Libri > Cronache del mondo emerso
Segui la storia  |       
Autore: itsrigel    13/03/2014    1 recensioni
Sono passati tre anni ormai da quando Anya è entrata a far parte della Setta degli Assassini, e pochi giorni da quando è riuscita a fuggire dalla Casa. Forse potrebbe riuscire a vivere in pace, se non fosse per l'ombra di strani sogni e il terrore continuo di essere trovata e uccisa. Ma cosa succederebbe se il suo destino fosse davvero quello di essere un'Assassina?
____________________________________________________________________________________________________
Sequel di "Remember the promise" :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il sangue dell'oceano'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un nuovo inizio?

  Aprii gli occhi. L'unica cosa che riuscivo a percepire era un dolore tremendo al petto, come se qualcuno fosse stato lì a spingere da sopra e a togliermi il respiro. Mi ci volle tutta la mia forza di volontà per continuare a respirare.
  Prima ancora di rendermi conto di dove mi trovavo mi resi conto che ultimamente stavo svenendo un po' troppo spesso. Portai una mano agli occhi e li stropicciai per risvegliarmi. Ricordavo vagamente del fuoco, un calore insopportabile,...
  - Hyo!
  Scattai istintivamente a sedere mentre pronunciavo il suo nome. La pressione sul petto aumentò di colpo, e per qualche secondo non riuscii più a respirare, fin quando non mi ritrovai con la schiena dritta e il dolore non scomparve quasi completamente. Mi tastai il petto, impaurita da quell'improvviso cambiamento. Il respiro era stranamente affannato, nonostante avessi fatto un semplicissimo movimento. Chiusi gli occhi e mi concentrai per regolarizzarlo.
  - Hyo...
  Toccai terra con i piedi. Ero in una stanza bellissima, con pareti, mobili e sopramobili finemente decorati. Non ero mai stata lì prima di allora. Mi alzai in piedi e, contrariamente da quello che mi aspettavo, il mio respiro continuò ad essere parzialmente regolare.
  Indossavo soltanto una semplicissima camicia da notte. Ma non volevo cambiarmi, non ce n'era il tempo: dovevo in primo luogo capire dov'era e come stava Hyo. Poi, se ce ne fosse stato bisogno, avrei dovuto fare le mie ricerche ovviamente, ma la mia priorità era assolutamente Hyo.
  Iniziai a camminare a passo spedito verso la porta, zoppicando leggermente quando poggiavo il piede destro a terra, stringendo una mano al torace come se quello servisse per alleviare il leggero dolore che era rimasto.
  Ero a circa quattro passi dalla porta quando quella si spalancò, lasciando entrare una donna sulla quarantina, che teneva tra le mani un vassoio d'argento. Ci mancò poco che cadessi a terra dallo spavento.
  La donna si sbrigò a lasciare il vassoio su un mobile di mogano per avvicinarsi a me e aiutarmi a tornare a letto. - State bene? - domandò.
  La guardai confusa. - Dov'è Hyo?
  Lei ricambiò il mio sguardo. - In un'altra stanza. Sta bene, anche se dorme molto.
  Non riuscii a trattenere un sospiro di sollievo. Stava bene. Si sarebbe svegliato e avremmo ricominciato tutto daccapo. Saremmo tornati ad essere dei ragazzini che progettano il loro futuro, che giocano a fare la guerra dietro casa senza sapere veramente cosa sia.
  - Portami da lui.
  Lei mi guardò come se fossi pazza. - Avete respirato molto fumo. Vi sentireste male.
  - Portami. Da. Lui - ripetei convinta. Lei annuì controvoglia e mi aiutò a vestirmi.

  - Ieri per poco tempo è stato cosciente - mi aggiornò la donna mentre trascinavo una sedia elegantemente decorata fino al letto di Hyo. - Ha chiesto di te.
  - Cosa ha chiesto di preciso?
  Lei fece un gesto vago con la mano. - Se eravate viva. Se stavate bene. Cose così.
  Annuii. Tutte cose che, al posto suo, avrei chiesto anche io. - Nient'altro?
  La donna sembrò pensarci su per un po'. - Ha ordinato di chiedervi se lo amate, quando vi sareste risvegliata.
  Annuii ancora. Chiesi alla donna se poteva uscire per un po' dalla stanza, e lei obbedì senza protestare, nonostante negli occhi gli si leggesse perfettamente il fatto che non si fidava di me.
  Quando fu uscita, mi sedetti accanto ad Hyo. Le cicatrici rosse che le bruciature avevano lasciato spiccavano in modo inquietante sulla sua pelle chiara. Il petto si alzava e si abbassava a intervalli regolari, nonostante a volte si sentisse qualche gemito di dolore. Le braccia, che erano posizionate sopra le coperte, erano quasi completamente fasciate. Riuscivo a sentire l'odore dell'infuso di veronica che imbeveva le fasciature.
  Mi avvicinai al suo viso quel tanto che bastava per farmi sentire solo da lui. Sempre se mi avesse sentito, ovviamente.
  - Certo - sussurrai. - Certo che ti amo, Hyo.

  Si svegliò tre giorni dopo. Ogni giorno io ero lì, a fissare il suo viso pallido, a seguire il profilo dolce del suo viso...
  Lo sapevo, continuavo a ripetermi. Sapevo che prima o poi ci sarei riuscita, a tornare da lui. Sapevo che quell'intruglio di Yeshol era solo una bugia. Ed ora ne avevo la piena conferma.
  Quando mi vennero a dire che Hyo si era risvegliato ero seduta per terra, lontano dalla casa, con la testa poggiata sulla corteccia di un pino e gli occhi socchiusi. Mi avvertì una donna, molto probabilmente una delle servitrici della famiglia che ci aveva ospitati.
  In quei giorni avevo scoperto che la famiglia che possedeva la villa dove eravamo era quella della ragazza che avevo visto con Hyo quando mi ero risvegliata dopo la fuga, e la stessa che mi aveva detto che Hyo era corso dentro la sua casa in fiamme per tentare di salvare suo padre.
  Non la ringraziai nemmeno, presa com'ero dall'emozione.
  Iniziai a correre verso la villa, senza fermarmi neanche quando avevo un ostacolo sulla mia strada: o lo scavalcavo, o ci passavo intorno, nonostante le mie condizioni fisiche del momento cercassero di impedirlo in ogni modo. Spesso dovevo ricordare al cervello di far funzionare i polmoni correttamente.
  Spalancai la porta della sua camera, spaventando la curatrice che lo stava aiutando a camminare, e gli gettai le braccia al collo. Rovinammo entrambi a terra.

  - Scusami - gli dissi dopo la strigliata della donna. - Non avrei mai dovuto lasciarti solo un attimo.
  - Non è stata colpa tua.
  Improvvisamente una strana sensazione si impadronì del mio corpo. Senza neanche pensarci, mi sbilanciai verso di lui e poggiai le mie labbra sulle sue.
  Fu come se avessi già vissuto quella scena centinaia di volte; come quando uno studioso recita una poesia o un passo delle Cronache del Mondo Emerso: fu naturale. Sentii il mio cuore battere sempre più velocemente, le sue labbra ancora calde per la febbre sotto le mie, e pensai che quello fosse il momento più bello che avessi mai vissuto.
  Stavolta nessuno dei due stava piangendo, stavolta non eravamo due ragazzini. Stavolta quel bacio aveva davvero un senso. O almeno per me, ovviamente.
  Era meglio di volare, era meglio delle stelle, era meglio di tutto quello che avevamo vissuto fino ad allora.
  Hyo mi cinse la vita con un braccio e con l'altra mano mi scostò una ciocca di capelli dal viso.
  Un secondo si dilatò all'infinito ed io non mi sentii mai viva come in quel momento.
  - Cosa vuol dire questo? - mi chiese appena ci fummo staccati quel tanto che bastava per sussurrare.
  - Ti amo.
  Lui sembrò per un attimo perplesso, ma quell'impressione svanì pochi attimi dopo. Chissà cos'era che non lo faceva preoccupare... forse il tono dolce della mia voce, forse i miei occhi sinceri, o forse proprio niente.
  - E tu?
  - Tu cosa?
  - Mi ami?
  Un sorriso affettuoso si stampò sul viso del giovane, mentre mi prendeva il viso tra le mani.
  - Certamente.

.:: Angolo dell'autrice ::.
E dopo tanto tempo e lavoro, eccoci al penultimo capitolo della storia.
Che dire? Non lo so. Ho appena finito di leggere Colpa delle stelle, e al momento sono disperata. Capitemi, vi prego ç_ç
Beh... Al prossimo capitolo allora

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cronache del mondo emerso / Vai alla pagina dell'autore: itsrigel