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Autore: TemperanceBeckett 97    25/02/2014    3 recensioni
la regina elsa e la principessa anna vogliono passare le loro vacanze a Fairy Oak come facevano da bambine, mandano un messaggio al villaggio per avvertire del loro arrivo, Fairy Oak si prepara ad accogliere le sovrane di Arendelle. comincia così l'avventura di Elsa e Anna a Fairy Oak.
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5



Capitolo 5

«Ciao Babù, è arrivato un altro messaggio da parte della regina Elsa e della principessa Anna?» chiese Flox a Vaniglia.

«Si, ma tu come fai a saper.......ah, giusto Quercia! Comunque si, i gabbiani hanno parlato a quanto pare, alquanto strano, ma questa dopo tutto è Fairy Oak, vero?» rispose Babù che finito di preparare l'organizzazione della festa, dava aiuto dove serviva. Poco distanti da lei e da Flox c'erano Tomelilla e Duff che chiacchieravano sotto voce mentre svolgevano il compito che era stato assegnato loro da Vaniglia.


Dall'altra parte della piazza Pervinca e Grisam facevano finta di litigare, per poi fare pace qualche minuto dopo, lo facevano spesso, quindi nessuno si preoccupò. Una volta finito di fare pace guardavano loscamente Tomelilla e Duff che parlavano e lavoravano vicini.

«Non ti sembra assurdo?» chiese Pervinca a Grisam, che in un primo momento non aveva capito a cosa Vì si stesse riferendo.

«Cosa? Che mio zio e tua zia si amino alla follia ma che non si possano mettere assieme?»puntualizzò Capitan Grisam.

«Perchè non possono stare insieme?» chiese Vì senza capire perchè due che si amano non possono stare insieme.

«È esattamente la stessa domanda che ho fatto io a zio Duff» disse il maghetto mentre pensava alla sera, che aveva posto quella domanda allo zio.

«E lui cosa ti ha risposto?» chiese Pervinca curiosa.

«Gli è scansato il te che stava bevendo e per poco non ingoiava il cucchiaio, mi ha solo detto che è complicato» disse Grisam mentre scoppiava a ridere insieme a Pervinca.

«Mi sa che farò la stessa domanda a mia zia, tanto per vedere come reagisce, poi ti racconto com'è andata» propose la streghetta.

«Non vedo l'ora, speriamo solo che non si faccia male .. ahahahhahahahahahahahah» risero insieme i piccioncini. In quel momento, passò di li Scarlet Pimpernel, per la quale Pervinca provava un'antipatia atroce, come quasi tutti i ragazzi di Fairy Oak.

«Perchè ridete?» chiese disgustata. Pervinca stava per rispondere a tono, quando arrivarono Vaniglia, Jim e Flox, che vedendo avvicinare Scarlet a Vì avevano fiutato guai ed erano andati a salvare la situazione.


Vedendo arrivare i rinforzi, Scarlet decise che non le andava più di stuzzicare Pervinca, infatti «Ora scusatemi ma ho cose importanti da fare!» disse cercando di darsi un'aria importante.

«Uffa, ogni volta che la vedo mi viene voglia di trasformarla in quello che in realtà è: una vipera....» disse Pervinca, con la rabbia che ormai stava svanendo.

«Vì ti posso parlare un attimo in privato?» chiese Babù alla sorella.

«Non puoi dirmelo stasera a casa?» rispose Vì

«Mmmhh penso proprio di no, dai vieni....» ribatè Babù, mentre la sua pazienza veniva messa a dura prova dalla sua gemella.


«Cosa c'è di tanto urgente?» domandò Pervinca.

«Riguarda il tuo comportamento....» disse Vaniglia

«Quale comportamento? Io sono sempre la stessa».

«No Vì ultimamente hai cambiato i tuoi ritmi, vai a letto presto, sei la prima che si sveglia e l'altro giorno, quando ti sei addormentata, sulla mia scrivania.....».

«Ero molto stanca forse, io non mi sono accorta di questi cambiamenti, come posso cambiare e non accorgermene? Cosa ho fatto il giorno che eravamo alla scrivania, quello può succedere» cercò di giustificarsi la streghetta del buio.

«Quando ti sei svegliata quella sera alla scrivania, poco prima tu hai urlato una frase...»

«Che frase posso aver detto di tanto strano da farti spaventare, dimmelo!»

«Se tu mi lasciassi parlare, te lo avrei già detto!» disse Vaniglia, con la pazienza ormai al limite.

«Hai urlato: Si ti sposo anche io Jim»

«Beh non so che dire Babù, magari ho sognato di essere te, dovresti sapere ormai che mi piacerebbe essere te!» rispose Vì cercando di non guardare la sorella negli occhi.

«COSA? Stai scherzando? Tu vorresti essere me?» disse Vaniglia al massimo della sorpresa.

Ma prima che Pervinca potesse rispondere, videro che si stavano avvicinando a loro Duff e zia Tomelilla.

«Cosa succede ragazze? Qualche problema? » chiese Tomelilla alle gemelle, che in coro risposero:«No zia è tutto apposto!».

«Zia posso farti una domanda?» chiese subito dopo Pervinca.

«Certo cara chiedi pure» rispose Tomelilla con calma. Babù si era girata per sentire cosa stesse per chiedere la sorella alla zia, il signor Duff intanto stava accanto a Tomelilla e ascoltava in silenzio, ma per buona educazione non si impicciò nel discorso.

«Se voi due vi amate alla follia, perchè non vi decidete a sposarvi?» chiese Vì sfacciatamente, Vaniglia sbiancò, Duff divenne rosso come un peperoncino messicano e Tomelilla quasi non cadde dall'imbarazzo, per fortuna Duff ebbe la prontezza di sorreggerla.

«Ma sei impazzita?» chiese Babù alla sorella, ancora scioccata dalla domanda che aveva fatto alla zia, in presenza del signor Burdock.

«Che c'è? È evidente che è vero, sono solo curiosa di sapere perchè si ostinano a stare separati» rispose Vì come se niente fosse.

«Ca..Cara, i..io non so c....che dire, co..come ti vengono in mente......» Tomelilla non finì la frase, fu proprio il signor Duff a rispondere.

«Non è così semplice, è una cosa moooolto complicata!»

«Non penserai di liquidarmi così spero?» rispose Pervinca.

«Pervinca non fare la maleducata, non puoi dare del tu a chi ti pare e piace» riuscì a sputare Vaniglia, ma il signor Duff, non sembrava offeso.

«No Vaniglia, tranquilla non succede niente se mi date del tu» rispose dolcemente il signor Burdock.

«In realtà noi non abbiamo una risposta, forse siamo troppo vecchi, o forse abbiamo solo paura, non te lo so dire, ma ….. si vede così tanto?» chiese Duff curioso.

«Scherzi? Si vede eccome, ogni volta che vi vedo insieme ho paura che vi saltiate addosso» disse Pervinca sincera.

«Oh santo cielo, Pervinca, basta trattieniti, non è ne il momento ne il luogo adatto» disse Tomellilla rischiando di nuovo di svenire, era tutta sconvolta, aveva l'elegante acconciatura, che ora era mal ridotta, la sua faccia, aveva sbalzi di colore che andavano dal Rosso sangue al bianco cadavere.

Vaniglia era sempre più scioccata, il signor Duff non sapeva dove guardare, per nascondere l'imbarazzo, Tomelilla faceva ancora fatica a stare in piedi, se non era caduta, era solo grazie a Duff che la teneva in vita per evitare che cadesse.

«Va bene, non si può fare neanche una domanda, io vado ci vediamo a casa» disse, Tomelilla non ebbe la forza di fermarla e la lasciò andare, Vaniglia si allontanò scusandosi per l'imbarazzo e il mago e la strega rimasero da soli, in mezzo alla strada ancora con sbalzi di colore sul viso.

Dopo circa venti minuti di immobilità, Tomelilla con molta fatica parlò.

«Duff mi puoi accompagnare a casa, non penso di arrivarci da sola»

«Certo, riesci a camminare? Se no ti prendo in braccio» rispose il Mago

«Ma scherzi? Vuoi che anche tuo nipote ci rivolga la domanda?»

«Veramente lui me l'ha già rivolta la domanda e per poco non mi strozzo» rispose Duff tornando con la mente alla sera in cucina.

«Bene e per quale motivo non me lo hai detto?» chiese Tomelilla cercando di fare un passo senza successo.

«Per questo motivo» rispose l'uomo prendendo in braccio la sia amata.

Per fortuna nessuno li vide ed arrivarono nella serra, per non farsi vedere da Dalia e Cicero.

«Lillà cosa dovremmo rispondere?» chiese Duff

«Non ne ho idea ed ora non credo di poter ragionare lucidamente»rispose Tomelilla con il fiatone e il batticuore.

Rimasero in silenzio nella serra, erano soli e si guardavano, si guardavano in silenzio, poco dopo le loro labbra si stavano incontrando e le loro mani si stavano legando intorno ai loro corpi, le mani della strega tenevano la testa del suo mago, le mani di lui cingevano la vita di lei, lui la sollevò e la strinse ancora di più a se, non voleva lasciarla voleva tenerla stretta a lui per sempre.

«Ti amo Lillà, ti amo alla follia» le sussurrò lui all'orecchio.

«Anche io Duff, Ti amo anche io alla follia, tienimi stretta ti prego, ho paura di cadere, tienimi stretta a te» rispose lei in un soffio.

«Non ti lascerò cadere e non ti lascerò, te lo prometto» rispose lui.

Il suo respiro caldo sul collo, la mandava fuori di testa, faceva fatica a capire dove fossero, ma a lei non importava, era con lui e questo le bastava.

                                                                                           

Perdonatemi se trovate qualche errore stupido, o se il capitolo è noioso o monotono, fatemi sapere se vi piace o cosa non vi è piaciuto, anche tutte e due le cose ahahhahahahhahahahah spero che vi piacia...... buona lettura, a presto :)

  
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