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Autore: Sheelen_    25/06/2008    1 recensioni
Premessa: Questa Fiction è nata durante una nottata insomnie a fantasticare sull'esito della saga della Meyer. Pensando e fantasticando ho ideato un mio finale e l'entrata in scena di un nuovo personaggio Violet. Lei sarà la protagonista delle mie vicende. Una nuova Licantropa nel territorio di La Push che avrò molto a che fare con Sam, Jacob e il resto del Clan. Ovviamente lo svolgimento del brano va al di là di ciò che scriverà la Meyer in Breaking Down, è tutto frutto della mia fantasia il seguito.Premetto che questa è la mia prima Fan Fiction: Siate clementi.
Genere: Triste, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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{FOURTH Chapter} » BLACK'S house


Ero al corrente di quasi tutta la vita che si era svolta a La Push, ovviamente in maniera generale: La vita non poteva essere vista in un solo attimo. Avevo trovato in Billy e Sam due ottime figure da ascoltare, e loro avevano capito quanto mi piaceva sapere e sentirmi adesso parte di quel branco. Branco. Pensare quella parola nella mia mente provocava delle reazioni strane sia al mio stato emozionale sia al mio corpo, come se mi sentissi per la prima volta in tutta la mia vita protetta. Mi ero pienamente convinta di non crescere più, di fermarmi ad un metro e 74 ma da quanto ero lì ero arrivata agli 84 cm. Straordinario. Anche al livello di volume mi ero ben sistemata, Leah continuava ad inveire sulle misure del mio seno che era aumentato di due taglie quasi, e io che potevo dirle? Non era colpa mia. Agli inizi mi preoccupaì sul serio ma Sam mi aveva rassicurato affermando che era normale, giacché avevo ripreso a trasformarmi nella maniera giusta anche il mio stato fisico umano ne risentiva. Essere un lupo aveva i suoi mille vantaggi.

Billy non mi aveva ancora raccontato di avere un figlio; pensavo vivesse da solo, ma in realtà mi ero sbagliata: Jacob Black era il nome del suo figliolo ed era il nome che aveva riempito la mente di tutti i ragazzi e anche la mia quel giorno.
Si era allontanato dalla riserva per motivi personali che non avevo ancora capito. Jacob Black per me era argomento tabù. Quel sabato Sam ci aveva richiamato prima del solito, per raggiungerlo a casa Black. Io e Jared avevamo rinviato la sfida per il giorno successivo. Erano tutti elettrizzati da quell'arrivo mentre io non aspettavo altro che riprendere le sembianze umane, quelle emozioni che non mi appartenevano mi creavano vuoti indescrivibili.
Portarsi dietro gli indumenti per me e Leah era una tragedia, eppure dovevamo accontentarci di un semplice lembo di stoffa che doveva fungere da vestito, attaccato alle caviglie: libere e nude sbattute contro la natura.
Raggiunsi seguita da Leah un cespuglio dove poterci cambiare.

Brividi. Sentivo i muscoli contrarsi tra loro e pian piano distendersi.
Era una sensazione strana ma piacevole nel contempo.


Indossaì quella stoffa di seta color prugna adagiandola sul mio corpo come fosse un peplo, il classico vestiario greco. Quanto ero ridicola, meglio quel brandello di seta che rimanere nudi. Notaì Leah al mio fianco che aveva ancora qualche difficoltà nel rivestirsi. Le diedi una mano e stranamente mi lasciò fare sforzandosi di sorridere. Ero l’unica che in breve ero riuscita ad andare a genio a Leah, era una ragazza con un carattere tutto suo per quel poco che avevo conosciuto; il mio sesto senso mi diceva che saremmo potute diventare amiche però.

Raggiungemmo il resto del branco a casa di Billy; era una semplice costruzione che richiamava quelle classiche capannette di paglia, soltanto che questa era ricoperta da mattoncini rossi posti l’uno sopra l’altro a formare un quadrato irregolare. Eravamo le ultime, ma non me ne curaì, sapevano bene che noi ragazze avevamo più disagi nel muoversi libere fra gli alberi e nel ritornare umane subito dopo. Feci spallucce affiancata da Leah, avrei voluto cambiarmi in quello stesso istante perché non avrei sopportato commenti o occhiata di troppi da un branco di lupi zoticoni.
"Jake ma che hai fatto ai capelli? "
"Oh Paul te l'avevo detto io che sarebbe tornato presto"
" Taci, ho finito di scommettere con te"
Chiacchere su chiacchere, commenti su commenti. Erano tutti troppo impegnati a dare il bentornato al figlio di Black che ancora non ero riuscita a vedere. Ero già al corrente che in mezzo a quella piccola folla che si era creata dinnanzi il piccolo ingresso di casa Black, ci fosse proprio lui. Rimasi lontana perché la situazione non mi stava mettendo a mio agio, quei sorrisi e apprezzamenti mi piacevano poco. Gelosa? Si. Gelosa di quelle troppe attenzioni. Che sciocca bambina viziata. Risi di me stessa.
“Violet vieni qui “ Una voce mi riportò nel mondo reale, l’unica voce familiare che volevo sentire: quella di Sam. Cercaì il suo volto e lo trovaì a pochi metri da me. Aveva allungato una mano verso di me, quel gesto non poteva essere frainteso: dovevo fare la mia parte e avvicinarmi. Le presentazioni erano le situazione che mi causavano enormi seccature, ma a Sam non avrei potuto disubbidire. Mi unì a quella cerimonia di benvenuto, questo era per me, prendendo la mano di Sam che mi spinse dolcemente verso la folla. Sam catturò l’attenzione di tutti perché i ragazzi stavano facendo parecchia confusione, avevano completamente travolto Jacob. Povero ragazzo.
“Jacob” Disse Sam in tono serioso. Le risate e le voci cessarono per qualche istante e di nuovo tutti gli occhi furono puntati su di me, stavolta avevo uno sguardo in più con cui fare i conti. Quello che doveva essere Jacob stava avanzando verso Sam e me spintonando gli altri ragazzi con fare divertito. "Si, Sam?" Disse il ragazzo dai capelli corti a spazzola color castano scuro, più neri che marrone, il suo volto era poco rilassato sembrava che avesse camminato per ora e ore senza mai dormire; aveva il volto ben squadrato con una mascella poco tonda. Le sue linee erano più grezze, gli avrei dato un 26 anni, ma non ne ero molto sicura. Anche Jared, Paul e gli altri sembravano molto più grandi della loro vera età, pensando a Seth la cosa era davvero ridicola: un bambinone anche lui troppo cresciuto.
“Ti presento Violet, mia sorella” Scandì quell’ultima parola con un entusiasmo trattenuto. L’espressione di Jacob fu tutto un programma. Dilatò le labbra sporgendo gli occhi, come se avesse appena sentito la confessione più assurda di questo mondo. Una reazione esagerato forse ma Jacob si era perso un bel po’ di cose. Risi cercando di non sembrare poco educate e porsì la mano verso di lui. “ Piacere Jacob.” Dissi scandendo ogni sillaba. Era la prima volta che pronunciavo quel nome.
Si riprese a stento dall’affermazione di Sam e anche lui non volle fare lo scortese. Strinse la mia mano, una presa molto salda e rude ma era pur sempre una semplice stretta di mano. Sam alle mie spalle apprezzò quel gesto e si avvicinò a Jake ancora stordito dalla notizia che riuscì a parlare finalmente. (Anche se avrebbe potuto farne a meno) “ Ma… Scusate un attimo. Sam ma da dove spunta fuori?” Quella frase fu un po’ azzardata, per scusarsi si tappò la bocca e deviò un sorriso nei mie confronti. “No cioè scusa. Però non sapevo che Sam avesse una sorella…” Un lineamento che ricordava vagamente un sorriso apparve sul volto di Sam che portando una mano sulla spalla di Jake lo spinse verso l’interno della casa. “Si infatti. Che ne dici di una chiacchierata dietro una bella tavola apparecchiata? Ci sono molte cose su cui dobbiamo discute, no?” Sentendo parlare di cibo gli altri cominciarono a gridare come un gruppo di animali affamati. Diedi uno scossone a Paul che si trovava vicino a me. "Contenetevi che diamine."Sbuffaì seguendo con lo sguardo Sam,Jacob e Billy all’interno della casa, i loro sguardi avevano assunto un'espressione strana che non mi convinceva affatto.
Come una lunga coda anche il resto dei ragazzi li seguirono e anche io ovviamente. Entraì un po’ titubante, quella piccola casa ci avrebbe ospitato tutti quanti?

Cercaì Leah con lo sguardo perchè volevo un pò capire la situazione di Jacob ma non la trovaì più. Che se ne fosse andata? "LEAH?!?!" Urlaì facendo un giro su me stessa per cercarla. Niente, non era più lì.
"Violet non entri?" Mi chiese Embry uscendo di poco la testa da una piccola finestra accanto alla porta principale. Mi voltaì verso di lui arrestando le vane ricerche; annuì. "Si arrivo. " Ed entraì nella casa di Billy e Jacob Black.
   
 
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