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Autore: goringo    06/03/2014    9 recensioni
Tutti conosciamo Naruto: capelli e occhi del padre, ma lineamenti e carattere della madre. E se per qualche scherzo del destino Naruto nascesse con un aspetto diverso? E se a cambiare non fosse solo l'aspetto? Quanto potrebbe cambiare la storia del nostro eroe?
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-Il mio nome è Naruto Uzumaki...- iniziò, con lo sguardo incollato al pavimento. -...mi piace leggere, allenarmi e mangiare Ramen...- continuò. "Il solito timidone" pensò Kakashi osservando il comportamento del neo-allievo. -... non mi piacciono i bulli o coloro che trattano le persone come se fossero spazzatura...- fece una pausa di diversi secondi, dopodiché alzò il capo e fissò con occhi pieni di energia il maestro. -...Il mio sogno è diventare abbastanza forte da guadagnarmi il rispetto del villaggio...- sul suo viso apparve un sorriso amaro che non passò inosservato dai presenti. -...e forse, un giorno, diventare il più grande Hokage della storia- terminò sfoggiando un sorriso genuino.
SOSPESA
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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Quando Naruto entrò nell'ufficio dell'Hokage, accompagnato dall'Anbu che l'aveva scortato, avvertì un po' di tensione nell'aria.
Certo: il capo villaggio, che in tutti quei anni gli aveva dimostrato affetto e che aveva rappresentato per lui la figura del nonno, stava lì con aria abbastanza serena, ma qualcosa diceva al ragazzino che non era stato convocato solo perché l'uomo voleva congratularsi con lui per la recente promozione o per dargli l'assegno mensile.

I profondi occhi scuri di Hiruzen scrutavano il ragazzo davanti ad sé e sembravano più espressivi del solito. Il cappello, che indossava abitualmente, oscurava leggermente la parte superiore del suo viso, mentre una pipa accesa, saldamente stretta tra le sue labbra, emetteva del fumo che si stava lentamente espandendo nella stanza.
Uno strano silenzio regnava all'interno dell'ufficio, finché l'anziano non si tolse la pipa dalla bocca.

-Buonasera, Naruto-kun!- disse l'Hokage, espirando ancora un po' di fumo dalle narici.
-Konbanha1, Hokage-sama!- L'interessato ricambio il saluto con un educato inchino2. A tale azione, l'uomo ridacchiò di gusto e si rimise la pipa tra le labbra, giusto per aspirarne un po' dell'essenza. La cosa lasciò Naruto un po' interdetto.
-Da quando siamo così formali, Naruto-kun? Chiamami come hai sempre fatto!- disse, bonario. -Va bene...ojii-san3- rispose il rosso, retificando.

Da quanto potesse ricordare, lui e l'Hokage erano sempre andati d'accordo e il loro rapporto era forte e duraturo, tanto che poteva considerarsi un nipote surrogato del 'vecchio'. Negli ultimi anni però si erano allontanati e il ragazzino poteva percepire, ad ogni loro incontro, sensi di colpa e tristezza nel chakra dell'uomo4. Questi dettagli, non trascurabili, fecero nascere in lui dei dubbi. Perché il vecchio doveva provare sensi di colpa nei suoi confronti? Cosa gli stava nascondendo?

-Vedo che hai superato gli esami- parlò Hiruzen, guardando il copri fronte dell'altro. - Scommetto anche che hai ottenuto i massimi voti. Complimenti!-
Al complimento, il ragazzino non fece altro che ringraziare silenziosamente e abbassare lo sguardo.
-Sei un bravo ragazzo, Naruto...- iniziò Hiruzen, rincarando la dose di complimenti.

-Perché mi ha convocato?- tagliò corto Naruto, cercando di arrivare al sodo.

Voleva sapere. Era stufo di essere tagliato fuori da qualcosa che lo riguardava. Doveva andare fino infondo, in questa faccenda.
Improvvisamente si rese conto della mancanza di tatto con cui si era rivolto all'anziano e cerco di scusarsi, ma notò serietà negli occhi dell'Hokage e l'aria si rifece tesa. L'uomo posò definitivamente la pipa e sospirò rumorosamente.
-Siediti, Naruto.- pregò con voce stranamente più stanca, indicando la sedia di fronte alla cattedra. Naruto fece come gli disse.

-Come avrai già capito, dal momento in cui hai indossato il copri fronte, sei ufficialmente un ninja del villaggio, e d'ora in poi sarai considerato un adulto a tutti gli effetti.- spiegò. -Anche se sei ancora un genin, credo che sia giunto il momento di dirti parte della verità.-


Dopo aver udito ciò, il rosso pendeva dalle labbra del capo villaggio. "La verità! È quella che m'interessa! Voglio saper cosa mi stai nascondendo, vecchio!" pensò, lasciandosi sopraffare dai pensieri negativi che albergavano da tempo nella sua mente.

Hiruzen si alzò dalla sua poltrona e si diresse, tenendo le mani dietro la schiena, verso la vetrata fermandosi per osservare il monumento dei Hokage. Dava le spalle a Naruto, ma sembrava vedere tutto quello che succedeva nella stanza.

-Sai cos'è il kyubi, Naruto-kun?-

A tale domanda, il ragazzino sussultò.

Cosa c'entrava il Kyubi, adesso?


Annuì lentamente con la testa e rispose: -Si tratta del demone che attaccò il villaggio dodici anni fa. Lo yondaime Hokage lo sconfisse e uccise a costo della propria vita- disse, senza esitazione.


Gli occhi dell'Hokage si fecero sempre più malinconici ed egli sospirò nuovamente.
Quello che stava per dirgli lo avrebbe scosso, ma era necessario che lui sapesse. -Ascolta attentamente quello che sto per dirti, Naruto-kun.- iniziò, ricevendo un deciso "sì" come risposta.

-La volpe a nove code attaccò il villaggio la notte del dieci ottobre di dodici anni fa. Ti dice niente?- chiese, retorico. "È il giorno in cui sono nato. Pensavo che si trattasse di una semplice coincidenza" pensò Naruto, sorpreso e sempre più convinto a affrontare l'argomento.

-Quella notte, il quarto Hokage affrontò da solo il demone, ma, per quanto forte, non riuscì a ucciderlo perché il kyubi è un essere fatto di chakra allo stato puro. Per fermarlo, il yondaime dovette sigillarlo...- esitò nel continuare, ma andò avanti -...in un essere umano in grado di adattare il proprio corpo alla presenza del demone...un neonato.-

Shock!

Un dolore lancinante attraverso per qualche secondo la testa del ragazzino a causa della miriadi di ricordi gli raffiorano in mente .

"Mostro!"

"Fuori da qua, demone!"

"Non avvicinarti a lui! È pericoloso"

Tutto prese un senso. Tutto l'odio e la solitudine che aveva patito per mano degli abitanti del villaggio, i baffi sulle guance, gli Anbu che lo scortavano e probabilmente anche le sue mostruose riserve di chakra: era a causa del Kyubi.


"Sono stato uno stupido!" fu tutto quello che pensò.

-Tutto apposto, Naruto-kun?- chiese Hiruzen: seriamente preoccupato per il ragazzino. Non ricevette risposta. Decise di insistere -Naru...- fu prontamente interrotto.

-Sto bene- disse con un tono troppo calmo per una persona che aveva appena ricevuto una notizia del genere. -È solo che...- iniziò con voce quasi attona. -...sono felice!- terminò con sguardo sinceramente contento.
Hiruzen rimase interdetto per tale affermazione. -Co...come?-
Il ragazzino sorrise e si accinse a spiegare: -Mi sono sempre chiesto perché quasi tutto il villaggio mi odiasse. Ho stupidamente pensato, per molto tempo, che fosse colpa mia. Ho cercato più volte di trovare in me qualcosa che non andasse, ma ora che so che è a causa del Kyubi che sono stato isolato e che l'odio che la gente prova per me deriva dalla paura, mi sento sollevato!- disse, felice.

Dopo averlo ascoltato, l'Hokage provò grande orgoglio per Naruto. "È incredibile come tu possa essere così maturo a questa età" pensò. Non riusciva ancora a credere con quanta felicità il rosso aveva preso la notizia. Non aveva avuto bisogno neanche di spiegargli cosa fosse una sigillatura.

-Esistono altri come me?- chiese Naruto con un barlume di speranza nei suoi occhi. Quella fu un'altra sorpresa per l'uomo che inarcò un sopraciglio.
-Questo adesso non ha importanza!- lo richiamò, fissandolo con i suoi occhi color ossidiana.

Lo sguardo di Naruto divenne assente. Hiruzen si volto finalmente verso di lui e annuì. -Hai un grande fardello da sopportare visto che contieni al tuo interno un biju e ora che ne sei consapevole la tua vita...- -Cambierà?- chiese il ragazzino.

-No!- rispose fermamente il capo villaggio. -Tu devi continuare a lottare in ciò in cui credi. Essere forze portanti non significa non essere umani. Non sei condannato a una vita di solitudine. Sei uno shinobi di Konoha, un compagno e la volontà del fuoco arde in te.- finì, non smettendo di staccare lo sguardo dal giovane ninja.

-La ringrazio, ma non si preoccupi! Intendevo dire che questo mi spingerà a impegnarmi ancora di più per raggiungere il mio obbiettivo. Che shinnobi sarei se abbandonassi tutto solo perché ho un demone dentro di me. Finché avrò una testa, non smetterò mai di lottare!- disse con così tanta convinzione e fierezza da far quasi commuovere Sarutobi.

-Cosa sono i Biju e i jinchuuriki?- chiese curioso, il ragazzino.

L'Hokage gli sorrise e disse: -Sono creature composte essenzialmente da chakra e dotate di una forza e potenza neanche lontanamente immaginabile e sono terribilmente distruttive. I jinchuuriki, a discapito del loro nome, sono degli eroi che contengono al loro interno le bestie. Senza di essi, i villaggi verrebbero rasi al suolo- disse, giunto davanti al ragazzino.
-Tu sei il jinchuuriki del Kyubi- aggiunse.


Il rosso cercò di rielaborare tutte le informazioni acquisite: il quarto Hokage aveva sigillato in lui il demone volpe, condannandolo a un'infanzia dura e piena di sofferenze. Intuendo i pensieri di Naruto, Sarutobi decise di tranquillizarlo e correre in difesa del suo defunto successore. -Credimi, Naruto-kun! Il yondaine l'ha fatto per proteggere il villaggio- disse.

Un silenzio preoccupante attraverso la stanze finché non fu il ragazzino a parlare.

-Lo so!- rispose Naruto, sorprendendo per l'ennesima volta l'anziano capo villaggio. -Io non so cosa pensare, ojisan! La sua è stata una scelta difficile e credo che lei stesso non sarebbe riuscito a pensare ad una alternativa... ma perché ha scelto me?- chiese. -Perché lei me l'ha nascosto per tutto questo tempo?- aggiunse con aria cupa.
-Volevo che tu avessi un'infanzia normale- rispose l'Hokage. "Normale, eh?" si chiese retoricamente il ragazzino, cercando di contrarre i muscoli facciali in un sorriso palesemente finto.

Un altro pensiero attraverso la testa di Naruto e fisso nuovamente l'anziano. -Quindi, immagino che non può dirmi chi erano i miei genitori.- disse con un sorriso amaro.
A tale domanda la faccia si fece più seria e dovette negare con la testa. Quello era un argomento top secret. -Mi dispiace Naruto, ma non posso. Prometto di dirti tutta la verità quando diventerai un chunin- disse. Aveva fatto una promessa e se c'era qualcosa che Naruto rispettava, anche costo di morire, erano le promesse. Erano sacre!

-Sembri stanco, Naruto-kun. Hai bisogno di pensare e non voglio toglierti delle ore di sonno visto che domani tu e la tua squadra farete il test finale- disse. -Sei congedato- finì. Naruto ricevette il messaggio e, dopo inchino, uscì dalla porta.

 

***
 

La mattina seguente, il ragazzino si svegliò alla solita ora e dopo essersi preparato, munendosi dell'occorrente per il test: kunai, shuriken, carte bomba e cose varie, ordinatamente sigillate in un rotolo di stoccaggio. Nel rotolo che gli aveva consegnato il loro jonin-sensei c'erano tutte le informazioni di cui necessitava, come l'ora, il luogo e la durata.

"Spero solo che Sasuke sia collaborativo e non mandi tutto all'aria con il suo ego!" pensò, mentre chiudeva la porta d'ingresso del suo appartamento. Il loro maestro sembrava un ninja con molta esperienza e qualcosa gli diceva che era anche pieno di sorprese. Il giorno precedente, al loro incontro, si era quasi convinto che l'uomo si trattasse dello stesso Anbu che lo sorvegliava durante la sua infanzia e a cui si era affezionato tanto, ma dopo aver notato lo sguardo indifferente che gli aveva rivolto, si era dovuto ricredere.
"Eppure quel chakra è identico!" si disse, scendendo le scale. "Oggi ne avrò la certezza!" si convinse.

 

***

 

"Dov'è?!!!" Sakura pensò per l'ennesima volta, cercando di rimanere calma, mentre Sasuke, appoggiato ad un albero, stava in silenzio come suo solito e teneva lo sguardo fisso sulla radura, non facendo mancare occhiate sfuggenti a Naruto che se ne stava seduto per terra in un religioso silenzio.
Erano nel campo da quasi tre ore e del loro maestro non c'era traccia. C'era chi la stava prendendo con filosofia, definendo il tempo d'attesa utile per elaborare strategie che potevano garantire l'ammissione, chi mostrava totale indifferenza al ritardo dell'istruttore e chi, al contrario, era molto seccato da ciò.

-Ehi!- salutò Kakashi, apparendo improvvisamente davanti a loro.

Nessuno dei due ragazzi fece in tempo a ricambiare il saluto, poiché furono interrotti da una voce acuta e squillante.

-È in ritardo!!!- urlò la rosa al proprio maestro, calpestando sonoramente la terra sottostante e tendendo le braccia verso l'alto dall'esasperazione, mentre Naruto si alzava da terra e Sasuke si scostava dall'albero in cui si era precedentemente appoggiato.
Kakashi cercò di giustificarsi: -Ehm...scusatemi. Ho incontrato per strada una povera signora . Era molto anziana e gli serviva una mano per trovare il suo gatto. Alla fine l'abbiamo trovato ma prima di ciò mi è passato d'avanti: era nero. Ho dovuto prendere la via più lunga per arrivare qua.-

Silenzio.

Per qualche secondo il vento sembrò fischiare e un rotolacampo passare tra gli allievi e il maestro.

"Questa è in assoluto la giustificazione più ridicola e strampalata che io abbia sentito in tutta la mia vita" fu il pensiero di Naruto.
"Mi hanno assegnato a un idiota" pensò Sasuke.
Dopo aver udito le parole del loro sensei, ognuno si fece una propria idea su di egli, ma la reazione di Sakura fu la più violenta: occhio destro soggetto a spasmi, respiri irregolari e sguardo poco rassicurante.
-Maa, maa5 , Sakura-san. Ora è qua, no?- intervenì prontamente il rosso per calmare la compagna e riuscendoci.

Kakashi osservò la scena in silenzio. Il ragazzo dai capelli rosso sembrava avere la capacità di mettere a proprio agio chiunque, con un unico sguardo. Era incredibile con quanta calma e diplomazia riusciva ad affrontare le situazioni che gli si ponevano.

Simulando, in maniera sarcastica, un colpo di tosse, richiamò l'attenzione dei tre ragazzini che gli rivolsero subito la loro attenzione. -Come vi ho già spiegato ieri, non siete ancora ufficialmente dei genin, quindi dovrete svolgere una prova...- disse prendendo qualcosa dalla sua tasca. -Per l'esattezza, il test dei campanellini- spiegò, mostrando due degii oggetti in questione.
-Dovrete prenderli da me entro l'ora di pranzo che per i miei standard è mezzogiorno. Vi avviso che se volete prenderli dovrete attaccarmi con l'intento d'uccidere e usare ogni mossa in vostro possesso, altrimenti avrete ben poche speranze. È tutto chiaro?- chiese infine, ricevendo un 'Sì!' come risposta da tutti e tre che avevano prontamente assunto una posa di combattimento; ognuno con una diversa dall'altro: Naruto con una posa che assomigliava vagamente a quella insegnata nell'accademia ninja, Sasuke aveva adottato quella del suo clan, mentre Sakura aveva solo quella che aveva appreso in accademia.

Il suono di una delle campane echeggiò nell'aria, segnando l'inizio della prova.

L'Uchiha e la ragazza sparirono nella boscaglia, lasciando il rosso solo, insieme all'adulto.

-Tu non ti nascondi, Naruto?- chiese Kakashi, con aria annoiata, mentre tirava fuori un libro di piccole dimensioni e dalla copertina rossa e iniziava a leggerlo.
-Non ne vedo l'utilità, maestro. Lei è un jonin: sarebbe stupido per un gruppo di neo diplomati cercare di nascondersi da lei. Lo sa bene!- disse, sorprendendo i presenti.


"Intelligente come al solito." pensò Kakashi. "Cos'ha in mente?" si chiese Sasuke. "È molto intelligente! Che abbia un piano?!" fu il pensiero di Sakura.

-Bé, se la mettiamo in questo modo...- iniziò l'uomo e scomparve sotto lo sguardo incredulo di Naruto e gli altri.
-...fatti sotto!- disse riapparendo davanti al jinchuuriki. "Questa è la reale velocità di un jonin? Se è così, credo che sarà più dura del previsto." pensò il ragazzino.

La lotta era iniziata e Naruto, ripresosi dallo shock, prese iniziativa tirando un pugno verso il volto di Kakashi che lo parò con il palmo della mano senza problemi e con assoluta nonchalance. Anche il successivo calcio, che mirava alla nuca, fu parato dal maestro con l'avambraccio, ma quest'ultimo si sorprese della potenza del colpo.

Kakashi decise di contrattaccare con una spazzata5 alle gambe del ragazzo che tuttavia non si fece sorprendere e balzò indietro per poi ripartire all'attacco aumentando la velocità dei colpi e cercando le minime aperture nella guardia del jonin che sembrava non averne. Per un attimo riuscì stampare un pugno sul fianco dell'uomo che reagì colpendo ripetutamente il ragazzo, spedendolo a terra e procurandogli un livido sulla guancia destra. Il ragazzino provò nuovamente a colpire l'avversario con un calcio volante, ma non non ottenne il risultato sperato, visto che Kakashi blocco l'attacco con una mossa fulminea: spostò il proprio corpo indietro, sbilanciando il ragazzino per poi colpirlo al fianco sinistro, rispedendolo a terra.

"Lo sta picchiando! Naruto è riuscito ad atterrare su di lui solamente un colpo, per di più il maestro ha un libro in mano e non ha versato una goccia di sudore. Dannazione! Questo test sarà difficile ed io non posso permettermi di fallire!." si disse Sasuke, conscio della situazione.

Nel frattempo...
"Devo dire che non se la cava per niente male. Iruka me ne aveva parlato molto bene, ma vediamo cos'ha di così speciale oltre al taijutsu." pensò l'Hatake, riferendosi al rosso.

Naruto sorrise mentre si rialzava e guardò l'unico occhio visibile dell'uomo che lo osservava. Improvvisamente ripartì all'attacco e, questa volta, con velocità maggiore che sorprese Sasuke più di tutti.
Il rosso provò a colpire il jonin con una ginocchiata che mirava al volto, ma il colpo fu bloccato con un palmo della mano e il ragazzino fece una capriola in avanti e atterrò dietro il maestro e si allontanò da esso.

"È fortissimo ed è palese che i miei movimenti sono troppo lenti per lui! Dopotutto, stiamo parlando di un Jonin." pensò il ragazzino, con occhi calcolatori. "Non riuscirò mai a colpirlò... a meno che....." lasciò in sospeso la frase.

-Si prepari, maestro, perché ho intenzione di colpirla!- disse con fermezza.
Kakashi non rispose e, nonostante avesse la faccia nascosta dietro il libricino rosso, il suo occhio era concentrato sulla figura del ragazzino.

Naruto tirò fuori dal suo marsupio due kunai e li lanciò con precisione millimetrica verso l'uomo ad una velocità notevole. Quando le armi raggiunsero Kakashi, quest'ultimo spostò all'ultimo momento la testa, ma qualcosa di inaspettato accadde:
Il kunai lanciato era sparito nello stesso momento in cui il jonin l'aveva schivato, lasciando il posto ad un Naruto determinato che, sospeso in aria, non perse tempo a tirare un destro all'avversario.

L'Hatake, nonostante il precedente momento di sorpresa, riuscì a attutire il colpo, ponendo entrambe le braccia in avanti e piegandole per difendere il proprio volto. Quando credette che l'offensiva era terminata, vide qualcosa che lo preoccupò molto: nella sua discesa, il rosso aveva formato un sigillo molto familiare con le sue mani.

L'esplosione che ne seguì fu udibile in tutto il campo.

Dopo che il fumo si diradò, i due videro Naruto da solo, in piedi, immobile e con parecchi pezzi di legno sparsi per terra. Il suo sguardo era serio come se volesse far intendere che non era finita.

-Sotto di te, Sasuke!!!- urlò all'improvviso al compagno di squadra.

Sasuke non riuscì scansarsi subito e dal suolo apparvero delle mani che cercarono di afferrare le sue caviglie per tirarlo verso giù, ma il ragazzino fu abbastanza veloce da saltare e quindi evitarle.

"Ma come faceva a sapere che era lì?" si chiese incredulo.

Naruto si concentrò nuovamente sull'avversario.
-È stato molto veloce a sostituirsi, maestro Kakashi. Che tipo di tecnica ha usato adesso? Arte della terra?- chiese Naruto, anche se non vedeva l'uomo.
-Lo so che è là, maestro! Sa che posso avvertire la sua presenza- aggiunse. L'interessato non si fece attendere e apparve nella radura con il suo libro, ora bruciacchiato, in mano.

-Si chiama 'decapitazione sotterranea'. Comunque devo farti i miei complimenti, Naruto. Sei stato davvero astuto. Il tuo era un piano intelligente, ma come vedi non è bastato. Sono felice che abbia preso il mio consiglio alla lettera- disse il jonin cercando di mantenere una maschera apatica mentre parlava, anche se pensava ben altro.

"Quel ragazzo ha un potenziale notevole! Quando ha capito che non sarebbe riuscito a colpirmi, ha tirato fuori le sue armi: dopo averle lanciate è riuscito a usare la Kawarimi no Jutsu per sostituirsi ad uno dei Kunai per colpirmi a sorpresa. È come se si fosse teletrasportato! Ha anche elaborato un piano B: quando mi sono difeso dal suo colpo, non ha esitato ed ha fatto esplodere l'altra arma, a cui era legata una cartabomba. Nella frenesia del momento, ho perso il libro, lo cercherò più tardi . Un chunin sarebbe ferito dopo quell'attacco. Quel ragazzo è davvero incredibile: sotto quel corpo gracile, inoltre, si nasconde una forza fuori dal comune. Ho sbagliato a sottovalutarlo! Questo era il suo piano fin dall'inizio." pensò, positivamente sorpreso "Grazie alla sua abilità mi ha trovato subito ed ha avvertito il compagno."

Diversi shuriken che stava volando in sua direzione lo destò dai suoi pensieri, ma lo schivò inclinando la testa a lato. Quando si girò per vedere da dove provenisse, vide Sasuke Uchiha con mano al marsupio contenente le armi. -Ci sono anch'io, maestro- disse con tono deciso.

-Fai attenzione, Sas'ke. Hai visto anche tu sono riuscito a fargli neanche un graffio.- lo avviso Naruto, ma lo sguardo che ricevette come risposta sembrò significare 'Stanne fuori', ma improvvisamente mutò in un ghigno poco rassicurante e uno strano luccichio nei suoi occhi che stavano a significare...sfida?

Pur avendo intuito le intenzione del compagno non poté fare niente visto che quest'ultimo si era già lanciato all'attacco.

Naruto decise di andare a dar manforte. In due avevano più possibilità contro il loro avversario.
Sasuke si stava dimostrando, anche lui, davvero in gamba nel combattimento corpo a corpo, ma contro il jonin c'era poco da fare: schivava e parava ogni attacco dei due con una facilità unica e neanche l'imprevedibilità del jinchuriki sembrava metterlo in difficoltà.

"Questo ragazzo possiede un taijutsu molto più liscio e ordinato di quello di Naruto, tuttavia..." pensò Kakashi, riferendosi a Sasuke, lasciando il pensiero in sospeso ".... le sue mosse sono troppo prevedibili e ancora troppo lente per recarmi danno. Si basa troppo sullo stile del suo clan senza aver ancora attivato lo sharingan"

I suoni dei loro colpi riecchegiavano nella radura .
Nonostante l'impegno che i due ragazzini ci stavano mettendo, Kakashi riusciva a schivare tutto e stavano lentamente accorgendo dell'induscutibile superiorità dell'adulto che non mostrava la ben che minima fatica e difficoltà nel contrastare gli attacchi.

Sasuke, frustrato dalla situazione, decise di giocare la sua carta vincente. Rapidi sigilli formati con le dita si susseguirono in quella che era una precisa sequenza e dopo aver urlato 'Katon: Gokyaku no Jutsu6' dalla sua bocca fu sparata un fiammata gigantesca che si diresse a velocità molto elevata verso Kakashi che intanto pensava: "Un genin non dovrebbe sape..." non fece in tempo a finire il pensiero perché la tecnica sembrò risucchiarlo provocando una seconda fumata.

"Sei grande Sasuke-kun" furono i pensieri di Sakura, non accorgendosi della figura che incombeva su di lei.

"Con questo devo averlo sistemato" penso il ragazzino, aspettando che il fumo si diradasse, ma la voce del suo compagno smentì le sue aspettative:
-Si è sostituito un'altra volta- disse Naruto, guardandosi intorno.

-Come fai a saperlo?- chiese Sasuke, sorpreso e scocciato allo stesso tempo. -Il suo chakra non è più qua.- rispose Naruto, sospirando. "Chakra? Lui può sentirlo?" si domandò il moro, stupefatto.
-Sto a cosa stai pensando, ma il problema in questo momento non è dove si trova. Abbiamo bisogno di un piano!- disse, guadagnandosi l'ennesimo sguardo sorpreso .

"Senti il chakra e leggi nella mente! Chi sei, Naruto?" pensò l'Uchiha

-Ti spiegherò tutto più tardi, ma ora...- alzò la mano come per fare cenno a qualcuno di avvicinarsi, ma si fermo quando constato qualcosa di poco piacevole -...dobbiamo svegliare Sakura- finì.
-Eh?- esclamò Sasuke, senza capire. Come Naruto fosse riuscito a intuire i suoi pensieri gli era ancora ignoto.

-Credo che il maestro l'abbia messa alla prova, ma non abbia retto. Non la biasimo. Sono un incapace in ambito genjutsu-

In un cespuglio vicino, i due trovarono Sakura addormentata, ma con di difficoltà, riuscirono a svegliarla.
-Sei stato grande, Sasuke-kun!- cinguetto successivamente, felicemente.
-Umph- rispose l'Uchiha, mostrando la solita apatia.

-Cos'hai in mente?- chiese improvvisamente Sasuke a Naruto che gli diede, in risposta, uno sguardo stupito. "Allora non sei così incomprensibile, dopotutto." pensò il moro: era riuscito a sorprendere il compagno di squadra.
-Beh? Guarda che non abbiamo tutto il giorno, Naruto- aggiunse.

A Naruto sfuggì un sorriso e iniziò subito a esporre il suo piano ai compagni che sembravano annuire ad ogni sua frase.

 

***

 

Kakashi sfogliò per l'ennesima volta il libro che aveva in mano, seduto in una roccia in mezzo ad un prato circondato dalla boscaglia, passando alla pagina successiva a quelle già lette. Naruto era riuscito a separarlo dal suo libro ma fortunatamente l'aveva ritrovato. Era da mezz'ora che aspettava i suoi allievi, ma di loro nessuna traccia.
"Strano! A quest'ora dovrebbero avermi già trovato grazie a Naruto. Le cose sono due: o hanno rinunciato o hanno elaborato un piano e conoscendoli hanno scelto sicuramente la seconda opzione." pensò. "Non resta che aspettare."


"Ah, eccoli che arrivano!". Aveva appena avvertito la loro presenza e infatti poco dopo vide un inconfondibile ragazzino vestito con una T-shirt blu sbucare dalla boscaglia e corrergli intorno a velocità notevole, seguito con in mano dei shuriken che vennero lanciati con precisione millimetrica verso i campanellini in mano a Kakashi che però riuscì a schivarli.

Sasuke si tenne a debita distanza dall'uomo. La prima parte del piano era stata attuata.

Quando Kakashi avvertì il pericolo, fu troppo tardi. Tutte le armi che aveva schivato si erano conficcate sui tronchi degli alberi che lo circondavano.

-Kai!- urlò una voce dal ramo di un albero in cui era eretta la sagoma incappucciata di Naruto provocando l'esplosione delle bombe.
Kakashi apparve indenne dietro di essa e gli tolse il cappuccio, ma notò un'altra spiacevolissima sorpresa. Al posto del ragazzino c'era un tronco di legno ricoperto di carte bomba e, per di più, percepiva la presenza di Sasuke dietro di se.


-Vedo che ha capito, maestro.- disse il vero Naruto, saltando in ramo vicino a quello del maestro che lo guardava con un misto di sorpresa e incomprensione.
-Se proverà a spostarsi di un solo centrimetro, farò esplodere le carte e Sasuke la attaccherà con la sua tecnica di fuoco. Neanche la kawarimi la salverà questa volta.- disse. -Se in qualche modo riuscisse a salvarsi, la situazione non cambierebbe. Ho chiesto a Sakura di piazzare altre carte bomba nel campo.- aggiunse con un sorriso.

-Le diamo due possibilità: o ci da i campanelli oppure sarà risucchiato dalla mia palla di...- iniziò Sasuke, ma si interuppe quando udì la voce del compagno.

-Alla tua destra, Sasuke!- urlò improvvisamente Naruto. "Come ho fatto a non notarlo" pensò allo stesso tempo.
"Cos..." un calcio colpì l'Uchiha allo stomaco, spedendolo verso un altro albero e facendolo sbattere contro un tronco.

"Quella con cui stavamo parlando era solo una copia! Ma com'è possibile che fosse solida e potesse interagire con noi? Sono stato uno stupido a credere che il maestro avesse consumato così tanto chakra" si chiese Naruto, restando immobile nel ramo dove stava.
"A questo punto non resta che il piano B"


-Siamo stati presuntuosi a pensare di poterla battere così facilmente- disse al maestro apparso un momento dopo aver colpito Sasuke.
Kakashi non rispose subito, ma, poco dopo, annuì. -Manca poco a mezzogiorno. Cosa avete deciso, Naruto?-

-Se riusciremo a batterla, deve promettermi che mi insegnerà la tecnica dei cloni solidi- disse rosso sfoggiando un sorriso luminoso che gli apparteneva: contagioso.
Quello fece spalancare a Kakashi l'occhio destro (e forse anche la bocca) in maniera da ebete. -Ho capito bene? Vuoi imparare il Kage bunshin No Jutsu?- chiese e in risposta il ragazzino annuì.

-Va bene, Naruto! Allora fatemi vedere di cosa siete capaci!- rispose, infine, l'adulto.

Il ragazzino tirò con la mano destra molto velocemente un filo quasi invisibile, che Kakashi non aveva notato, attaccato il fantoccio ricoperto di carte bomba per spostarlo verso il jonin che cercò inutilmente di schivare perché il rosso teneva nell'altra un filo identico, anch'esso attaccato ad altre carte bomba che si stavano avvicinando a altissima velocità, dalla parte opposta al fantoccio, verso Kakashi che ora era tra due fuochi.

Naruto non aspetto che le bombe si avvicinassero ulteriormente e le fece esplodere nello stesso istante in cui vide il maestro cercare di mettere campanelli in tasca.

 

BOOM!

 

L'esplosione che ne seguì fu sentita anche negli altri campi ed altre ne seguirno per alcuni minuti prima di finire.

Il rosso non ebbe bisogno di aspettare che il fumo si diradasse e con un salto scese dal ramo alla ricerca di qualcosa.

-Cerchi questi?- chiese retoricamente Kakashi, tenendo i campanelli nella mano destra, spuntando dal nulla, del tutto illeso, per lo stupore dei presenti.

"Ma come avrà fatto? Con quell'esplosione non avrebbe potuto intascarli in tempo"
-Come?- chiese, scioccato, Naruto.
-Semplicemente, non mi sono sostituito. Ripetere più volte una tecnica è un errore che un ninja non dovrebbe commettere altrimenti diventa troppo prevedibile- spiegò l'Hatake.

-Ma allora come ha fatto a salvarsi?- insistette Naruto.
Kakashi sembrò sorridere con l'unico occhio visibile. -Ho mille tecniche nel mio arsenale. È stato facile.-
Dopo aver udito ciò, Naruto abbassò la testa. -Immagino che abbiamo perso, allora. Ormai dev'essere mezzogiorno.-

L'uomo dai capelli argentei gli regalo un altro sorriso. -Ti sbagli! Avete dimostrato di possedere grandi capacità per dei genin freschi dall'accademia, ma soprattutto avete lavorato come una squadra e avete pensato ad un buon piano. Siete promossi- disse provocando la confusione di Naruto e di un malridotto Sasuke che si era alzato e li aveva raggiunti, zoppicante. Sakura, che era rimasta nella radura, ora era lì e sorrideva per la notizia.

-E visto che siete riusciti a mettermi i difficoltà, il pranzo ve l'offrò io.- disse Kakashi.

 

***

 

Il team sette era seduto nei banchi dell'Ichikaru Ramen: uno stand di ramen situato nel centro villaggio e gestito da un cinquantenne di nome, per l'appunto, Ichikaru e la sua diciassettenne figlia di nome Ayame.

-Oh! Ciao Naruto-kun! È da tanto che non ci vediamo- salutò la graziosa Ayame, guardando il ragazzino con i suoi occhi nocciola.
-Buongiorno Ayame-nee7!- rispose Naruto, ricambiando il saluto. Da dietro il bancone scorse il vecchio Ichikaru, impegnato in cucina, che lo salutò facendo un cenno con la testa.
-E loro chi sono, Naruto-kun?!- chiese la ragazza dai capelli castani, riferendosi ai due affianco a lui.

-Loro sono i miei amici e compagni di squadra: Sakura e Sasuke-

"Ci ha appena presentati come suoi amici" pensò Sakura, perplessa e insicura.
"..." Sasuke non seppe cosa pensare. Dopo aver risposto, Naruto tornò felice alla sua ciotola di ramen.

-Beh! Se la metti così, allora siete in benvenuti!- disse, raggiante, Ayame.
-Cosa ordinate?!- chiese.


"È già un inizio." pensò Kakashi, osservando da un tetto la sua squadra. "Sakura sta iniziando a conoscere Naruto, mentre Sasuke si ostina a apparire indifferente al mondo che lo circonda, ma è palese che stia sviluppando una simpatia per il compagno. Dopotutto, i due si assomigliano, per alcuni aspetti."

-Lei non mangia, sensei?- chiese Naruto, dopo aver finito la seconda ciotola, voltandosi e alzando la testa verso il tetto dove stava Kakashi. -Magari più tardi.- rispose Kakashi, con una nota di imbarazzo nella sua voce, mentre l'allievo iniziava a mangiare un'altra ciotola. "Mi ero dimenticato che può avvertire la mia presenza anche quando limito la risonanza del mio chakra" pensò, dandosi mentalmente dello stupido.

"Ma quanto mangia?" pensò Sasuke, guardando il compagno di squadra e quest'ultimo, come se fosse riuscito a leggergli nel pensiero, alzò lo sguardo, precedentemente rivolto al cibo, verso il moro e posò le bacchette. -Credimi, non lo so nemmeno io. So solo che la prova d'oggi mi ha fatto venire molta fame- spiegò il rosso.
-Come hai fatto?- chiese Sasuke. -Uhm?- mugugno il rosso senza capire.
-Come facevi a sapere dov'era il maestro e a cosa stavo pensando?- chiese l'Uchiha, riformulando la domanda.
L'interlocutore ridacchiò prima di ripondere, suscitando la leggera rabbia di Sasuke. -Lo sapevo già, sai? Però ti stai sbagliando. La mia abilità non è esattamente leggere nella mente!' disse con tono calmo alla curiosità del compagno che ora stava attirando anche Sakura.
-P-potresti spiegarti meglio Naruto-kun?!-

Naruto-kun? Da quando veniva chiamato così dalla compagna dagli occhi verdi. E perché mai balbettava?
Il tono con cui glielo chiese poi...

Ad aumentare l'imbarazzo della ragazza furono gli occhi del ragazzo che spostarono subito l'attenzione su di lei che arrossì così tanto da raggiungere quasi lo stesso colore dei capelli del compagno che gli diede uno sguardo confuso e leggermente preoccupato.
-Ti senti bene Sakura-san? Sei tutta rossa! Forse è il caldo! Vuoi un bicchiere d'acqua?- chiese Naruto.
"Cosa mi sta succedendo? Mi fa sempre quest'effetto quando mi guarda!" pensò Sakura.
Sasuke continuava a fissare il jinchuuriki , in attesa di risposta, mentre quest'ultimo finiva l'ultima ciotola di ramen.

Quando finì si rivolse alla cuoca: -Io ho finito Ayame-nee! Ci vediamo!- disse, prima di andarsene insieme ai suoi compagni.

-Mi vuoi rispondere o no?- disse Sasuke, camminando per una via a fianco al compagno di team, seccato per non aver ricevuto ancora una risposta.
-Ho capacità sensoriali ed un'acuta empatia nei confronti di chiunque- confessò finalmente il rosso.
"Ha capacità sensoriali e empatiche... Lui riesce a sentire quello che sentiamo. Sa se mentiamo e intuisce quasi ogni nostro pensiero. Questo vuol dire che prima sapeva della natura della mia reazione...che vergogna" pensò, ancora imbarazzata, Sakura.
"Allora è davvero così speciale" furono i pensieri dell'Uchiha.

-Ehi!- esclamò il loro sensei, attirando l'attenzione della squadra. -Spero che il pranzo sia stato di vostro gradimento!- disse.
-Certo che lo è stato!- -Grazie sensei- -Hn- risposero rispettivamente Sakura, Naruto e Sasuke.
-Allora ci vediamo domani alle nove al campo- detto questo, l'uomo se ne andò in un silenzioso sunshin.
 

***


-Così Sasuke-kun non si è dimostrato tanto apatico quanto credevamo...- disse Hiruzen, affacciato alla vetrata del suo ufficio, con le mani in dietro la schiena, tirando una boccata con la sua pippa.
-Esatto. Pare che la vicinanza a Naruto lo renda più trattabile!- confermò il giovane jonin, dai capelli argentei, davanti a lui.
-Ah! Sembra che il piccolo Naruto-kun abbia la capacità di cambiare le persone in meglio- disse Hiruzen.

-Com'è la squadra, Kakashi?- chiese improvvisamente l'anziano, cambiando discorso. -Si sono dimostrati dei genin sopra la media...- fu rapidamente interrotto dalla voce dell'Hokage.
-Non intendevo questo! Cosa ne pensi?- riformulò. -Sasuke e Naruto promettono bene; non sono riuscito a valutare la ragazza, ma sembra molto carente nel ninjutsu: niente che non si possa risolvere, dopotutto è fresca d'accademia e non discende da nessun clan. Tuttavia, secondo Iruka, dimostra di possedere un'intelligenza fuori dal comune per una ragazzina della sua età.-

Breve pausa, interrotta da Hiruzen che lo istigò a continuare.

-E...?- chiese. Era chiaro che il jonin si stava trattenendo dal gridare al mondo che i suoi allievi erano pieni di talento.

-Naruto è incredibile! È riuscito a spingermi molto più lontano di quanto mi aspettassi ed ha ideato un piano molto ingegnoso; Sasuke è il più completo dei tre: taijutsu ottimo, ninjutsu buono e intelligenza degna di un Uchiha. Sono la squadra migliore che mi potesse capitare ed a tal proposito vorrei porle una domanda...-

-Vuoi chiedermi perché ho messo Naruto e Sasuke nella stessa squadra? Credo che ti sei già risposto da solo.- disse l'Hokage.
-Crede che i due possano diventare amici?- chiese l'Hatake
-Ne sono certo! Hanno avuto entrambi un infanzia difficile e credo che stando vicini possano lasciarsi il passato alle spalle.-

-Lei spera che Sasuke...- cercò di chiedere Kakashi, ma fu prontamente interrotto dal suo superiore che intuì i suoi pensieri. -Sì!- disse quest'ultimo.

-C'è dell'altro?- chiese Sarutobi. La mattinata era stata impegnativa e voleva congedare i giovane jonin.

L'interessato non rispose subito e sembrava essere molto imbarazzato per quello che stava per dire.
-Ehm...credo che Naruto mi abbia riconosciuto.- disse.

Rammentò ciò che l'allievo gli disse durante la prova.
' Lo so che è là, maestro! Sa che posso avvertire la sua presenza'. Le parole del ragazzo erano state inequivocabili.

-E credo che abbia rubato il mio libro!-
Il commento fu seguito da un'altra risata: questa volta proveniente dall'Hokage.
-Inoltre gli devo insegnare il Kage Bunshin No Jutsu8- questa volta il capo villaggio inarcò un sopraciglio.

-Il Kage Bushin? Iruka mi aveva detto che il ragazzo aveva risolto il problema del Bunshin con esercizi avanzati sul controllo del chakra. C'è qualcosa che non va con le sue copie?-

La risposta di Kakashi non si fece attendere.
-No, no. Gli devo insegnare la tecnica a causa di una scommessa. Quel ragazzo lunge dall'avere problemi nel controllo del chakra. A volte, fatico a credere che abbia più chakra di me. È riuscito a sostituirsi con oggetto in movimento senza difficoltà!-


Silenzio.


-Impressionante! Ciò è impossibile anche per un chunin!- disse Sarutobi, stupito.
-Anch'io non riuscivo a crederci, ma il ragazzo sembra sapere il fatto suo. È riuscito ad evocare almeno una cinquantina di carte-bomba dal nulla-

Altro silenzio...



Konbanha: Buonasera

Inchino: si fa riferimento all'inchino orientale Rei.

Ojii-san: Nonno

'...tristezza nel chakra dell'uomo: come già spiegato nel brano, Naruto ha un dono speciale che ha come effetto un'acuta empatia abbinata a capacità sensoriali.

Maa maa: Il corrispondente di 'Calma, tranquilla...'

Katon: Gokyaku No Jutsu: Arte del fuoco: Palla di fuoco suprema.

Nee: Inteso come 'Sorellona'

  
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