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Autore: PhoenixQuill    03/03/2014    4 recensioni
[Quarta classificata al contest "All you need is love" di S.Elric, con premio per il miglior LUI]
James aprì gli occhi, accecato dalla luce del sole che qualcuno stava facendo passare attraverso le tende aperte.
"Lasciami dormire, Lunastorta!" Sbottò, stringendo le palpebre. Non aveva nessuna nessun motivo per cui alzarsi, quella mattina. Assolutamente nessuna.
"Non sono Remus." Disse una voce dolce.
[...]
Proprio lì, proprio nella sua stanza, a pochi passi da lui, c'era Lily Evans. La sua Lily Evans.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sorpresa | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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                                                                                   Chi non si innamorerebbe di Lily Evans?            


James aprì gli occhi, accecato dalla luce del sole che qualcuno stava facendo passare attraverso le tende aperte.

"Lasciami dormire, Lunastorta!" Sbottò, stringendo le palpebre. Non aveva nessuna nessun motivo per cui alzarsi, quella mattina. Assolutamente nessuna.

"Non sono Remus." Disse una voce dolce.

Okay, forse qualche motivo l'aveva appena trovato.

James si tirò a sedere sul letto in un batter d'occhio.

Proprio lì, proprio nella sua stanza, a pochi passi da lui, c'era Lily Evans. La sua Lily Evans. Impeccabile nella sua divisa scolastica, si avvicinò pericolosamente al suo letto.

Quella volta, pensò James, non c'era neanche il bisogno che si passasse la mano tra i capelli, per dargli quell'effetto - come erano soliti definirlo ad Hogwarts – alla James Potter.

"Cosa ci fa nella mia stanza, di domenica mattina, Prefetto?"

"Nulla, Capitano." Ribatté lei.

Avevano iniziato, da qualche giorno a questa parte, una specie di gioco, in cui lei chiamava lui "Capitano", per il ruolo che ricopriva nella Squadra di Quidditch e lui chiamava lei "Prefetto", per il suo essere così meticolosa nel suo dovere.

"E dovrei crederci?"

Impulsivo. Come al solito, non era riuscito a tenere a freno la lingua. E le aveva appena rovesciato addosso tutto ciò che pensava in tre parole.

"Perché non dovresti?" L'espressione di Lily voleva fargli capire che non era sicuramente lì per quello che pensava lui.

"Be'... Sono il ragazzo più bello, affascinante e carismatico di tutta la scuola! Ci sono almeno diciotto motivi per cui non dovrei crederti." Rispose, allargando le braccia.

"Mmmm." Lily fece finta di pensarci un po' su. "Forse."

"Forse?" James sollevò un sopracciglio.

"Sì. Forse." Strinse le labbra, molto lentamente.

Deve saperlo, diamine, che mi fa impazzire, ogni volta che fa così!

"Sarei il ragazzo migliore che tu abbia mai conosciuto, Lily Evans."

"Dimostramelo." Sollevò lo sguardo, incrociando il suo. "Dimostramelo, James Potter."

Lui, che amava le sfide, prese la bacchetta e, dal grammofono che avevano -illegalmente- in camera, uscirono alcune note melodiose. James scivolò fuori dalle coperte e, gattoni, si stava avvicinando a lei.

Il pigiama che indossava non era motivo di alcuna vergogna. Una semplice maglietta bianca che tirava leggermente sulle spalle. E boxer.

"Prima di tutto..." James aveva abbassato il tono della voce, rendendolo quasi impercettibile. "Ti dovrei conquistare, no?"

Lily accennò con la testa che sì, il primo passo era quello.

"E lo farei così." Le scostò dolcemente una ciocca di capelli e le lasciò una carezza sulla guancia. "Anche se penso che sia tu la migliore in questo genere di cose. Chi non si innamorerebbe di Lily Evans?"

Lei sorrise. Un sorriso che, alla luce dei raggi che entravano dalla finestra, si illuminava.

"E ti farei ridere. Non c'è cosa migliore della tua risata, Lily."

Questa volta, abbassò gli occhi, per vedere la mano di James, le cui dita sfioravano le sue.

"E poi?" Chiese, con un sussurro.

"Poi, ti porterei a vedere un prato, in una giornata primaverile. E' quasi ai confini di Hogwarts, ma lì non ci dovrebbe disturbare nessuno." James sollevò un angolo della bocca. Adesso, era molto vicino a lei. I loro nasi quasi si prendevano beffe di loro.

"Disturbare? Perché, cosa staremmo facendo?"

"Questo." James prese il volto di Lily tra le sue mani e le posò un bacio sulle labbra. Lei, contro tutte le statistiche di questo mondo, sollevò le mani e le affondò nei suoi capelli.

I loro respiri, ora, erano tutt'uno. E diventavano più affannati, ogni minuto che passava. Lui voleva altro, molto altro da Lily Evans Lei, invece, lo pretendeva.

Dal grammofono, non arrivava più nessuna nota. Si allontonarono, quasi per un secondo, per memorizzare i loro volti, stravolti, intinti di una forte tonalità di rosso.

"E se dicessi che ti amo, che ti amo fin da quando ti ho vista, la prima volta, a King's Cross?" Lo disse mente era sommerso dalle sue labbra. "Se ti dicessi che non ho mai potuto fare a meno di te?" Le baciò l'incavo del collo, ormai libero da tutto ciò che potesse coprirlo. "Se ti dicessi che non sopportavo Piton perché ero geloso, geloso di qualcosa che non era mio?" Lo sussurrò mentre lei gli sfilava la maglietta bianca di dosso e lasciasse che James facesse altrettanto con il resto della sua divisa.

"E se ti dicessi che mi sono resa conto di essere perduta di te solo ora, così tardi?"

James fece scivolare via i lunghi calzini.

"Sarebbe il ritardo più bello della mia vita."

Lily fece distendere James, che, ebbro di quella felicità, chiese: "Merlino, dimmi che è vero. Dimmi che non sta accadendo solo nella mia testa."

Lily fece un sorriso malandrino – il suo sorriso malandrino – e disse: "Ceto che sta accadendo nella tua testa, James." Si allontanò impercettibilmente e continuò: "Ma perché diavolo non vorrebbe dire che è vero?"

Il volto di Lily si allontanò velocemente, fino a diventare vapore e, al suo posto, adesso, c'erano alcune immagini sfocate. E risate. Tante risate.

"Jamie? Jamie. Oh, Jamie, ti amo, Jamie piccino."

James aprì gli occhi e, inforcati gli occhiali, vide i suoi tre amici – amici, certo! - che se la ridevano. Sirius imitava una sgraziata voce femminile, mentre ripeteva quella frase. Remus accarezzava il volto dell'amico.

"Andate via!" Urlò James, quando si accorse che il suo sogno -un sogno, Merlino!- altro non era che i suoi te stupidi compagni di stanza.

Quelli, Sirius in particolare, continuarono ad imitare il loro amico che, sbavando sul cuscino, baciava, con le labbra esageratamente in fuori, una fantasiosa Lily. Gli altri due, invece, continuarono, per almeno un mese intero, a ripetere ciò che James aveva balbettato nel sonno.

Risultato? Grasse risate per loro e un cuscino da lavare per il povero Capitano.  



-SPAZIO AUTRICE-
Avrei di gran lunga preferito tenere nascosta nella cartella "Lavori improponibii", maaaa... Essendo io scema scema, non avevo capito che la storia doveva essere pubblicata prima della scadenza del contest D: 
Spero di non aver fatto star male nessuno, davvero ç_ç 
Un bacio (e scuse a non finire), 
PhoenixQuill

P.s. Ringrazio S.Elric per avermi fatto partecipare e per avermi avvisata :D

   
 
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