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Autore: Ms_Arj    02/03/2014    3 recensioni
"Teddy era tornato a casa da due settimane e non vedeva l’ora di passare un po’ di tempo con Zio Harry, Zia Ginny e tutta la tribù. Quell'anno gli erano mancati davvero tanto! Non era tornato a casa per le vacanze di Pasqua e quindi non li vedeva da gennaio.... Stava andando dai Potter per passare un paio di settimane con loro a divertirsi e fare il baby-sitter, per la gioia di zia Ginny, ma anche per la sua. Ma soprattutto, doveva parlare con Harry di una cosa e sperava che potesse ascoltarlo e aiutarlo."
Ecco un'altra OS sugli uomini della saga. Questa però è un po' diversa dalle altre che ho scritto... Spero vi piaccia - Arj
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Quando sono gli occhi di un uomo a guardare'
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- Angolo Autrice -
Eccomi qui con un'altra OS. Questa, come dicevo nella descrizione, è un pochino diversa delle altre che ho scritto.
Era parecchio che ci stavo pensando però avevo bisogno di avere i libri sott'occhio per controllarealcune cose.
Spero che vi piaccia. Buona lettura
- Arj -




4 luglio 2015
 
Teddy era tornato a casa da due settimane e non vedeva l’ora di passare un po’ di tempo con Zio Harry, Zia Ginny e tutta la tribù. Quell’anno gli erano mancati davvero tanto! Non era tornato a casa per le vacanze di Pasqua e quindi non li vedeva da gennaio.
“Chissà Lily come è cresciuta in questi mesi!”, pensava, “quella piccola peste mi deve ancora un giro sulla scopa”. Lui e la piccola di casa erano molto legati, lei lo venerava perché riusciva a cambiare colore dei capelli, degli occhi e si faceva venire il naso da maialino tutte le volte che  lei glielo chiedeva; e Teddy, dal canto suo, considerava Lily la sua principessa. In fondo “ha fatto il primo sorriso a me!”. Aiutato forse dal fatto che quel giorno i suoi tratti continuavano a cambiare senza sosta, segno che era alquanto agitato.
James e Al sarebbero stati chiassosi e pronti a fare qualche marachella come sempre, “probabilmente l’avranno già preparata e aspettano me per metterla in atto”. Zia Ginny, ovviamente, sarebbe stata lì pronta a punirli tutti. Già lo sapeva. Ma andava bene così. La nonna diceva sempre che Ginny ne aveva viste anche di peggio, con sei fratelli, ma che doveva ascoltarla e rispettarla come faceva con lei. Tutte le volte che andava a mangiare da loro zia Ginny gli faceva trovare le moon pie, delle strane tortine babbane che lui adorava perché gli ricordavano suo padre, non sapeva perché però erano la sua passione.
Zio Harry non era un vero zio, era il suo padrino ma lui lo considerava quasi un padre. C’era sempre stato quando lui era piccolo per spiegargli come mai sua madre non potesse insegnarli a controllare le metamorfosi e suo padre non fosse lì quando, a otto anni, era caduto dalla scopa giocattolo e si era rotto il polso. Era stato Harry a raccontargli, più di una volta, chi fosse suo padre e tutte le cose belle, importanti e coraggiose che aveva fatto nella Prima e nella Seconda Guerra Magica. E ancora, era stato zio Harry a consolarlo quella notte d’estate passata nel campo dietro la Tana ad ululare alla luna.
E ora, stava andando dai Potter per passare un paio di settimane con loro a divertirsi e fare il babysitter, per la gioia di zia Ginny, ma anche per la sua. Ma soprattutto, doveva parlare con Harry di una cosa e sperava che potesse ascoltarlo e aiutarlo.
 
Si smaterializzò proprio davanti al cancello e vide che Lily era alla finestra ad aspettarlo sorridente.
- Era ora che arrivassi! Jamie era preoccupato! – disse la piccola aprendo la porta e correndogli incontro.  – Tu eri preoccupata! Vieni Teddy la merenda è pronta!! – esclamò James stando sulla soglia. Dopo essere entrato, aver fatto merenda nel giardino sul retro e essersi sistemato nella stanza con James, Ted riuscì finalmente ad intercettare zio Harry. – Harry posso parlarti un attimo? Ho portato i compiti con me, sai il professore di Difesa ci ha dato da scrivere un saggio sugli Inferi ma non so da che parte iniziare – disse, mentre i capelli iniziavano a tingersi di viola, segno che stava mentendo, ma di questo Harry non si accorse perché, mentre iniziava a fare le scale, gli disse – Certo, andiamo nel mio studio, ho un sacco di libri sono sicuro che troveremo quello giusto. –
Mentre salivano le scale Teddy si chiese da che parte poteva cominciare a chiedere a Harry ciò che lo preoccupava realmente, e decise che sarebbe stato più facile se gli avesse fatto una domanda diretta, senza girarci attorno: “Via il dente, via il dolore” diceva sempre nonna Andromeda.
Arrivati nello studio, mentre Harry si dirigeva verso la libreria, Teddy chiese, quasi a bruciapelo: - Harry, quando ti sei accorto di amare zia Ginny? – Il Salvatore del Mondo Magico rimase a bocca aperta, non sapeva che dire, cioè sapeva perfettamente la risposta da dare ma non riusciva a proferire parola a causa della persona che gli aveva appena fatto la domanda. Visto che il padrino taceva Teddy continuò – Fleur ha detto a zia Ginny che Vicky si è messa con quello spocchioso di Andrew Davis? Forse no… Beh si, si sono messi insieme dopo le vacanze di Pasqua e adesso sono inseparabili. Dovresti vederli sono così, così… – Harry si girò e vide i capelli di Teddy passare da un bel azzurro cielo ad un verde acido parecchio acceso, allora lo guardò come a dirgli “e allora…” e il ragazzo, diventando tutto rosso e abbassando gli occhi, disse – Io non so cosa mi sta succedendo. Vicky è praticamente mia sorella e le voglio bene, davvero, da quando li ho visti insieme, la settimana scorsa, sul binario 9¾, ho seriamente pensato, alla prima occasione utile, di tirargli un bolide a quello spocchioso! –
Harry iniziava a capire cosa stesse succedendo realmente al ragazzo, che era tornato al suo classico azzurro cielo e si era calmato. Piano iniziò a raccontare: - Sai Teddy la prima volta che ho visto zia Ginny ero terrorizzato. Mi trovavo davanti alla barriera a King’s Cross e non avevo idea di come fare per arrivare al treno che mi avrebbe portato in una scuola dove insegnavano la magia. Perché io ero un mago e per i primi 11 anni della mia vita l’avevo ignorato. Però mentre nonna Molly mi spiegava come attraversare la barriera io sono rimasto colpito da quegli occhi scuri così gentili e impazienti che sembravano dirmi “Buona fortuna, straniero” che, dopo essere arrivato alla banchina, non li ho più visti mi sono ritrovato a pensare che era un peccato. Ma tu mi hai chiesto quando mi sono innamorato di zia Ginny, beh non sono sicuro. Cioè, col senno di poi, so che quella notte nella Camera dei Segreti quando la vidi così indifesa e preoccupata mi ripromisi di fare in modo che non soffrisse mai più! E credo che quello sia il vero momento in cui mi sono innamorato di lei… - Harry fece una breve pausa e pose gli occhi su di una vecchia foto di lui, Ginny, Ron, Hermione e la spada di Grifondoro scattata il secondo anno da Colin Creevey – Come te, però, consideravo Ginny come una sorella, data la mia amicizia con Ron, e ero troppo giovane per rendermi conto di ciò che provavo. Ma è stato al quarto anno, quando Ron chiese a Fleur di andare al Ballo del Ceppo con lui, vedendo la sua faccia, quando dissi di aver chiesto ad un'altra di accompagnarmi, capii che i suoi sentimenti per me erano sempre gli stessi ma poi lei iniziò ad uscire con un ragazzo, e poi con un altro e io avevo perso il treno. Ma adesso arrivo al punto, promesso, al quinto anno, come ti ho raccontato parecchie volte, mettemmo insieme l’ES e poi al sesto entrammo entrambi nella squadra di Quidditch e lei usciva con Dean, ricordi il padre di Meggie e Seamus, beh un giorno io e Ron stavamo tornando in sala comune quando, dietro ad un arazzo, li abbiamo visti insieme e io mi sono sentito così arrabbiato! Come un mostro grosso e squamoso avesse preso vita nel mio stomaco e mi stesse incitando a trasformare quel farabutto in un budino. Ma poi le cose sono un pochino degenerate, Ron e Ginny hanno preso a litigare e il mostro si è chetato, almeno per  un po’. I giorni successivi a quell’episodio furono tremendi: dentro di me c’era una guerra in atto! Continuavo a ripetermi che era sua sorella e che era off limits, ma niente, il pensiero di lei e Dean continuava ad uccidermi! – Harry fece una pausa un po’ più lunga ripensando a quanto fosse stato sciocco non parlare con Ron dopo la partita contro i Serpeverde. – E poi… cosa è cambiato? Cioè quando hai smesso di sentirti così? – era stato Teddy a parlare, incuriosito sempre di più dalla storia che stava sentendo . – E poi, non ho mai smesso di sentirmi così, neanche dopo la festa per la vittoria della Coppa di Quidditch. Quando entrai dal buco del ritratto lei mi corse in contro e la mia mente si annebbiò, non capivo più niente e senza pensarci la baciai e tutto sembrò andare al suo posto. –
A quel punto Teddy era confuso: - Ma io non sono innamorato di Vicky! Si… Vorrei trasfigurare Andrew in uno scarafaggio per schiacciarlo, ma credo che sia normale, è come se lei fosse mia sorella e lui è un imbecille! Non capisco perché mi sento così! Perché zio Harry? –
- Teddy forse devi darti un’altra risposta a questo perché: non “perché è come se fosse una sorella e voglio il suo bene” ma “allora perché sono così geloso se lei è felice?”, pensaci un po’ su. –
I capelli di Teddy si fecero sempre più verdi e gli occhi, solitamente marroni, diventarono gialli. “Già perché sono geloso?” – Harry io le voglio bene, ci sono sempre per lei se ha bisogno di me, abbiamo così tante cose in comune e poi quando ero piccolo e Bill  mi raccontava di papà lei non mi ha mai preso in giro se iniziavo a piangere. E anche adesso che andiamo a scuola se ha bisogno con i compiti, con qualsiasi cosa… però vederla con quell’Andrew io… mi sono sentito… mi sono sentito tradito, ecco! Questo vuol dire che provo qualcosa per lei? – la domanda di Teddy fece sorridere Harry che, avvicinando la sedia al figlioccio e ponendogli una mano sulla spalla rispose – Questo devi dirmelo tu, io posso dirti solo che non sono mai stato molto bravo nelle faccende di cuore, soprattutto a scuola, ma che quando stavo in compagnia di zia Ginny mi è sempre sembrato che tutto avesse il giusto posto, e che i nostri problemi, piccoli o grandi che fossero, si sarebbero risolti perché, in fondo, eravamo insieme. Spero di esserti stato d’aiuto e di non averti confuso più del necessario. Ora vado, ho promesso a Ron di aiutarlo con delle vecchie radio, ma tu puoi rimanere qui, dare un occhiata ai libri sugli Inferi se vuoi e pensare un po’ a quello che mi hai detto. – Harry si alzò e si diresse verso la porta – A sta sera… -
 
Teddy rimase imbambolato, perso nei suoi pensieri, rimuginando su ciò che Harry gli aveva appena detto. Era più confuso di quando era sceso dal treno la settimana prima, molto più confuso di quella mattina e indubbiamente più confuso rispetto a quando era entrato nello studio di Harry.
“Forse non è più la mia sorellina, che ha bisogno di essere protetta come Lily, forse è diventata grande e io non me ne sono nemmeno accorto”. Il degno figlio di Lunastorta si trovò a pensare che quella ragazza non lo meritava. Lui era il figlio di un lupo mannaro e di una metamorfomagus, per di più era orfano e sarebbe stato segnato a vita per questo. Anche se le cose erano molto cambiate da prima della guerra, i suoi erano degli eroi e lui era davvero bravo a scuola, non sapeva cosa avrebbe potuto trovarci, una ragazza così bella, intelligente e amata da tutti, in un tipo come lui.
Molte domande affollavano quella testa azzurra e molte ancora l’avrebbero affollata nei giorni seguenti ma Teddy in quel momento si trovò a pensare “Harry ha ragione: quando lei mi è vicino tutto sempre essere al posto giusto nel mondo”.

 
- Angolo finale -
Ecco, se siete arrivati fin qui con la lettura spero che vi sia piaciuta almeno la metà di quanto sia piaciuto a me scriverla. Ringrazio tutti coloro che hanno messo le mie storie nelle seguite, nelle ricordate e nelle preferite!! Grazie infinite, sapere che ciò che scrivo piace è una gioia... Appproposiiitoooo: vorrei ringraziare PervincaGranger7 per la bella recensione della storia precedente.
Ma VOI se avete qualcosa da obbiettare, o suggerimenti, complimenti o qualsiasi cosa (anche un "Arj... puzzi!") recensite qui sotto e mi farete  solo che contenta!  A presto (spero) con la prossima storia.
- Arj -
 
  
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