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Autore: Piccola_Roxas    14/03/2014    3 recensioni
[cit.]Cosa ti ho fatto? Perché mi tratti così? Non è colpa mia! Io non sono Lui! Perché te la prendi con me?!
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas, Saix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco, Contesto generale/vago
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E' da ormai molto tempo che non mi sento più padrone di me stesso. Probabilmente non lo sono mai stato, ma ora...meno che mai.

 

Parlare era vietato.

Stare in silenzio, un suggerimento.

Aspettarlo, un comando.

Respirare, un permesso.

 

Cosa ne era di me, povero burattino nelle sue mani?

Mi ero così aggrappato alla convinzione che i Nessuno fossero privi di ogni emozione da non essermi reso conto di starmi arrampicando su uno specchio.

 

Era giusto tutto questo?

 

Non riesco più a pensare, non ti bastava il mio corpo, devi controllare anche la mia mente.

 

Ma lo stupido sono io vero? Che sono sono qui, e aspetto.

Cosa aspetto? Tu che spalanchi la porta della mia stanza? Poi la chiuderai a chiave, come se servisse a non farmi scappare.

 

Potrei, ma non ci riesco. Non posso.

 

Ed eccoti arrivare, mio sicario, con quell'espressione irata, carica d'odio.

Oh... ma io ho imparato a leggere i tuoi occhi. Celano rancore e amarezza, ma lo nascondi. Io so.

 

So che non ho scampo.

 

Perché Lui ti ha ridotto così, ancora una volta.

Chi è il più stolto dei due? Io che non so ribellarmi a te o tu che Gli permetti di ridurti in questo stato?

 

Non posso tirarmi indietro, non me lo permetterai.

Le tue mani mi stanno già toccando, ma fai piano, ti prego, ho ancora i lividi dell'ultima volta...

Provo a fermarti, a farti ragionare, tu non vuoi ascoltarmi, non senti la mia voce.

 

Ma dimmi...dimmi, che ti ha fatto? Perché non ne parliamo? Io posso ascoltarti...

 

La spalla mi fa male, mi fa male di nuovo ora che hai affondato i denti nella carne con l'impeto di un vampiro affamato.

Mi spogli con così tanta foga da graffiarmi. Ormai ho perso il conto dei segni che ho sul corpo.

Le mie lacrime non bastano a fermarti dal prendermi con tanta violenza, ringhiando come un animale selvaggio.

Implorarti non servirà. Urlare? L'ultima volta che l'ho fatto mi hai picchiato.

Non posso far altro che mordermi a sangue le labbra. Non emetterò un suono, promesso.

Non ti importa del male che mi stai facendo, della presa sui miei fianchi lividi...cosa ti ho fatto di male?

Mi illudo di un tuo abbraccio quanto ti scosti, con quel mio sorrisino speranzoso, degno di un cucciolo che vuole essere premiato dal suo Padrone per essere stato bravo.

 

Perché è questo che sei no? Il mio Padrone.

 

Tu però ti stai già rivestendo e mi dai le spalle.

 

Neanche pena ti faccio?

 

-A-Axel..-

 

Un sussurro. Una preghiera. Una supplica.

A cosa sono arrivato...?

 

-Ax- -

-Non ti ho dato il permesso di parlare, numero XIII.-

 

Mai una volta che pronunci il mio nome.

Usi sempre le Sue parole, quelle del VII.

Tu non sei così...è colpa Sua.

 

Vieni da ma e pretendi di avere il diritto di usarmi.

Ed io, umile teatrino dei tuoi malsani piaceri? Non ho il diritto di rifiutarti?

 

Cosa ti ho fatto? Perché mi tratti così? Non è colpa mia! Io non sono Lui! Perché te la prendi con me?!

 

No aspetta, non andartene! Parliamo, per favore!

 

Vorrei muovermi, ma mi fa male tutto...

Inciampo tra le lenzuola sfatte in un disperato tentativo di fermarti.

Ma tu te ne sei già andato...

La luce del corridoio sparisce quando la porta viene chiusa, lasciandomi al buio.

 

Ed è così ogni volta. Lui ti fa arrabbiare, e tu punisci me.

 

Ma è questo che sono per te no?

Sono solo un tuo giocattolo...

 

 

 

 

La Piccola Roxas

 

  
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