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Autore: KrysHanerVengeance_    07/03/2014    2 recensioni
Krys, una ragazza di 18 anni che si ritrova a vivere ad Huntington Beach in seguito alla separazione dei suoi genitori. Tutta la sua vita cambierà nel momento in cui i suoi occhi incontreranno quelli di Brian Haner, un giovane ribelle che le farà conoscere lati di sé stessa che mai avrebbe pensato di avere...
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4 A.M.
La sveglia suonò terribilmente presto, quella mattina. Avevo dormito poco e anche molto male e tutto questo si era riversato sul mio umore, già pessimo per conto suo. Sospirai e aprii gli occhi, ma non ebbi il tempo di alzarmi dal letto che già mia madre era entrata di prepotenza nella mia stanza, urlando: “SVEGLIAAA!” E la cosa mi infastidì alquanto. Le gettai un’occhiataccia e lei capì al volo, uscendo dalla stanza senza aggiungere altro… e questo mi risparmiò molte imprecazioni. Perciò, con poca voglia e poco tempo, decisi di alzarmi velocemente dal letto per andare a farmi una bella doccia e per darmi una sistemata…
7 A.M.
Fra la doccia, il vestirmi e il truccarmi ci misi tre ore senza rendermene conto, e persa nei miei pensieri, mi scappò un sorriso quando vidi la foto di me ed Em che avevo lasciato sul comodino… mi ricordai di quanto lei mi odiasse per il mio “problemino” con la puntualità, di tutti i cazziatoni che mi ero beccata da lei per le volte che l’avevo fatta aspettare sotto il sole cocente o sotto la pioggia, a volte anche per ore, ed era divertente vedere la sua faccia paonazza quando le dicevo che avevo fatto tardi perché stavo finendo di prepararmi. Tutti quei bei ricordi si trasformarono in sorrisi, ero davvero felice di avere quel ricordo così positivo di lei, ma qualcosa… o meglio qualcuno, mi interruppe.
-“Buongiorno Krys…” Disse Jake, cercando di sorridere seppur in imbarazzo. Scossi la testa per “risvegliarmi” dai miei pensieri e poi gli risposi:
-“Buongiorno, Jake.”
-“Hum… beh… sei pronta?” Disse lui, con una nota di imbarazzo. Effettivamente non l’avevo mai visto così imbarazzato e il suo atteggiamento un po’ mi incuriosì, dato che aveva le mani nelle tasche dei jeans e si dondolava sul posto come un bambino di sette anni che ha appena fatto un danno e cerca di fare finta di nulla.
- “Sì Jake, sono pronta…” Lo squadrai, cercando di capire cosa avesse.
-“Oh, bene… il taxi sarà qui fra poco… mh…” Disse ancora lui, questa volta guardandosi intorno. Presi al volo la foto sulla scrivania e la misi nel mio zainetto, quello che portavo sempre in spalla, così da poter averla sempre con me in caso avessi sentito la mancanza di Emily. Mi guardai attentamente intorno per vedere se avevo dimenticato qualcosa, ma girandomi, mi accorsi che Jake era ancora lì a fissarsi i piedi con imbarazzo… pensavo se ne fosse andato, strano.
-“Jake, va tutto bene? Che ti prende? Ci stai forse ripensando?” Gli chiesi, andando dritta al punto. Odiavo i giri di parole, volevo che le mie intenzioni fossero sempre chiare e volevo risposte altrettanto chiare, per evitare incomprensioni.
-“No, ma certo che no! Non ci sto ripensando, è che… devo dirti una cosa…”
Ecco fatto. “Devo dirti una cosa” è un po’ come “Ti devo parlare” insomma, mette ansia. Molta ansia.
-“Oh beh, dimmi…” Risposi con naturalezza, anche se in realtà stavo cominciando ad innervosirmi. Andiamo, chi avrebbe voluto fare dei stupidi giochi di parole alle 7.30 del mattino? E poi, sono sempre stata una tipa facilmente irritabile, e lui sembrava si stesse impegnando a rompermi le palle in quel modo.
-“Beh, tu sai che prima di conoscere tua madre, avevo… avevo un’altra donna, con la quale ero sposato, no?”
-“E quindi?” Dissi sgarbatamente.
-“E quindi… con quella donna ho avuto un figlio, Matthew… e dato che la mia ex moglie è stata trasferita all’estero per lavoro, Matthew starà con noi e sarà il tuo nuovo fratellastro…”
Okay, avete presente un head-shot? Ecco, quella notizia mi arrivò addosso esattamente come un fottuto head-shot. Ecco perché si comportava in quel modo così strano. Mi stavo decisamente incazzando. Perché avevano aspettato l’ultimo momento per dirmelo? E soprattutto perché mia madre ha mandato quell’incapace di Jake a parlarmene? Feci per aprire bocca e contestare in modo poco educato, ma Jake mi precedette e prima che potessi anche solo dire “A” lui disse:
-“Ti troverai bene con lui, lo ha detto anche tua madre! Avete gli stessi gusti, ascoltate la stessa musica ed entrambi avete piercing e tatuaggi, insomma siete strani… in senso positivo, ovviamente! E poi starete in stanze separate, la casa lì è molto grande e…”
Mi fermai a pensare e la voce di Jake diventò un “BLABLABLA” di sottofondo ai miei pensieri.
Sul serio quel ragazzo aveva piercing e tatuaggi? E ascoltava la mia stessa musica? La cosa si faceva interessante.
Dunque abbassai lo sguardo e cercai di ritrovare la calma.
Poi alzai la testa e guardai Jake, gli sorrisi, e infine gli dissi:
-“Sta’ tranquillo Jake, non sarà un problema. Mi comporterò bene.”
Vidi sorridere anche lui e poi fummo interrotti dal clacson di una macchina fuori dal nostro appartamento… era il taxi che avrebbe dovuto portarci all’aeroporto.
-“Allora andiamo, o faremo tardi.” Disse, sfoggiando un sorriso enorme. Ricambiai il sorriso e poi lui prese la mia valigia e la portò giù, dove c’era mia madre che finiva di caricare le valigie sue e di Jake sul taxi. Per quanto mia madre fosse magra, era davvero muscolosa e forzuta. Lasciai che entrambi caricassero tutto nel taxi e poi andai a sedermi nell’auto, vicino al finestrino, per poter guardare un’ultima volta quella che per 17 lunghi anni avevo chiamato “casa” …
22 P.M.
Per attraversare mezzo mondo, l’aereo aveva impiegato 13 ore… e per circa 12.59 ore non avevo fatto altro che dormire. Dormivo decisamente troppo e sono sicura che se mia madre non mi avesse svegliata, avrei potuto dormire per altre dodici ore come minimo. Comunque, appena scendemmo tutti e tre dall’aereo, c’era un altro taxi ad aspettarci e che ci avrebbe portato nella nuova casa, perciò feci un ultimo sforzo e salii sul taxi, ancora mezza rintronata per le quasi 13 ore di sonno che mi ero involontariamente fatta. Fortunatamente ci volle poco per arrivare e quando arrivammo davanti alla nuova casa, non potei fare altro che rimanere a bocca aperta e anche l’ultimo accenno di sonnolenza, sparì.
-“Porco cazzo…” Sussurrai, assumendo un’espressione da ebete. Quella casa era spaventosamente grande! Era tutta bianca e già da fuori si poteva intravedere la piscina, i tanti fiori colorati, le mille luci sparse per il giardino e la maestosa porta di ingresso, con un piccolo vialetto fiorito che conduceva ad essa.
-“Piaciuta la sorpresa?” Disse mia madre, sorridendo.
-“Sì che mi è piaciuta! Questa casa è enorme!” Mi girai verso di lei con un grande sorriso stampato in faccia e la abbracciai… abbraccio a cui poi si unì anche Jake, non so bene per quale motivo. Entrambi sorrisero e dopo aver scaricato ogni cosa dal taxi, cominciammo a portare tutto dentro, senza sapere che c’era già qualcuno che ci stava aspettando…
  
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