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Autore: Cinziart_96    01/03/2014    3 recensioni
Immaginate.
Immaginate di poter cambiare l'Universo. Di Tempo, Spazio e Materia avrete bisogno.
Immaginate che questi tre poteri fossero nelle vostre mani. Scorressero nella vostra mente.
Immaginate cosa potreste cambiare in meglio... tutto.
Però non tutti sono di buon cuore come voi, no.
C'è chi vuole rifare tutto a sua immagine.
C'è chi vuole il potere sopra ogni altra cosa.
C'è chi, non riuscendo a controllare i tre poteri, perde se stesso.
Ma immaginate qualcosa di ancora peggiore. Creare un intero Universo solo per porgli fine.
* * *
--->Seguito della FF: "Dottore, abbiamo un problema."
NON è strettamente necessario averla letta per la comprensione dell'attuale storia.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Nuovo personaggio, TARDIS
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dangerous actions
 
Solitamente, le giornate passate – o buttate via- sui banchi di scuola sono noiose e per nulla invitanti. Tutti gli studenti hanno mille altre cose da voler fare piuttosto che ascoltare una persona che spiega una lezione. Soprattutto se questa lezione si svolge in un'aula piccola e asfissiante, con banchi piccoli li uni ammassati agli altri.
Talvolta però succede qualcosa di inaspettato. Un imprevisto meraviglioso che catalizza l'attenzione di tutti su di lui, piuttosto che sulla prof che, imperterrita, cerca di fare lezione. Questo evento fantastico può essere o estremamente banale come una mosca che inizia a svolazzare in giro per l'aula o estremamente unico.
Fu proprio ciò che accadde a Iris, Lara e Alex in quella noiosa mattina di lunedì.
 
*    *    *
 
In un modo o nell'altro, chi con più, chi con meno voglia, arrivarono tutte e tre a scuola pronte per i soliti mattino e pomeriggio d'inferno.
-Per favore... vi prego...- iniziò Lara unendo le mani e abbassando il capo. -Vi imploro... andiamo a casa? Per favore...- disse a mezza voce.
Alex e Iris si guardarono, non sapendo bene cosa dire per tirarla su di morale.
-Eh... Lara... manca poco, dai. Siamo alla penultima ora...!- tentò Iris, sorridendole.
Lei alzò la testa e per un momento a entrambe parve essersi ripresa, almeno in parte. Poi notando la sua espressione cambiarono subito idea.
-Ma siamo alla penultima ora della mattina! Manca ancora tutto il pomeriggio!-
Le amiche la guardarono rassegnate e Lara appoggiò di nuovo la testa sul banco, sospirando.
-Vi immagine dove potremmo essere?-
-A me basterebbe essere fuori da... Oh Dio, Alex!- esclamò Iris. -Il... Il tuo banco!-
La ragazza la fissò interrogativa. -Cos'ha il mio banco?-
Lara sollevò lo sguardo sbattendo un paio di volte le palpebre. -Guarda che roba...-
Finalmente Alex abbassò lo sguardo sul banco, lentamente, temendo cosa avrebbe potuto vedere.
-Oh santo cielo!- esclamò.
Il piano d'appoggio in solido legno si stava piegando lentamente verso il basso, infossandosi sempre  più. Ma non solo: le gambe in ferro nero iniziarono a farsi molli e duttili sotto il peso dei quaderni della ragazza, che si ritrasse di colpo. Il banco si stava letteralmente squagliando sotto i loro occhi.
-No... no... no...- iniziò lei lasciando andare la matita e cercando di risollevare il banco. -No... per favore, torna su!-
Alex mise entrambe le mani sotto il legno del banco, ora molle e scivoloso come il burro, e spinse verso l'alto, cercando di risistemarlo.
-Non potete aiutarmi?- chiese a mezza voce, quando notò che tutto ciò che provava si rivelava inutile.
Fu Lara a riprendersi per prima. -Va... Va bene... aspetta... prendilo a destra.-
-Voi, ragazze là giù in fondo!- esclamò la prof di italiano, avvicinandosi a loro.
Le ragazze sbiancarono, guardando alternativamente l'insegnante e il banco che si squagliava, incurante della complessa situazione.
-Mandala via... mandala via, Iris!- disse Lara spingendo il banco verso l'alto.
-Sì, ecco prof... non c'è nessun problema. Ci scusi per il disturbo.- tentò la ragazza, pregando che facesse dietrofront all'istante.
La prof guardò le facce sorridenti delle tre e lasciò perdere, ritornando alla sua spiegazione. Intanto Lara e Alex continuarono a far risalire il banco nel modo più silenzioso possibile, finalmente erano riuscite a riportarlo all'altezza giusta. Purtroppo però le gambe erano ancora molli e non riuscivano a sorreggere nemmeno il piano d'appoggio.
-Alex... devi farlo tornare come prima...- sussurrò Iris, prendendo il posto dell'amica esausta.
-Ma io... non sono stata io!- disse preoccupata. -Non ho fatto niente!-
-Scusa Alex, ma sei stata tu. Il banco era la cosa più vicina a te! Cerca di concentrarti...- disse Lara sussurrando.
-Ma concentrarmi su cosa?- chiese terrorizzata.
-Sul banco!- esclamarono insieme le sue amiche.
Alex sapeva che era colpa sua. Non sapeva come o perché ma era colpa sua. Il problema era che  era stato tutto così improvviso che non sapeva, non aveva idea, di come farlo tornare come prima.
-Alex... noi avremmo un po' di fretta, sai?- disse Iris, tenendo sempre sotto controllo la prof.
La ragazza chiuse gli occhi, regolarizzando il respiro. Allontanando dalla mente ogni cosa.
La prof, la scuola, il banco, i disegni. Rimase sola con Lara e Iris, in una sorta di stasi, cullata dalla stessa dolce musica che notti prima l'aveva aiutata ad addormentarsi. Mise i palmi delle mani sul banco, non pensando a nulla se non la dolce melodia. In realtà doveva concentrarsi sul banco, non sulla musica, ma in quel momento sapeva che era la cosa giusta da fare.
Difatti, appena risollevò le mani, il banco ritornò rigido e solido come prima.
-Bravissima!- esclamò Lara, abbracciando l'amica che ancora non si capacitava di quello che era riuscita a fare.
Anche Iris si complimentò con lei, dopo essersi accertata che il banco reggesse.
-Sai... ci sarebbe un piccolo problema.- aggiunse poi.
Alex la guardò un po' stupita.
-Il banco... ecco, è un po' storto.-
Le ragazze si allontanarono di poco per avere una visuale d'insieme e si accorsero che Iris aveva ragione: le gambe erano rivolte un po' verso l'interno e una in particolare si piegava in due curve prima di toccare terra. La tavola di appoggio poi, aveva impresso le mani di Alex, la quale ora ammirava il suo capolavoro.
-Beh, sarà anche storto, ma almeno è rigido!- disse tranquilla.
-Scommetto che non hai idea di come tu ci sia riuscita.- ipotizzò Lara.
L'amica scosse la testa. -So solo che per rimetterlo a posto ho ripensato a quella musica di sottofondo delle visioni.-
-Caspita... saresti capace di rifarlo?- chiese Iris.
Alex corrugò la fronte. -No! E non voglio rifarlo! Scordatevelo.-
-Forse intendeva avendone il controllo. Lo rifaresti se fosse capace di controllarlo?- riprovò Lara dolcemente.
La ragazza occhialuta meditò un momento sulla domanda. Voleva squagliare altri banchi in futuro?
-No. Non credo si qualcosa di felicemente ripetibile.- concluse prendendo cautamente in mano la sua matita e il suo quaderno, temendo di ritrovarli sciolti da un momento all'altro.
Le amiche si guardarono, un po' deluse.
-Capisco. Allora... beh, che si fa ora?- chiese Iris.
-E se seguissimo la lezione?- propose Alex che già ascoltava e prendeva appunti.
Lara per tutta risposta buttò la testa in avanti con un sonoro 'tunf' quando incontrò il banco.
-Va beh... allora seguiamo.- disse Iris aprendo il suo quaderno e prendendo una penna.
Le due ragazze ascoltarono effettivamente la lezione per i primi dieci, massimo quindici minuti, poi iniziarono a scarabocchiare disegni sul fondo pagina, senza badare a ciò che succedeva loro intorno.
-Lara... hai per caso un righello da prestarmi?- chiese Iris senza guardarla, troppo preoccupata a rifinire il disegno. -Lara?-
La ragazza si voltò, cercando di capire perché non le rispondeva.
-Lara!-
-Zitta, Iris.- la ammonì Alex. -O la prof ci sen... Lara?-
Le due amiche si guardarono intorno, cercando con lo sguardo la ragazza che era misteriosamente scomparsa.
-Okay, niente panico. Forse è andata in bagno.- disse Iris, cercando di nascondere la sua preoccupazione.
Alex, invece, era nel panico più totale.
-No. Nonono. Non è in bagno. E' stata rapita, o uccisa... o peggio! E adesso cosa facciamo? E se la prof se ne accorge?- 
-Ehi, ehi, Alex. Calmati. Era qui di fianco a noi un momento fa... non può essere andata lontano.-
Alexandra iniziò a torturarsi le mani, preoccupata per Lara che, per quel che ne sapevano, poteva essere ovunque.
-Grandioso. Prima il banco, poi questo.-
-Alex...?-
-...Ci manca solo che entri in classe un tacchino e poi siamo a posto.- disse ironica.
-Alex! Ho trovato Lara!-
La ragazza smise istantaneamente di fare supposizioni assurde e guardò dove stava puntando il dito Iris. Ovvero, fuori dalla finestra, subito di fianco a loro.
-Iris... non può essere là fuori.- disse distogliendo lo sguardo dal paesaggio.
-Ma sì! E' lì sul lampione!- esclamò a metà tra il divertito e lo spaventato. -Il primo... quello lì davanti.- disse additandolo.
Alex si strofinò gli occhiali per bene e riprovò a guardare: effettivamente una piccola figura con le trecce la salutava, seduta a cavalcioni del lampione dall'altra parte della strada.
-Co... Come ha fatto ad arrivare lì?- chiese Alex senza perdere di vista Lara, che alternativamente buttava uno sguardo verso il basso e si rannicchiava il più possibile sul suo insolito sostegno.
-E io come faccio a saperlo? Non credo si sia arrampicata... Comunque deve tornare qua. Non possiamo rischiare che la prof noti la sua assenza.- disse risoluta. -Come facciamo a... ehm, chiamarla?- 
Alexandra ci pensò un momento, soppesando gli oggetti che potevano raggiungere l'amica.
-La chiamiamo con il cellulare?- propose.
Iris scosse la testa, frugando nella borsa di Lara per estrarne un momento dopo l'apparecchio.
-Non lo porta in tasca.- disse scoraggiata.- …Apriamo la finestra e agitiamo le braccia! Così ci vede!-
-Sì, ma ci vede anche la prof!-
-Porca miseria, hai ragione.-
Iris guardò l'ora dal cellulare dell'amica e le sue labbra si aprirono in un sorriso.
-Fra poco c'è il cambio dell'ora!- disse nell'esatto momento in cui la campanella iniziò a squillare.
Le ragazze non persero tempo: appena la prof uscì dall'aula aprirono la finestra, sporgendosi all'esterno per agitare le braccia. Lara parve vederle, perché rispose al saluto, alzando entrambe le braccia al cielo, chiedendo poi, sempre a gesti come fare a scendere e tornare lì.
-Tutto ciò è assurdo...-
-Come facciamo adesso?- chiese Alex, mentre Iris continuava a gesticolare su come dirle di scendere da lì. -Potrebbe cadere e farsi male... molto male...- concluse sedendosi.
-Signorina Iris, cosa sta facendo alla finestra?-
La ragazza smise di mulinare le braccia al vento, girandosi alla voce del professore.
-Io... ehm... stavo scacciando una mosca.- improvvisò chiudendo la finestra con un po' di rammarico.
-Bene allora. Adesso ritorni seduta.-
-Certo. Mi scusi prof.-
 
*   *   *  
 
Lara iniziava ad avere decisamente freddo, oltre ad essere terribilmente spaventata. Le sue amiche si erano accorte della sua scomparsa, ma ora il vero problema era scendere da quell'alta e complessa situazione. Aveva già tentato di scivolare giù dal tubo in ferro principale, ma le mani erano gelate e aveva perso sensibilità. Doveva riuscire a tornare nello stesso modo in cui era arrivata lì.
Già. Ma come ci era riuscita però?
Senza farsi prendere dal panico, prese un respiro profondo e ripensò alle sue amiche, al calduccio nella classe. Era praticamente certa che quello che le era successo aveva un qualche legame con la liquefazione del banco. Perciò doveva concentrarsi su dove andare e, stando alla teoria, ci sarebbe arrivata.
Senza indugiare oltre, perché sapeva che c'era un altro miliardo di fattori da considerare, ripensò ad Iris e ad Alex, al suo posto tra di loro, cercando di accantonare quella orribile sensazione di freddo che iniziava a farle venire i brividi. Nemmeno se ne accorse subito ma le parve di sentire la dolcissima melodia delle visioni accompagnare, sorreggere i suoi pensieri.
Finalmente, dopo continui incoraggiamenti musicali, Lara si ritrovò seduta e tremante di freddo tra le sue amiche.
-Lara! Oh Santo cielo, stai bene?- chiese Alex, prendendole una mano gelata.
-N... N... Non t... tanto...- balbettò la ragazza socchiudendo gli occhi.
-Aspetta... mettiti la giacca.- disse Iris aiutandola a infilare le braccia nelle maniche.
-Ragazze...! Zitte per favore!- le richiamò il professore.
-Ma cos'ha tanto da rompere... è una situazione seria!- sussurrò Iris, sfregando le braccia dell'amica per farla scaldare prima.
Lara sorrise.
-N... Non è poi... così male... Ho solo freddo...- balbettò leggermente.
-Vuoi la sciarpa?- chiese Alex e senza aspettare una risposta gliela aveva già arrotolata intorno al collo.
-Ma... veramente...- disse guardandosi le mani tremanti. -Avrei molto più freddo... alle mani...-
Iris le guardò e le prese fra le sue, sempre caldissime. -Meglio?-
-De... Decisamente... grazie.-
Finalmente le tre amiche si concessero un sospiro di sollievo. Anche questa era passata senza troppi o ingestibili problemi; e soprattutto Lara non si era fatta niente.
Il massimo che le poteva capitare era un raffreddore, ma nulla di più serio.
-Lara... ci hai fatto prendere uno spavento enorme.- disse Alex.
-Scusate... è stato improvviso. Ho guardato un momento fuori dalla finestra e mi sono ritrovata sul lampione. E si moriva di freddo.- precisò srotolandosi la sciarpa e appallottolando intorno alle proprie mani. -Vi giuro che mi dispiace di avervi spaventato.-
-Non preoccuparti. Ora è tutto okay. Sei qui, sana e salva. Tanto basta.- disse iris sorridendo.
Per quanto Alex e iris fossero curiose di sapere come Lara fosse riuscita ad arrivare a cavalcioni di un lampione, decisero di non chiederle nulla. Non volevano che l'amica di sforzasse troppo a ripensare a quel momento.
Così, dopo averle chiesto per l'ennesima volta se fosse tutto a posto, le ragazze ritornarono ognuna alle loro occupazioni. Iris scarabocchiava a caso, Alex dava l'impressione di prendere appunti e Lara si sfregava a rotazione ogni parte del corpo per  riscaldarsi, pensando intanto a quello che le era successo e soprattutto alla musica. Sembrava addirittura viva. Palpitante. Come se riuscisse ad abbracciare tutto e contemporaneamente far parte del 'tutto' che riusciva a contenere.
Non sapeva nemmeno lei come definirla perché era diversa da qualsiasi altra cosa avesse ascoltato eppure, paradossalmente, era come se la ascoltasse da tutta la vita.
Anche Alexandra era torturata da simili pensieri, riguardanti però il suo banco. Non capiva come fosse riuscita a scioglierlo, del resto si era soltanto appoggiata... un'idea le balenò alla mente.
E se riuscisse a deformare ogni cosa? Per precauzione, la ragazza controllò la solidità della sua sedia, e fortunatamente era tutto a posto. Con un sospiro di sollievo riprese a scrivere ciò che le era successo a lei e alle sue amiche per avere tutto sotto controllo. Non era ossessionata dalla precisione, ma con un po' d'ordine riusciva a stare un po' più tranquilla.
Ora che ci pensava... Perché a Iris non successo niente di strano?
-AAAH!!!-
-Ma cos... Iris, attenta! -
TUNF
Troppo tardi. La ragazza era caduta dallo sgabello e si teneva la testa con le mani, dolorante.
-I ROMANI!- esclamò senza pensare.
-Iris? Stai bene?- chiese Lara avvicinandosi piano all'amica, che la guardava stralunata.
-C'ERANO I ROMANI! E I CAVALLI!-
-Ehi... calma. Non urlare.- disse Lara cercando di tirarla su in piedi.
-E... E LE BIGHE!- concluse guardando le amiche come se quello che stesse dicendo fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Signorine, cosa succede?- chiese il professore, affiancando le tre amiche.
Fu Alex a parlare, dato che Lara cercava ancora di tranquillizzare Iris.
-Prof... Iris è caduta e... non è che potremmo accompagnarla in infermeria?- chiese cercando di convincerlo. -Così potete continuare la lezione.-
Lui annuì e mentre tornava alla cattedra per segnare ciò che era successo sul registro, Alex vide tutte le facce dei loro compagni voltate verso di loro, probabilmente cercando di capire se avevano una pazza in classe. Lei distolse lo sguardo e ringraziò il professore, aiutando poi Lara ad accompagnare la loro amica Iris in infermeria, ovvero fino al terzo piano.
 
*    *    *
 
-Vi dico che stava per investirmi una biga!- disse iris imbronciata.
-Okay, ma non ci sta una biga con dei cavalli in una classe!- controbatté Alex.
-Infatti non ero in classe. Ero in un'arena.- spiegò la ragazza.
-Va bene. Va bene, stiamo calme. Iris, spiegaci bene cosa ti è successo...- disse Lara sedendosi di fianco a lei sul lettino dell'infermeria.
-Allora... stavo semplicemente disegnando e mi sono ritrovata in un'enorme arena polverosa e puzzolente, con in mano la mia matita.- iniziò mostrando loro l'oggetto che si era portata dietro. -Improvvisamente mi ritrovo due musi di cavallo a mezzo metro di distanza da me, che nitriscono e scalpitano, mentre il tipo che guidava la biga... eh, come si chiama...-
-Auriga.- suggerì Alex.
-Sì, lui. Mentre l'auriga mi urla qualcosa che io non sono riuscita a capire.-
-Probabilmente ti avrà detto di spostarti da lì.- disse Lara scendendo dal lettino e iniziando a camminare, osservando la piccola stanza chiara.
Non era niente di che come infermeria: un letto centrale e due armadietti in croce attaccati alle pareti contenenti lo stretto indispensabile per le piccole ferite. Da uno di questi, una donna simpatica e dolce aveva preso un sacchetto di ghiaccio istantaneo per Iris che si era subito messa dietro la testa.
Quattro leggeri colpi alla porta annunciarono il ritorno di Rita, con tre tazze di the fumante.
-Eccomi, ragazze.- disse richiudendo la porta dietro di sé. -Come va Iris?-
-Meglio, grazie.- rispose prendendo in mano la tazza che la donna bionda le porgeva.
Anche Alex e Lara ringraziarono e iniziarono a sorseggiare l'infuso alla pesca.
-Allora se va tutto bene, io vi lascio. Mi raccomando... Iris, sei sicura di rimanere anche per il pomeriggio?-
Lei annuì. -Mi sono solo spaventata...-
-Va bene allora. Buona giornata!- disse lasciandole da sole.
Lara si voltò verso Iris.
-Allora... dopo ti sei messa a correre, immagino.-
-Esatto. Però dopo qualche metro sono inciampata e ho... ho visto i cavalli arrivare sempre più vicini. Sempre più veloci. Ho chiuso gli occhi e mi sono ritrovata giù dallo sgabello.- concluse appoggiando la tazza di the sul lettino e alzandosi in piedi.
-Tutto ciò è... improbabile.-
-Non mi credi?- chiese Iris ad Alex.
-No, no. Non ho detto questo. Solo che... nel senso... hai fatto un viaggio nel tempo!-
Iris la guardò in modo strano, poi scosse la testa. -Se io ho fatto un viaggio nel tempo, allora Lara si è teletrasportata. E tu... tu hai liquefatto un banco.-
-Magari...- disse Lara per tranquillizzare le sue amiche. -Magari Alex riesce a modificare la consistenza della materia. Tipo da solido a liquido, o cose così.- ipotizzò.
-Sarebbe bello poterli controllare.- disse Iris uscendo dalla stanza. -Così magari guardo le corse dalla tribuna e non dal centro della pista.-
-Pensa anche solo a decidere quando andare.- disse Lara entusiasta. -Potresti scoprire il futuro!-
Iris sorrise. -E tu potresti andare in cima ad una piramide per mangiarti un panino!-
-Lara... Iris... se veramente avessimo questi poteri... non dovremmo né parlarne con nessuno, né usarli per gioco.- disse Alex finendo il suo infuso.
-Eddai... non puoi negare che è meraviglioso!- disse Lara osservando la sua amica.
-Sì, ma può anche diventare pericoloso.- concluse seria.

 
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Note autrici:
 
Luogo: forza, scommetto che non c’è bisogno di dirlo.
Tempo: l’ora di ieri a quest’ora.
 
Dottore: …e poi criticano me per le presentazioni. Mah.
*si schiarisce la voce* Salve ragazze e ragazzi di ogni età! Oggi è un grade giorno. Un fantastico giorno! Volete sapere perché? :3 Il Tipo del retroscena, avete presente? Beh, le autrici gli hanno regalato un viaggio su un’isola dei Caraibi. *abbassa la voce* Ammettiamolo. Aveva bisogno di una vacanza. Perciò per almeno un mese non mi ritroverò in costante pericolo di rigenerazione.
*degli strani rumori provengono dal retroscena, quando un ragazzino ne esce fuori correndo sul palco, per poi bloccarsi alla vista del Dottore*
Tipo: WOOH, è proprio il Dottore!! In carne e ossa!
Dottore: Beh, fino a prova contraria sì, sono il Dottore. Tu saresti…?
Tipo: Ah, sì. Giusto. Io sono il tuo Assistente, ovvero il sostituto del Tipo che hanno mandato in vacanza.*afferra la mano del Dottore, stritolandola in una stretta ferrea* E’ un vero piacere conoscerla! *W*
Dottore: D’accordo… hai intenzione di minacciarmi anche tu con una padella?
Assistente: Chi io? Assolutamente no, non oserei mai! …Però ho questo. *tira fuori da una tasca dei pantaloni un mattarello, iniziando a mulinarlo in giro* Ah! Ah! Forza Dalek, fatti sotto! Io sono pronto!!
Dottore: *scuote la testa* Di male in peggio… tornando al motivo per cui sono qui; avete visto che capitolo movimentato? Immagino che non serva spiegare il legame tra i sogni (nel capitolo precedente) e gli ultimi avvenimenti. Insomma, si spiegano da sol-
Assistente: Sì, che poi non è una cosa fortissima che Alex stava sciogliendo il banco? Anche se da quel che ho saputo Lara si è presa il raffreddore e Iris si è ritrovata in testa un bernoccolo assurdo!
Dottore: Assistente… dovrei essere io a commentare. Tu dovresti tornare là dietro e controllare che la coreografia sia a posto. <_<”
Assistente: Ah davvero? Non lo so… io sono nuovo. Ma se lo dici tu, okay! *trotterella via salutando il pubblico*
Dottore: *lo guarda andarsene* Ormai non posso più sparare di lavorare con gente normale. …No dico. Mi hanno dato un fan come assistente! Beh, evitiamo di soffermarci troppo su questi dettagli. Ormai però ho detto tutto. Se non ci sono domande, riferimenti o passaggi poco chiari… chiedete! :D Non siate timidi!
*le luci si spengono improvvisamente*
Dottore: Oook… niente panico. Ora vado a controllare cosa-
*la luce torna di nuovo*
Dottore: Come non detto. ^_^ Allora gente! Arrivederci e buon-
*Purtroppo l’impianto luci va in black-out nuovamente*
Dottore: MA ALLORA! NON SI RIESCE NEMMENO A SALUTARE IL PUBBLICO COME SI DEVE!! …va bene. Non c’è problema. Saluterò il pubblico al buio.
…Al prossimo capitolo! ALLONS-Y! (*W*)
*la luce torna per qualche secondo e il Dottore si precipita dietro le quinte mentre il sipario si chiude*
(Dottore): Assistente! Cosa diamine combini con le luci?! >:(
(Assistente): Scusa… volevo solo rendere un finale d’effetto! ç_ç
 
Un abbraccio da tutte le autrici e un grazie davvero enorme per aver letto/seguito/recensito la nostra storia!
Gallifrey_96


La storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per nostro puro diletto.
  
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