Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Akane92    28/02/2014    19 recensioni
"Io avevo sempre avuto una cotta per Tom, fin da quando ero una bambina. Ed ora me lo sarei ritrovato a pranzo a casa mia, come accadeva anni prima, come se nulla fosse cambiato. ( ... ) « Tom, reciterai in un film di mia sorella! » esclamò Jane, mettendo una mano sulla spalla del migliore amico.
« Beh, se lei lo vorrà » rispose, guardandomi con la coda dell’occhio."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Period
 
 
Non riuscivo a credere che le riprese fossero quasi giunte al termine. Eravamo riusciti a rispettare i tempi, filmando l’intero film nel solo mese di agosto. Adesso, mancavamo solo tre giorni: venerdì, sabato e lunedì, sebbene durante quest’ultimo sarebbero state girate solo alcune scene già precedentemente girate, per volere di Bob.
Dopo quello che era successo fra me e Tom il clima sul set, almeno per me, era più tranquillo. Era bello non dover nascondere nulla a nessuno, mi faceva sentire più leggera. Nicolas non mi risparmiava dai suoi complimenti, ma non andava mai oltre, e quando ero in compagnia di Tom non si avvicinava nemmeno. Melissa, invece, continuava a girargli intorno, spesso fregandosene del fatto che volessimo stare per un attimo da soli. Inoltre, continuava a dare a Tom, o meglio a Jamie, baci “non rispettosi della regola”, facendomi impazzire di gelosia ogni giorno di più. Sapevo che si trattava di una cosa stupida, infantile, ma non potevo farci nulla, e l’avvicinarsi del momento in cui avrebbero girato la scena d’amore non migliorava le cose.
Non potevano eliminarla, quella dannata scena? Ovviamente no. Era una delle scene che tutti colore che avevano letto il libro ed ora aspettavano il film morivano dalla voglia di vedere; una delle scene più importanti, insieme a quella del primo bacio, se non la scena più importante. Anche io, in realtà, quando avevo saputo del film pensai subito a quella scena, non vedendo l’ora di essere presente per vederla girare davanti ai miei occhi, per vedere Jamie e Vanessa prendere vita ed amarsi così come lo avevo descritto io stessa.
Ora, invece, temevo di non essere pronta ad assistere. Anzi, dentro di me sapevo di non essere pronta. Sapevo anche di dover parlare con Bob, per chiedergli come si sarebbe svolta la cosa e tutto il resto; anche Nat mi aveva consigliato di farlo, ma ogni volta mi mancava il coraggio, come se il non sapere in qualche modo mi proteggesse. Mi sentivo davvero, davvero stupida, perché ogni volta che avevo avuto occasione di confrontarmi con il regista su quell’argomento, me l’ero lasciata sfuggire.
Ormai, il tempo di tirarmi indietro era finito. Il giorno dopo sarebbe stata girata la scena ed io volevo, dovevo, sapere. Passai tutto il venerdì mattina a farmi coraggio e, dopo pranzo, mi avvicinai a Bob, prendendolo in disparte, per parlargli.
« Nat mi ha detto che tuo padre sta venendo a prenderti » esordì il regista. « Non assisterai alle riprese del pomeriggio? »
Me ne ero completamente dimenticata, per quanto ero stata a pensare a tutt’altro. « Purtroppo no, domani è il compleanno di mia madre ed intendiamo farle una festa a sorpresa, quindi.. »
« Oh, capisco! »
« Nat resterà qui, però. Diciamo che farà le mie veci! » feci sorridere Bob, che annuì « In realtà, volevo parlarti delle riprese di domattina » confessai, abbassando lo sguardo.
« Dimmi pure »
« Ecco, riguardo alla scena d’amore .. Come sarà, insomma.. girata? »
« Oh, quella! Sarà la prima che gireremo. Al chiuso, ovviamente, nella stanza allestita per la camera di Jamie. Melissa mi ha chiesto la cortesia di far essere presenti solo poche persone, quelle necessarie, insomma. Sai, dice che si vergogna un po’ »
Lei si vergogna?! « Ah.. »
« Tu ovviamente puoi esserci, anzi, devi esserci! »
Un brivido di terrore mi percorse il corpo mentre mi immaginavo in quella piccola stanza, con Tom e Melissa quasi totalmente nudi di fronte a me, distesi su un letto, a far finta di amarsi e fare l’amore. No, no, no. Non potevo sopportarlo.
« Beh, ecco.. Ci sono problemi se al posto mio ci sarà Nat? »
« Hai da fare anche domattina? »
« Beh.. la festa si terrà a casa mia, a pranzo. Quindi devo sistemare tutto » mentii, visto che mi ero già messa d’accordo con mia sorella e mio padre.
« No, non è un problema. Solo che è una scena importante..  Voglio dire, non vorrei che non ti andasse bene. Se vuoi possiamo spostarla a lunedì, o .. »
« No, no! Io mi fido ciecamente di Nat, quindi non ci sono problemi »
Bob sospirò, alzando le spalle. « Va bene, allora »
Tirai un respiro di sollievo quando Bob si allontanò. Era fatta, non avrei dovuto assistere a nulla, sarei restata nella mia beata ignoranza, almeno fino al giorno della première.
 
Passai l’intero pomeriggio insieme a mio padre, comprando tutto il necessario per il giorno dopo e passeggiando tranquillamente per Londra. Una volta a casa, mi aiutò con le buste stracolme di varie cose ed io gli offrì un tea, prima che se ne andasse.
« Sicura che riuscirai a cucinare, domani? Siamo ancora in tempo per ordinare qualcosa »
« Avrò tutta la mattina libera, tranquillo. Tu e Jane dovete solo aiutarmi a sistemare in giro »
« Non avete le riprese, domani? »
Sorseggiai un po’ di tea, prima di rispondere. « Non assisterò »
« E’ a causa della festa? Ti ho detto, possiamo .. »
Lo interruppi prima che mi dicesse ancora che potevamo ordinare qualcosa. « No, non è per la festa. In realtà, domani vorrei non assistere alla scena iniziale che gireranno »
Mio padre aggrottò la fronte. « Che scena gireranno? »
« Tu hai letto il libro, no? » annuì « Ricordi cosa succede fra Jamie e Vanessa dopo che lui le confessa di amarla? »
Ancora dubbioso, voltò lo sguardo verso destra, cercando di ricordare. Quando lo fece, i suoi occhi si spalancarono. « Oh, quella scena » esclamò, sorridendo un po’.
« Esatto, e sinceramente non mi va di assistere al tutto. La vedrò al cinema, come tutti voi »
« E’ per Tom, non è così? »
Feci spallucce. « Tu che dici? »
« Beh, ma è finzione, dopotutto. »
« Lo so, papà, ma hai visto Tom recitare? Lui ci mette tutta la passione che ha in corpo, tutto se stesso. Sapere che impiegherà tutta quella passione per essere.. » mi bloccai, rendendomi conto di star parlando con mio padre e non con un mio amico. « Lascia stare »
« Guarda che ti capisco. Neanche a me piacerebbe vedere tua madre così! » rise, finendo il suo tea « Con Tom va tutto bene? »
« Sì, tutto bene »
« Intendo, ti tratta bene? »
Alzai gli occhi al cielo.
« Ehi, sono domande che un padre deve porre! »
« Conosci Tom da quando è nato, papà. Credi possa trattarmi male? »
« No, non lo credo. Sono solo preoccupato, mi ucciderebbe vederti di nuovo stare male per un ragazzo » si riferiva a David, ovviamente. « Comunque, io lo sospettavo »
« Sospettavi cosa? »
« Che gli piacessi. Il modo in cui ti guardava, me ne sono accorto dal matrimonio di Jane.. è come se esistessi solo tu. E’ stato strano all’inizio, visto che non eravate mai stati così vicini, ma col tempo mi ci sono abituato. Pensavo che foste diventati amici proprio come lui e Jane, ma non era lo stesso. Lui guarda Jane come se fosse un’altra delle sue sorelle, mentre guarda te in modo totalmente diverso. Credo abbia davvero perso la testa! »
Mi fece ridere. « La mamma ti ha detto qualcosa? »
« A parte il fatto che lei e Diana ora sono le donne più felici sulla Terra? No, nient’altro .. » guardò l’orologio, facendo una smorfia « E’ meglio che vada, o tua madre potrebbe sospettare qualcosa. »
Lo accompagnai alla porta, salutandolo con un bacio sulla guancia « Ci vediamo domattina, piccola mia »
 
“Non cucinare nulla, porto io da mangiare!” mi aveva scritto Tom in un sms, presentandosi a casa mia un’oretta dopo, con due buste in mano, strapiene, con delle scritte sopra.
« Giapponese! » aveva esclamato, sollevandole sorridendo. « Me l’ha consigliato Luke, quindi se non ti piacerà, non sarà colpa mia » continuò, facendo un passo in avanti per arrivare alle mie labbra.
Lo feci entrare, guardandolo meglio. Aveva poggiata sul braccio una giaccia leggera ripiegata ed indossava dei jeans ed una maglietta celeste chiaro, che gli stava a pennello. Sembrava anche un po’ strettina, a dire il vero, ma ciò non guastava affatto alla vista, anzi, faceva intravedere il fisico dell’attore, il suo petto per la precisione. Io invece ero in una delle mie tenute da casa estive: pantaloncini in cotone e maglietta a maniche corte.
Durante la cena, Tom mi parlò delle riprese e di quello che era successo nel pomeriggio e lo stesso feci io con lui. Dovetti concentrarmi davvero bene per restare focalizzato sui suoi occhi e non sulla maglietta. Erano perfino dello stesso colore!
Dopo aver mangiato anche il dolce, Tom mi aiutò a sistemare e finimmo sul divano con la tv accesa di fronte a noi. A quanto pare, lui adorava sdraiarsi e finire con la testa sulle mie gambe. Io adoravi posare una mano sul suo petto, invece.
« Nat mi ha detto che domani non verrai » esordì, dopo qualche minuto di silenzio a guardare lo schermo acceso.
« Devo cucinare tutto per il pranzo »
« Qual è la vera ragione, Cassie? »
Alzai gli occhi al cielo. « Lo sai »
« E’ finzione, reciterò e basta »
« Sì, lo so. Mettiamola così: a te piacerebbe vedermi con un altro ragazzo, in un letto, nudi, a far finta di fare l’amore? »
« Certo che no, ma è il mio lavoro »
« E sono sicura che farai un lavoro straordinario come hai fatto fino ad oggi, sono sicura che sarai il Jamie perfetto anche domani. Vorrei solo risparmiarmi il fatto di vedertelo fare di fronte ai miei occhi, a pochi metri da me, con una ragazza che non mi sta simpatica »
Sorrise. « Neanche a me sta simpatica, ma l’hai scelta tu »
« Perché è una brava attrice ed una bellissima ragazza. Tu immaginami, non so .. con Johnny Depp! »
Fece una smorfia con la bocca « Nah, è troppo grande per te »
« Va bene, allora con Orlando Bloom! Devi ammettere che è un bellissimo ragazzo »
« Oh, sì, lo è »
« Ecco. Ti piacerebbe vedermi con lui? »
« No, probabilmente non assisterei neanche io. Comunque, non saremo nudi, non totalmente almeno »
« Lo so, lo so. So che indosserete delle cose minimali che poi spariranno sullo schermo, ma ti ho visto in “The Deep Blue Sea”, sai? Lì sembravi nudo, totalmente. »
« Hai ragione » fece un respiro profondo, ed io potei sentire il suo petto gonfio sotto la mia mano « Va bene, accetterò il fatto che tu non sarai presente domani »
« Grazie »
Ricominciammo a vedere la tv, ma io ero immersa nei miei pensieri. Stavo ripensando al libro, al momento in cui avevo scritto la scena d’amore dei due protagonisti, a come mi ero impegnata per non lasciare nulla all’immaginazione del lettore, descrivendo ogni minimo particolare, ogni movimento, ogni sussurro, ogni muscolo, ogni gemito. Sospirai, mentre immaginavo Tom recitare quella parte, quella magnifica parte. Sospirai di nuovo, pensando a Tom ed al suo fisico ed al fatto che non avrei potuto ammirarlo con i miei occhi, non avrei potuto toccarlo, baciarlo, viverlo io stessa .. l’avrebbe fatto Melissa, al posto mio.
« A che stai pensando? » domandò Tom, facendomi rimettere i piedi sul nostro pianeta. « E non dire “niente”, perché quando sospiri così pensi sempre a qualcosa »
« E’ una cavolata » esclamai, abbassando un po’ la testa e sentendo le mie guancie cominciare a farsi più calde.
« Sentiamo questa cavolata »
« Perché invece non continuiamo a vedere la tv? »
« Perché sono curioso » si sollevò, mettendosi seduto affianco a me e mettendomi un braccio intorno alla spalla « E perché voglio sapere il motivo per il quale le tue guancie stanno cominciando a prendere colore »  aggiunse, sorridendo divertito, sfregando il naso contro il mio.
« E’ imbarazzante »
« Oh, avanti! Non ti lascerò in pace finché non me lo dirai »
Sapevo che diceva la verità, quindi non mi restava altro che confessare, sebbene fossi davvero in imbarazzo. « Pensavo che domani ti avrei visto senza vestiti, per la prima volta, e tutto per una scena che ho scritto io stessa » confessai, mentre Tom alzava un sopracciglio « Pensavo che sarà a Melissa a vederti, prima di me » aggiunsi, con un filo di voce, mentre lui continuava a fissarmi incuriosito.
Che imbarazzo.
Gli angoli della bocca di Tom si fecero all’insù, mentre mi baciava delicatamente le labbra. Si allontanò appena da me, per sussurrarmi « Vuoi vedermi adesso senza vestiti, Cassandra? » in un modo talmente sensuale che pensai che non sarei riuscita neanche a rispondergli.
« C-che? » riuscii solo a dire.
Rise un po’, probabilmente a causa della mia faccia. Si allontanò da me « Fa caldo qui dentro, non trovi? » domandò, continuando a ridacchiare.
Mai mi sarei immaginata che Tom si sarebbe tolto la maglietta proprio di fronte a me, gettandola alle sue spalle.
 In un primo momento, restai ad osservarlo con gli occhi spalancati, ammirandolo. Era perfetto. Come altro avrei potuto descriverlo? Le spalle, il petto, le braccia .. non c’era un muscolo fuori posto. Non c’era niente fuori posto.
« Ma che fai? » domandai, tornando a guardarlo negli occhi.
Tom tornò accanto a me, posando le mani sul mio corpo.« Pensavo di provare la scena di domani » sussurrò, accarezzandomi la gamba nuda « Sempre se tu sei d’accordo » aggiunse, abbassando leggermente la testa e prendendo a baciarmi il collo.
Rabbrividii, ma non avevo per niente freddo. Come avrei potuto rifiutare?
Chiusi gli occhi, ormai in balia di Tom. Finii distesa sul divano, col suo corpo sul mio, col suo torso nudo su di me. Cominciai ad accarezzarlo, sentendo i suoi muscoli contratti, mentre lui continuava ad accarezzarmi la gamba con una mano e con l’altra mi stringeva il fianco.
Ero già stata con un ragazzo in situazioni simili, ma mi accorsi di essere davvero imbranata ed imbarazzata oltre ogni limite. Lui era l’incarnazione della perfezione, e non solo per il suo fisico, ma per tutto quanto, anche per come mi toccava, per come mi baciava. Io sarei stata all’altezza?
Tom arrivò alle mie labbra, di nuovo, e questa volta il bacio fu molto più passionale del solito. Molto più bramoso e curioso.
Misi le braccia intorno al collo di Tom, non riuscendo più a smettere di accarezzarlo. Lui ritornò sul mio collo ed io, per un istinto ormonale, finii con l’aprire le gambe ed avere Tom proprio lì, sentendo abbastanza bene il rialzo che c’era fra le sue, di gambe.
La mano di Tom risalì il mio corpo, partendo dalla coscia, sfiorandomi appena l’inguine, la pancia, sollevando la maglietta e finendo sul mio seno. Tom aprì per un attimo gli occhi, cercando la mia reazione.
Era normale che riuscisse a farmi gemere solo con qualche bacio sul collo e qualche carezza?
Lo baciai, senza fermarlo, senza fermarmi. Ero curiosa anche io, molto curiosa. Riuscii ad arrivare fino alla sua erezione, sporgendomi un po’. Tom si allontanò dalle mie labbra, respirando più a fondo e abbassando il capo, finendo con la testa sul mio petto, sul mio seno. Con l’altra mano, cominciò a slacciarmi i pantaloncini di cotone, che volarono via poco dopo. Sorrise divertito, dopo aver intravisto i miei slip, sussurrandomi all’orecchio « Carine le stelline blu »
Mi fece sorridere, mentre la sua mano ricominciava a scendere. Un brivido mi pervase il corpo quando arrivò ad accarezzarmi proprio lì, sebbene non fosse andato oltre i miei slip.
Lui spostò ancora lo sguardo in basso, fermandosi all’improvviso, corrugando le fronte. Ripresi fiato, mentre lui si spostava sulle ginocchia, osservando meglio i miei slip.
« Cass.. » cominciò, col fiatone « E’ normale che le tue mutandine abbiano una macchia rossa? » domandò.
Oh, porca miseria.
Mi sollevai anche io, in modo da potermi guardare meglio. Mi coprii il viso con entrambe le mani, vergognandomi come mai in vita mia.
« Cass? »
« Scusami, devo andare in bagno e cambiarmi » esclamai, prendendo velocemente i pantaloncini dal pavimento ed aggiustandomi la maglietta.
Sei una stupida, Cassandra!
Mi era decisamente arrivato il ciclo mestruale, ed io ovviamente avevo dimenticato che sarebbe dovuto arrivare. Ma perché tutte a me?
 
Tornai in salotto, con le braccia strette al petto, ancora in preda alla vergogna senza limite. Tom non si era mossa dal divano, ma si era rimesso la maglietta. Quando mi vide, sorrise. Sembrava anche un lui un po’ in imbarazzo. « Tutto ok? »
« A parte il fatto che mi vergogno come mai in vita mia? »
Lo feci ridere. « Vieni qui » esclamò, allargando le braccia.
Mi sedetti accanto a lui, mentre mi cingeva con le braccia e mi baciava la fronte. « Non c’è bisogno che ti vergogni. Sei una donna, Cass! »
Alzai le spalle.
« Piuttosto, non dovresti avere dolore? Vuoi che ti prepari qualcosa? »
« Non ho dolore, prendendo la pillola non lo sento quasi mai »
Tom si accigliò. « La pillola? »
Annuii. « Anticoncezionale. La prendo da anni, ecco perché non me ne sono accorta »
Gli occhi di Tom sembravano brillare. « Ah »
« Cosa c’è? »
« Nulla, nulla »
« Non è vero! A che hai pensato? »
« Sono io in imbarazzo, adesso »
« Parla, Hiddleston »
Portò la testa all’indietro, ridendo un po’. « Va bene » tornò a guardarmi « Pensavo che.. quando accadrà, quando tu vorrai e quando non ci saranno imprevisti, non sarò costretto ad usare .. insomma ..»
« Il preservativo? »
« Già, quello. »
Risi insieme a lui, accorgendomi di quanto mi stesse venendo naturale parlare di sesso e tutto il resto con lui. « Perché, ti sta antipatico? »
« No, no, magari mi da’ solo un po’ di fastidio. Più che altro, credo che rovini il momento.. Sai, doversi fermare per metterlo e poi ricominciare »
« Ah, capisco. Beh, almeno una cosa positiva in tutto questo c’è stata »
« Oh, Cassie, fidati di me.. c’è stata più di una cosa positiva in tutto questo » mi baciò ancora, stringendomi a sé, accarezzandomi di nuovo. Si fermò poco dopo « Questa notizia mi ha reso particolarmente .. » si osservò i pantaloni, scuotendo appena la testa « .. allegro. Meglio che vada, prima che ricominci »
Ridemmo ancora, rimettendoci in piedi.
Salutai Tom, augurandogli buone riprese per il giorno dopo e dandogli appuntamento per l’ora di pranzo, per la festa di mia madre.
Una ventina di minuti dopo, mi arrivò un suo sms. “Mi sono scordato di dirti una cosa prima, troppo preso da altro: sei bellissima, Cass. Buonanotte.”
Inutile dire che quella notte sognai Tom, nel mio letto, nudo, con me.
 
Il mattino dopo mi svegliai presto, a causa di mia sorella che si era praticamente attaccata al campanello. Mi aveva portato la colazione, perlomeno.
Anche lei mi domandò come stesse andando con Tom, curiosa come sempre. Fu una chiacchierata normale, fra sorelle, ma evitai di raccontarle quello che era successo la sera prima, più per vergogna che per il resto.
Iniziai subito a cucinare, preparando per prima cosa i dolci: torta al cioccolato, crostata di mele e cupcakes. Mentre le prime due cuocevano in forno, aiutai mia sorella con il fare ordine in giro; a causa del pancione, cominciò a non poter fare determinati movimenti. Infornai i cupcakes alle dieci in punto, l’orario in cui sarebbero dovute iniziare le riprese. Pensai al fatto che di lì a poco, Tom e Melissa si sarebbero ritrovati in quella situazione, mentre io ero in cucina a preparare un mega pranzo. L’arrivo di mio padre mi distrasse dal pensiero delle riprese, grazie al cielo. Riuscimmo a sistemare tutto quanto, a mettere festoni, palloncini, ad apparecchiare la tavola in salotto e finire tutto alle dodici in punto. Mio padre salutò me e mia sorella, dicendo che sarebbe arrivato con la mamma all’una, circa. Pregai che tutti fossero puntuali. Mi feci una doccia veloce e poi lasciai il bagno a mia sorella, che si era portata i vestiti di ricambio. Indossai un jeans ed una maglietta ed optai per delle zeppe, in modo da non sembrare troppo un Puffo.
Sistemai le ultime cose, accendendo in giro delle candele profumate alla vaniglia che mia madre adorava. Il primo ad arrivare fu Frank, seguito da mio nonno.
Fu stupendo rivederlo, sebbene l’assenza di mia nonna si sentisse.
« Che profumino, Cassie! » esclamò, raggiungendomi in cucina. « Hai cucinato tutto tu? »
« Sì, spero che il gusto sia buono come il profumo! »
« Sicuramente! Oh, i cupcakes! Tua nonna li adorava, sai? »
« Sì, mi ricordo » sorrisi al suo pensiero, mentre mi ritornava alla mente il suo viso pieno di gioia quando le portavo uno di quei cupcakes al cioccolato.
« Sai, tuo padre mi ha detto la news .. » esclamò mio nonno « Tu e Tom. Tua nonna sarebbe stata molto felice per te, e lo sono anche io » aggiunse, sorridente, baciandomi la fronte.
Non potei fare a meno di abbracciare il mio nonnino, « Grazie, nonno ».
L’atmosfera tranquilla che si stava creando fu rovinata dall’arrivo di zia Anne e Amanda. Fui salutata prima da mia zia, con un abbraccio stritolante, e poi da mia cugina, senza alcun contatto fisico. Mi domandai, vedendo il suo vestitino nero ed i suoi tacchi vertiginosi, se nel suo armadio ci fossero un paio di jeans o delle scarpe da ginnastica.
« Cassie, ho saputo che le riprese sono quasi finite! » esclamò mia zia « Come sono andate? Tutto bene? E Tom come sta? »
« Le riprese sono andate bene, sì. Anche Tom sta bene, sarà qui fra poco »
Riuscii ad evitare la successiva domanda grazie al campanello che suonò: erano arrivati  i genitori di Tom e le sue sorelle, che salutarono me e Jane prima di ogni altro.
Diana mi raggiunse in cucina, curiosa di sapere cosa avessi cucinato. « Tua madre sarà felicissima, non sospetta nulla! Ieri sera ha detto che tuo padre l’avrebbe portata a mangiare fuori. Sembrava dispiaciuta del fatto che voi non ci sareste state »
« Beh, si troverà davanti tutta la famiglia, penso che non sarà più dispiaciuta! Le ho fatto anche la crostata che preferisce »
« Ho visto, sono sicura che la adorerà! Manca solo Tom, non è vero? »
« Sì, solo lui, dovrebbe arrivare a breve » dissi, guardando l’orologio in cucina.
Il mio cellulare cominciò a suonare, nella mia tasca. Mi scusai con Diana, allontanandomi dalla cucina e andando nello studio.
« Nat? » risposi, avendo visto il suo nome sul display.
« E’ andato tutto benissimo! » esclamò lei.
Socchiusi la porta alle mie spalle, ma mia sorella fu più veloce di me. « Chi è? Tom? » domandò, entrando e chiudendo la porta dietro di noi.
« E’ Natasha »
« Ti sta parlando delle riprese? Anche io voglio sapere! »
« Come fai a ..? » tentai di domandare.
« Me ne ha parlato Tom! » rispose Jane in fretta, mettendo l’orecchio vicino al telefono, che era ormai fra di noi. « Ciao Nat! »
« Ciao Jane! »
« Racconta! » esclamò mia sorella.
Sentii Nat ridacchiare.  « E’ andato tutto bene! Bob ha detto fin da subito a Melissa di non sentirsi in imbarazzo ma di lavorare in modo professionale, così da poter girare la scena una, massimo due volte. L’hanno girata solo una volta, almeno quella del sesso vero e proprio. Sono stati molto bravi, entrambi. Diciamo che i falsi gemiti di Melissa erano un po’ troppo, ma Bob ha detto che possono rimediare, visto che ci sarà anche la musica di sottofondo. Tom è stato bravissimo, faceva tutto rispettando Melissa e noi che eravamo intorno, non è andato oltre neanche per un attimo. Sarà una scena stupenda! E, Cass, possono dire una cosa? »
« Sì, ricordati solamente che c’è anche mia sorella ad ascoltare »
Sentimmo il campanello e Jane urlò a Frank di andare ad aprire, facendo ridere ancora Nat al telefono.
« Ok, volevo solo dirti che il tuo ragazzo ha un fisico niente male »
« Bene, grazie » risposi, ridendo insieme a mia sorella.
« Sul serio, Cass! Non pensavo fosse così »
« Ha sempre avuto un bel fisico, ma è migliorato a quanto pare » aggiunse mia sorella.
Sentimmo entrambe qualcuno bussare alla porta. « Avanti! »
Gli occhi curiosi di Tom furono la prima cosa che vidi, in seguito notai il suo sorriso. « Ciao ragazze! » esclamò, entrando.
« Parli del diavolo .. » disse mia sorella.
« E’ arrivato Tom? » domandò Nat al telefono.
« Sì. Ora devo andare, ci sentiamo dopo ok? »
« Ok! Fa’ gli auguri a tua madre da parte mia! » esclamò Nat, prima di riattaccare.
Tom salutò mia sorella con un bacio sulla guancia, domandando « Parlavate di me? »
« Solo del tuo fisico » rispose Jane, mentre Tom baciava anche la mia guancia per salutarmi « Guarda che puoi baciarla, non mi scandalizzo! » aggiunse.
Alzai gli occhi al cielo, mentre Tom rideva.
« Va bene, vi lascio soli » esclamò mia sorella, alzando le braccia al cielo e uscendo.
Tom mi guardò, sorridente come sempre, e mi strinse a sé prendendomi dai fianchi. Lo baciai, mettendo le mani intorno al suo collo. La camicia bianca che indossava gli stava a pennello, proprio come la maglietta del giorno prima.
« Mi sei mancata sul set, oggi »
« E’ andato tutto bene, mi ha detto Nat »
« Sì, tutto bene »
« Mi ha parlato di gemiti troppo alti .. »
Tom chinò il capo, ridacchiando. « Sì. E’ stato un po’ imbarazzante, in effetti .. ma è andata bene. È stato facile, mi bastava pensare a te »
« A me? »
Annuì. « A te, a ieri sera, a tutto quello che il futuro ci riserva » rispose, baciandomi ancora.
 
La sorpresa riuscì alla perfezione: mia madre per poco non pianse dalla gioia. Restò felicissima del fatto che fossimo tutti lì, presenti per lei ed il suo compleanno. Dopo la sorpresa, ci fu il pranzo e tutti apprezzarono i piatti preparati da me.
« Se non riuscirai a continuare con la scrittura, puoi sempre provare a far la cuoca » fu la battuta poco simpatica fatta da mia cugina, che si era seduta proprio di fronte a me e Tom. Decisi di ignorarla.
Restai sorpresa del fatto che io e Tom non fossimo al centro dell’attenzione di tutti e ne restai davvero felice. Potevamo comportarci tranquillamente senza sentire addosso gli occhi di tutti; Tom mi baciò, anche, proprio lì, davanti a tutta la nostra famiglia.
Era un clima, un’atmosfera, decisamente tranquilla e normale, per noi.
Ma ovviamente, Amanda doveva rovinare ogni cosa che mi rendesse felice.
« Ci sei riuscita, eh? » domandò, all’improvviso, durante la seconda portata.
« Dici a me? » domandai, e lei annuì. « A fare cosa? »
« A stare con lui. Da quanto gli vai dietro? Anni? Avevi tredici anni quando lui  ha cominciato a piacerti »
Spalancai gli occhi e strinsi i pugni, sperando di aver sentito male, sperando che mia cugina non fosse davvero così.
« Ce li hai ancora tutti i diari dedicati a lui? » domandò ancora.
Tom accanto a me era muto, ma non mi voltai per vedere il suo viso.
« Stai zitta, Amanda, ti prego » esclamai, alzandomi e cominciando a sparecchiare ciò che non serviva più.
Sentii il mio nome sussurrato da Tom, ma non gli detti importanza. Mia sorella sussurrò qualcosa a Frank, prima di cominciare ad aiutarmi con la tavola.
« Quella è un’arpia! » esclamò Jane in cucina.
« Già, lo è »
« Ho detto a Frank di tenerla a bada, nel caso aprisse ancora bocca davanti a Tom »
« Grazie »
« Su, non ci pensare! Se tutto va bene, la prossima volta che la vedrai sarà a Natale. Ora, portiamo la torta alla mamma? »
 
Dopo la torta, la canzone del compleanno, l’apertura dei regali ed il brindisi, ognuno girovagava in casa mia come meglio credeva: chi era ancora a tavola, chi sul divano, chi sul balcone. Io mi trovavo sul divano insieme a Tom, le sue sorelle, Jane e Frank, a parlare del più e del meno. Pensavo che ormai la festa fosse finita, che infondo a parte le parole di troppo di Amanda fosse andato tutto bene. Mi sbagliavo.
Amanda avanzò verso di noi, con un quaderno in mano. La guardai meglio, mentre ormai era di fronte a noi, in piedi, con lo sguardo fisso sul quaderno ed un sorrisetto sulle labbra. Il mio cuore cominciò ad accelerare quando notai cosa avesse in realtà fra le mani: un diario. Uno dei miei tanti diari adolescenziali.
« Luglio del 1999. Quanti anni avevi? Tredici? » domandò Amanda, attirando la nostra attenzione.
« “Oggi Tom è venuto a studiare qui con Jane, spero davvero di poter andare in vacanza insieme a loro .. » cominciò a leggere.
Mi sentii morire. « Amanda! »
« .. “Tom è davvero bellissimo, i suoi occhi blu sono assolutamente ..” »
Mi alzai in piedi, tentando di prenderle il diario. Lei si allontanò. « Dammelo » dissi, allungando la mano « Adesso »
« Perché? Non vuoi condividere con noi i tuoi pensieri sul tuo ragazzo? »
« E’ privato, Amanda. Dammelo subito »
Lei mi ignorò, riposando gli occhi sul diario. Prima che potesse ricominciare a leggere, feci un passo in avanti, cercando di strapparle il diario dalle mani. Lei fu più veloce. « Amanda, dammelo, ora! » urlai, ormai fuori di me.
Mi ritrovai all’improvviso al centro dell’attenzione di tutti. Mi sentii male, letteralmente. Cominciai a sentire gli occhi bagnati, le guancie rosse, mentre Amanda mi sorrideva e mi lasciava prendere il diario. Lo strinsi a me, chinando il capo e correndo verso la mia camera, chiudendo la porta a chiave.
Gettai il diario a terra, buttandomi sul letto e sfogandomi, abbracciando il mio Artù.
 
Non passò molto prima che Tom venisse a bussare alla mia porta. « Cass, apri, avanti »
Non risposi, tirando su col naso.
« Jane ha mandato via Amanda » continuò « Mi fai entrare, per favore? Sono solo io »
Mi misi in piedi, cercando di asciugarmi le lacrime. Aprii la porta, facendo entrare Tom, che la chiuse.
Lui notò il diario a terra e lo raccolse, poggiandolo sul letto, accanto a noi.
« Cosa le ha detto? » domandai.
« Le ha detto che non doveva permettersi di fare una cosa del genere, che è una cosa privata. Le ha domandato se ha provato gusto nel farti piangere ed infine le ha detto che è una persona orribile. Prima di mandarla via, le ha anche consigliato di comprarsi dei pantaloni »
Sorrisi, pensando alla scena. « E’ solo uno stupido diario » esclamai, indicandolo.
« Non m’importa del diario »
« Non vuoi leggerlo? »
Si accigliò. « Perché mai dovrei voler leggere il tuo diario segreto? E’ tuo, solo tuo. »
« Però parlo di te »
« Beh, ne sono lusingato, ma eri una bambina, Cass. » mi mise un braccio intorno alle spalle, stringendomi « Avrai cambiato pensiero su di me, col tempo. Anche io ho avuto una cotta a tredici anni, sai? La vedevo bellissima, stupenda, lei era anche più grande di me. Ma finì così, prima ancora che iniziasse. E’ tutto ok, Cass. » prese il mio peluche, Artù, posandolo fra di noi. « Oh, hai riempito Artù di lacrime, povero piccolo! » me lo mise davanti al naso « Dai, Cassie, non piangere! » esclamò, con una vocina da bambino.
Mi fece ridere, e continuò.
« Tua cugina è una bimba cattiva! Non devi piangere per lei! »
« Va bene » risposi al peluche.
« Vuoi darmi un bacino, per favore? »
Alzai gli occhi al cielo. « Tom .. »
« Cosa c’è? E’ lui che te lo sta chiedendo! » disse, con la sua voce.
Detti un bacino ad Artù, che fu sollevato da Tom. « Ora puoi darne uno anche a Tom? Sai, è molto geloso »
Mi voltai verso Tom, che sorrideva divertito, e gli baciai la guancia.
« Bene, direi che Artù ha fatto il suo dovere. Ora, asciugati le lacrime e torna con me in salotto: tua sorella dice di dover fare un annuncio! »
 
Tornata in salotto, fui accolta dai miei genitori con un grande abbraccio, mentre mia madre mi ringraziava per tutto quanto. Nessuno parlò di quello che era appena successo, come se la cosa non avesse importanza per loro. In effetti, non doveva averne.
Mia sorella fece sedere tutti e si mise al centro della stanza insieme a Frank. Tom mi prese la mano, sedendosi al mio fianco sul divano.
« Beh, ieri ho fatto l’ecografia, come alcuni di voi sanno » cominciò mia sorella « Abbiamo saputo il sesso del nascituro! » aggiunse, guardando suo marito.
Non pensavo che fosse quello l’annuncio.
« Oh, Dio! » esclamai, portandomi una mano sulla bocca. La mia stessa reazione la ebbero quasi tutti. Stavo per conoscere il sesso del mio futuro nipotino, o nipotina!
« Siamo lieti di annunciarvi che presto avremo .. una bellissima femminuccia, di nome Erin! » esclamò infine Jane, accarezzandosi il pancione.
Una femmina, una bellissima bambina! , pensai, entusiasta! Mi dimenticai totalmente di quello che era successo a causa di Amanda, andando ad abbracciare mia sorella. Non resistessi e detti anche un bacio al suo pancione, sussurrando il nome della mia nipotina.
I festeggiamenti continuarono fino a tardo pomeriggio, soprattutto grazie alla notizia di mia sorella e Frank.
« Allora, futura zia, come ti senti? » mi domandò Tom, in cucina, mentre mi aiutava con i piatti.
« Ho una voglia indescrivibile di andare per negozi a comprare vestitini rosa! »
« Posso accompagnarti? »
« Certo, futuro zio! »
La piccola Erin ormai era diventata il mio pensiero fisso. Guardando Tom, pensai a quanto sarebbe stata fortunata ad avere uno zio come lui. Immaginandolo con la bimba in braccio, non potei non sorridere fra me e me.







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Ciao a tutti! :)
Allora, comincio col dire che la stupenda immagine in alto in cui vengono rappresentati Cassie e Tom (la prestavolto di Cassie è Emma Stone) è stata creato da Erin Cleaver, che ringrazio ancora infinitamente! <3

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! L'ho appena finito di rileggere!
Grazie di cuore a tutti coloro che recensiscono e mi riempono di complimenti, siete unici!
Grazie anche a chi ha inserito la storia fra preferiti, seguiti, ed anche a chi solo la legge! Spero di non deludervi mai! Alla prossima! :*

 
  
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