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Autore: Graffitisuimuri    04/03/2014    4 recensioni
Valentino si riteneva un ragazzo piuttosto fortunato, aveva superato - con un certo successo - un cancro, tre cicli di chemio terapia, l'amputazione di un arto e ultimo - ma non meno importante - una delusione amorosa.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Vale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fortuna.

Valentino si riteneva un ragazzo piuttosto fortunato, aveva superato - con un certo successo - un cancro, tre cicli di chemio terapia, l'amputazione di un arto e ultimo - ma non meno importante - una delusione amorosa. E - come gli aveva insenato Leo a suo tempo - cercava di vedere tutti i lati positivi che la vita aveva da offirgli.

Quella mattina però -mentre con sguardo spaurito osservava i cancelli del suo liceo - sentiva come se la fortuna che lo aveva accompanato nei mesi precedenti lo avesse abbandonato. Maledisse, per alemno la milionesima volta, il tumore che lo aveva privato della gamba destra confinandolo su una sedia a rotelle. Avrebbe tanto voluto alzarsi e fuggire il più possibile lontano da li. Mosse la mano verso quella della madre poggiata sulla sua spalle e la strinse impercettibilemnte. La donna si chinò in avanti << se non ce la fai >> gli sussurrò dolcemente all'orecchio << possiamo sempre tornare domani. Non c'è fretta >>. Vale scosse energeticamente la testa << non ho paura, ce la posso fare >>. La cosa che frenava la sua paura era un enorme,gigantesco desiderio di tornare a una vita normale. Ne aveva fin sopra i capelli - che avevano finalemnte cominciato a ricrescere - di ospedali, medicine, fiseo terapia e tutti gli annassi e connessi che avevano caratterizzato la sua vita da malato. Voleva solo fare tutte le cose che fanno i ragazzi della sua età e tornare a scuola gli sembrava il primo passo per tornare alla sua vecchia vita.

Così,dopo che sua madre lo ebbe salutato con due appiccicosi baci sulle guance, rimasto solo con le bidelle, che avrebbero dovuto accompagnarlo al piano ma che, in realtà, parlottavano tranquillamente tra di loro, sprofondò ancora di più nella sedia a rotelle nel tentativo di rilassarsi. Con le dita sfiorò il braccialetto rosso che portava ancora al polso e subito si ritrovò a pensare ai suoi amici e si chiese come stessero. Dall'ultima volta che li aveva visti erano accadute tante cose: lui era tornato a casa, Tony aveva ripreso a lavorare nell'officina di suo nonno che adesso però aveva assunto un altro ragazzo per evitare che  si facesse di nuovo male. Rocco era tonato a casa ma Pina e il padre di Davide continuavano a fare i pagliacci all'interno dell'ospedale e quest'ultimo sarebbe diventato presto di nuovo padre. Suo figlio si sarebbe chiamato Davide, in memora del figlio morto. Anche Leo sarebbe tornato a casa a breve, la massa nei polmoni stava lentamente regredendo e Cris aveva deciso che una volta dimesso avrebbe organizzato una festa alla quale lui era,ovviamente, stato invitato. Forse era proprio di quest'ultima di cui aveva meno notizie. Sapeva - da i messaggi che si scambiava con Leo - che era tornata a scuola e contemporaniamente aveva ripeso il corso di canto e apparentemente le cose tra i due andavano più che bene. Direttamente con lei però non aveva più parlato ne dal vivo ne, tanto meno,per messaggi. Il suo rifiuto gli faceva ancora male, dopotutto ne era stato innamorato, per questo motivo aveva deciso di prendere le distanze anche se il fatto che fosse la ragazza del suo migliore amico di certo non migliorava la situazione. Lei, nonostante tutto, sembrava capire e non gli imponeva la sua e lui non poteva che esserne grato.

A distrarlo dai suoi pensieri uno stridere di passi sul pavimento, voltò la testa nella direzione del rumore appena in tempo per scorgere una fiura - decisamente femminile - che correva a perdifiato lungo il corridoio. Ai piedi portava portava un paio di converse rosse ricoperte di scritte, una gonna di jeans che arrivava sopra al ginocchio, una canottiera dello stesso colore delle scarpe che recava la scritta " young, wild and free" in giallo. Al collo- in contrasto col suo abbigliamento estivo - una stravagante sciarpa colorata fatta a mano. Lunghi e ricci capelli biondi le coprivano il viso nascondendo alla vista gli occhi. Vale si mosse in avanti per guardare meglio quella figura così particolare che non si accorse che veniva dritta, dritta nella sua direzione. Come previsto la ragazza inciampò nella ruta della sua sedia a rotelle, capitolando sul pavimento insieme ad e con Valentino stesso.

<< Ma che cazz ... >> la ragazza si voltò verso Vale che nel mentre cercava di recuperare la sedia a rotelle e forse anche un briciolo della sua dinità.
Indugiò sulla gamba amputata e dopo pochi secondi gli fu accanto per aiutarlo arimettersi seduto << Oh cazzo! scusami,scusami tanto! Accidenti a me che arrivo sempre tardi!. Ti sei fatto male? Ti prego dimmi di no. Vuoi che ti accompagni in classe? No, perche se vuoi ... >>. Valentino rise << hey con calma! No, non mi sono fatto niente, grazie lo stesso >>. La ragazza si fece scappare un enorme sospiro di sollievo << Grazie al cielo! >>. Allungò la mano verso di lui - era una bella mano, luga e affusolata, quella di un pianista, con lughe unghie smaltate di nero, al cui polso erano legati milioni di braccialetti di corda colorata. << Piacere, Lena tu sei ...? >> lui le strinse la mano << Valentino, piacere >>.
Fu allora, mentra la guardava negli occhi, che si accorse della sfumatura particolare delle sue iridi. Erano turchine, non azzurre come aveva pensato all'inizio. Rimase sbigottito, non aveva mai visto degli occhi cosi prima.

<< Bene, Valentino, che ne dici se andiassimo in sieme in classe? Non penso che tu sia qui per ammirare i corridoi >>. Vale ridacchiò << In effetti ... ma io dovrei aspettare loro ... >> e con la testa indicò il gabbiotto dove le bidelle continuavano a parlare tra loro come se non fosse successo niente. Lena fece rotere li occhi << quelle? Allora aspetta e spera! Al momento sono troppo impegnate a parlare della loro marca di tintura preferita per calcolarti >> arricciò il naso in una smorfia che Vale trovo adorabile. << In questo caso, accetto la tua offerta >>  e cominciò a spinere la carrozzella verso l'ascensore del piano terra.
Una volta arrivati, si accorse - con suo grande rammarico - che il bottone che doveva premere era troppo in alto per lui e che per premerlo si sarebbe dovuto alzare. E mentre cercava il modo mgliore per non perdere l'equilibrio la mano di Lena era gia sul pulsante. << Scusami >> disse, facendo incontrare i suoi occhi con quelli di lui << non volevo sminuirti. Ma, semplicemente, sono già in ritardo e non vorrei perdere anche la seconda ora >> . 
Valentino riuscì a cogliere una vena di imbarazzo nella sua voce, come se fosse realmente mortificata di quel gesto. << Fa nienee >> disse  << tanto non riuscivo ad arrivarci. Grazie per l'aiuto >>. Sorrise, facendo sorridere anche lei di rimando.
Ha due fossette ai lati delle guancie pensò lui. Proprio come Cris. Ma il sorriso, quello è diverso.

Le porte dell'ascensore si aprirono con un sibilo e i due ragazzi vi ci infilarono dentro << che classe sei? >> chiese lei mentre si accingeva a scegliere il piano << 4b >>.ed immediatamente si trovò a sperare che la classe di quella ragazza tanto energica fosse vicino alla sua.
 << Fantastico! Io sono in 3c e guarda caso siamo sullo stesso pian. Hey, che ne dici se ti passo a prendere durante l'intervallo e ci facciamo un giro?.Sai,sono in questa scuola da poco e le mie compagnedi classe non mi risultano gran che simpatiche. Tu,tu invece mi sembri molto simpatico >> Valentino - dopo aver ringraziato la sua buona stella che, alla fin fine non lo aveva abbandonato del tutto - fece segno di si << per me va bene. Certo, potremo camminare solo su e giù per il corridoio ma meglio di niente no? >> lei battè le mani << Ottimo! hey guarda Vale,siamo arrivati >>.

Scesero dall'ascensore e caso volle che l'aula di Valentino non fosse molto distante, buon per lui, almeno sarebbe stato uno dei primi ad uscire. Si fermarono di fronte alla 4b dalla quale si sentiva un leggero brusio di sottofondo. Evidentemente la classe era scoperta.

<< Allora a dopo Vale! >> lo salutò lei mentre si incamminava verso la sua aula a poche porte di distanza <<  a dopo Lena >> le fece un ultimo sorriso e bussò alla porta.

Alla fin fine non era stato così tanto male come primo giorno di scuola. Si era fatto una nuova amica e adesso stava per rivedere quelli vecchi. E proprio mentre si stava concentrando su questo pensiero la porta della calsse si aprì con uno schianto e un milione di braccia lo avvolsero.

Si, Valentino era proprio un ragazzo fortunato.



 


Angolo autrice.
Sale a tutte/i! Sono piccola98 ed è la prima volta che scrivo in questa nuova categoria.

Ho provato a immaginarmi il primo giorno di scuola di Vale dopo l'esperienza dei Braccialetti rossi e la convalescenza. 
Premetto che non sono mai stata fan della coppia LeoxCris e che il finale della fiction mi ha lasciato un po con l amaro in bocca. Me lo aspettavo, ma sono rimasta delusa lo stesso.
Tornando alla one-shot spero sia di vostro gradimento perchè se vi piace il mio modo di scrivere avrei anche un altra mezza idea su una prossima storia incentrata sempre sui nostri Braccialetti. Fatemi sapere lasciando qualche piccola recensione più lunga di dieci parole cortesemente.
Baci.
piccola98.

 
  
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