Quello
che siamo è solo il banale futuro di ciò che
eravamo.
-
Prologo.
I suoi occhi giocavano a essere ora marroni e
ora verdi, ora come quelli di Elena e ora come quelli di Marco.
Anche i capelli si divertivano a mischiare quelli dell'uno e
dell'altra, in un riccio mancato che raramente tendeva al liscio
spaghetto dei corti capelli della sorella maggiore.
Il giorno che
lui era morto i suoi occhi si erano colorati di verde e i capelli si
erano arruffati, come a volerlo ricordare su di lei.
Ricordava una
per una le lacrime che erano scese, ricordava Elena in cucina che le
parlava.
Ricordava il funerale a cui non era andata e tutte le ore
passate su quella tomba, a piangere.
Poi ricordava un giorno al
parco, Dan, Torino.
Un malore appena sotto Natale.
Una vita da
malata di cuore, ma ancora qualcosa in cui sperare.
L'entrata
in polizia, Chiara.
Poi il buio, il vuoto.
Ma una mattina si
era alzata, i suoi occhi erano verdi e i capelli ricci e
scomposti.
Una lettera sul comodino.
Torino, un commissariato
del centro.
Cinzia Argenti, ispettrice.
Genova (GE), 27
Novembre 1995.
Si era guardata, aveva sorriso.
Era nata di
nuovo.
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NdA
Cinzia
è il frutto della mia mente malata xD
Nata
mentre guardavo Distretto 8 come ipotetica sorellina di Marco ed
Elena ha la mia età (classe 1995) e finché l'ho
gestita per i fatti
miei come ragazzina piccola aveva anche in parte la mia vita.
Ora
però di anni ne ha 27, è una poliziotta e come la
sorella sa
affrontare la vita. Ma saprà la vita essere buona con lei?
La
storia è molto lunga, è la seconda volta che la
riprendo davvero,
l'avevo iniziata nel 2010, e spero di finirla, finalmente.
Niente,
io mi auguro che vi piaccia e ci sentiamo al primo capitolo
^-^
;Sun