Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: Sherlokette    01/03/2014    2 recensioni
Tratto dal testo:
Era il 2002 quando mio nonno finì in manicomio. Avevo 10 anni.
Oggi di anni ne ho 21, e per tutto questo tempo non mi è stato mai permesso di andarlo a trovare. Come se la follia fosse contagiosa.
Solo adesso mi rendo conto che non è pazzo.
Cosa succede quando i miti racchiudono un fondo di verità?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Aspettavo l'occasione di usarlo da un bel pezzo, sai? - dissi al mio ospite, togliendo i cuscini del divano in salotto e tirando fuori la rete pieghevole del letto al suo interno, - Il materasso è di là assieme alle lenzuola, dammi un secondo. -

-E io dovrei dormire su questo... aggeggio? - Loki alzò un sopracciglio, seccato: - Pretendo un vero letto. -

-Tu non puoi pretendere niente. Non ho una camera per gli ospiti, quindi dobbiamo arrangiarci così. - Mi avviai a prendere l'occorrente, voltando le spalle al dio che sembrava offeso a morte. Ma dato che sentivo i suoi occhi freddi su di me, sospirai e mi voltai un attimo indietro: - Di sicuro hai dormito in posti peggiori. Hai parlato di bettole, no? -

-Praticamente in mezzo ad una strada. Una condizione indegna per me. -

-Allora ringrazia che non ti abbia fatto dormire sul pianerottolo. -

-Non l'avresti mai fatto, mia cara. -

-Lasciamo stare. Comunque sia, piantala di fare i capricci come una principessina, posso assicurarti che è più comodo di quanto sembri. -

Tornai sui miei passi, o almeno ci provai, perché mi sentii afferrare per un braccio: - A chi hai detto “principessina”? -

-Ti offendi per così poco? Allora devo aggiungere “suscettibile”. -

A quel punto Loki mi prese per entrambi gli avambracci, e mi ritrovai a guardarlo negli occhi mentre sibilava: -Tu stai giocando col fuoco, lo sai? -

-Non prendertela, ti stavo solo stuzzicando un po'. -

-Mi hai insultato. -

-Oh, per favore, “principessina” non mi sembra poi un così grave insulto. Ho trovato un altro termine: “permaloso”. -

Lui sogghignò: - Vuoi farmi arrabbiare? -

-Non troppo. Vuoi lasciarmi andare, adesso? -

Rimase a fissarmi ancora per un po', prima di accontentare la mia richiesta: - Sarà divertente vivere qui. -

Di nuovo libera, andai a prendere materasso e lenzuola, piazzai il primo sulla rete del letto e poi domandai all'altro se poteva darmi una mano.

-Come? -

-Aiutami a sistemare le lenzuola. Lo sai come si fa, vero? -

-Sono lavori da servitù, o come dite voi, da cameriera. -

Mi passai una mano sul viso: - Che pazienza... Va beh, fai quello che faccio io e in qualche modo ce la caveremo. -

Presi il lenzuolo con gli angoli e gliene lanciai un lato sulla parte opposta del materasso, indicandogli di spostarsi lì.

-Perchè dovrei aiutarti? -

-Perchè sono ancora in tempo a cacciarti. -

-Ah, d'accordo. - concluse, stizzito. Riluttante, seguì passo passo le mie indicazioni: - Prendi l'angolo in alto, e infilalo sull'angolo del materasso, così... Bene, ora anche l'altro... Perfetto, vedi che è facile? -

-Mh-mh... - Non sembrava affatto convinto.

Terminato il lavoro anche con le altre lenzuola e un copriletto abbastanza pesante, lui provò a sedersi sul letto, ma si accigliò: - E' troppo basso. -

-Ma di sicuro più comodo di un marciapiede, dove potevo lasciarti. -

-Non puoi dormire tu qui e io nel tuo letto? -

-Scordatelo! La mia camera è il mio Sancta Sanctorum, non ci puoi entrare. -

-Chi ti dice che non ci sia già entrato? - Il suo sorrisetto malizioso mi allarmò non poco.

Mi precipitai a controllare: spalancai la porta e diedi un'occhiata generale lungo tutta la stanza, ma non notai niente di diverso da come lo avevo lasciato, persino il mio piccolo altare per eseguire i rituali era a posto.

Sentii Loki che rideva alle mie spalle: - Voi midgardiani siete così paranoici! -

-E tu sei un gran dispettoso. -

-E' il mio ruolo, piccola Wiccan. -

-Va bene, adesso basta, prepariamoci per andare a dormire. -

-Così presto? -

-Domani mattina devo lavorare... - Dopo averlo detto, mi resi conto di cosa avrebbe comportato una cosa del genere.

Lasciare Loki da solo.

-Che guaio!! Se io domani vado al lavoro, tu rimarrai senza sorveglianza! -

-E allora? -

-Non mi sento tranquilla a saperti da solo in giro a combinare chissà quali danni, e non provare a darmi la tua parola che ti comporterai bene, tanto sarebbe una bugia. -

-Hai davvero così poca fiducia in me? -

-Sì. -

-E avresti ragione. Però se mi spieghi che lavoro fai, potrei offrirti una soluzione. -

-Beh, non è niente di eccezionale, faccio la cameriera di giorno in un club, occasionalmente di notte, perchè? -

-Perchè con il travestimento adeguato potrei venire con te. -

-Saresti davvero disposto a fare una cosa del genere? -

-Vedi, la verità è che non ho niente di meglio da fare, e mi annoierei. E se mi annoio inizio a combinare guai, e tu non vuoi che questo accada, vero? -

Non ebbi nulla da obiettare: - Promettimi solo di stare tranquillo. -

-Ci proverò. -

 

 

 

Uscii dal bagno, che avevo trovato incredibilmente in ordine, pronta a coricarmi, assaporando la morbidezza e la comodità del mio pigiama di plaid azzurro, quando tornata in camera vidi qualcosa che mi fece sospirare, nel tentativo di mantenere la calma, e incrociare le braccia sul petto: - Cosa ti avevo detto? -

Loki era di nuovo lì, sdraiato sul mio letto, con indosso un pigiama più leggero del mio e color acquamarina, con le mani poggiate all'altezza dello stomaco, che mi guardava.

-Stavo troppo scomodo. -

-Fila di là. -

-Sembrava un ordine, perciò lo ignorerò. -

-Loki, smettila di fare il bambino. -

-Altrimenti? -

-Altrimenti ti trascino di là per le caviglie. -

Si mise a ridere: - Dovresti solo provarci! -

Colsi la sfida: - Se è così che vuoi giocare, allora giochiamo! - Riuscii ad afferrarlo per una gamba e a tirare; lui oppose resistenza aggrappandosi con entrambe le mani alla struttura del letto e provando a respingermi con l'altra gamba.

-Senti, ho fatto da baby sitter a bambini anche peggiori di te, quindi smettila e vai di là!! -

Continuammo il tira-e-molla per un po', finchè alla fine lui non mollò la presa di proposito, e ci ritrovammo a rotolare per terra, avvinghiati.

Sembravamo due gatti che facevano la lotta.

Alla fine riuscii ad averla vinta io, e lo placcai a terra, col fiatone.

Loki ricominciò a ridere: - E adesso che cosa vuoi fare, sentiamo? -

-Cacciarti di là in salotto! - Lo costrinsi ad alzarsi, lo buttai fuori dalla camera e chiusi la porta sbattendola alle sue spalle.

Ignorando le confuse lamentele che mi lanciava dall'esterno, andai a buttarmi sul letto con la voglia di non alzarmi più almeno per il prossimo secolo.

Mio malgrado, mi soffermai sull'odore rimasto sul cuscino: vaniglia.

Quel disgraziato aveva persino usato il mio shampoo.

“Lo ammazzo, giuro che lo ammazzo...”

 

 

Venni svegliata prima dalla radiosveglia, poi da un inconfondibile aroma di caffè appena fatto.

“Non è possibile...”

Corsi fuori dalla mia stanza verso la cucina, ancora in pigiama, per trovarvi un Loki già vestito e pronto ad affrontare la giornata. Stava versando del latte in una di due tazze grandi.

-Ma che... -

-Buongiorno. - Il suo saluto era neutro.

-Hai... Preparato la colazione? -

-Più o meno. Diciamo che per essere un bambino un caffè sono in grado di prepararlo. -

Il sentirmi rinfacciare quel termine mi infastidì, ma poi lui sospirò: - So che siamo partiti col piede sbagliato, va bene? Ammetto che ho invaso casa tua e che sono stato un po' autoritario, ma cerca di capire, ero abituato a vivere in un certo modo, e la prigionia ha indurito il mio carattere. -

-Aspetta... - Mi sfuggì un piccolo sorriso: - Stai cercando di chiedermi scusa? -

-Io non faccio scuse a nessuno. Ma se ti va, considerale tali. -

Mi accomodai al tavolo, e lui fece altrettanto, posando la caffettiera ancora fumante su una presina, per non rovinare il legno.

Il sorriso si allargò sul mio volto: - Allora diciamo che accetto le tue scuse. Credo che dovrò abituarmici. -

-Vuol dire che non mi manderai più via? -

-Solo se raggiungeremo un accordo pacifico. -

-Sappi comunque che ti ho lasciata vincere. Non sono così debole da farmi battere da una donna. -

-Oh, lo immagino. -

Presi la caffettiera e ne versai il contenuto nel latte: - Ma adesso ragioniamo: come faccio a portarti in incognito con me al lavoro? -

-E' un club raffinato? -

-Abbastanza. Diciamo che i clienti fanno parte della classe agiata. -

-Bene. Credo di avere il travestimento perfetto. -

 

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: Sherlokette