Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    12/03/2014    11 recensioni
Gli avvenimenti di Arendelle dopo il lieto fine trovato al termine della storia che tutti conosciamo.
Tanti fatti simpatici e avventurosi stanno per arrivare! Un matrimonio, la simpatia di Anna, la "freschezza" di Elsa, il simpatico Olaf, l'impacciato Kristoff, Jack Frost, chi lo sa magari anche un bambino e tanti tanti nuovi personaggi.
Un crossover interessante per chi ama le favole, ma... non è tutto rose e fiori: qualcosa succederà alla nostra amata Anna...e non solo...
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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 Questo capitolo è dedicato a Kengha, un'autrice straordinaria di questo fandom che mi ha dato l'idea di Chocolate e di una pittrice che incontrerete nel capitolo.
Grazie cara! Sei fantastica...
 
 
" Vostra Maestà" chiamò una voce dall'altra parte della stanza. Anna stava dormendo beatamente, ma quel richiamo la fece sobbalzare.
" Si?" chiese la principessa stropicciandosi gli occhi.
" Mi aveva chiesto di svegliarla a quest'ora" continuò il maggiordomo.
" Ma perchè mai dovrei svegliarmi così presto?" chiese Anna biascicando le parole e senza aprire gli occhi, cercando di convincersi di essere ancora nel mondo dei sogni.
" Mi aveva chiesto di svegliarla al sorgere del sole perchè volevate fare una sorpresa a vostra sorella" continuò il maggiordomo con tono paziente conoscendo, ormai da tempo, l’atteggiamento della principessa quando si svegliava.
" E va bene, va bene" disse Anna sbadigliando e stiracchiandosi.
Il maggiordomo sorrise e se ne andò ed Anna riuscì a mettersi in piedi sempre con gli occhi chiusi. Si diresse verso la finestra come uno zombie e notò che il sole stava spuntando dalle montagne e il cielo era senza una nuvola, poi un pensiero le attraversò la mente.
" Per tutte le renne e i pupazzi di neve! Oggi è il compleanno di Elsa! Devo sbrigarmi se voglio riuscire a farle una sorpresa"
Così la fanciulla si vestì in fretta e furia e si precipitò fuori dalla sua stanza diretta alla camera della sorella maggiore con l'intento di svegliarla e augurarle un buon compleanno.
" Bene, ci siamo...questa sarà la prima volta che entrerò in camera sua senza bussare, ma se è una sorpresa deve essere così" e detto questo, la principessa aprì la porta convinta di trovare Elsa addormentata nel suo letto, ma non fu così.
" Cosa??!" esclamò sbalordita la principessa trovando il letto già rifatto e senza la sorella.
" Non è possibile! Io mi sveglio prima per cercare di farle gli auguri saltando sul suo letto, e lei è già in piedi?" continuò Anna incrociando le braccia.
" Già, quando capirai che io mi sveglio sempre un'ora prima del sorgere del sole? Comunque apprezzo il tuo sforzo per essersi alzata presto, non è da te" disse Elsa che era appena entrata nella sua stanza.
" Uffa Elsa! Non posso vincere io una volta?" sbuffò la principessa.
" Quindi cosa ci fai nella mia camera?" chiese Elsa sorridendo.
" Beh, oggi è il tuo compleanno, quindi volevo passare più tempo possibile con
te! Quindi, ta daaan!!! Auguri Elsa!" disse teneramente Anna aprendo le braccia.
" Ma, cosa?" aggiunse Anna girando attorno alla sorella.
" Cosa c'è?" chiese Elsa.
" Non ci posso credere! Guarda qua!" esclamò la principessa continuando a squadrare il fisico della regina.
" Mi vuoi dire cosa succede?!" chiese confusa e spaventata Elsa.
" Elsa! Stai invecchiando!" affermò la principessa portandosi una mano alla bocca per lo stupore.
" Invecchiando?! Ma ho solo ventitre anni! Cosa te lo fa pensare?" domandò Elsa posizionandosi davanti allo specchio.
" Ma certo! Guarda! Hai i capelli bianchi!" e detta questa pessima battuta, Anna scoppiò in una fragorosa risata.
" Sei sempre la solita! Mi hai fatto spaventare!" disse Elsa ridendo e diede un leggero spintone alla sorella.
" Lo sai che scherzo. Sei sempre bellissima, soprattutto oggi che compi ventitre anni! Forza, andiamo ora..." constatò Anna prendendo la mano di Elsa.
" Andare dove?" chiese dubbiosa la regina.
" Oggi stai con me tutto il giorno, voglio portarti in giro per il regno"
" Anna! Lo sai che non posso! Devo occuparmi delle udienze e dei funzionari! È già bello se potrò
venire al ricevimento questa sera!" cercò di spiegare Elsa.
“ Ok, allora sta a sentire:
Oggi stai un po’ con me,
e non rompere perché,
ogni giorno comandi tu,
e non posso proprio più” cantò Anna, cambiando le parole della canzoncina “tanti auguri” mettendosi in piedi sul letto della sorella per fare più spettacolo.
“ Tu pensi che una canzoncina mi convinca?” disse la regina alzando un sopracciglio.
“Ok, riformulo.
Oggi per la seconda volta,
io voglio star con te,
non osare rifiutare,
o te la farò pagare,
devi uscire da questo castello,
e scoprire cosa c’è di bello!
Mi dispiace, ambasciatori,
oggi andate a raccogliere i fiori” cantò ancora la principessa modificando la parola della canzone inventata da lei qualche anno prima e dicendo con convinzione l’ultima frase.
“ Anna!!” esclamò Elsa con un tono di rimprovero verso l’ultima frase della canzone.
" Oh insomma Elsa! Oggi è il tuo compleanno! Mi dispiace, ma alleati commerciali e ambasciatori oggi dovranno aspettare e devo dire che sono dei bei rompi scatole per volere trattare con te anche il giorno del tuo genetliaco! Woo da dove mi è uscita questa parola? Non importa, guarda! Fuori c'è un sole fantastico ed è li per te, quindi io sarò la tua guida e finalmente vedrai quanto è bello il nostro regno. La gente sarà solo felice di vedere la loro regina per il paese."
E detto questo Anna non attese una risposta, presa la mano della sorella e la trascinò fuori dal castello.
Quel giorno il cielo era celeste come gli occhi delle due sorelle ed esse camminavano per le strade del reame.
" Perchè vuoi mostrarmi il regno? Io lo conosco già!" chiese Elsa rivolta alla sorella che indicava ogni piccolo particolare del loro stato .
" Direi che non lo conosci affatto. Hai passato la tua vita chiusa in una stanza e pretendi di conoscere il reame di cui sei la regina? Avanti andiamo, voglio mostrarti ogni cosa."
così la sorellina strinse di più la mano della sorella e la guidò
fino al centro del paese.

Quel giorno, come tutti i giorni soleggiati, il popolo allestiva dei mercatini nella piazza centrale, ed erano eventi meravigliosi. Quel giorno la piazza era decorata da fiori multicolore e da bandiere che rappresentavano il simbolo di Elsa ovvero un fiocco di neve.
" Guarda Elsa! Questo è il centro di Arendelle, osserva i volti della nostra gente e dimmi cosa vedi"
Elsa osservò i suoi sudditi. Erano tutti felici e vivaci, vogliosi di vivere di darsi da fare. Il suo sguardo si posò su una docile donna che stringeva la mano ad un allegro bambino che si dimenava per poter andare a giocare in mezzo alla piazza dove altri simpatici fanciulli correvano e ridevano.
Questa donna aveva il volto illuminato da un allegro sorriso, stava comprando delle spezie in un mercatino e dialogava con il venditore.
" Oggi è una giornata stupenda!" disse il venditore scrutando il cielo.
" Non potrei essere più d'accordo. È veramente una splendida giornata, infatti mio figlio vorrebbe giocare con gli altri bambini nella piazza, ma dobbiamo andare a casa! Ci dobbiamo preparare per il ricevimento della regina!" spiegò la donna accarezzando il volto deluso del bambino che voleva giocare.
" Oh la nostra amata regina! Oggi è il suo compleanno. È la donna migliore del mondo ed è grazie a lei se il nostro regno è così allegro e ogni famiglia sta bene." Disse il venditore sistemando le spezie che la donna aveva chiesto di comprare.
" Esattamente. Non potrei desiderare una regina migliore. È in grado di risolvere ogni problema di Arendelle in poco tempo ed è molto generosa con noi! Mio figlio adora la nostra sovrana  e specialmente il suo potere, perchè lui ama la neve e il ghiaccio" spiegò la donna dal viso raggiante.
" Approvo pienamente quello che avete detto. Arendelle è sempre debitore alla nostra regina e noi l'amiamo più di ogni altra cosa." continuò il venditore.
" Proprio così. Ora ci vogliate scusare, ma dobbiamo andare. Arrivederci e lunga vita alla Regina Elsa!" concluse la donna.
Dopo quella conversazione, Elsa sentì il suo nome ripetuto tantissime volte. Ogni dialogo dei suoi sudditi terminava con: " lunga vita alla Regina!" "Evviva la regina!" " Ricordiamoci della nostra sovrana che ci ama e ci protegge".
Elsa si sentì il cuore battere forte e gli occhi inumidirsi. Lei amava il suo popolo, ma non credeva di essere così importante per loro!
" Hai visto? Te ne eri mai accorta di quanta gente ti ama? Tu sei il loro eroe e risolvi tutte le loro difficoltà, ma devi stare più tempo con questa gente! Devi uscire di più e camminare per le strade e lasciare che ti abbraccino come facevano mamma e papà."
Elsa stava per rispondere quando sentì una bambina tirarle la gonna.
" Ehm, questo è per te! È un regalo per il tuo compleanno" disse la bambina porgendo alla regina un semplicissimo fiore.
Elsa prese il tenero regalo e i suoi occhi si riempirono di lacrime, si inginocchiò ed abbracciò la piccola. La bambina sorrise ed Elsa la guardò correre via.
" Quella bambina mi sembravi tu." disse Elsa rivolta ad Anna.
" No, impossibile! Io non ero così tranquilla!" contraddì Anna ridendo.
" Già, ma mi sono ricordata quella volta in cui stavamo giocando in un prato in una giornata come questa e mamma e papà passeggiavano e guardavano le piante che si stavano coprendo di boccioli e tu mi chiesi di aiutarti a raccogliere un mazzo di fiori come questi e lo regalammo alla mamma e lei ci abbracciò" disse Elsa accarezzando i petali del fiore.
" Ah per fortuna che i tuoi ricordi ci sono ancora!!” scherzò la sorellina e si beccò un pizzicotto da parte di Elsa.
Le due sorelle camminarono lungo i sentieri del paese fino a giungere davanti ad un negozio chiamato "i colori del vento".
" Che posto è questo?" chiese Elsa osservando attentamente l'imposta del negozio.
" Ora vedrai" rispose Anna aprendo la porta.
Entrarono nel negozio ed Elsa rimase meravigliata vedendo lo splendore che la
circondava.
Le pareti erano completamente rivestite da dipinti, per la stanza erano disseminati pastelli, tempere, matite e pennelli e qua e là spiccavano dei cavalletti di legno. Elsa rimase colpita dai dipinti. La maggior parte di essi erano stati disegnati con una matita e sembravano delle bozze siccome mostravano qualche sbavatura e non erano stati colorati. Molti di quei disegni rappresentavano degli animali che la regina non aveva mai visto e il suo sguardo si soffermò su un animale in particolare. Era di certo un cucciolo di gorilla, ma era talmente ben definito che pareva vero. Il pittore era riuscito alla perfezione a rappresentare gli occhi, infatti erano brillanti e profondi ed anche il pelo era stato disegnato in modo fantastico siccome sembrava reale, soffice e vivo.
" Buon pomeriggio, posso esservi d'aiuto?" chiese una voce femminile appartenente ad una graziosa donna dai capelli castani raccolti in una coda e dagli splendenti occhi blu.
" Jane! Ti ricordi di noi?" chiese Anna avvicinandosi alla donna.
" Anna? Oh, la mia principessa!" esclamò Jane  riconoscendo la principessa e correndole incontro per abbracciarla.
" È passato moltissimo tempo Jane! Ti ricordi mia sorella Elsa?" domandò Anna girandosi verso la sorella.
" Vostra maestà, mi perdoni non l'avevo vista!" disse Jane inchinandosi alla regina.
" Elsa, non ti ricordi di Jane?" chiese Anna incredula notando che la sorella evidentemente non ricordava quella donna.
Elsa non rispose perchè un ricordo si fece vivo nella sua mente.
Si rivide all'età di otto anni. Sua madre era seduta elegantemente su una sedia e teneva seduta sulle sue gambe un'agitata bambina di cinque anni dalle vive trecce rosse e le giocose lentiggini. Elsa era in piedi e dietro di lei ergeva sua padre che teneva le mani sulle spalle della graziosa bambina dai capelli bianchi. Davanti a loro una dolce ragazza dai capelli castani, reggeva una tavolozza di
colori nella mano sinistra e nella mano destra un pennello, era Jane.
" Anna! Stai ferma, Jane non riuscirà mai a farci il ritratto se tu ti muovi!" disse scocciata la regina che cercava di trattenere la piccola Anna.
" Anna ti prego! Questo dipinto è importante, dobbiamo farlo a tutti i costi" aggiunse il re speranzoso.
" No, no e poi no! Io non voglio stare qui! Voglio giocare e poi quel cavallino di legno mi fa paura!" si lamentò Anna cercando di scansarsi da sua madre.
" Si dice cavalletto" corresse Elsa cercando di non ridere.
" Scusate vostre maestà, mi concedete di portare fuori le bambine solo per qualche minuto?" chiese Jane ai due sovrani che acconsentirono subito alla richiesta. Jane prese per mano le due bambine e le condusse fuori dal salone.
" Ascolta Anna tu devi fare quel dipinto!" disse amorevolmente la pittrice inginocchiandosi in modo da guardare negli occhi la principessina.
" Ho già diciuto di no." replicò imbronciata la bambina.
" Si dice detto" corresse di nuovo Elsa.
" Anna! Vuoi fare un gioco?" chiese Jane con quella voce stupita che attira tanto i bambini.
" Quale gioco?" domandò curiosa la principessa.
" Questo gioco si chiama " Pittore". Tu devi stare seduta sulla tua mamma e devi immaginare un posto bellissimo dove ci sono cascate, animali, alberi,sabbia, dolci di tutti i tipi e devi pensare di andare in questo luogo immaginario con la tua famiglia a fare una vacanza"
" In questo posto c'è il cioccolato?" chiese incantata la principessa.
" Certo! Ci sono fiumi di cioccolato e ci sono anche le cascate di miele e i fiori fatti di zucchero, ma devi crearlo tu questo posto, però ci sono delle regole" continuò Jane.
" Regole?!" domandò la bambina.
" Tutti i giochi hanno le regole! La regola più importante è stare fermi, anche Elsa e i tuoi genitori giocheranno, chi si muove più di tre volte perde." raccomandò Jane
" E chi vince?" chiese Elsa, anche lei attratta dal gioco.
" Io dovrò dipingere. Voi immaginerete il vostro posto ed io dovrò cercare di indovinare il luogo che avrete creato con la vostra immaginazione e lo devo disegnare. Alla fine, quando io avrò finito, vi mostrerò il dipinto e voi mi direte se assomiglia al vostro posto o no. Se ci assomiglia vinco io, se no vincete voi." concluse Jane.
" Che bello! Andiamo forza!" esclamò Anna afferrando le mani di Jane e di Elsa ed entrando nella sala.
Il ricordo si affievolì, ma Elsa si ricordò che alla fine Anna restò immobile e vinsero le due sorelline siccome Jane dipinse i quattro sovrani e come sfondo la parete della sala. Quel dipinto era stupendo
ed era ancora appeso nello studio di Elsa.
" Certo che mi ricordo!" esclamò la regina tornando alla realtà ed abbracciò la sua pittrice.
" Non sa quanto sono felice di vederla vostra maestà" disse Jane sciogliendo l'abbraccio.
" Chiamami Elsa! Per te sono sempre stata Elsa"
" Cosa posso fare per voi care?" chiese la donna prendendo le mani delle fanciulle.
" Vorremmo un dipinto di noi due. Il disegno sarà il tuo regalo di compleanno Elsa" spiegò Anna.
" Anna! Non..."
" Invece si!"interruppe Anna
" Sei sicura di volerlo fare Anna? Hai imparato a stare ferma?" chiese ridendo Jane.
" Beh diciamo che non sono una calma, però penso di poter sopportare di stare ferma" affermò Anna mettendosi in posa vicino ad Elsa.
" Jane! Raccontaci di te! Tu ami viaggiare, quindi dove sei stata tutto questo tempo?" chiese la principessa.
" Beh in tantissimi luoghi, guarda tutti i disegni. Li ho dipinti ognuno in un luogo diverso" rispose la pittrice sistemando la tela.
" Vedo che il piccolo gorilla rimane sempre il tuo preferito" disse Elsa guardando il ritratto del cucciolo di gorilla che era di sicuro il più curato.
" Si quello è il simbolo dell'amore tra me e mio marito" disse sorridendo Jane, ma la sua voce aveva un tono malinconico.
" Perchè fai quella faccia?" chiese Anna notando il volto triste della pittrice.
" Perchè lui viaggia molto più di me, ma questo non era il momento giusto per partire" spiegò Jane mischiando un paio di colori.
" E perchè proprio ora non avrebbe dovuto partire?" continuò Anna dubbiosa.
" Perchè ho scoperto di aspettare un bambino e lui non c'è"
Le due sorelle si guardarono e si portarono le mani alla bocca per lo stupore.
" È stupendo! Congratulazioni" esclamò Anna.
" E tu Anna? Quando arriverà un principino?" chiese Jane sorridendo.
" C calma! Sono sposati da poco! Non c'è fretta" s'intromise subito Elsa
nervosa e timorosa da quell’idea di diventare zia che la schiacciava dal momento in cui Kristoff chiese ad Anna di sposarlo.
" Io vorrei tantissimo avere dei bambini, ma Kristoff, mio marito, non vuole dei figli. Quando provo a parlare di principini, lui cambia discorso e inoltre è sempre al lavoro e non lo vedo mai" disse Anna abbassando il volto.
" Lo facciamo questo ritratto?" domandò Jane cercando di cambiare discorso.
Le sorelle si posizionarono ed Elsa disse alla sorella:
"Mi raccomando! Stai ferma"
" certo vedrai!" rispose Anna facendo l’occhiolino.
Passò il tempo e Jane dedicò molta cura e impegno a quel bellissimo ritratto delle sorelle migliori del mondo. La pittrice stava ritraendo la bocca di Anna quando la principessa chiamò:
" Ehm Elsa?"
" Non devi parlare Anna! Cosa c'è?" chiese Elsa sussurrando.
" Non ce la faccio più a stare ferma!” si lamentò la ragazza.
“ Te l’avevo detto che non ce l’avresti fatta!” confermò Elsa.
“ Il punto è che…mi prude la punta del naso"
Jane ed Elsa cercarono di trattenersi dalle risate. Anna era veramente incredibile, solo lei era in grado di far spuntare il sole in mezzo a nuvole cariche di pioggia.
Il sole stava per tramontare, il fiordo stava già accogliendo le navi cariche di ospiti che si recavano ad Arendelle per il ricevimento di Elsa e le due sorelle tornarono al castello per prepararsi.
" Anna avevi ragione. Necessitavo di un pomeriggio così. È stato tutto incantevole! La nostra gente, il regno, ma soprattutto tu. Cercherò in tutti i modi di trovare più tempo da passare con te, intanto ti ringrazio per avermi donato tutto quello che mi hai dato oggi. Anche il dipinto è meraviglioso! Grazie Anna" disse Elsa appoggiando una mano sulla spalla della sorellina.
" Ne avevi bisogno sorellona. Adesso, però, andiamo a prepararci. Ti sei scordata del ricevimento per i tuoi ventitre anni? Ah e ricorda che io ho sempre ragione!" e detto questo, Anna si allontanò e raggiunse saltellando la stanza sua e di Kristoff.
Elsa entrò nella sua camera e acconsentì ai suoi domestici di preparare il necessario per il suo aspetto per il ricevimento. Prima di farsi acconciare i capelli, la regina si sedette sul suo letto e vi trovò una piccola scatoletta di ghiaccio con incise le parole: " Quando mi desidererà incontrare mi basterà un vostro pensiero e mi recherò da voi. Auguri, mia regina"
La scatola conteneva un ciondolo con un fiocco di neve ghiacciato. Elsa prese il ciondolo tra le mani, accarezzò il fiocco di neve e un sorriso sbocciò dalle sue labbra. Quel fiocco era meraviglioso, probabilmente Jack aveva fatto di tutto per creare il più bello, ma aveva qualcosa di speciale. C'erano dei piccoli cristalli in esso. Erano uniti gli uni agli altri e formavano il nome "Elsa".
Dopo essere stata vestita ed acconciata, la regina chiese di poter indossare il ciondolo di Jack. Le chiesero se potevano sapere chi era stato il donatore e la regina rispose che era un bellissimo regalo donatogli da un ammiratore. Gerda, la sua servitrice che si occupava di lei da quando era nata, non poté fare a meno di sorridere pensando che, forse, la regina aveva trovato il vero amore.
In effetti, la ragazza temeva che Jack si fosse dimenticato di lei e del suo compleanno. Elsa sapeva solo da due giorni che Jack era stato veramente parte della sua infanzia e il non vederlo la faceva stare male. Quel ragazzo è sempre stato il suo angelo custode e le dispiaceva averlo trattato in quel modo.
Anna bussò alla porta ed Elsa la raggiunse ringraziando prima i suoi domestici per averla resa così bella.
Le due sorelle si diressero verso la sala del ricevimento, lo stesso in cui Elsa mostrò a tutti il suo potere il giorno dell'incoronazione. Gli ospiti erano già tutti arrivati, applaudirono la regina come augurio di un sereno compleanno e le due sorelle furono felici di notare Rapunzel e Eugene tra i numerosi ospiti che occupavano l’intera sala. Elsa ringraziò la gente con un cenno del capo e
autorizzò l'inizio delle danze.
" Cara cugina!" disse Elsa abbracciando Rapunzel
" Auguri Elsa, oggi sono già ventitre" affermò la cugina.
" Esattamente, non mi sembra neanche vero. Il piccolo Flynn ho saputo che è venuto con voi! Sono felice che vi fermiate anche domani!”
" Si non sopportavamo l'idea di lasciarlo a Corona." disse Rapunzel guardando il marito negli occhi.
" Sono felice di avervi qui tutti e tre.” Disse Elsa prendendo le mani di entrambi.
" Vogliate scusarmi, vostre maestà, ma Anna dov'è finita?" domandò Kristoff inchinandosi alla regina e ai “cugini”.
" Con tutta questa gente non è facile trovarla" disse Rapunzel guardandosi intorno.
" Di sicuro sarà al banchetto, la conosco bene mia sorella" rispose Elsa alzando gli occhi al cielo.
" La ringrazio vostra maestà" concluse Kristoff inchinandosi alla cognata sempre con un po' di timore ed imbarazzo e si diresse al tavolo dei banchetti dove trovò la sua sposa.
Anna stava mangiando una quantità industriale di cioccolato di tutti i tipi e ne aveva continuamente la bocca piena.
Kristoff sapeva che sua moglie amava il cioccolato, ma non si aspettava di vederla così esageratamente concentrata sul dolce da sembrare maleducata agli occhi dei presenti.
Anna non era una principessa perfetta, ma Kristoff non l’aveva mai vista con quell’atteggiamento.
" Ma cosa stai facendo?" chiese Kristoff stupito da quel comportamento frenetico che non si fermava un attimo.
" Mangio non vedi? È buonissimo dovresti provarlo anche tu!" disse Anna con la bocca piena.
" Smettila di mangiare! Sei tu la principessa non io. Agli occhi di tutti sembri una maleducata. Inoltre non ti fa bene mangiare tutto quel cioccolato!" la rimproverò Kristoff spostando il vassoio di cioccolatini dalla mano di Anna.
" Da quando ti intendi di buon costume? Il cioccolato non fa male! Mette energia ed è buonissimo" contrabbatté Anna afferrando un altro cioccolatino.
" Di energia ne hai abbastanza di tuo direi" scherzò il marito.
" Tu sparisci tutto il giorno e preferisci andare a vendere il ghiaccio piuttosto che stare con tua moglie e adesso vieni qui a dirmi cosa non devo fare?" si lamentò Anna guardandolo in modo torvo.
" Insomma Anna! Lo sai che ti amo e riguardo al mio lavoro, cerco sempre di sfruttare più tempo possibile per portarmi avanti in modo da poter stare di più con te!"
Anna non ne sembrò convinta da quelle parole, si mise in bocca un ultimo cioccolatino ed incrociò le braccia imbronciata.
" Ascolta furia scatenata, io sbaglio spesso, ma tu devi sapere che ti amo! È ovvio che amo te ed il ghiaccio è solo ghiaccio! Ti prometto che cercherò di avere più tempo libero ok? Ed ora...vuoi concedermi questo ballo?" chiese Kristoff in tono dolce porgendo la sua mano sicura alla moglie.
" Hai imparato a ballare?" chiese Anna.
" Direi che ho un'ottima insegnante" rispose lui ridendo.
Anna afferrò la mano del marito e si lanciarono nella pista. Passò mezzora e i due ballavano felici e spensierati non interessandosi degli sguardi dei presenti che si soffermavano sui passi goffi di Kristoff, quando Anna, dopo una giravolta, si fermò di scatto e il suo sorriso svanì.
" Anna, cosa succede?" chiese Kristoff vedendo la moglie che si era fermata.
" Non so, mi gira la testa" rispose Anna con un tono di voce spento.
"  Vieni siediti qui. Cosa ti avevo detto? Non dovevi mangiare tutto quel cioccolato!" rimproverò
Kristoff facendo accomodare la moglie su una sedia e facendo segno ad Elsa di recarsi li.
" Cosa c'entra il mal di testa con il cioccolato?" chiese Anna guardandolo torvo.
" Non so, tu hai un'altra spiegazione per il tuo mal di testa improvviso allora?" domandò Kristoff.
" Forse si…" rispose la principessa abbozzando un sorriso subito dopo cancellato da un'altra fitta.
“ Anna! Cosa succede?” chiese la sorella giunta subito li preoccupata.
" Le è venuto mal di testa" spiegò Kristoff accarezzando la moglie.
“ Ordino subito di chiamare un dottore, tu portala in camera” ordinò Elsa.
Kristoff annuì e prese tra le braccia la moglie, come un vero principe.
Anna si accoccolò nelle braccia di Kristoff e sbuffò seccata.
" Cosa c'è?" chiese il marito
" È possibile che mi devo ammalare sempre quando ci sono i ricevimenti?"



Angolo Autrice:

Ciao a tutti!!
La prima cosa che vi chiedo è di perdonarmi! SCUSATE perchè l'ultimo aggiornamento è stato un mese fa anche se mi chiedo come questo sia possibile.
Giuro che non era nel mio intento ritardare così tanto, ma questo mese mi è successa una cosa brutta.
Mi è tornata, per colpa del freddo che mi ha colpito una giornata che sono andata sulla neve, una sinusite che tre anni fa ha rischiato di farmi morire perchè mi stava per attaccare il cervello.
Quindi mi disiace moltissimo, ma penso che voi capiate le mie motivazioni...
Adesso sto meglio e mi sto curando speriamo vada tutto a posto...
Io e Elsa non possiamo proprio stare vicine! E' colpa della neve, del ghiaccio e del freddo che mi viene la sinusite, quindi ecco il vero motivo per cui io dico di essere Anna.
Tornando al capitolo ho molte cose da dirvi...
Primo spero che vi piaccia perchè a me non convince molto, ho cercato di renderlo divertente, ma non so se ci sono riuscita ditemi voi.
Un bacio enorme a tutti quelli che hanno cantato le due canzoncine di cui ho cambiato le parole...mi sono divertita un sacco a modificare "tanti auguri" e "oggi per la prima volta" (dopo aver tradotto Let It Go in bergamasco direi di essermi specializzata).
Jane avrete capito tutti chi è vero?
Esatto proprio la cara fidanzata di Tarzan, avevo bisogno di una pittrice!
Ed ora la domanda più importante..... secondo voi che cos'ha Anna?
Fatemelo sapere nelle recensioni di sicuro penso che l'avrete capito...
(Hey ragazzi e ragazze a cui ho già detto che cosa ha Anna, non scrivetelo nei commenti)
Spero di ricevere numerose recensioni...questo capitolo è importante e anche il successivo che si intitolerà: Wait, What? che verrà dedicato ad una persona di EFP.
Come ogni capitolo ringrazio i 22 che hanno messo la storia tra le preferite e i 33 nelle seguite...siete tantissimi!
Ringrazio anche i pazienti che recensiscono e quelli silenziosi che leggono e basta. ( Il primo capitolo di Love Of Course Love, ha raggiunto le 820 visite e mi fa impressione questa cosa!)
Ringrazio come sempre StarFighter, la mia sorellona di EFP che mi sostiene sempre e le faccio gli auguri per il suo compleanno che è stato un po' di tempo fa, la mia migliore amica Xenia Lancaster che mi è stata vicinissimo in questo periodo e Mulan Chan, la mia compagna di classe a cui rompo le scatole tutti i giorni e che deve subirsi i miei sfoghi riguardo a Once Upon A Time e Frozen.
Vi chiedo scusa se trovate degli errori e soprattutto per il mese passato senza aggiornamenti...
A presto
Un bacione
Anna
 
  
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