14/03/2014
3 recensioniEpilogo
"You raise me up, so I can stand on mountains
You raise me up, to walk on stormy seas
I am strong, when I am on your shoulders
You raise me up, to more than I can be..."
{Lena Park; You raise me up
Mi chiamo Anya. Sono nata nella Terra del Mare, e ho vissuto lì in pace per quasi otto anni. Poi una serie di incidenti e coincidenze mi hanno distrutto la vita e uccisa psicologicamente.
Sono stata la figlia di un Cavaliere dei Draghi, orfana, fidanzata, Assassina, traditrice, donna. E finalmente, dopo anni di attesa, moglie.
Cancello l'ultima frase che ho scritto, borbottando tra me e me qualcosa sulla mia schifosa qualità di scrittura. Era da un po' che volevo scrivere la mia autobiografia, ma l'idea è germogliata solo questa mattina, quando sono andata a farmi vedere da un mago per un dubbio che avevo da un po' di tempo...
Come glielo dirò a Hyo? Come la prenderà lui? Mi alzo in piedi e inizio a camminare avanti e indietro per la nostra camera da letto, cercando di riordinare i pensieri e di formare un discorso ragionevole. Quando, dopo parecchi minuti, non arrivo a nessuna conclusione, decido di uscire a prendere un po' d'aria. Arrivata in riva al mare, mi tolgo le scarpe e inizio a camminare sulla sabbia bagnata, mentre le onde gelide mi bagnano i piedi facendomi rabbrividire. È una sensazione piacevole. Non le onde che mi stanno congelando, si intende. Stare di nuovo nella mia Terra, vivere insieme all'unica persona che mi è rimasta da amare. Questa è una bella sensazione.
Non so quanto sono stata sulla spiaggia. Mi rendo conto di quanto tempo prezioso per prepararmi un discorso ho perso solo quando mi accorgo di Hyo che mi viene incontro. Faccio finta di non accorgermi di lui e inizio a muovere silenziosamente le labbra alla ricerca disperata di un buon discorso.
- Anya!
Ecco, addio possibilità di sopravvivere al resto della giornata. Mi giro verso di lui e lo saluto da lontano, esibendomi nel primo sorriso falso da quando ci conosciamo. Inizio ad avvicinarmi, la sabbia che si appiccica sotto i piedi bagnati e le scarpe strette tra le mani.
- Bentornato, tesoro.
Lui risponde al saluto con un semplice bacio sulla fronte. - Come mai sei già a casa? Ti sei sentita male?
- Non sono andata a lavoro oggi, stamattina avevo un po' di mal di testa... Ma ora sto benissimo - aggiungo poi guardando il suo sguardo preoccupato.
Lui mi sorride, rassicurato, e mi prende in braccio. Non mi oppongo per niente, anzi, faccio passare le braccia attorno al suo collo e chiudo gli occhi, lasciando cadere la testa sulla sua spalla. Dopo un breve tragitto, mi lascia scendere proprio davanti casa. Hyo si va a sedere al tavolino di legno, e io lo seguo, sedendomi sulle sue gambe.
- C'è qualcosa che non va? - Dopo anni passati a vivere insieme, Hyo riesce a capire sempre se c'è qualcosa che non va. A questo punto, devo solo che dirglielo. Mi giro verso di lui e stringo le sue mani tra le mie.
- Hyo... - No, ancora non ce la faccio. Devo aspettare qualche giorno. Mi fingo divertita prima di continuare. - Perché vedi sempre cose che non vanno ovunque? Sto benissimo, davvero.
Lui sembra non bere la bugia. Mi alzo in piedi dicendo che vado a preparare la cena. Entro dentro casa solo per pochi secondi. Mi fermo in cucina, e inizio a tamburellare con le dita sul tavolo. Alla fine prendo un respiro profondo ed esco nuovamente. Mi blocco pochi passi dietro Hyo, ma lui non si accorge di nulla finché non parlo. Saranno anche passati tanti anni, ma la mia delicatezza nel muovermi è sempre la stessa.
- Aspetto un bambino.
Lui si gira di colpo, guardandomi con un misto di sorpresa e confusione. - Cosa?
Non rispondo. Per gli dei, ho sbagliato. Ho sbagliato tutto. Lui rimane lì, non parla, non cambia espressione. Sento che sto per esplodere.
Poi lui sorride. - Ho capito bene? Diventerò padre... - Annuisco, ancora incapace di parlare. - E tu diventerai madre...
Inizia a ridere, e corre ad abbracciarmi. Mi bacia sulla fronte, e allora inizio a ridere anche io. - Una madre e un padre...
Prende il mio viso tra le mani e poggia la sua fronte sulla mia. Chiudo gli occhi, senza smettere di sorridere. Sento il calore delle sue labbra sulle mie e mi lascio andare a quel momento di tenerezza.
- Sarai una madre fantastica, Anya.
.:: Angolo dell'autrice ::.
E ora che ho finito di pubblicare questa fanfiction? Che farò? D: Sto già scrivendo altri due libri (due saghe fantasy completamente inventate da me), ma ci metterò qualche anno per finirle... Uhm...
Forse inizierò a pubblicare una fanfiction sul Ciclo dell'eredità... O forse potrei mettermi a scrivere la storia della nonna di Anya... E se invece scrivo del mio OC di Hunger Games? Ora che ci penso, potrei anche decidere di sistemare e finire la mia fanfiction su Naruto...
Ok, sono impazzita ç__ç Ma questo non interessa a nessuno ^^"
Bene, di solito scrivo "alla prossima"... Ma penso che per questa volta sarà meglio scrivere semplicemente qualche ringraziamento. Non sono molto brava in queste cose, quindi farò velocemente:
Grazie a Drachen, che dal primo capitolo all'ultimo mi ha sempre dato letteralmente il coraggio di continuare a postare con le sue recensioni.
Grazie a Tzulan, che anche se ha recensito per poco mi ha fatto davvero piacere.
Grazie a Raynella, che ha inserito la storia tra le preferite insieme a Drachen e ha recensito qualche capitolo della storia raccontata da Hyo.
Grazie a RayaFee, che in realtà ha recensito solo il primo capitolo della prima parte... Ci sono rimasta malissimo a dir la verità xD
Grazie ad a otaku with armonica, che anche se non ha MAI neanche letto questa storia mi ha sempre dato il suo supporto morale (o qualcosa del genere... Insomma, certe volte diceva cose assolutamente senza senso, ma che ci posso fare? Se è strano non è colpa mia xD)
E grazie ovviamente anche a tutti i lettori che non hanno né recensito né inserito la storia in qualche raccolta, anche se non sono troppo sicura della vostra esistenza ^^"
Ecco... Basta, vi volevo semplicemente ringraziare. Magari ci si becca in qualche altra fanfiction <3
Vì