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Autore: ladymisteria    25/02/2014    1 recensioni
Siria ha sempre voluto "scendere in campo" al fianco dei genitori, e quando Jack Harkness chiama il Dottore per proporre a lui e a River una spedizione su Dubhe sembra finalmente che il momento tanto atteso sia giunto.
Ma basterà la sua testardaggine a convincere il Dottore che la bambina è davvero pronta?
Versione riveduta e corretta.
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 1, Doctor - 11, Jack Harkness, Nuovo personaggio, River Song
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Baby Time for Doctor and River'
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Jack si sedette vicino a Siria.

«Tutto bene, baby Dottoressa?».

La bambina annuì.

Jack lanciò un’occhiata di sottecchi al Dottore, impegnato a studiare con interesse la sonda presa in prestito da lui.

«Non essere giù. Reagisce così solo perché tiene tanto a te. Sei davvero importante per lui, Siria. Lo sai, vero?» le chiese.

La bambina annuì di nuovo, sorridendo debolmente.

«”Sei la stella più brillante del mio cielo”» mormorò.

Jack la fissò, confuso.

«Quand’ero più piccola – credo avessi quattro anni – chiesi a papà perché mi proteggesse sempre, mettendo il mio benessere al di sopra perfino di quello di alcuni pianeti» continuò la bambina.

«E lui?».

Siria guardò il padre.

«Mi disse: “Pochi sanno che Sirio è la stella più brillante del cielo notturno. E tu, Siria, sei la stella più brillante del mio cielo”».

Sorrise di nuovo.

«Non ho più avuto bisogno di chiedergli il motivo di nulla».

Jack rimase in silenzio per qualche minuto, riflettendo.

Ricordava perfettamente quando il Dottore gli aveva “dato la notizia” - presentandosi al Torchwood dopo appena due settimane averlo lasciato per intraprendere un viaggio “di riconciliazione” con River.

Una piccola gita che il Dottore aveva programmato per farsi perdonare del comportamento tenuto in occasione di un incontro ravvicinato con un Angelo Piangente - catturato proprio da Jack e Gwen Cooper - e a causa del quale lui e River erano stati “reclutati” dal Torchwood.

Il Gallifreyano aveva detto a Jack di dovergli parlare, e l’aveva letteralmente trascinato nell’ufficio vuoto che gli era stato offerto dall’amico solo pochi giorni prima.

Era stato in quella stanza che Jack era venuto a sapere della gravidanza di River, e della forte intenzione del Dottore di “sparire per un po’” insieme a lei, per tenerla al sicuro.

Come dimenticare l’espressione dell’amico; quanto apparisse euforico?

Jack non fu quindi stupito da quanto appena dettogli da Siria.

Sapeva bene – benché lui non gliene avesse mai fatto parola – che per il Dottore l’essere nuovamente un padre rappresentava un’opportunità per ricominciare di nuovo.

Era stato ovvio fin da subito che l’uomo avrebbe protetto con ogni mezzo a sua disposizione la figlia da un universo desideroso di vendicarsi di lui attraverso le persone che amava.

Fortunatamente nessuno era stato ancora così folle da scatenare l’ira del Signore del Tempo, pensò Jack con riconoscenza.

Siria tirò con maggiore decisione la manica del lungo cappotto di Jack, riscuotendolo.

«Quindi vedi? Sei importantissima per lui» ripeté l’uomo.

La bambina rise.

«Ho capito, me l’hai già detto» disse, divertita.

Jack ghignò.

Vedeva tantissimo di River, in lei.

«Non lo sai che le persone anziane tendono a ripetere sempre le stesse cose?» replicò, punzecchiandola con il dito.

«Allora anche la mamma è anziana» ribattè lei, sicura.

Il Dottore, ora immerso nella lettura di un fumetto estratto da una delle sue tasche senza fondo, si lasciò sfuggire un sorrisetto, senza però dire nulla.

«Perché dici questo?» chiese Jack, confuso.

«Beh, ripete sempre la stessa cosa… “Smetti di fare l’idiota e comportati come si conviene a una persona della tua età!”» spiegò la bambina, imitando la voce della madre.

L’uomo lanciò un’occhiata all’amico.

«River dice queste cose a Siria?!» chiese, scioccato.

Il Dottore sbuffò.

«Non essere ridicolo. Le dice a me».

Vi fu il rumore di una scossa elettrica, seguito da un lampo bianco, e River Song comparve nella grotta utilizzata dal gruppetto come nascondiglio, in attesa del suo arrivo.

«Parli del diavolo…» mormorò il Dottore, mettendo nuovamente in tasca il fumetto.

«E mi permetto di concludere dicendo che spuntano i tacchi a spillo» continuò divertito, alzandosi.

Per tutta risposta, River gli assestò un potente schiaffo.

L’uomo non si scompose, e anzi afferrò al volo una sterlina lanciatagli da Jack.

A River il gesto non sfuggì.

«Che significa questo?» chiese, gettando malamente il Sontaran che aveva con sé in un angolo, insieme alla sentinella tramortita da Siria.

«Oh, nulla. Avevo scommesso con il Capitano che la prima cosa che avresti fatto, una volta arrivata, sarebbe stata quella di colpirmi. E avevo ragione. Non è stato piacevole, ma grazie per avermi fatto vincere la scommessa. Anche se non so bene che farmene di una sterlina…» borbottò il Gallifreyano, perplesso.

«Beh, Thete… Se ti comporti come un idiota, prendendo Siria con te senza nemmeno darti la pena di avvisarmi, non puoi certo aspettarti un trattamento differente» replicò River, fredda.

Siria si fece avanti timidamente.

«Veramente… In realtà papà non ha colpe, stavolta» pigolò.

«Che significa stavolta?!» protestò l’uomo.

«Sono stata io a cercarlo. E ho corso anche un rischio enorme, tramortendo una sentinella con la pistola che mi hai regalato. Ma…» continuò la bambina, senza ascoltarlo.

River alzò la mano per interromperla, per poi accennare al secondo Sontaran privo di sensi.

«Sei stata tu?».

Siria annuì timidamente.

La donna spostò lo sguardo tra Jack e il Dottore, che ancora si massaggiava la guancia.

«Da sola?» chiese.

«Completamente» le confermò Jack.

River sorrise raggiante.

«Davvero bravissima, tesoro! Un colpo da maestra!» esclamò poi, orgogliosa.

Tutti udirono distintamente il sospiro rassegnato del Dottore.

«Per fortuna alla ramanzina ci ho pensato io…» borbottò il Gallifreyano.

La donna lo guardò.

«Quindi… Ti ho schiaffeggiato senza motivo» mormorò.

«Già».

«E ti ho dato dell’idiota anche se non avevi fatto nulla di stupido» continuò River, cauta.

«Esattamente».

River fece spallucce.

«Vorrà dire che varrà per la prossima volta» concluse, tranquilla.

Il Dottore rimase a bocca aperta, mentre Jack - nel suo angolo - ridacchiava.

*

Il gruppetto era ancora immerso in una fitta conversazione, quando le due sentinelle Sontaran finalmente si ripresero.

I due alieni si mossero irrequieti per un bel po’, mugolando frasi sconnesse attraverso i loro bavagli - la cui natura era comunque facilmente intuibile.

Ma nessuno, nella grotta, parve accorgersene.

Jack, il Dottore, River e Siria si scambiarono un’occhiata seria.

«E’ molto rischioso. Per tutti» mormorò River.

Siria fissò Jack.

L’idea era sua, ma la bambina non era sicura che l’uomo avesse valutato attentamente tutte le ipotesi, prima di proporla.

Come poteva accettare quello che stava per fare, altrimenti?

«Papà? E’ una di quelle volte che dovremo correre, vero?» chiese, piano.

Il Dottore annuì con aria grave, poi guardò a sua volta l’amico.

«Sicuro di farcela? Non ho idea di che tecnologia utilizzino. Potrebbe essere più nociva di quanto pensi…» disse.

Jack Harkness ammiccò, sicuro di sé.

«Fidatevi di me. L’ho fatto centinaia di volte. Ormai sono un esperto in questo genere di cose» li rassicurò.

Siria si strinse di più alla madre.

Detestava ammetterlo, ma non si divertiva più così tanto…
 
 
 

 


 
Un grazie enorme a chi ha recensito fino ad ora, a chi recensirà in futuro e a chi semplicemente deciderà di leggere questa fanfiction :D
 

   
 
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