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Autore: padme83    25/02/2014    14 recensioni
Raccolta di storie dedicate esclusivamente a Rumplestiltskin e Belle.
{21 capitoli autoconclusivi + una mini-long di 4 = 22 storie in 25 capitoli: una stagione di OUAT completamente dedicata ai Rumbelle}
Cap. 25: "E' un attimo. Un'impercettibile distrazione – una risata che affiora appena sulle labbra – un piede in fallo, e l'urto con il pavimento che però non avviene.
Apri gli occhi, e sei fra le sue braccia.
Ti stringe con la delicatezza di una piuma e la forza dell'acciaio.
E ti guarda come se volesse rubarti l'anima."
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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#81 – Smell (Olfatto)
 

 

 

Egli scese,
rifuggendo dal guardarla a lungo,

come si fa col sole,
ma la vedeva, come il sole,
anche senza guardarla.
(Lev Tolstoj - Anna Karenina)

 


 


 


La prima cosa di cui Belle volle assicurarsi una volta recuperate, non senza fatica, le redini della sua vita a Storybrooke, fu di trovare al più presto un mercante di essenze piuttosto ben fornito.
L'odore ripugnante dei sotterranei della Regina, unito a quello asettico e innaturale del reparto psichiatrico dell'ospedale, nel quale era rimasta rinchiusa per ventotto anni, non accennavano a smettere di tormentarla, tanto che più di una volta aveva spaventato a morte Rumplestiltskin, svegliandosi di colpo e ansimante nella notte, in preda ad una nausea che le mozzava il fiato, perché le era sembrato, nel deliquio dei suoi incubi, di risentire nelle narici quegli effluvi terribili.
Quando, finalmente, ritenne di aver acquisito sufficiente coraggio ed intraprendenza per affrontare quello strano, nuovo mondo da sola, si mise di buona lena alla ricerca del particolare tipo di commerciante che nel reame di suo padre si sarebbe chiamato 'speziale'. Fu relativamente facile. Nella via principale della piccola cittadina, sopra ad una elegante vetrina in cui faceva bella mostra di sé un discreto campionario di boccette di vetro graziosamente confezionate, campeggiava a chiare lettere la scritta 'Profumeria'.
Così, in un fresco e luminoso mattino già allietato dai primi sentori di una primavera imminente, con un sorriso soddisfatto che le illuminava quel suo incantevole volto di donna-bambina, oltrepassò la grande porta a vetri ed entrò nel negozio, determinata a ritrovare quello che, in un'altra vita e in un altro mondo, era stato il suo profumo preferito.




C'era una piccola serra, racchiusa fra le mura del Castello Oscuro.
Era posizionata a sud, e questa felice ubicazione le permetteva di godere dei benefici effetti dei raggi del sole anche quando d'inverno quest'ultimo si faceva letteralmente pregare per una, seppur fuggevole, apparizione. Si trattava di un piccolo e caldo paradiso incastonato nel gelo perenne delle montagne che circondavano la dimora dell'Oscuro, il quale vi teneva ogni sorta di fiore, pianta o erba che potesse servigli nella preparazione dei suoi incantesimi. Infatti, per quanto potesse di primo acchito risultare strano, a volte bastava veramente solo una manciata di foglie di borragine o un rametto di melissa per creare pozioni i cui straordinari effetti inducevano coloro che avevano intenzione di servirsene – per innominabili e personalissimi scopi – a stipulare qualsiasi tipo di contratto con il loro potente e astuto creatore.
Belle non aveva mai in realtà ottenuto il permesso di entrarvi, ma dopo la seconda o terza volta che Rumplestiltskin la pizzicò a curiosare col naso per aria tra corolle dagli sfavillanti colori e frutti dai profumi inebrianti, qualcosa nell'espressione rapita della giovane aveva indotto il folletto ad essere indulgente, e ad accordarle il privilegio di seguirlo ogni qual volta sentisse la necessità di recarvisi – che fosse per raccogliere l'ingrediente 'segreto' di una qualche magica preparazione, o semplicemente per assicurarsi che in quel piccolo microcosmo verde tutto crescesse e prosperasse nel migliore e nel più naturale dei modi.
Fu proprio in una di queste occasioni, quando ormai l'estate cominciava a far sentire la sua effervescente presenza anche fra quei picchi ostili, che Belle si sentì improvvisamente avvolgere dalla fragranza più seducente e intensa nella quale le fosse mai capitato di imbattersi.
Proveniva da un gruppo di piante a lei sconosciute i cui frutti avevano fatto la loro prima comparsa soltanto negli ultimi giorni: erano grandi, tondi e polposi, e se il loro sapore era anche solo in minima parte delizioso quanto il loro profumo, dovevano essere squisiti – sempre che fossero commestibili, naturalmente, giacché non si poteva mai sapere, dati i gusti, e gli scopi, estremamente particolari di chi li aveva coltivati. Anche il loro colore era meraviglioso: nello sfoggiare tonalità diverse di giallo e arancione, ricordavano tanti piccoli soli, e alla presenza del loro fratello più grande e lontano, risplendevano della medesima luce.
– Dearie, dearie! Si può sapere che stai facendo? Insomma, adesso ti addormenti anche in piedi? Dearie, sveglia, su! –
Riportata bruscamente alla realtà, Belle non poté comunque trattenersi dal chiedere ad un folletto già piuttosto irritato delucidazioni a riguardo. Rumplestiltskin, tra un borbottio contrariato e l'altro, le spiegò che si trattava di frutti provenienti da una lontana e splendida terra, bagnata dal mare e baciata da un sole benevolo e generoso per la maggior parte dell'anno. Agrumi, così venivano chiamati, ed oltre ad essere davvero prelibati – sia nel profumo che emanavano che nel gusto, ricco e leggermente asprigno (sì, certo, certo che gliene avrebbe fatto assaggiare uno, almeno se ne sarebbe stata zitta per un po'!) – possedevano straordinarie capacità curative che li rendevano assolutamente indispensabili in ogni preparato che si ripromettesse di guarire una qualunque malattia o infezione.
– Ma si può sapere che ci trovi di tanto interessante? –
– Niente, è solo che... non ho mai sentito un profumo più buono in vita mia. Potrei rimanere qui per giorni, e credo che non mi verrebbe mai a noia... –
– Chissà perché la cosa non mi stupisce... –
– Cosa intendete dire? –
Questi sono i frutti del sole, dearie, sono le sue creature predilette.
Proprio come te.
Quella sera stessa, Belle ne trovò un cesto ricolmo, appoggiato con noncuranza al tavolino di mogano della sua stanza.




Quando il signor Gold sentì suonare la campanella situata all'ingresso del negozio, non alzò neppure gli occhi dal libro dei conti che stava visionando. Sapeva, senza aver bisogno di vederlo, chi aveva appena messo piede nel suo banco dei pegni. Profumo di agrumi e zagare in fiore l'accompagnava.
Era appena entrato il sole.

 


 


 

[Words count: 891 – One Shot]

 


 


 

Nota:

E' chiaramente periodo di vacche grasse, quindi io dico di approfittarne, perché inevitabilmente presto giungeranno anche i tempi delle vacche magre, anzi magrissime (diciamo che mi conosco abbastanza bene). Grazie a Euridice100, PoisonRain, fantasy93, Stria93 e mooarless, per aver recensito tanto entusiasticamente il primo capitolo di questa raccolta, sempre a Euridice100, Stria93, fantasy93 e rumbelle2998 per averla messa, sulla fiducia, fra le seguite, e, ancora, a Euridice100 (<3), per averla aggiunta alle preferite. Ragazze, non so veramente cosa dire, mi avete fatto commuovere.
Arrivederci a presto dearies :)*

padme

P.S: sì, il profumo di agrumi è il mio preferito, da cosa l'avevate capito? ;-)

 

   
 
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