Ciao a tutti.
Eccomi qui a postare una nuova storia  nonostante non abbia concluso l'altra. Spero che questa sia più fortunata della precedente.
Inizio col dire che mi scuso per gli eventuali errori - o orrori - che potreste trovare, ma non ho avuto il tempo di dare un'altra revisione. Nel caso li troviate, segnalatemeli che sistemo tutto!
Poi volevo dirvi che questa storia doveva essere pubblicata tra qualche settimana, ma ero curiosa di sapere il parere di qualcuno; così, prima di scrivere il quarto capitolo, volevo sapere cosa ne pensate e se vale la pena di continuara. Quindi se mi lasciaste qualche recensione - anche negativa- mi rendereste davvero felice :D
Buona lettura.




Prologo.


Sono molti i libri che ho letto. Molti parlavano di avventure fantastiche, altri di follie d’amore, altri di improvvise scomparse. Ma non ne ho letto nemmeno uno che parlasse di come aiutare un amico dal cuore distrutto.
Erano settimane che il mio amico Simone stava male, non dormiva, non mangiava, non faceva più nulla. Ho provato a distrarlo in tutti i modi, l’ho portato al cinema, alle feste, in pizzeria, ho trascorso interi pomeriggi con lui a parlare ma ogni volta il discorso va a finire sempre su di lei, Marika, la causa di tutte le sue sofferenze.
Mi fa male vedere Simone ridotto in questo stato. Lo conosco da quando avevamo quattro anni, abbiamo frequentato asilo, elementari e medie insieme, anche adesso frequentiamo lo stesso liceo, anche se classi diverse. E’ l’unica persona ad avere una presenza costante nella mia vita, ci siamo aiutati sempre a vicenda, quando io avevo un problema, lui mi aiutava, e quando l’aveva lui, ero io ad aiutarlo. Ma adesso non so come farlo.
Lui è un ragazzo davvero dolce, molto solare e scherzoso; nonostante sia un bel ragazzo, alto, capelli biondi e occhi scuri, e molte ragazze ci provino con lui è stato fidanzato poche volte, circa due, perché non gli piace prenderle in giro. L’unica ragazza di cui è stato innamorato è Marika, con cui è stato fidanzato sette mesi, lui le dava tutto, amore, regali, felicità, ma a lei non bastava, così l’ha tradito. Ed ecco perché il mio amico è distrutto, non riesce a capire dove ha sbagliato. Lui è davvero il ragazzo più dolce del mondo, non si sognerebbe mai di fare del male a qualcuno, e adesso che sta male non so come aiutarlo, a parte picchiare Marika, cosa che lui mi ha proibito.
Adesso l’ho piazzato davanti all’xbox, sperando che giocando si distragga. Esco dalla sua stanza e mi dirigo al piano di sotto, devo assolutamente andare a studiare, è l’ultima settimana di scuola prima delle vacanze estive e domani sono piena di interrogazioni, almeno Simone non ha bisogno di aprire i libri perché è stato interrogato in tutte le materie. Passo davanti alla cucina e mi dirigo verso la porta dell’ingresso ma una voce mi blocca.
«Ohilà, Felicia. Mio fratello ha ancora bisogno della baby-sitter?»
Ecco, forse ho trovato un difetto di Simone, avere un fratello odioso come Alessandro. E’ di tre anni più grande di me e fin da bambino mi aveva fatto i dispetti, non siamo mai andati d’accordo ed ogni scusa è buona per litigare. Caratterialmente è completamente diverso dal fratello, non gli ho mai sentito dire qualcosa di dolce, è un emerito idiota e sfruttatore di ragazze, non gliene ho  mai vista una fissa, che durasse più di una settimana.
Adesso sta lì, appoggiato alla porta della cucina, i capelli biondi scombinati, gli occhi verdi che mi guardano divertiti, una maglietta a mezze maniche bianca che gli lascia scoperte le braccia piene di tatuaggi – possibile che non c’è un po’ della sua pelle su quelle braccia?- e dei pantaloncini lunghi per la casa, in mano tiene un panino strapieno di roba, ma come fa ad avere quel fisico se mangia come un maiale?!
Dio quanto lo odio, soprattutto con quell’espressione di superiorità dipinta sul viso.
«Tuo fratello non ha bisogno di una babysitter, solo di riprendersi.» rispondo scontrosa, odio quando parla di Simone così, come se fosse un’incapace.
«Ti dico io di cosa ha bisogno, di una scopata! Portalo a ballare, presentagli una ragazza e vedrai che così subito si dimentica di quell’altra.» dice sorridendo e continuando a mangiare. Ma perché quel panino non gli va storto?
« Guarda che Simone non è come te, non va dalla prima ragazza facile che trova, lui ha rispetto per le donne. Non come te che ne cambi una al giorno»
«Oddio!» dice con tono un po’ troppo alto per sembrare davvero scandalizzato, e con espressione di finta indignazione e sorpresa. «Mi stai dando della puttana?» Alzo gli occhi al cielo.
«Già.»
«Il mio piccolo cuoricino adesso è a pezzi, sei un essere orribile.» sporge il labbro inferiore all’infuori, odio che mentre parliamo scherza su tutto. E’ - e sarà sempre- un eterno bambino.
« Bè, scommetto che appena troverai una ragazza disponibile, troverai mille modi per fartelo aggiustare» rispondo scocciata. Lui sorride, si avvicina a me per sussurrarmi all’orecchio.
«Scommetto che se anche tu ti lasciassi un po’ andare con qualche ragazzo, non saresti più così acida.» detto questo si gira e se ne ritorna in cucina.
Lo odio!
Soprattutto quando mi dà dell’acida e della perfettina, cosa che non sono assolutamente!.
Esco da quella casa sbattendo la porta, se non fosse per Simone non ci metterei più piede.
Ed ecco che Alessandro è riuscito a rovinarmi l’ennesima giornata.