Capitolo
3- A teatro
Finalmente
quel sabato tanto atteso giunse cogliendo Katia di buon umore e Adele
un po’ di
spaesata. Aveva dormito pochissimo durante la notte, perché
aveva pensato
troppo a Luca ,e il pomeriggio precedente aveva consumato Youtube a forza di ascoltare e
riascoltare alcune canzoni del
musical. Era ovviamente contentissima che finalmente quel giorno
avrebbe visto
lo spettacolo, ma aveva la mente troppo occupata del pensiero di lui.
Prima di
scendere al piano di sotto, si pettinò lentamente i lunghi
capelli lisci e sfumati
di biondo in camera sua, di fronte al grande specchio
dell’armadio di bambù.
–Adelaide!- chiamò la mamma dal piano di sotto,
-Ho fatto i panini per te e
Katia…-. La ragazza si fermò a sciogliere
l’ultimo nodo, il cibo era proprio
l’ultimo dei suoi pensieri. –Lei la mangia la
cotoletta vero?- chiese ancora la
mamma.
La figlia
posò la spazzola e passò al profumo –
Quella si mangerebbe pure me! Altro che
cotoletta- rispose ad alta voce ridacchiando, poi controllò
il make-up e infilò
la fotocamera e una penna blu nella borsa.
Come ultimo
tocco indossò due grandi orecchini a forma di farfalla
argentati, si guardò
allo specchio per l’ennesima volta e si diresse in cucina.
–Mah… ora che ci
penso ci fermiamo a pranzo fuori…- disse alla mamma che
stava apparecchiando la
tavola, -Oh allora ci farete merenda- sorrise e le consegnò
il pacchetto –La
giornata è lunga!-.
La ragazza
la ringraziò ma rispose – Capirai, io non ho
neanche fame oggi-. Si guardarono -Tesoro
stai serena… e rilassati! Sei troppo agitata- la
consolò la mamma. Adele respirò
profondamente e le sorrise prima di salutarla e uscire di casa.
Una
mezz’oretta dopo, era passata a prendere Katia alla stazione
e si erano dirette
al primo McDonald’s che
avevano
trovato per strada, visto che la sua migliore amica aveva deciso di
fare il
pieno di calorie. Un menù completo più il gelato
e un panino di scorta le
bastarono, mentre Adele spizzicò solo qualche patatina.
-Oh ma che
ore sono?- chiese Katia dopo che aveva finito di mangiare, Adele che si
era un
po’ tranquillizzata guardò l’ora sul
cellulare –Porca miseria! L’una e mezza,
dai sbrighiamoci che voglio arrivare la presto”.
Si
alzò e
trascinò l’amica fuori. -Ma Aida! Che andiamo a
fare cosi presto?- si
guardarono e scoppiarono a ridere. Katia si ricompose prima di salire
in
macchina. –Come mi hai chiamata?- le chiese l’amica
sorridendo, -Non lo so mi è
uscito! Il tuo nome è Adelaide ma non ti ci chiamo mai, ho
trovato una
variante!- esultò Katia. L’amica decise che le
piaceva quella variante, prima
di ripartire le balenò in mente però che
assomigliava molto al nome “Alida” ma
cercò di non pensarci più di tanto.
Arrivarono a
Saxa Rubra alle 14 e 40 circa, dopo aver parcheggiato Adele aveva
convinto
Katia a fare qualche video per ricordo. Camminare con in mano la
fotocamera che
avvolte riprendeva se stesse aveva attirato l’attenzione di
alcuni passanti ma
loro ci ridevano sopra. Alle 15.00 aprirono le porte, Adele si
fiondò subito
allo stand dei gadget vicino al bar e comprò il cd-book mentre Katia era tranquilla e
rilassata mentre scattava
qualche foto all’ingresso.
Quando
finalmente poterono accomodarsi nella prima fila laterale Adele
iniziò ad
agitarsi –Mi viene da piangere…oddio mi scendono
le lacrime…- osservò tutta
l’enorme salone del gran teatro ed il palco dove
c’era l’immagine di un libro
aperto proiettata sul sipario.
Katia che
armeggiava col cellulare la guardò seria –Stai
piangendo… sul serio? Non devi-
e ridacchiò –Dai Ade!-.
Una voce dagli
altoparlanti annunciò “Tra 5 minuti inizia lo
spettacolo, siete pregati di
accomodarvi”.
Quando
passarono in mezzo agli spettatori i frati incappucciati con
l’incenso Adele
aveva ritrovato il sorriso, infatti ridacchiava e faceva una serie di
battutine
seguita da Katia che ripeteva –Oddio guarda questo come
cammina, ti immagini
quello cade?- risero come matte e alcuni dalle file dietro gli
intimarono di
fare silenzio. Adele pensò “Pure stavolta ci siamo
fatte riconoscere”.
Lo
spettacolo vero e proprio cominciò. Le due ragazze erano
vicinissime al palco e
potevano cogliere ogni minimo dettaglio. Katia stava per la maggior
parte del
tempo in silenzio mentre Adele asciugatasi le prime lacrime faceva
commenti a
destra e a manca.
Dopo
l’esibizione del Principe di Verona, scontri tra Montecchi e
Capuleti, Romeo
che disperato per Rosalina e Giulietta incitata dalla madre a sposare
Paride
ecco finalmente in scena i Re del mondo.
Nel momento
in cui Mercuzio apparve in cima alla scalinata Adele fu come illuminata
da una
luce divina. I suoi occhi non riuscivano a concentrarsi su
nient’altro tranne
che su quei riccioli biondi e quei vestiti blu che si muovevano sulle
note
della canzone.
Appena lui
aveva iniziato a cantare era riuscita a strillare –Oddio!- e
aveva stretto il
braccio di Katia che le ripeteva a bassa voce –Adele! Mi fai
male!-. Durante la
Regina Mab Adele comunicò a Katia che lui avrebbe detto cose
sconce.
Katia rise e
quando iniziò il ballo in maschera le disse
all’orecchio -Ma sai che l’altro
giorno mentre parlavamo di Mercuzio al cell anche Tarzan ha aperto le
game
oltre alle donne che si sogna?-. Adele le diede una gomitata e si
trattenne dal
ridere.
Il primo
atto finì col matrimonio di Romeo e Giulietta sulle note di
Ama e cambia il
mondo. -Ma possibile che già le sai tutte a memoria le
canzoni?- chiese Katia durante
la pausa. –Imparo in fretta- rispose Adele e si
alzò.
-Dove vai?-
l’amica la seguì e quando realizzò che
si dirigeva alle porte del backstage la
trattenne, -Ma sei pazza?-. Uno della security le guardò
serio e chiese ad
Adele se avesse bisogno di qualcosa, lei rispose
–Veramente…volevo sapere se
era possibile avere una foto con…-, lui la interruppe brusco
–il cast è
disponibile a fine spettacolo per gli autografi-.
Le ragazze
ringraziarono e tornarono ai propri posti. Adele sbuffò, -Ma
io voglio una foto
con lui! E l’autografo!-. Katia alzò gli occhi al
cielo –Stai facendo pure fin
troppe cose per i miei gusti…Ma non è che ti sei
presa una sbandata proprio per
questo Luca?-.
-Ma che ne
so- rispose Adele –Da quando so che esiste la mia vita
è cambiata-. Katia rise
–Oh sentila! Parli come Romeo di Rosalina!-. –Oh di
Giulietta- replicò l’amica
e cominciò il secondo atto.
Le ragazze
furono ammaliate da tutti gli artisti e dalle coreografie. Quando ci fu
la
scena del duello ad un certo punto Luca aveva appena finito di recitare
“Dio ti
prego, fa che non abbia bisogno di te…”, riferito
a Benvolio/Riccardo ed era in
ginocchio rivolto più o meno verso di loro. –Ma
che ce sta a guardà?- chiese
Katia, Adele che stava facendo il video tenendo la fotocamera proprio
verso di
lui si fermò a fissarlo ma era certa che lo sguardo di lui
fosse altrove.
Durante
la morte di Mercuzio Adele pianse e
Katia le ripeteva che la vera folle era lei. Anche durante la morte dei
due
protagonisti lei si sentì come se fosse su quel palco,
insieme a loro. Tre ore
di emozioni, pianti e lacrime e prima dei saluti finali Katia
notò che alcune
ragazze si erano messe sotto al palco. –Ma si
può?- chiese ad Adele, che già si
era alzata ed era corsa alle scalette centrali. Katia la rincorse
sghignazzando.
Entrambe
filmarono l’uscita e il saluto degli artisti, quando tocco a
Luca Katia urlò
–Ma lo sai che è proprio..?-. Adele
annuì tutta concentrata su di lui –Lo
so, lo so…- e quando cantarono di nuovo I
Re
del mondo tutti insieme lei gridò il suo nome
più di una volta, sembravano
tutti impazziti; il pubblico era in delirio.
Una volta
calato il sipario Adele guardò alla sua destra:transenne.
Corse il più
velocemente possibile e si ritrovò all’angolo ma
comunque il prima fila. Katia
la raggiunse con più calma. Uscirono Davide, Riccardo e
Gianluca a firmare
autografi.
“Dai
Luca”
pensò Adele, Katia le stava proprio dietro –Guarda
Benvolio!- gridò e vista la
sua bassa statura si mise a saltellare. Una ragazza vicino a lei le
chiese una
penna e lei la chiese ad Adele che aveva in mano penna, fotocamera e
cd-book.
–Si
tieni-
le rispose distrattamente. Roberta si affacciò ancora
vestita da Lady
Montecchi. –E andiamo- disse Adele ad alta voce
–Sono ore che stiamo qui per te
Luca!-. Scoppiò a ridere seguita da
molte fan che
le diedero ragione.
Ironia della
sorte ecco il ragazzo più atteso che subito va da un gruppo
di fan che
sgomitano per avere una foto con lui. Adele si voltò di
scatto e sfilò la penna
che aveva prestato alla ragazza –Ehm scusami, ma adesso mi
serve-. Katia da
dietro scosse la testa e si scusò per lei. Luca finalmente
si stava avvicinando
e in molti tesero il cd-book. Lui ne firmò parecchi vicino
alla zona dove
stavano le due ragazze.
Quando Adele
stava perdendo le speranze e con un nodo allo stomaco si era girata
verso Katia
a guardarla sconsolata, lui afferrò il libretto che lei
tendeva. Adele si girò
di scatto, lui aprì alla prima pagina e stappò la
penna blu poi le sorrise
dolcemente –Come ti chiami?-. Katia riuscì a
spingersi in avanti e rispose al
posto suo gridando –Aida!-.
Luca
esitò
un momento “Alida? Come mia madre?”
pensò serio e non sorrideva più.
Guardò
Adele, una ragazza alta come lui, con le punte dei capelli biondi tinti
come i
suoi, e grandi orecchini a forma di farfalla. L’espressione
era sicura di se ma
traspariva un velo di imbarazzo. Non le piacque più di
tanto. Sicuramente
doveva essere ancora un adolescente…
–No,
Adelaide- gli rispose avvicinandosi per
guardarlo meglio –Però tu scrivi
Adele…-. Lui scrisse velocemente mentre lei le
chiedeva “Luca per favore, foto, foto,
foto…” e le riconsegnò penna e
libretto.
Annuì e guardò l’obbiettivo della
fotocamera rossa che la sua amica teneva in
mano pronta a scattare.
Dolo il
flash continuò a sorridere e rimase di fronte a lei che lo
ringraziava ancora e
ancora. Poi Adele gli accarezzò la guancia destra quando il
bodyguard di colore
lo trascinò via da dietro –No…!-
gridò lei protestando, ma ormai era già
scomparso dietro la porta nera.
Katia
tirò
un sospiro di sollievo –Dai Aida andiamo adesso che non ne
posso più!-. Adele
la seguì triste e felice allo stesso momento. Mentre
uscivano dal teatro le
guardavano tutti. –Oh ma che hanno questi?- Katia
sbuffò –Mah…- poi si accorse
che Adele stava piangendo. –Oh mamma mia! Dai che sei
più forte di quello che
pensi, io ti conosco-. Infatti era vero, ma non in quel momento.
–Tu
credi al
colpo di fulmine?- chiese lei nel parcheggio. Katia rise
–Guarda che adesso
somigli troppo a Romeo! E fidati che tu non sei cosi, tu sei
più Mercuzio!- e
le diede un pizzico –Gli hai pure accarezzato la
guancia…- aggiunse maliziosa.
–E te credo!- rispose prontamente l’amica.
Prima di
entrare in macchina Adele scoppiò a ridere. Katia la prese
per pazza –Che altro
c’è adesso?-. Adele saltellò e
urlò –Dio esiste!-. In molti si voltarono a
guardarle. –Grazie per avermi sopportata oggi!- disse a Katia
e l’abbracciò, -Tu
sei mi sorella- rispose lei.
Nel
frattempo nel backstage Luca era stato trascinato nel suo camerino da
una
guardia. Bevve un sorso d’acqua e iniziò a
cambiarsi mentre i costumisti
sistemavano il disordine che era sparso qua e là. Riccardo
che era già in jeans
e maglietta entrò nella stanza e accostò la
porta.
Si
avvicinò
al collega nonché amico intento a sfilarsi la camicia
dinanzi allo specchio, -Hey
Lu, ma l’hai vista che carina quella ragazza li?
L’ultima che ti ha chiesto
l’autografo?- gli chiese a bassa voce divertito.
Il ragazzo
gli lanciò un’occhiata interrogativa e
continuò a spogliarsi -Quale…? Me
l’hanno chiesto talmente tante che non mi ricordo di
nessuna…-. Riccardo si
sedette su una sedia e afferrò un batuffolo di cotone per
struccarsi -Ma dai,
era alta quanto te! Mezza bionda, con una fotocamera rossa mi
pare…-.
Giuliano
bussò alla porta ed entrò a congratularsi
nuovamente con loro per il successo.
Luca non rispose all’amico ma si abbracciò con il
regista del musical. -Oh mi
raccomando eh!- disse Giuliano anche a Riccardo -Cosi belli energici
anche per
la serale vi voglio!-. Quando se ne fu andato, Luca si finì
di cambiare in
bagno e Riccardo rispose ad un Sms della madre.
Si
alzò,
-Allora questa ragazza proprio non te la ricordi?- gridò
all’amico dietro alla
porta chiusa. Luca si legò i capelli -None!- rispose
scocciato ed uscì dal
bagno in tuta -Dai accompagnami al bar che mi è venuta
fame…-. Riccardo lo
guardò e scosse la testa -Si, andiamo- rispose guardando il
cellulare e
attesero entrambi l’ok per uscire da due bodyguards, che
stavano facendo
sgombrare l’ingresso del Gran Teatro.