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Autore: gloriabarilaro    08/03/2014    3 recensioni
Demi è innamorata del suo migliore amico, Josh, un ragazzo bellissimo e piuttosto popolare che, però, preferisce passare con lei il suo tempo; la difende, la protegge, la tratta come una principessa.
Eppure tra loro c'è solo una forte, stupenda amicizia nata una sera dove entrambi avevano perso qualcosa, incoscienti del fatto di averne trovata un'altra.
Qualcosa li lega. Forse le emozioni che provano l'uno per l'altra - come dice Miley, la migliore amica di Demi - o forse qualcosa che sta per tornare; forse, qualcosa che in realtà c'è sempre stato.
E' una storia di una ragazza con qualche problema in più, che piange un po' più spesso. Perché Demi è così fragile, e lo sanno tutti: Miley, Josh, Chelsea, e anche... Selena.
[Avvertimenti: il carattere dei personaggi reali è completamente modificato. Demi non è Demi, è solo un personaggio in cui potreste trovare un po' di me.]
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Selena Gomez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 26.

All I need is love and romance.

[J. Bieber, One Life]


 
  ‹‹Ti prego, questo mi fai fianchi larghi›› mi lamentai ancora, alzando gli occhi al cielo. Josh alzò le mani in segno di resa, scuotendo la testa. Mi ero già provata quattro vestiti, e nessuno andava bene. Per me era normale: ogni volta che andavo a comprare qualcosa da mettere con mamma o Miley passavamo ore nei negozi a cercare qualcosa che mi stesse bene almeno un briciolo – o, meglio, che convincesse me del fatto che non evidenziasse particolari del mio corpo che non mi piacevano.
  Al contrario di quelle volte, però, stavo ancora sorridendo mentre mi guardavo allo specchio: ero felice, e nessun’altra lacrima aveva rigato il mio viso. E tutto questo grazie al ragazzo che stava di fianco a me, a braccia incrociate, e mi squadrava da capo a piedi con un sorriso stampato in volto.
  ‹‹Sei sexy››  commentò, prima di ridere quando mi vide arrossire, posando le mani sulle guance. Da quando mi aveva consolato in camerino, mi stava riempiendo di complimenti ogni volta che uscivo con un nuovo vestito addosso; E mentre io facevo smorfie e pensavo ad alta voce quanto si vedesse la pancia, il seno sembrasse più grosso o le braccia paressero enormi, lui si limitava ad abbracciarmi da dietro, lasciarmi un bacio sulla guancia, sulla  tempia o sul collo e sussurrarmi di non pensarci, che ero bellissima.
  ‹‹Altro motivo in più per scartarlo. Via pure questo›› dissi infine, battendo le mani sulle cosce e ridendo quando Josh fece un verso di disapprovazione. Feci per avviarmi verso il camerino, poi ci ripensai, bloccando Josh prima che si avventurasse di nuovo fra gli stand per prenderne altri.
  ‹‹Stavolta scelgo io›› gli dissi, posando una mano sul petto per fermarlo e superarlo mentre lui rideva, senza obbiettare.
 
  ‹‹Demi, questo non va bene›› disse calmo lui, quando mi vide uscire dal camerino. Corrucciata, incrociai le braccia al petto e sporsi il labbro in fuori come una bambina.
  ‹‹Perché? È stupendo!›› obbiettai, facendo cadere le braccia lungo i fianchi e guardandolo supplichevole. Lui si lasciò scappare un sorriso mentre, oltrepassandomi, rientrò in camerino per riprendere quello prugna che avevo provato poco prima e poi tornare da me allo specchio.
  ‹‹Certo Deedee, ti sta anche bene, ma non è abbastanza elegante per un ballo›› mi fece notare calmo, cingendomi la vita con un braccio e facendomi cenno di guardarmi allo specchio. Lo feci, osservando attentamente il nostro riflesso: la sua mano era posata sul mio fianco, nel punto dove finiva il corpetto e la gonna del vestito scendeva ampia, fino a metà coscia, e lì il vestito finiva con una balza di tulle che spuntava da sotto la gonna. Mi accorsi di quanto fossi vicina a lui, che pareva tenermi vicino a sé come se tutto il resto del mondo potesse farmi del male. Lo vidi guardare lo specchio nello stesso modo in cui lo facevo io, abbagliata.
  Ci eravamo specchiati tante volte assieme, ma mai così vicini. Di solito tendevamo ad abbracciarci quasi senza pensarci troppo sopra, e le nostre mani si erano sempre incontrate distrattamente, stringendosi fra loro mentre eravamo sovrappensiero.
  In quel giorno, però, in cui tutti i nostri gesti così naturali avevano preso una stana magia, rimanemmo entrambi affascinati dal modo in cui stavamo vicini come se quel contatto, quella vicinanza, l’avessimo desiderata da sempre.
  Tenendo lo sguardo fisso davanti a me, posai la testa sul suo petto. Lo vidi accennare un sorriso allo specchio, mentre accentuava leggermente la presa attorno alla mia vita. Chiudendo gli occhi ed inspirando il suo profumo, stavolta senza nascondermi, mi ripetei quanto lo amassi; e quando aprii gli occhi, alzando lo sguardo e incontrando quello di Josh, capii che, in cuor suo, anche lui se lo stava ripetendo.
  Si stava ripetendo quanto amasse me. Un sorriso improvviso invase le mie labbra, mentre lui, continuando a guardarmi, sussurrava: ‹‹Se ti piace così tanto, ti compro anche questo.››
  Tacqui, ricambiando il suo sguardo in silenzio. Eravamo vicinissimi anche se, senza tacchi, lui era molto più alto di me. ‹‹E va bene, – cedetti infine, sfilandogli il vestito dalle mani e stendendolo davanti a me, pinzando la stoffa tra le dita – metterò questo solo per te, stasera››.
 
  Uscendo, notai che anche Josh aveva una busta tra le mani, una del negozio dal quale stavamo uscendo. Aggrottando le sopracciglia, la indicai: ‹‹E quella?››
  ‹‹È il mio vestito.››
  ‹‹Non ti ho visto provarlo.››
  ‹‹L’avevo già prenotato.››
  Assottigliai lo sguardo, guardandolo di traverso. Lo vidi accennare a un sorriso beffardo, mentre faceva finta di interessarsi a una macchina che stava sfrecciando sulla strada di fianco a noi proprio in quel momento. Io, intanto, riflettei sulle sue parole per qualche silenzioso secondo, poi aprii di nuovo bocca, strabuzzando leggermente gli occhi dallo stupore: ‹‹Da quant’è che dovevi chiedermelo?››
  Josh si voltò nuovamente verso di me recitando una fintissima espressione sorpresa, come se si fosse accorto solo in quel momento della mia presenza. ‹‹Cosa?››
  Smisi di camminare, costringendo lui a fare lo stesso, e mi scostai dalle spalle il suo braccio. Gli lanciai per un attimo uno sguardo stizzito e sospettoso, ma la sua espressione tranquilla e divertita mi fece ridere. Lasciai che mi riavvicinasse a lui, stampandomi un bacio sulla tempia.
  ‹‹Il ballo – mormorai, sentendo le mie guance arrossarsi – da quanto tempo è che mi dovevi invitare?›› finii di chiedergli mentre, barcollanti, ricominciavamo a camminare.
  Lui mi guardò a lungo, senza rispondere. Sentii il bisogno di distogliere lo sguardo dal suo per l’imbarazzo, facendolo cadere goffamente a terra. Perché mi sentivo così sotto pressione? In fondo gli avevo fatto una semplice domanda. Facendo piano un sospiro per recuperare il coraggio senza farmi sentire, lo guardai nuovamente, attendendo la risposta: quando, però, lo guardai, anche il suo sguardo pensieroso era posato sul pavimento.
  ‹‹Facciamo un gioco?›› mi disse infine, lanciandomi un’occhiata di traverso veloce, quasi come se non volesse che io la notassi – cosa che, per sua sfortuna, accadde. Sempre più spaesata, accettai a mezza voce, mentre il sorriso che avevo stampato sulle labbra fino a poco prima svaniva pian piano: non mi era piaciuto affatto il tono serio e esitante con cui mi aveva posto la domanda. ‹‹Come funziona?››
  ‹‹Io rispondo a questa domanda, ma tu dopo rispondi ad una mia.››
  Scrollai le spalle ed annuii piano, troppo curiosa di sapere la sua risposta per fermarmi un attimo in più a riflettere su quella sua proposta. Forse fu proprio questa mia distrazione a suscitare in lui quella lieve perplessità che mi rivolse con un breve sguardo e che fece scomparire in fretta subito dopo.
  ‹‹Da un po’. Esattamente da tre giorni – lo guardai nello stesso istante in cui lui fece lo stesso, facendomi scappare un sorriso mentre con le mani mi aggrappavo al suo braccio che mi cingeva il collo – ma quella mattina Chelsea ti aveva incontrato prima di me, e sai, farti una domanda del genere in infermeria non mi sembrava esattamente il luogo più adatto.››
  Ridacchiai assieme a lui, mentre lasciavo andare il suo braccio per salire in macchina. Mentre lo guardavo salire a sua volta e accendere il motore, mi persi in quei minuti di silenzio a riascoltare le sue parole ed arrossire, ma nello stesso tempo a riflettere a tutto ciò che era accaduto in quei giorni, tutto ciò che gli aveva impedito di avvertirmi prima. E mentre con la mente rimuginavo su quei ricordi, mi ricordai di ciò che mi aveva detto prima ancora di quella confessione.
  ‹‹E la tua domanda?››
  Josh non mi rispose subito. Vidi le sue nocche schiarirsi leggermente, segno che la presa attorno al volante era aumentata: continuai a guardarlo in attesa, notando il nervosismo crescente che non mi riuscivo a spiegare. E poi eccola, la domanda che mi lasciò spiazzata:
‹‹Quella benda che hai sul braccio sinistro… Che è successo?››

 
 


Ecco che mi faccio viva dopo un'eternità. lol
Non odiatemi, sapete che io vi amo tanto.
No sul serio, scusatemi.

Ok, mi odio un po'. Questo capitolo è un po' di mezzo, un passaggio, anche se l'ultima parte spiazza un po'. Molte di voi mi avevan detto che secondo loro Demi dirà a Josh il suo segreto, e ora si scoprirà se hanno ragione o no...
Beh, nel prossimo capitolo.

La frase all'inizio non c'entra molto, ma one life è così perfetta che è già tanto se non vi ho messo l'intero testo; fatto sta che mi ricorda molto Josh e Demi, soprattutto Demi, quindi qui la infilerei un po' ovunque.
Sono curiosa di sapere che ne pensate: non postando da un pezzo mi mancano un po' i pareri dei miei lettori e - perché no? - qualche chiaccherata con loro. Sul serio, ragazzi, mi farebbe motlo piacere sentirvi.

Questo sito è sempre più deserto, e ora visto che sonoiscritta a facebook avevo pensato di fare una pagina dove carico i capitoli delle fanfiction ogni volta che le aggiorno qui: magari aspetto di finire questa (sarebbe un po' scomodo caricare tutti quelli che ci sono già), ma mi piacerebbe sentire il vostro parere.

Ah, mi sono mancati questi monologhi di fine capitolo scritti con la reale convinzione di parlare con qualcuno. La scuola mi fa male, salvatemi.

Comunque, prima di salutarvi, avevo una sorpresinaaa...

Sapete che non mi piace mettere immagini e stroncare i vostri filmini imponendo le mie scene come se fossimo a teatro, ma ho trovato una foto di demi con il vestito che avevo pensat con lei, quindi la metterò qua sotto tuuuuutta per voi. Siccome è mooolto bella, vi avverto di tenere la bocca chiusa altrimenti entrano le mosche. lol

Baci,

Glo ♥
   
 
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