Nano, e pensò con rammarico che avrebbe dovuto lavarsi via la pelle con uno strigile, perché l’orrenda sensazione data dal contatto con quegli orrendi gnomi pelosi scomparisse.
  Un pugnale nascosto sotto la rozza casacca di uno di quegli esseri finì in un sacco destinato a un’attenta fumigazione.
  “Ehi, vediamo di stare attenti. Dalle mie parti si offre almeno qualcosa da bere, prima di mettere le mani addosso.”
  Elradel guardò con disprezzo tangibile il Nano che aveva parlato. Magnifico, gliene era toccato uno con il senso dell’umorismo.
  “Se dipendesse da me non ti toccherei nemmeno con una pertica lunga sei iarde, Nano.” Commentò, senza abbassarsi a parlare una lingua che il Nano potesse comprendere.
  “Io però la mamma non te l’avevo mica offesa.” Ribatté il Nano, mentre osservava con aria corrucciata l’ennesimo pugnale che gli veniva estratto dai risvolti della casacca.
  Elradel constatò che rivolgere parola a quell’orrido subumano era un’autentica perdita di tempo, e optò per il silenzio.
  “Senti un po’, già che ci sei, dammi una grattatina sulla schiena, ché non ci arrivo…”
  L’Elfo lo fulminò con lo sguardo, ma il Nano non parve colpito.
  “Ignoralo, Elradel, cerca soltanto di innervosirti.” Intervenne il Principe, che aveva assistito alla scena.
  “Certamente, mio signore.”
  “Ah, ho capito, hai un debole per i capelli biondi. Non ti sentire intrappolata dalle convenzioni, vivi il tuo sogno e fatti avanti con la biondina, lì. È un po’ secca, ma magari a te piace…”
  Il volto di Elradel parve diventare un tizzone ardente, ma l’Elfo non proferì parola, dando sfogo alla propria furia scagliando a terra l’ennesimo pugnale – seriamente, quanti pugnali aveva indosso quel coso maledetto? – e facendogli emettere un tonfo sordo malgrado il terreno fosse ricoperto da uno spesso strato di muschio.
   La perquisizione proseguiva, e il Nano si faceva sempre più impertinente, e il silenzio ostinato dell’altro non sembrava sufficiente a farlo demordere.
  “Davvero, sono onorato da tutte le tue attenzioni, e forse in un’altra situazione ti avrei assecondata. Potremmo farlo, sai? Scappare. Vivere nei bosc-”
  “Mio signore, non li si può proprio imbavagliare? Almeno questo qui?” Elradel sentì che era giunto il momento di chiedere delle ferie. O perlomeno un consistente aumento di stipendio.
  
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