Due marzo: c’è sempre un “nonostante tutto”.
“Un po’ ipocrita lo sono anche nei confronti di me stessa;
sono un po’ una regina del dramma;
un po’ di rimorso continuo ad avercelo anch’io.
Vorrei scriverti, ma le parole mi mancano.”
sono un po’ una regina del dramma;
un po’ di rimorso continuo ad avercelo anch’io.
Vorrei scriverti, ma le parole mi mancano.”
Un po’ mi manchi, lo sai?
Lo sai, un po’ mi mancano le nostre discussioni
al margine della notte, della veglia, dei sogni:
forse mi mancano anche le risate e le incomprensioni.
C’è un piccolo foro sanguinante
all’altezza del petto e avverto i ricordi sfumati
piangere e lacrimare all’esterno; un po’ mi manchi davvero.
Nonostante tutto.
Perché sono orgogliosa, sì, ma
un tuttavia e un sebbene non riesco a ricacciarlo in gola.
E gli addii sono crudi e scomodi;
non hanno un punto fermo; continuano a perseguitare.
*