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Autore: Amber    26/06/2008    17 recensioni
Salve a tutti! Eccomi di nuovo qui con la terza e ultima parte! No, non è un miraggio, sono proprio io... lo so che è da secoli che non posto e mi dispiace moltissimo, ma questa parte è stata davvero dura da scrivere. Comunque eccomi tornata con altri 29 capitoli pronti per essere pubblicati!! Abbiamo lasciato una situazione abbastanza critica nella seconda parte ricordate? Ebbene, sono passati tre anni, Kagome si è chiusa dentro un guscio di protezione, è diventata fredda e menefreghista continuando però ad andare a scuola e lavorando al pub affiancata da Mikado. Sango e Miroku, in questa parte avrenno un sacco di grattacapi ed enormi problemi... Inuyasha? Beh, lui è di ritorno dall'America... Sposato? Fidanzato? Con una frotta di figli? Tutto da scoprire in quest'ultima parte! Buona lettura a tutti!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Note e Anima'
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Salve a tutti! Come va? Non c’è bisogno, dal titolo, di spiegare molto sul capitolo, perché immagino che si capisca benissimo chi ritorni, vero!?

Però non c’è ancora ciò che tutti aspettate con trepidazione… mi dispiace molto!

Comunque si capiranno alcune cose… quindi godetevelo!

Ma per prima cosa rispondiamo alle vostre bellissime recensioni, ovviamente un grazie anche a tutti coloro che l’hanno solo letto e a chi l’ha messa tra i preferiti!

 

ka chan: sono contenta che ti piaccia e si, sono d’accordo con te, ne vedrete davvero di tutti i colori!! Spero ti piaccia il capitolo e alla prossima settimana!

 

smartina86: sono contenta che il giovedì sia un giorno a te tanto gradito!! Effettivamente comincia a piacere pure a me! Però, quante idee hai avuto! Ma non temere, come ho già detto qui si spiegheranno un paio di cosette su ciò che è accaduto… più o meno! Alla prossima! Ah, spero che anche i tuoi siano andati bene!

 

chachy: oh si, anche io le adoro quelle piccole pesti! Sono troppo dolci!! Effettivamente sulla coppia Rin/Koga ho sempre avuto dei dubbi fino alla fine, avevo in mente di fare alcune cosette riguardo a loro due poi però ho pensato che una coppia “sana” nella storia ci voleva e non ho voluto incasinarli affatto. Dopotutto stanno bene insieme, non pensi? Un saluto!! Grazie per la recensione!

 

pretty: oh, non ti preoccupare per le recensioni! Tanto le adoro comunque!! Sono contenta di essere riuscita nel mio intento, era una delle cose a cui premevo di più e vedere che anche voi riuscite a cogliere quelle sensazioni mi fa davvero piacere! Si beh, il rapporto Tom/Kagome/Eve era un punto fisso che non si sarebbe schiodato mai… una grande amicizia che sarebbe perdurato in tutto l’arco delle mie tre parti, soprattutto perché lo adoro!!

 

Kaggi_Inu91: sono contenta tu abbia commentato! Mi fa sempre un grosso, enorme piacere vederti tra le mie file XD Ok, e dopo avere appena parlato del titolo (nota… note… anima… anime @___@ help!) parliamo del capitolo e della recensione. Effettivamente la bomba di Kikyo con due pargoli, quasi tre, mi ha sempre allettato, soprattutto due gemelle (adoro i gemelli) quindi metterlo mi è venuto molto spontaneo. Poi per il ritorno di Inuyasha… beh, tadaaaaaaaaaaaan!!! Alla prossima settimana!!! (anzi, ci sentiamo su msn!)

 

Bchan: eh, è una domanda stupenda! Si sarà sposato? Cos’è successo? Lo scoprirai qui! O almeno, ci sono molti indizi che ti porteranno sicuramente a capirlo! XD Alla prossima!!

 

Kagome_chan89:  a dire il vero per il peso di Kagome non ci ho pensato molto… volevo solo far capire quanto si trascurasse… forse ho effettivamente esagerato… comunque no, non sverrà da nessuna parte!! Per l’incontro Inuyasha/Kagome… mi dispiace, ma per ora è un mistero! Comunque prepara il tuo cuoricino psicologicamente… e anche molto! A proposito, buona fortuna con il tuo orale, metticela tutta!! Grazie per la copertina, è splendida complimenti!! Metà delle immagini che hai messo io non le ho neppure ma è davvero carina!! Sembra quasi tu abbia messo con le immagini le parti più importanti della prima parte!! Davvero complimenti!

 

Michiyochan: eccomi qua con il terzo capitolo! Dai, una settimana passa in fretta non credi? Il figlio di Tom e Eve verrà più avanti, non temere, lo “vedrai” benissimo! Alla prossima settimana!

 

vavva: non ti preoccupare, l’importante è che tu la stia leggendo non pensi?? Il ritorno è in questo capitolo… non ci ha messo molto vero? Effettivamente sapevo già che veniva molto lunga questa parte… quindi avevo subito pensato di farlo arrivare presto, in modo da agevolare lo svolgimento della storia. Spero il capitolo ti piaccia e a presto!

 

Andromeda: cavoli Minu, scusami!! Non so davvero come io faccia a sbagliarmi sempre!! Ahah! Però, un bel finale alternativo! Si potrebbe fare che dici?? Cancello gli altri capitoli e ne faccio uno  solo, così tagliamo la testa al toro, che ne pensi??? XD Alla prossima settimana!!

 

BebyChan: ciao Tish! Sono contenta che le mie storie ti esaltino fino a questo punto! Rispetto alle altre volte ho deciso di postare regolarmente una volta a settimana, sai, tanto per essere così regolare! Spero ti piaccia altrettante questo capitolo! Alla prossima settimana!

 

pillo: a dire il vero Naraku, il mio, ovviamente, ce lo vedo moltissimo mentre cambia i pannolini o mentre gli canta la ninna nanna! Tom/Eve sono forever… la coppia meglio assortita di tutta la storia, li adoro! Grazie per la tua recensione e alla prossima!

 

Jechan: lascia stare che di lacrime me ne sono scese parecchie!! Ero così giovane… eh, i miei 9 capitoli =____= ceeeerto, vai ambra, come no! Sono contenta che ti piaccia! Qui il terzo capitolo dove succederanno un paio di cosette quindi frane la tua curiosità! (o frena la lingua eh je?? XD)

 

Allora vi lascio al capitolo! Spero sia a tutti di buon gusto (nemmeno parlassimo di lasagne!) e…buona lettura!!!

Alla prossima settimana!!

 

***

 

Capitolo 3

        Il ritorno

 

Sango guardò il soffitto bianco della sua camera contemplandolo.

Le note di Angel di Robbie Williams riempivano la stanza dolcemente.

Suo padre, aveva finalmente deciso di pitturare i muri, dopo anni che continuava a ripeterlo senza mai fare nulla, e la notizia l’aveva un po’ spiazzata.

Qualche anno prima lei e Kagome, sedute su quel letto, avevano scelto, criticato e scartato una quantità considerevole di colori per motivi alquanto stupidi, tipo che stonava con il tappeto, con le coperte invernali, con il colore dello stereo e tante altre cose che in quel momento le sfuggivano.

Quel pomeriggio si erano divertite molto e alla fine, l’unico colore che non avevano scartato era stato l’avorio.

Sango avrebbe voluto usare quello, ma purtroppo, la nuova cornice appesa al muro di lei e Miroku rovinava tutto.

Le sarebbe piaciuto ripete quel bellissimo pomeriggio con Kagome, ma purtroppo non le era possibile. Kagome, la sua migliore amica, la odiava, la detestava, non poteva vederla e la colpa era sua, tutta sua.

Le aveva fatto mancare la fiducia, le aveva tolto la sua amicizia, ed era stata una stupida! Una maledetta stupida! Avrebbe fatto meglio a dirglielo subito quello che aveva scoperto, avrebbe fatto molto meglio a dirglielo! Invece no, aveva seguito il consiglio di Miroku e aveva aspettato che Inuyasha glielo dicesse, anche se non era d’accordo, ma avrebbe dovuto immaginarlo che lui non lo avrebbe mai fatto, perché era un codardo, uno stupido codardo. Ed era stata sincera e glielo aveva detto, glielo aveva urlato prima che partisse e lo aveva maledetto dentro di se.

Ma alla fine nulla era valso, Kagome la disprezzava, la schivava e non voleva parlare con lei per nessuna ragione al mondo e le faceva male, faceva molto male…

Un leggero bussare alla porta la fece sospirare ma non si mosse

-Avanti- La porta si aprì cigolando e si richiuse. Nella stanza si propagò subito un leggero odore di colonia, che la ragazza avrebbe riconosciuto tra mille, mentre il rumore della serratura riempiva la stanza nascondendo per un istante il ritornello di Angel –Ciao, sei arrivato presto- disse

-Ciao amore. Non avevo più voglia di studiare così ho pensato di venire qua prima- spiegò Miroku veloce sedendosi vicino alla ragazza che si sedette a sua volta –Mi ha aperto Kohaku e i tuoi erano in cucina, non si sono accorti di me-

-Ah, bene- rispose lei non curante. Miroku la guardò e le sfiorò la fronte con la punta delle dita scostandole la frangetta –Hai le mani fredde- si lamentò lei scostandosi dal tocco di lui

-Cos’hai Sango? Stai bene?- domandò guardandola incrociare le gambe

-Certo che si. Stavo solo pensando e… hai sentito Inuyasha?-

-Sango…- I due si guardarono e la ragazza sbuffò

-Uffa, non ti si può nascondere niente!-

-Perché non sai mentire amore mio. Allora, cosa succede?-

-Papà ha deciso di pitturare e mi è venuto in mente che qualche anno fa quando io e Kagome ne avevamo parlato molto sul colore da usare- disse scrollando le spalle –Tutto qua-

-Mi spiace Sango, davvero. Forse sarebbe stato meglio…-

-Non dirlo- lo bloccò lei –Non dirlo altrimenti io dirò la frase “Te lo avevo detto” e mi arrabbierei quindi, non dirlo-

-Va bene- Sango gli cinse il collo con le braccia e si sedette a cavalcioni su di lui mentre il giovane, le cingeva la vita con le braccia baciandola. Le lingue si cercarono iniziando una dolce danza che esigeva qualche cosa dal compagno. Sango si scostò da lui ansimando leggermente mentre Miroku le sfiorava la schiena sopra alla maglietta

-Allora, Inuyasha?-

-Parte Venerdì mattina- disse stendendola sotto di lui baciandola e mettendole una mano sotto la maglietta sfiorandole il ventre

-Mh… allora ha trovato i soldi per tornare?- mormorò lei staccandolo dolcemente

-Già- Il giovane le morse il collo leccandole il lobo dell’orecchio

-Miroku i miei sono giù!- esclamò sfiorandogli le braccia e le spalle

-Non c’è problema ti dico…-

-E cosa farà arrivato qui?- domandò lei togliendogli la maglietta bianca

-Suo padre gli ha preso un piccolo appartamento, ma dovrà comunque trovarsi da lavorare, visto che lui e Sesshamaru partono, dopotutto devono cercare di salvare qualche cosa-

-Già, è stato un vero choc quando hanno dato la notizia del crollo-

-L’impero Kujimawa caduto come un castello di carta… per cosa poi?- sbottò ironico

-Non c’è nulla di divertente nelle disgrazie altrui Miroku- lo riprese lei scostandosi e guardandolo male. Il giovane alzò gli occhi al cielo sbuffando

-Dai Sango, sta un po’ zitta- commentò lui seccato baciandola e soffocandole un gemito. Le slacciò lentamente i jeans facendo poi scattare il gancio del reggiseno e baciandole il ventre.

 

Kagome tamburellò le dita sul libro di testo mentre ricontrollava i passaggi appena fatti. Maledetta matematica che non riusciva a capire e che non le voleva venire! Possibile che dovesse perdere mezz’ora del suo tempo per una stupida espressione?

-Accidenti a questa… bastarda incallita! Ma che vada al diavolo lei e chi ha inventato sta merda….-

-Immagino allora che tu e la matematica non andiate molto d’accordo- ironizzò una voce dietro di lei. Kagome si voltò e non credette ai suoi occhi. La ragazza dai capelli rossi, gli occhi verdi, il viso liscio e perfetto che anni prima le aveva causato un sacco di guai con Inuyasha stava ritta davanti a lei. Indossava un paio di jeans stretti a vita bassa e una maglietta chiara scollata, i capelli erano sciolti e un cerchietto nero teneva fermi i ciuffi davanti

-Miu!? Mio dio non ci posso credere! Ciao! Come te la passi? È da quasi un anno che non ci vediamo!- esclamò mentre la giovane le si sedeva accanto sorridendo, appoggiando un libro sul tavolo vuoto

-Io sto benone grazie, ma non posso dire lo stesso di te sentendo tutti gli sproloqui che stavi tirando- ghignò lei. Kagome sbuffò

-Non è colpa mia se odio dal mio profondo la matematica! Mi chiedo chi sia stato l’idiota che l’abbia inventata!- Miu sorrise scuotendo leggermente il capo

-Dai, ho del tempo libero, se vuoi ti aiuto- propose

-Grazie, ti amo Miu, sei il mio mito sceso in terra!!-

-Beh, all’università è la materia principale!! Un po’ di sano esercizio non può che farmi bene!- esclamò guardando l’esercizio e passandoci il dito sopra

-Ma come fai a fare una università del genere?- domandò la giovane senza parole alzando il sopracciglio

-Oh fidati, non è così brutto come sembra. Tu piuttosto, come te la cavi?- chiese iniziando a scrivere

-Sopravvivo grazie. Dopo hai da fare Miu? Ti va di uscire?- chiese la giovane

-Perdonami Kagome ma tra una mezzora devo vedermi con il mio ragazzo e…-

-Il tuo ragazzo!?- chiese scioccata

-Già, si stenta a crederlo eh? Io, Miu, eterna fan di Inuyasha, è riuscita a trovarsi finalmente un ragazzo che ama e che glielo ha fatto scordare. Bisognerebbe fargli una statua a questo povero ragazzo!-

-E da quanto ce l’hai?- domandò Kagome avvicinandosi con la sedia curiosamente

-Quasi un anno emmezzo, l’ho conosciuto all’università il primo anno. Per lui è stato un colpo di fulmine, ha iniziato a corteggiarmi e ogni giorno mi mandava parole piene di amore! Per me è stato un vero colpo!-

-Immagino- annuì lei

-Tu invece? Ragazzi?- domandò maliziosamente la ragazza guardandola di sottecchi

-Io? Beh, più che ragazzo è… amico di sesso- spiegò lei. Miu alzò le sopracciglia lanciandole uno sguardo stupito

-Oh, fantastico!- esclamò tornando subito a scrivere numeri e lettere

-Ma per un certo senso si, è il mio ragazzo- disse scrollando le spalle

-È o non è. Allora?- domandò confusa la rossa al suo fianco

-Non lo so… cioè… non è che non ci sto bene con lui, per carità… ma da qui a che sia il mio ragazzo ufficiale… ne passa di acqua sotto i ponti!-

-Ci stai bene, fate sesso e non vi siete ancora messi insieme?-

-È solo che non lo amo!-

-Ma almeno è bello?- si informò la giovane

-È un figo dell’altro mondo! Il problema appunto è questo!!-

-Beh, forse non sei pronta, dopotutto io ci ho messo anni per uscire dal giro “Inuyasha”, quindi…-

-Scusa Miu, puoi evitare di pronunciare il suo nome davanti a me? Mi urta parecchio se non lo hai capito!- sibilò. La ragazza alzò lo sguardo alzando le sopracciglia

-Oddio Kagome… sono passati tre anni e il suo nome ti fa questo effetto? Sei messa un tantino male, sai?-

-Non prendermi in giro-

-E chi lo fa!?-

-Mi urta solo che pronunci il suo nome ad alta voce!- La giovane vicino a lei scosse il capo esasperata posando la penna soddisfatta –Mi hai finito l’esercizio?-

-Si, non c’era nulla di difficile, avevi sbagliato una moltiplicazione! 6 x 7?-

-42- rispose prontamente Kagome

-Ah, meno male. Solo a lavorare da mia madre fa 44!!- disse la giovane sorridendo e alzandosi –Devo andare, ci sentiamo per messaggi ok?-

-Si, ciao e grazie!-

-Figurati!- Miu scomparve dalla vista e Kagome sorrise guardando la scrittura minuta della giovane

-Vabbé basta- sbottò scrollando le spalle alzandosi dalla sedia e mettendo tutto nello zaino uscendo dalla biblioteca.

 

Giovedì. Ore 19.20

Il cellulare di Miroku squillò e il giovane rispose allontanandosi dalla scrivania piena di libri aperti, chiuse con un tonfo il vocabolario sulle sue ginocchia e si alzò il piedi flettendo le gambe

-Pronto?- chiese annoiato

-Miroku!- La voce profonda e matura lo fece sorridere

-Oh, ciao Inuyasha. Come te la passi?- domandò sedendosi sul letto

-Bah… Senti un po’. Mi vieni a prendere tu domani sera, vero?-

-Ma certo che si. Viene anche Sango comunque-

-Beh, mi sembrava ovvio visto che dove ci sei tu c’è anche lei! Un cuore e un anima!- lo prese in giro

-Non fare il furbo tu… Koga e Rin non riescono a venire ma verranno a fare un giro nel tuo appartamento Sabato pomeriggio- Lo informò

-Capisco… Miroku?-

-Cosa?-

-E… insomma… Kagome?- Il giovane sospirò –Ok, era una richiesta stupida-

-Grazie, molto umano-

-Non vedo l’ora di vederla…- mormorò

-Oh beh, non credere di ritrovarti davanti la ragazzina di tre anni fa e non osare credere che ti si butterà tra le braccia!-

-Certo che no! Comunque ora vado. Ci vediamo domani alle 19.00-

-Certo. Ciao-

-Ciao- Inuyasha mise giù e Miroku scosse il capo. Tornò lentamente alla scrivania osservando i libri e le mille parole senza senso che si abbattevano su di lui.

Maledizione a quei maledetti libri, a suo padre, a Inuyasha, a Kagome e a lui!!

I tratti delicati, gli intensi occhi pervinca, le labbra rosee piegate in un sorriso e i morbidi capelli scuri lo fecero rilassare immediatamente. Miroku andò al comodino e tirò fuori dall’ultimo cassetto la foto di loro due sfiorando i tratti della giovane

-Tranquilla Sango… noi due non finiremo come loro… non succederà mai, fidati…-

 

Venerdì. Ore 2.31

Mikado scivolò al fianco della giovane stringendola e lei appoggiò la testa sulla sua spalla chiudendo gli occhi e soffocando uno sbadiglio

-È meglio dormire- disse lui coprendo se stesso e la giovane al suo fianco

-No, devo andare- disse lei alzandosi a sedere stropicciandosi piano gli occhi

-Kagome, perché…- Il giovane si fermò e sbuffò scuotendo il capo

-Cosa?- domandò lei iniziando a vestirsi

-Niente… tanto non ti piacerebbe…- Lei alzò il sopracciglio guardandolo

-E tu come lo sai se mi piacerebbe o no?-

-Perché ti conosco!- commentò lui vestendosi a sua volta veloce

-Su Mikado, datti una mossa. Cosa vuoi?- Si guardarono

-Diventa la mia ragazza- disse. Kagome lo guardò con cipiglio

-Come?-

-Diventa la mia ragazza, la mia ragazza ufficiale. Sono stanco di questa cosa e…- La ragazza scoppiò a ridere scuotendo il capo divertita –Cosa c’è da ridere? Guarda che sono serio!-

-Ma sei... impazzito? Io… la tua ragazza? Questa è buona, è il massimo!-

-Kagome! Io non scherzo! Non sono impazzito e…-

-Mikado… ferma un momento. Mi sembrava che questa cosa fosse chiara ma… probabilmente non lo è- disse guardandolo divertita –Tu ed io… non staremo mai insieme, ok? Il nostro rapporto non andrà oltre l’amicizia e il sesso, capito? Io ti voglio bene, ma nulla di più, chiaro? Siamo liberi l’uno dall’altro, tu puoi fare quello che vuoi e io idem, ok?-

-Cioè… noi due facciamo sesso… ma a te non interesserebbe se io mi facessi un'altra?-

-No, perché, appunto, siamo assolutamente liberi… se ti va bene questa condizione bene, altrimenti saremo solo amici e colleghi, chiaro?- Lui la guardò e fece una smorfia

-Devo pensarci ma…- Lui la guardò –Non rinuncio al tuo corpo se posso avere solo quello-

-Perfetto, allora siamo a posto così- disse lei aprendo la porta e alzando la mano in segno di saluto prima di scomparire dalla sua visuale.

Mikado si passò una mano tra i capelli neri e sospirò sedendosi sul letto.

A Kagome non importava nulla di lui, o almeno, nulla a parte il sesso. Di certo un po’ le doveva piacere, altrimenti non sarebbe mai andata con lui.

L’uomo si alzò e andò alla finestra guardando la macchina allontanarsi nella notte.

A volte, quando era solo, i ricordi lo sommergevano. Ricordava benissimo la Kagome timida e insicura che era un tempo e un po’ le mancava… La nuova Kagome era fredda, distaccata, scostante… Per cosa era cambiata poi? Per un ragazzo, un uomo, uno stupido… Non aveva mai saputo tutta la storia, ma aveva sentito parecchie storie su Kagome scoprendo varie cose interessanti. Aveva cercato di parlarne direttamente con lei ma l’interessata lo aveva guardando gelidamente congelandolo con un “Non sono affari tuoi. Non rompere”. Capendo, quindi, bene l’antifona, il ragazzo non aveva più menzionato il nome Inuyasha.

Comunque avrebbe fatto meglio a cercare di dimenticarla, o almeno in parte…

 

Venerdì. Ore 18.23

Miroku suonò il campanello e sorrise quando la donna con i suoi stessi occhi gli venne ad aprire

-Oh, ciao tesoro. Come stai? Entra pure- disse la donna dando una veloce occhiata all’orologio. Le 18.24

Miroku entrò

-Scusa l’ora… mamma- disse lui

-Ma figurati. Lo sai che per te la porta è sempre aperta- disse –Posso offrirti qualche cosa?- domandò la donna

-No, grazie. A dire la verità…-

-Miroku! Ah, meno male! Credevo fossi in ritardo!- esclamò Sango scendendo le scale velocemente seguita da Kohaku

-Fratellone!!-

-Non sono in ritardo- commentò lui guardando l’orario accigliato

-Si si, certo…- disse lei affiancandolo

-Uscite?- domandò la donna guardandoli intensamente. Sango dallo sguardo della madre si sentì stranamente a disagio e distolse lo sguardo

-Si… andiamo a prendere un nostro amico all’aeroporto-

-Non mi avevi detto nulla- commentò la madre –Chi è? Lo conosco?-

-È Inuyasha mamma, te ne ho parlato!- esclamò lei stropicciandosi le mani

-Si, è tornato dopo tre anni a casa e quindi abbiamo deciso di andarlo a prendere- sopraggiunse Miroku venendo in aiuto della ragazza

-Ma certo. A che ora tornate?- si informò

-Mamma, da quando ti preoccupa che io esca con Miroku, mio fratello??- La donna a quella domanda parve riscuotersi e li guardò accigliata prima di sorridere amabilmente

-Ma certo, hai ragione cara, è tuo fratello dopotutto, non devo preoccuparmi. Ma tornate presto ok? Tu domani devi comunque andare a scuola signorinella!-

-Si mamma- disse la figlia alzando gli occhi al cielo

-Allora a dopo e Miroku te l’affido-

-Ma certo. Ciao. A presto Kohaku!-

-Ciao fratellone!!- esclamò il bambino chiudendo la porta alle sue spalle impedendo la visuale della coppia alla donna.

I due salirono in auto e tirarono un sospiro di sollievo

-Oh… mio… Dio- scandì la giovane appoggiando il capo allo schienale

-Fifa eh?- la prese in giro lui

-No, ma che ti salta in mente!- ironizzò Sango leggermente pallida –Mi è solo preso un colpo apoplettico!-

-Forse è meglio che la prossima volta stiamo più attenti e ci portiamo dietro tuo fratello!-

-Nostro fratello- precisò lei

-Nostro, ok- disse lui ingranando la marcia e partendo verso l’aeroporto.

 

Venerdì. Ore 19.20

Inuyasha, recuperata la valigia, si diresse verso l’uscita senza badare alla gente intorno a lui. I capelli neri erano legati in una coda bassa, la giacca gli risaltava il corpo, i jeans lo fasciavano come un guanto e gli occhi erano freddi e distanti. Improvvisamente, si sentì chiamare a gran voce. Si voltò velocemente e venne assalito da Sango che lo abbracciò con slancio sorridendo

-Bentornato!-

E pensare che quando lui era partito lei lo aveva mandato letteralmente a quel paese!

-Grazie Sango- disse lui mentre gli occhi gli si addolcivano un po’. Diede la mano a Miroku che la strinse con forza

-Bentornato amico mio- disse sorridendogli e prendendo la valigia

-Grazie Miroku. Ora sono a casa- disse. Il suo pensiero andò subito a Kagome e i tre amici uscirono dall’aeroporto “Si Kagome, ora sono a casa!”

  
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