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Autore: Crypbeast14    26/02/2014    5 recensioni
Una giovane donna, di venticinque anni, ha dovuto affrontare un vero e proprio provino per essere eletta la nuova babisitter della piccola JJ. Ma cosa accade davvero in casa Ackles?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jensen Ackles
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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All' idea che da lì a poco si sarebbe deciso tutto, il cuore prese a martellare le costole della giovane Agnes. Una smorfia preoccupata solcava il viso e non riusciva a tenere le mani ferme. 
Rimuginò sul fatto che poteva dare risposte più concrete, che avrebbe potuto giocarsi le sue carte migliori invece che sembrare insicura. Era questa ovviamente solo una sua percezione delle cose perchè per quanto riguardava Jensen, le aveva più volte ripetuto di cavarsela alla grande. 
Per questo l' uomo le teneva la mano e ogni tanto avvicinava il viso alla sua guancia per lasciarle un morbido bacio. Poi sussurrava < Non preoccuparti. E' già nostra. >
C' erano tutti: gran parte del cast di Supernatural e anche altri amici di Jensen.
C' era Maryane, che era stata quella a sporgere denuncia ai servizi sociali per i diritti dei minori. Aveva trovato JJ a terra rovinata in una crisi isterica di pianto.
E ovviamente c' era Danneel, che dopo essere finita sui giornali come una madre sconsiderata, indossava gli occhiali da sole e i capelli davanti alla faccia anche nell' aula del tribunale. 
Agnes sapeva che l' ex marito e la moglie si erano parlati di nuovo. E fu contenta di sapere che - pur non ammettendolo- riteneva opportuno che di Justice se ne occupasse il suddetto. 
I gentori dell' attore sedevano nella stessa fila. La mamma accarezzava la schiena del figlio amorevolmente, il padre ogni tanto gli posava la mano sulla spalla per incoraggiarlo.
Un leggero chiacchiericcio riempiva l' aula, fino all' entrata del giudice. Calò il silenzio, lo sguardo di tutti rivolto in un solo punto ansiosi di sentire il verdetto.
Chiuse gli occhi e fece un lungo respiro. Non avrebbe sopportato l' idea di perdere ancora JJ, nè vedere a pezzi il fidanzato che era di fianco e le stritolava le dita per la tensione.
La prima era una bambina dolcissima. Molto diffidente, all' inizio. Ma quando finalmente prendeva confidenza, era un autentico amore.
Soffriva il solletico e adorava i colori. Piangeva ogni volta che doveva separarsi dal padre, terrorizzata al pensiero che quella fosse l' ultima volta che lo vedeva.
Ma no, perchè Jensen prima di parlare con chiunque altro, insisteva nel poter vedere la sua cucciola.
Avevano legato molto. Lo sfondo del telefono di Agnes era la foto di loro due semi-addormentati su un divanetto in pelle nera.
Persa in quei pensieri, venne bruscamente portata alla realtà dal biondo che la sollevò da terra per fare un intero giro tra le sue braccia.
Era pura elettricità e stava sorridendo. Questo significava una sola cosa: ce l' avevano fatta.
Pianse talmente tanto dalla gioia e dal sollievo di un peso sopportato per mesi che non capiva niente di quello che accadeva attorno.
Tanto che si avvicinò a Danneel e abbracciò anche lei. Non venne ricambiata, ma riuscì comunque a sorprendere la donna, che le sussurrò < Prenditi cura di lei come io non ho fatto mai. >
Ed era ovvio che lo avrebbe fatto. Anche se non era un vero e proprio legame di sangue, la sentiva comunque già sua. 

< Dovevi vederla. Era così contenta di averti che ha abbracciato chiunque. Anche Danneel. > le stava dicendo Jensen, al ritorno dal parco. 
< E' vero mamma? Hai pianto? > ormai la piccola JJ aveva sei anni compiuti da qualche giorno.
E chiamava la sua ex babysitter... "mamma". Era perfettamente consapevole di averne anche un altra, quella che l' ha partorita. Ma avrebbe preferito Agnes in tutti i modi in cui un bambino può scegliere con chi stare.
< Erano lacrime di gioia amore. Così come mi rendono felici queste gite al parco. > rispose.
L' attore inclinò il busto dal sedile del conducente, approfittando del semaforo rosso per stamparle un bacio sulle labbra. 
< Sono sicura che papà ti farà ancora più felice. > forse convinta che Aggie non l' avesse sentita.
< Mh? > alternò lo sguardo sulle persone più importanti della sua esistenza.
Jensen guardò dallo specchietto a lanciò una finta occhiataccia a sua figlia. < Non sai proprio tenere un segreto per te? >
< Papà io pure sono felice. > avrebbe mai potuto esserci un finale migliore di questo?

Certo che sì. Perchè quello inginocchiato davanti a lei, con una scatoletta rossa in mano e un solitario al suo interno era proprio il suo adorato fidanzato. 
Lui aveva rimandato a lungo la proposta di matrimonio. E i motivi non sono nemmeno così difficili da immaginare. 
Al primo posto c' era ovviamente sua figlia, l' idea che potesse crescere almeno un pò senza altre esperienze "forti" sulla sua emotività.
Poi la voglia di conoscere ogni lato caratteriale (pregi e difetti che siano) della sua compagna. Non sarebbe mai ricaduto nello stesso errore. 
Per ultimo ma non importanza c' era la sua carriera. Doveva capire come era meglio muoversi, dopo quel calo di interessamento per il ruolo da attore. C' erano addirittura giorni che prometteva agli altri che avrebbe lasciato tutto quanto.
E che i suoi sforzi non valevano niente, se poi tornando a casa non poteva abbracciare la bambina.
Invece, ottenuto l' affidamento da parte del giudice, doveva ricaricare le batterie e rimettersi in carreggiata. Inutile dire che andava alla grande. In molti lo volevano nei loro film ma essendo solo uno e già molto occupato (doveva ritagliarsi anche dei giorni da passare con JJ) dovette rifiutare almeno altri venti copioni da imparare a memoria.
Mantenne un amicizia duratura con Jared, invitato a casa per molti occasioni compreso Natale e capodanno.
Anche con gli altri della crew di Supernatural si sentiva spesso al telefono, raccontando aneddoti della carriera e personali.
Chissà se aveva detto loro del matrimonio a cui sarebbero stati invitati.
Aggie aveva le mani sul viso, occhi sgranati, mentre lui sorrideva e sembrava sereno. < Lo stai facendo davvero. >
< Lo sto facendo. > prese l' anello, poggiando la scatoletta a terra, in attesa.
< Sì. Sì cavolo, sì. Eccome se voglio sposarti. > una lacrima le rigò il viso. Il cuore gli batteva così forte nel petto che sembrava volesse esplodere. < Ogni giorno che mi hai donato è prezioso, ogni istante è emozionante, è nostro, ogni sguardo, ogni bacio, ogni carezza. > osserva il gioiello al dito, che brilla di luce propria, senza fiato. 
Dopo il bacio e l' abbraccio che seguì ( c' erano solo loro in quel piccolo locale, discreto e anonimo, ma a modo suo perfetto per una cosa così. L' ultima cosa che voleva era che i giornalisti sfasciassero l 'atmosfera) sussurrò all' orecchio < Allora è di questo che JJ parlava oggi. >
< Già. Gliel' ho chiesto se era d' accordo e lei si è messa a saltare sul letto dalla contentezza, mi ha detto che vuole fare quella "che lancia i petali". > risero, insieme, felici. 
< Sarà una bellissima damigella. > 
< Lo credo anche io, signora Ackles. >

Sarebbero partiti in tre. Nessuna luna di miele, anche perchè Justice era tutto meno che d' intralcio per i neo-sposi.
Agnes stava abbracciando suo padre quando qualcuno suonò il campanello. Le valigie erano già caricate in macchina, quindi si chiese chi potesse essere a quell' ora del mattino. < Vado ad aprire > si diresse all' ingresso e sbirciò dalla soglia.
Danneel. Erano almeno due anni che non la vedeva più, praticamente fuori dalla circolazione e dal mondo.
Nonostante tutto il macello che aveva combinato, la decisione sua e di Jensen era quella di lasciarle vedere per almeno un paio d' ore JJ, purchè fosse rimasto qualcuno di loro insieme alle due, se solo avesse voluto. 
< Ciao. > non si prendeva più tanto cura di se stessa, inoltre sembrava molto più vecchia rispetto all' età effettiva. < Ho saputo della cerimonia per vie traverse e... >
< Danneel, io- >
< No, lasciami parlare. Non sono qui in guerra, ho lasciato.... molto tempo fa che questa storia, molto piano, mi scivolasse addosso. Tra l' altro sono sicura che ti prendi cura di entrambi e questo mi basta. >
< Lo faccio. > rispose, con tono sicuro < E lo farò sempre. > 
l' aveva seriamente perdonata per quello che aveva fatto al marito e alla sua bambina? Proprio no.
Una parte del suo cuore ce l' avrebbe avuta con quella donna ripugnante per tutta la vita. Ma se non era lì in guerra, almeno poteva ascoltare cosa aveva da dire. Quindi serrò le labbra e la invitò a sedersi in salotto.
Dopo i vari convenevoli e lasciate sole dal papà, Danneel andò dritta al sodo < Prima di tutto volevo congratularmi, so che è stato un matrimonio splendido. Molto intimo, rispetto al mio, ma perfetto in ogni particolare. >
< Perchè non ho voluto nessuno che se ne occupasse, solo io e Jensen. > forzò un sorriso, accavallando le gambe < comunque ti ringrazio. >
< Non sono venuta qui solo per dirti questo. > fece un lungo respiro, soffermando gli occhi bruni nei suoi < Sono uscita con un uomo, mi sembrava tutto bellissimo, fino a che sono rimasta incinta. >
Quella notizia fu davvero agghiacciante per Agnes, che saettò in piedi come una molla. < Cosa? >
< Lui non vuole più saperne. > una lacrima gli scivolò sul viso. Aveva visto piangere Danneel molte volte e questa tra le tante le sembrava l' unica sincera. < Ma io non voglio abortire, non ho intenzione di ricadere nello stesso errore con JJ e...> era scossa dai singhiozzi. < non mi sono mai sentita madre come adesso. >
< Non ti credo. > fu l' istinto a farla parlare. < Dicevi di esserlo anche con la piccola Justice. E poi l' hai maltrattata. L' hai... abbandonata. Non ti credo. > 
< Agnes... > nascose il viso tra le mani < so che ti è difficilissimo da credere, ma te lo giuro. Sono pronta, voglio stare in pace con il mio bambino e voglio che tu > alzò la testa per poter incrociare gli occhi di ghiaccio della bionda < Voglio che tu mi stia vicino. >
< Vicino? > si sedette accanto a lei, sempre più allibita < Non vorrai mica diventare mia amica, vero? >
< Deciderai tu come sia meglio trattarmi. Ma il mio bambino... ti prego dimmi che verrai da me almeno una volta a settimana. Non voglio altre, solo te. Potrai bacchettarmi ogni volta che vorrai, per farmi capire dove - >
< Potrei farlo davvero > le posò in modo delicato una mano sulla spalla < Potrei essere davvero la baby-sitter di tuo figlio e da balia al tempo stesso. Ma lo faccio per lui, perchè non voglio che altri soffrano per colpa della Harris, non per altro. >
< D' accordo. Mi va bene anche così. > la tirò per il colletto della camicia lilla che portava e se la strinse addosso, piangendo ancora e ancora. < Grazie Agnes. Tu sei migliore di me in tutto e te lo riconosco. Grazie. >
dopo parecchi minuti trascorsi a cercare di tranquillizarla sussurrò < Vieni, ti accompagno al bagno. Così sciacqui un pò il viso. > destino voleva che, nel corridoio, incontrassero JJ con in mano una Barbie.
Appena vide la sua madre naturale smise di saltellare e fece un passo indietro. < Mamma perchè lei è qui? >
< E' venuta a parlare con me amore. >
< Non voglio che mi porta via. > disse subito, mentre i suoi occhioni verdi diventavano lucidi.
< Non lo farà. Tu rimarrai sempre qui con il tuo papà e me. Danneel non è venuta per portarti via. > 
La piccola si attaccò alla gamba di Agnes, guardando l 'altra con diffidenza. < Io voglio rimanere qui con lei. > 
< Lo so. E io non farò nulla per impedirtelo, so che vuoi molto bene alla tua... mamma. > forzò il tono di voce per sottolineare l' ultimo termine. < Sei diventata proprio bella, lo sai? >
< Lo so. Papà me lo dice sempre. > risponde la piccola. 
< Un pò mi assomigli. Ma quegli occhi bellissimi e grandi li hai ereditati da Jensen. > le accarezzò il viso, con estrema delicatezza, anche se quella continuava a stringere la gamba di Agnes. < Magari non ora, ma io spero che riuscirai a perdonarmi tesoro. >
Si guardarono a lungo, poi Justice ricambiò il tocco sul viso della mamma visto che si era piegata e mezza all' altezza della bambina. < Sembra che mi vuoi ancora un pò di bene. > con quella sua vocina acuta e adorabile. 
< Io te ne voglio. > la prese in braccio e le stampò un bacio sulla guancia. < Eccome se te ne voglio. >

Il marito non era molto d' accordo inizialmente, ma alla fine intese che quella non era una decisione che doveva prendere sul personale. E che sarebbe spettata alla sua adorata sposa capire se era il caso o meno di far rientrare Danneel nelle loro vite.
Quando la suddetta partorì, Agnes era presente. Nonostante tutto non riusciva ad ignorarla e per un attimo le mani delle due donne si incontrarono. < Dai che sei forte. > incitandola a spingere. 
Fece di tutto per renderla una madre migliore e la lasciò per la sua strada quando il piccolo Brian (un maschietto vispo e dagli occhi scuri) spense la sua prima candelina. Anche perchè si sarebbe trasferita insieme alla sua famiglia a settembre.
Jensen faceva parte di un nuovo cast e voleva comunque tenersi moglie e figlia accanto, durante le riprese. 
< Mi raccomando. > le disse, carezzandole la schiena mentre quella mangiava il suo pezzo di torta < Augura ogni bene a tuo figlio ogni volta. Al tuo e al suo compleanno. Se hai delle crisi, il mio numero ce l' hai. >
< Grazie di tutto. Sei la baby-sitter migliore del mondo. >
< E sarò presto di nuovo mamma: aspetto un bambino. > lo disse così all' altra che rimase di sasso a quella notizia.
Era la prima a saperlo, perchè il test di gravidanza lo aveva fatto la mattina stessa e l' attore era fuori per lavoro. Si abbracciarono, in modo più formale che affettivo, ma era comunque troppo bella come sensazione. 

Era sommersa da quella valanga di baci a cui Jensen la stava sottoponendo. < Dai. Dai! Non respiro cavolo > e rideva, al tempo stesso, perchè la reazione non era quella che si era immaginata ma nettamente superiore. Gli prese il viso tra le mani, rotolando tra le lenzuola e sfregando la punta del naso contro quella della sua metà. 
Erano fatti l' uno per l' altro, due anime destinate a fondersi in questa e forse anche nella prossima vita se non fosse bastato.
L' attrazione fisica come quella emotiva era sempre enorme, da poter riempire la stanza.
< Ti amo. >
< Ti amo anche io. > le sfilò la camicia da notte in un colpo solo, lasciandola in intimo. 
< Jay... nostra figlia. Sta dormendo nell' altra stanza. > 
< Appunto. Sta dormendo.  > dalle labbra, scese sul collo e sulle spalle, baciando ogni pezzo di pelle scoperta con una foga inaudita. Poi sul ventre, posando ripetutamente le labbra sopra e sotto l' ombelico. Manifestazione di tutta la sua voglia di diventare di nuovo padre con a fianco una donna ai suoi occhi perfetta.
Ben presto l' aria si riscaldò, i sospiri vennero sostuiti dai gemiti strozzati della giovane. < Ti rendi conto > disse, mentre premeva le mani sui fianchi di suo marito. < Se non fosse per lei, noi ora non saremo qui. >
< E' la base del nostro amore. > 
< La base... > spinse il bacino in avanti, per farlo combaciare all' altro. < del nostro... > affondò il capo nel cuscino, in preda agli spasmi < amore.. >  Passarono una notte fantastica insieme. Ce ne sarebbero state molte altre, fino alla fine, sempre di più. 
La risposta alla domanda che incuriosiva molto gente, forse invidiosa della loro felicità "come vi siete conosciuti tu e Jensen? " era sempre una: babysitting. Niente altro. 


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Tadààààn! Finalmente ce l' ho fatta a terminare.
Un pò perchè ero ispirata, un pò perchè ho subito voglia di iniziarne un altra ma non prima di aver finito questa.
Ci tengo a fare dei ringraziamenti particolari:
il primo va ovviamente a Jensen per averla ispirata. Cavolo ti ho dipinto proprio come un uomo fortunato. Io ti auguro di passare insieme alla tua reale famiglia tanti momenti sereni. Ne approfitto per ribadire per l' ennesima volta che non odio affatto Danneel. Mi serviva stronza nella storia (che poi alla fine nemmeno troppo) e così è stata. Sei nel mio cuoricino, J. 
il secondo va a mia cugina Camilla e la mia amica Alessia. Si sono subite entrambe da parte mia una valanga di viaggi mentali su come continuare e\o concludere. Oltre agli scleri random nello scrivere. Vi voglio un mondo di bene girls.
Il terzo va a Terry Winchester. Lei mi ha seguito all' inizio, quasi. E mi ha sostenuto in tutto e per tutto. Anche se non abitiamo vicino, si è sopportata i miei crolli d' ispirazione invogliandomi a continuare. Oltre ai millemiliardi complimenti che mi ha fatto. Io la rigrazierò sempre, è anche per avere un suo parere sul finale che ho deciso di concluderla senza troppi fiocchi. Love u, nica.
Un grazie anche a tutte voi. Quelle silenziose e quelle che invece recensiscono. Io vi vedo v_v le visite aumentano, so che ci siete. E anche se i commenti alla storia sono meno di quello che mi aspettavo, spero vi sia piaciuta. Che continuiate a leggermi anche dopo. Tanto Supernatural fa parte di me, non è un segreto che il tema della prossima FF sia sempre il solito. 

Mi premeva tanto concluderla e adesso che sto per inviare mi viene da piangere. 
Sono sicura che Jensen e Agnes insieme alla piccola JJ mi mancheranno. 

Un bacio a tutte.
E a presto.
Sanasnake


 
  
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