Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: MiakaHongo    09/03/2014    16 recensioni
[Crossover-Frozen/Le 5 leggende]
Un giorno Jack Frost fa uno strano sogno in cui una figura sembra rivolgergli la parola: "Oggi nascerà una bambina con poteri simili ai tuoi"
Da allora è tormentato da mille domande: Sarebbe nata davvero quella bambina? Avrebbe davvero avuto poteri simili ai suoi? Avrebbe rappresentato una minaccia? Come avrebbe usato i suoi poteri?
Così Jack si dirige ad Arendelle per conoscere chi sia questa bambina che ha ironicamente soprannominato "Regina di ghiaccio" e per trovare una risposta alle sue innumerevoli domande.
Ma nell'ombra qualcosa o qualcuno li osserva, che abbia un piano più ampio che riguarda uno di loro due o entrambi?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap5

Elsa aveva ormai sedici anni.

Era chiusa nella sua stanza e fissava la finestra, più precisamente la luna oltre di essa.
Si chiese se pure Jack la stesse guardando...non lo vedeva da sei anni ormai.
In quel tempo, ogni tanto, al suo risveglio aveva trovato la finestra ghiacciata, cosa che le aveva dato la forza di andare avanti e di continuare a tentare.
Ma tutto ciò non le bastava più ormai.
Aveva escluso dalla sua vita sua sorella Anna, in modo da non poterle più fare del male, le porte del castello erano chiuse da anni, e le uniche persone che vedeva erano i propri genitori. Ma leggeva nei loro occhi la sofferenza che essa stessa arrecava loro.
Cercava in tutti i modi di controllare e nascondere i propri poteri, "Celarlo, domarlo, non mostrarlo!", come le ripetevano i suoi genitori.
Ma per quanto si sforzasse, sentiva solo il ghiaccio in lei crescere sempre di più.
Il re e la regina erano usciti con Anna per sbrigare una commissione, preoccupati le avevano chiesto se preferiva che uno di loro restasse, ma lei aveva detto che non c'era nessun problema.
Ovviamente era una bugia: odiava stare da sola, ma non voleva che i suoi genitori dovessero rinunciare ad altro per lei.
Questi pensieri non fecero altro che buttarla giù, quindi decise di recarsi nella biblioteca del castello per scegliere un libro, leggere l'avrebbe distratta un po'.
Uscì dalla camera, iniziò a camminare per i corridoi a testa alta, assumendo l'aria più regale che poteva.
Se qualcuno della servitù l'avesse vista voleva sembrare una vera principessa, proprio come le continuavano ad insegnare i suoi genitori; anche se non c'erano in quel momento, non voleva deluderli!
Entrò nella sala richiudendo la porta alle sue spalle, si avvicinò alla libreria e con gli occhi iniziò a scorrere i titoli dei libri.
Ad un tratto il suo sguardo si fermò inevitabilmente su uno di essi.
Jack Frost! C'era un libro che si chiamava come lui.

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Il suo cuore iniziò a battere emozionato, prese il libro tra le mani, lo aprì, iniziando a leggere la prima frase.
"Jack Frost è un personaggio di fantasia..."
Il suo cuore si fermò.
Non riuscì a leggere il seguito, perché il libro le era scivolato dalle mani, il suono di questo sul legno del pavimento echeggiò nell'enorme stanza vuota.
Non poteva crederci, Jack Frost era solo una leggenda?
Ma lei lo aveva visto, conosciuto!
Possibile che fosse solo un sogno o che se lo fosse immaginato?
Forse era solo il frutto di una delle sue involontarie creazioni di ghiaccio.
Poteva così tanto il suo potere?

Non riusciva a trovare una spiegazione plausibile.
L'unica persona con cui riusciva ad essere se stessa, l'unica che potesse capirla, non esisteva: era questa l'unica realtà che continuava a ripetersi nella sua mente.
Si sentì come se le fosse stata tolta una parte di se stessa, dove prima c'era la speranza ora restava un vuoto, colmato solamente dal dolore e dal ghiaccio, che ricopriva oramai l'intera stanza.


In quegli anni Jack aveva cercato assieme ai guardiani la nuova leggenda, ma senza risultato.
Inoltre, in qualche modo, la notizia dell'arrivo di questa era riuscita a trapelare, scaturendo continue lotte tra i guardiani e i nemici della luna, per chi riuscisse a trovarla per prima.
Avevano combattuto diverse battaglie, ma niente ai livelli di Pitch, niente di particolarmente catastrofico.
Iniziò a pensare che Nord doveva essersi sbagliato questa volta, ma lui ripeteva di continuare ad avere quella strana sensazione.
Quella sera era esausto, aveva passato la mattinata con i guardiani e il pomeriggio a far divertire i bambini con la neve.
La fata Dentolina gli si avvicinò.
"Jack ti vedo troppo stanco, dormi pure stanotte, farò io la guardia, tranquillo!"
Jack la ringraziò, non aveva le forze di rinunciare alla sua generosa offerta, così andò a dormire.
Quella sera, Jack era troppo stanco per notare che una luce sul mappamondo si era spenta.
Era la luce di Elsa.


"Dovete proprio andare?" chiese Elsa ai suoi genitori.
Dovevano partire per un viaggio importante, e lei era preoccupata all'idea di rimanere sola.
"Andrà tutto per il meglio Elsa" tentò di rassicurarla il padre.
Elsa li salutò e li fissò andar via, non sapendo che quella sarebbe stata l'ultima volta che li avrebbe visti.
Infatti quel giorno, il re e la regina di Arendelle, morirono in un terribile naufragio durante una tempesta.
Quando ricevette la notizia, Anna fu devastata dal dolore. L'unica persona che avrebbe voluto avere vicina era dietro quella porta, e non le apriva da più di dieci anni!
Stava per bussare, ma per un attimo esitò.

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Se c'era un momento nella vita in cui le avrebbe aperto di certo era quello! Condividevano lo stesso dolore.
E se non le avesse aperto?
Tremò all'idea della verità.
Se non le avesse aperto ora, non lo avrebbe fatto mai più.
Col dolore nel cuore bussò, temendo di conoscere già la risposta.
E infatti nessuno le aprì.
Disperata, le chiese perché non voleva più stare con lei.
Nel silenzio lancinante di un'ennesima assenza di risposta, si appoggiò alla porta e si lasciò scivolare fino a terra, abbandonandosi ad un pianto sconsolato.
Dall'altra parte della porta Elsa era distrutta. Sentire quelle parole della sorella, sentire il dolore che provava, non faceva altro che aumentare il suo.
Come avrebbe voluto aprirle, abbracciarla e stringerla forte a sé, ma non le poteva aprire, non doveva. In quel momento avrebbe potuto congelare qualsiasi cosa.
Oramai lo sapeva, non le avrebbe potuto aprire mai più.
Era accovacciata a terra con la schiena appoggiata alla porta, stava malissimo, il suo cuore era trafitto come da mille lame di ghiaccio, lo stesso che ormai ricopriva inarrestabile l'intera stanza, come il dolore lancinante che provava.
Era disperata, non sapeva che fare. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per un minimo di conforto, qualsiasi conforto.
In un baleno ebbe un'idea: alzò freneticamente lo sguardo, cercando disperatamente la figura della luna oltre la finestra. Nonostante tutto, il vederla era l'unica cosa che ancora le dava un senso di rassicurazione.
Così la cercò ardentemente, scandagliando ogni singolo angolo del cielo, ma non trovò nulla.
Quella era una notte senza luna.
Fu allora che se ne rese conto: i suoi genitori non c'erano più, non avrebbe mai più avuto un rapporto con sua sorella, Jack era solo una leggenda, e adesso anche la luna l'aveva abbandonata.
Fu allora che se ne rese conto...
Era sola.
Il suo viso iniziò a rigarsi di fredde lacrime, era circondata da una distesa di gelido ghiaccio, ma non sentiva freddo, non sentiva più niente. Sentiva solo un'enorme incolmabile vuoto dentro.
Ad un tratto i suoi occhi lucidi intravidero vicino a lei un luccichio, si asciugò le lacrime per vedere cosa fosse.
Allungò il braccio per prenderlo; era il cuore di ghiaccio che le aveva regalato Jack, probabilmente era caduto da dove lo aveva riposto.
Un'incredibile senso di malinconia si impadronì di lei, e con la mano tremante lo strinse fortissimo, quasi a farle male. Poi alzò il braccio, lo bloccò in aria per qualche secondo, ma poi lo scaraventò verso il pavimento con tutta la forza e la rabbia che sentiva dentro.
Il rumore del ghiaccio che si frantumava in mille pezzi echeggiò nel suo stesso elemento che ricopriva la stanza.
Jack aveva ragione, c'era il posto per un solo cuore di ghiaccio in quella stanza.
Il suo.

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Jack si svegliò di soprassalto , ansimava, sentiva l'angoscia che gli mozzava il respiro.
Cercò di calmarsi, ma fu inutile.
Una moltitudine di sentimenti iniziò a trafiggere il suo cuore come mille lame di ghiaccio: tristezza, disperazione, ansia, solitudine, malinconia, devastazione.
ma fu una cosa a fargli più male di tutte: la consapevolezza che quei sentimenti non erano i suoi... erano quelli di Elsa!

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Sentì le lacrime che gli rigavano il viso, Elsa, Elsa stava male, così male.
Portò una mano al petto e la strinse forte su di esso.
Avrebbe voluto essere lì con lei, correre immediatamente da lei, ma una cosa lo frenò.
Guardò accanto a lui, poco distante c'era Dentolina: era ferita! Non era grave, ma non era in grado di combattere quella sera, se l'avesse lasciata sola e i nemici della luna l' avessero attaccata, sarebbe stata la sua fine; non poteva rischiare così tanto.
Si sentì impotente, Elsa aveva bisogno di lui, ma Jack non era lì.
Incrociò le braccia e le strinse forte al petto, alzò lo sguardo verso l'alto, in un cielo senza luna.
Per la prima volta Jack Frost aveva freddo.


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Eccoci alla fine del cap 5.
Inutile negarlo lo scrivere questo capitolo mi ha commossa D: ( si sono l'unica che si commuove alle cose che essa stessa scrive XD...io non le posso scrivere queste cose XD ) , ma nella parte della morte dei genitori, i sentimenti che Elsa prova , la disperazione di essere completamente sola, ecco mi è dispiaciuto troppo per lei.
Mi è piaciuta molto la parte della morte dei genitori nel film , come Anna bussa alla sua porta e come Elsa non gli può aprire anche se volesse...quel pezzo aveva una drammaticità assurda e volevo dargli più spazio nella mia fic per analizzare a fondo cosa avessero pensato/provato in quel momento.
Spero di esserci riuscita!


Nell'ultima parte i sentimenti di Elsa sono così forti che Jack riesce a percepirli pure da lontano.
Ho ripetuto volutamente alcune sensazioni per ricalcare il fatto che sentisse proprio ciò che sentiva Elsa.
Alla fine il freddo che sente non è un freddo fisico ma interno.

Stranamente mi ha davvero soddisfatta questo capitolo, mi piace anche l'idea che quel giorno così doloroso fosse un giorno senza luna, e sia Jack che Elsa la cercano in cielo senza riuscire ad avere il suo conforto.

Che dire del resto? Elsa non crede più a Jack, e adesso? Cosa succederà?
Grazie a tutti che continuate a leggere e recensire la mia fic e a tutti quelli che mi stanno supportando con opinioni e consigli!

Vi prometto che il prossimo cap sarà più allegro! Ed Elsa sarà ormai grande :D
Intanto distribuisco questi per i pochi deboli di cuore come me * distribuisce fazzolettini * XD

   
 
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