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Autore: Fluxx    28/02/2014    3 recensioni
Un destino spezzato. Il sacrificio di uno, la salvezza di molti. La morte del Comandante, la vita della galassia.
L'universo è finalmente in pace, la minaccia dei Razziatori è stata sventata. Ora tutti lavorano per un obbiettivo comune: la rinascita.
Eppure non tutti riescono a gioirne a pieno: l'umanità - se non l'intera galassia - ha perso una guida, un modello, un eroe.
Una raccolta di storie ambientate dopo il finale di Mass Effect 3, incentrate sulle nuove vite dei membri dell'equipaggio e sui pensieri rivolti al Comandante Shepard dai suoi compagni, coloro che avrebbero dato la vita per lui e lo avrebbero seguito fino all'inferno.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Garrus Vakarian, Jeff Joker Moreau, Kaidan Alenko, Tali Zorah, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era passato un mese dalla battaglia di Londra e le cose erano cambiate completamente: la Normandy era attraccata allo spazioporto di Vancouver, non solcava più i cieli e non si librava più tra le stelle da quando la guerra contro i Razziatori si era conclusa.

Il giovane varcò l’entrata della nave con indosso la pesante armatura mentre sottobraccio teneva il casco. Gli faceva specie vedere la Normandy vuota: era strano, era triste.
Le porte dell’ascensore gli si aprirono di fronte e subito si ritrovò davanti al memoriale: ricordava il giorno in cui avevano posto la targhetta dell’Ammiraglio Anderson e del Comandante Shepard, era un ricordo ancora vivido e forse uno dei momenti più toccanti che aveva vissuto in vita sua.
James non era un uomo sentimentale o che si lasciava facilmente trasportare dalle emozioni: era sempre stato prevalentemente da solo e aveva vissuto per sé stesso e combattuto per ciò in cui credeva, ma con Shepard era stato diverso. Inizialmente lo aveva visto come un rammollito che era fuggito dalla Terra in cerca dell’aiuto del Consiglio perché non aveva abbastanza fegato, ma poi aveva imparato a conoscerlo così come l’uomo che era, così come l’eroe che si era sempre figurato. Comprese che v’erano delle tempistiche da rispettare, che non ci si poteva buttare subito nella mischia senza una buona dose di attenta riflessione o le perdite sarebbero state ingenti ed il sacrificio dei più inutile. Erano tutte cose, quelle, che aveva imparato attraverso Shepard. In lui aveva visto il coraggio, l’umiltà, la forza d’animo. Era stato un uomo che mai si era arreso di fronte a nulla, nemmeno alle sconfitte e anzi, ne aveva fatto tesoro e ne aveva ricavato una lezione per la battaglia successiva.
“Eri proprio Loco, Comandante…” disse di fronte il memoriale, era lì da un pezzo oramai. Ricordava i momenti passati insieme mentre un lieve sorriso gli illuminava il volto. Quella calma e quiete surreale lo facevano sentire a suo agio a parlare da solo, di fronte a quel muro.
“Ho battuto il tuo record, sai?” domandò con un sorrisetto beffardo. Ricordò quando lo aveva sfidato a superare la sua prestazione, nell’appartamento sulla Cittadella, delle 183 trazioni alla sbarra. 
“Il giorno dopo, durante la festa, riuscivi a malapena ad alzare la bottiglia di birra!” lo schernì, lasciandosi sfuggire una lieve risata.
“Ma eri forte... non avrei mai potuto desiderare di meglio: stare sotto il tuo comando mi ha insegnato molto” disse tornando serio. “E mi dispiace di aver dubitato di te e del tuo onore, inizialmente” si abbandonò ad un sospiro.
“Eri un soldato rispettabile, per molti adesso sei una leggenda. A dire la verità sei stato un amico, non solo il mio Comandante…” poi tacque. Ripensò a quanto Shepard lo avesse spronato durante il suo percorso, facendogli capire in mille e più modi che credeva in lui.
“Sono qui anche per dirti che da domani inizierò l’addestramento da N7. Confido che veglierai su di me da lassù… ma posso quasi sentire la tua voce che mi dice che me la caverò e che andrà tutto bene.”
Silenzio. Ancora.
”Certo, ormai il grande lo hai risolto tutto tu e a noi ci hai lasciato le sciocchezze, ma spero comunque di diventare come te un giorno. Loco come lo sei stato tu” sorrise.
“Ora vado: le cose stanno cominciando a diventare un po’ troppo sentimentali qui” aggiunse con una vena di ironia, ma dietro a quella totale spensieratezza si nascondeva del dolore, seppur James fosse bravo a nasconderlo. “Stammi bene e fai vedere a tutti lassù come lavorare quelle braccia” Si abbandonò ad una risata.
“Grazie mille di tutto, Loco” aggiunse prima di indietreggiare di qualche passo. Rimase ad osservare quel memoriale per altri lunghi e svariati secondi, poi comprese che era davvero ora di andare. Voltò le spalle e raggiunse l’ascensore per dirigersi fuori da quella nave che – solo poco tempo prima – aveva significato tutto.




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Angolo Autrice:

Eccomi qui con una nuova raccolta! Non mi dilungherò molto.
Come credo abbiate capito è una raccolta di pensieri rivolti a Shepard dopo la fine di ME3. Io come finale ho scelto Sintesi, ma credo che per molti tratti i pensieri di ogni membro siano gli stessi, cambierebbe solo il contesto insomma.
Avevo già cominciato a fare una cosa simile con Mass Effect 2, ma poi giocando il 3 ho accantonato l'idea e ho deciso di farlo per il finale di ME3. Ammetto che mi dispiacerà non poter scrivere del Capitano Anderson, dal momento che anche lui ha fatto una brutta fine *se ne va a piangere in un angolino*
E... Nulla, come al solito spero apprezziate questi miei piccoli lavori e basta, tutto qui :)
Mi son divertita a smanettare un po' e a fare quest'immagine per il primo capitolo, cosa che credo farò anche per gli altri, come nell'altra raccolta che sto facendo. Spero apprezziate :3
Al prossimo capitolo!

   
 
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