Libri > Cronache del mondo emerso
Segui la storia  |       
Autore: itsrigel    24/02/2014    2 recensioni
Sono passati tre anni ormai da quando Anya è entrata a far parte della Setta degli Assassini, e pochi giorni da quando è riuscita a fuggire dalla Casa. Forse potrebbe riuscire a vivere in pace, se non fosse per l'ombra di strani sogni e il terrore continuo di essere trovata e uccisa. Ma cosa succederebbe se il suo destino fosse davvero quello di essere un'Assassina?
____________________________________________________________________________________________________
Sequel di "Remember the promise" :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il sangue dell'oceano'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ritorno al passato
"A tricky thing is yestersday we were just children
Playing soldiers
Just pretending
Dreaming dreams with happy endings
In backyards, winning battles with our wooden swords
But now we’ve stepped into a cruel world
Where everybody stands to keep score..."
{Taylor Swift, Keep your eyes open

  Quando mi risvegliai ero letteralmente a pezzi. Non ricordavo troppo di quello che era successo, sapevo solo di stare male. La testa era trafitta da continue stilettate di un dolore acuto, e penso che quella fosse l'unica parte del corpo che riuscissi a sentirmi. Era qualcosa di davvero terribile.
  Cercai di muovermi, anche solo di girarmi di lato per capire dove mi trovavo. Niente. Tutti i miei tentativi erano vani. Mi ritrovai a fissare con gli occhi pieni di lacrime dal dolore un soffitto di legno, un tempo perfettamente dipinto, di un viola pervinca pallido, rovinato dal tempo. Ora si potevano vedere le assi di legno chiaro sotto la vernice di prima mano.
  Ci misi un secondo di troppo rispetto al normale per capire che c'era qualcosa che non andava. Ricordavo vagamente di essere svenuta...
  Ma sono svenuta all'aperto, ricordai. Normalmente avrei espresso questo pensiero ad alta voce, ma la gola bruciava.
  Continuai a fissare il soffitto e ad aspettare qualcuno che mi spiegasse cosa era successo o dove mi trovavo, ma la stanchezza arrivò prima e mi ritrascinò nel mondo dei sogni.

  Un rumore quasi impercettibile. Normalmente sarei scattata immediatamente in guardia, ma ero talmente stanca che aprii gli occhi solo quando sentii qualcuno toccarmi il fianco destro con qualcosa di apparentemente gelido.
  Davanti a me c'era una donna di mezz'età, intenta a spalmarmi una pomata giallastra su una ferita che non ricordavo di avere. I capelli biondi erano raccolti in un'elegante crocchia dorata, e gli occhi scuri stavano esaminando scrupolosamente la ferita ricucita. Non si accorse di me fin quando non alzò gli occhi.
  - Ben svegliata, signorina.
  La guardai aggrottando la fronte. - Signorina? - domandai. Mi accorsi di avere la voce estremamente bassa.
  La donna si alzò in piedi, pulendosi le mani su uno straccio che teneva legato alla vita. - Il signorino Hyo vi aspetta nella sala per il pranzo. Fatevi trovare pronta.
  Le informazioni arrivarono lentamente al mio cervello. Fui rapida a fermare la donna un istante prima che si richiudesse la porta alle spalle.
  - Sì? - disse leggermente irritata lei voltandosi.
  - Dove mi trovo?
  - A Salazar. Per la precisione nella villa del conte Agon - rispose socchiudendo gli occhi. - Permettete che vi faccia una domanda?
  La fissai stupita. Era impossibile che fossi tornata lì. Perché? Perché ero arrivata proprio lì? E perché Hyo voleva vedermi?
  - Signorina?
  La voce della donna mi riportò alla realtà. - Come?
  Lei sbuffò. - Posso farle una domanda?
  - Certamente... - risposi senza pensarci.
  - Per quale motivo il signorino Hyo dovrebbe voler ospitare un'Assassina?
  Il respiro mi mancò improvvisamente. Mi ritrovai a fissare la donna senza saper cosa rispondere, con il cuore che batteva troppo forte dentro il petto. - Non lo so - mormorai alla fine.
  Lei annuì. Stava per andarsene quando la fermai di nuovo. Mi guardò visibilmente scocciata, ma riuscii a vedere un minimo di paura tra i riflessi dei suoi occhi. Mi morsi l'interno di una guancia prima di parlare, e sentii il sapore metallico del sangue sulla lingua.
   - Dovresti farmi un favore. Di' al signorino Hyo che me ne vado. E che non deve cercarmi.

  Ero passata un attimo nel giardino posteriore nella villa per vedere come stava Naki. Nonostante fossero passati circa quattro anni dall'ultima volta che ci eravamo visti, lei mi accolse come un cucciolo di cane accoglie il padrone.
  - Hey bella - le sussurrai poggiando la fronte sul suo muso. - E se venissi via con me?
  Uno sbuffo di aria calda uscì dalle sue narici, ed io sorrisi quando mi investì. Feci per aggirarla e salirle in groppa, quando sentii qualcuno chiamarmi.
  - Anya!
  Mi voltai di colpo, improvvisamente spaventata. Vidi Hyo uscire di corsa dalla casa e fermarsi a pochi passi da me. Naki emise un ringhio sordo.
  Era decisamente diverso da come lo ricordavo: i capelli, lunghi quasi fino alle spalle, erano ricci come sempre, ma mi sembrarono più scuri. Gli occhi avevano perso quella luce di quando eravamo piccoli; le mani erano ricoperte di minuscole cicatrici, così come i polsi e gli avambracci.
  Pochi secondi dopo di lui uscì una ragazza. I capelli corvini erano sciolti lungo le spalle, gli occhi verdi e brillanti. Indossava un vestito elegante, lungo fino ai piedi, con il corpetto stretto decorato con un motivo floreale. Faceva passare lo sguardo da me a Hyo e viceversa, confusa. Non potei fare a meno di pensare che fosse davvero carina.
  Portai nuovamente lo sguardo su Hyo, notanto che si stava avvicinando. Feci un salto indietro quando mi accorsi di quanto si fosse avvicinato.
  - Anya - mormorò lui fissandomi negli occhi. Mi costrinsi a cercare qualcosa dentro di me, una qualsiasi traccia di quello che avevo provato per lui, ma i risultati furono pressoché nulli.
  - Com'è possibile che la mente ricordi qualcosa che il cuore ha dimenticato da tempo? - chiesi improvvisamente. Lui mi fissò come se stesse guardando un fantasma. Sorrisi nel pensare che lui non capiva il senso di quella domanda, e che probabilmente non l'avrebbe mai capito.
  - Non scherziamo ora, Anya. Vieni dentro, vorrai mangiare penso. E, inoltre, abbiamo molto di cui parlare.
  Scossi la testa, mentre Naki abbassava un'ala per farmi salire. - Lasciatemi in pace, per favore. Non vorrei causare altri dolori alla vostra famiglia, signore.
  Con la coda dell'occhio notai Hyo che sbiancava. Vicino a lui, la ragazza lo stava fissando con un'espressione triste dipinta in volto.
  - Cosa diamine stai dicendo, Anya. Tu... tu non hai causato nessun dolore a questa famiglia. Tu stessa ne fai parte!
  - Raccontalo alla donna che chiamavi madre. O al ragazzo che chiamavi cugino - ribattei improvvisamente acida, passando ad un linguaggio più informale. Hyo strinse i pugni, forse preso da un ricordo di quei giorni lontani. Salii sul dorso blu del drago, mentre lei si piegava sulle zampe muscolose. - Lasciami stare, Hyo. Sarà meglio per tutti.
  Poco dopo ero un punto indistinto nel cielo scuro della sera.

.:: Angolo di Anya ::.
Salve gente :) Sapete una cosa? Voglio uccidere quella sadica dell'autrice <3 Ma sono tanto dolce e pucciosa, quindi non lo faccio.
Ok, in realtà lei mi ha ricattato con dei biscotti. Ma che ci posso fare io? Vivo, respiro e faccio tutto in funzione di quei biscottiaodbbfol *Q*
Bene, non mi va di parlare, quindi vi saluto qui :)
Passo e chiudo-

Anya
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cronache del mondo emerso / Vai alla pagina dell'autore: itsrigel