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Autore: Ashley Snape    14/03/2014    4 recensioni
"In un baleno qualcosa riempì il suo cuore freddo e consumato dall'odio, quando due curiosi occhi nocciola circondati da folte ciglia lo scrutarono curiose e preoccupate.
Un viso ovale dai lineamenti dolci catturrò la sua completa attenzione, un viso che oramai lui conosceva fin troppo bene.
Lunghe ciocche castane ed appena arruffate cadevano morbide lungo la schiena magra della ormai giovane donna che si trovava alla porta, con le mani rilasciate lungo i fianchi.
Ella si morse il labbro inferiore, in attesa di una risposta, scostandosi una ciocca ribelle dietro l'orecchio.
Hermione."
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Nota1: Severus/Hermione durante la guerra magica. Se non vi piacciono insieme, beh, ve la sconsiglio xD
Nota2 : Un pelo OOC probabilmente sotto alcuni punti di vista, ma ho fatto del mio meglio!
Buona lettura! AshleySnape
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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NOTA : Ciao a tutti! Che posso dirvi, spero vivamente che gradirete questa oneshot! La canzone è Say Something - A Great Big World e ritrae un momento tenero/triste tra Severus ed Hermione durante la guerra magica.
Il momento in cui Severus sta per, tecnicamente, andare da Harry per dirgli la verità. Se vi piace, potrei eventualmente trarne un seguito. :3
Ovviamente Hermione sa del piano ( non proprio tutto, in parte ) ed avendo una stabile relazione con il preside, è obbligata a tacere.
Che dire, spero che vi piaccia, è una FF senza pretese e non a scopro di lucro, i personaggi appartengono alla Regina Rowling u.u
Un bacione! Ashley Snape.








 
Say Something






 






"E' il momento, Severus"
La voce dell' anziano preside risuonò nelle orecchie di un uomo dai lunghi capelli neri e gli occhi profondi come la notte, intenti a fissare un punto oltre la finestra forgiata da opache ed immense vetrate.
Il ritratto di Albus Silente primeggiava sulla superficie marmorea dell'ufficio con il suo solito viso disteso e gli occhi azzurri luccicanti dietro un paio di occhiali a mezzaluna fissati comodamente sul naso.
"Severus..."
Il tono pacato dell'uomo dai capelli bianchi invase i timpani del nuovo preside, costringendo il professore a voltarsi in un lento svolazzare del mantello, portato morbido lungo le spalle.
"Sì..." 
Il sussurro dettato da quelle sottili labbra fece intendere una sensazione di pura e semplice stanchezza provocata da troppe cose in brevi attimi di tempo.
Un lieve sospirò si dileguò dalla bocca di Severus, sciogliendosi nell'aria gelida di quella stanza spoglia da ogni sentimento felice.
Avrebbe dovuto portare a termine quel compito affidatogli da un pezzo oramai, assicurandosi che il ragazzo venisse a conoscenza della verità dei fatti al momento opportuno.
Eppure, in cuor suo, Piton non riusciva a spiegarsi come potesse essere possibile.
Per anni aveva protetto il figlio di Lily Evans, la sua tanto amata Lily, rischiando la sua vita per impedire che gli accadesse qualcosa...e ora...
Ora avrebbe dovuto confessare ad Harry Potter come stavano le cose: sarebbe dovuto morire e per mano di Voldemort.
Lo stesso anatema smeraldino che anni prima aveva assassinato Lily e James Potter, pochi istanti più tardi sarebbe stato scagliato con vigore contro il loro figlio, il frutto del loro amore giovanile, svanito ed appassito come un fiore selvatico.
Nel profondo, Severus provò quasi compassione per quel ragazzo che per anni aveva maltrattato a causa del suo aspetto fisico così simile ad un uomo che gli aveva rovinato l'adolescenza ad Hogwarts.
Colui che aveva portato via dalla sua vista l'unica persona che veramente aveva amato in passato fino a struggersi il cuore che palpitava forte al pensiero di quei setosi capelli color del corallo e gli occhi verdi tanto quanto le profondità del mare, sfumate così tanto da far addolcire chiunque.
La stessa tonalità profonda che rivedeva ogni volta che gli occhi del giovane Harry incrociavano i suoi, acerbi di affetto ed amore.
L'unico frammento che ricordava Lily era conservato nelle iridi del ragazzo, nascoste dietro ad un paio di tondi occhiali posati perfetti sul naso.
Iridi che in un futuro fin troppo prossimo, si sarebbero spente, diventando vuote.
La stessa venatura vitrea che aveva ritrovato in quelli della donna stesa sul pavimento a Godric's Hollow, completamente senza vita ed abbandonata lungo il tappeto della camera da letto del piccolo Harry.
L'aveva tenuta tra le braccia con tutta la sofferenza e il dolore di un uomo innamorato, afflitto e dolorante nel vedere la donna tanto desiderata, senza vita.
E aveva pianto, pianto fino a sentire la stessa amarezza scivolare duramente nelle sue lacrime salate sulle guance pallide e appena scavate.
Si sentì un vuoto improvviso, immaginandosi quel giovane Grifondoro a contatto con una tale notizia, la notizia della sua morte futura per sconfiggere il male che tanto aveva oppresso il mondo magico.
In secondo luogo pensò a Voldemort, che sicuramente l'avrebbe voluto vedere, molto probabilmente per ucciderlo o chissà cosa.
Torturarlo forse.
Torturarlo fino a fargli confessare la verità.
Non aveva scelta.
In ogni caso oramai non aveva più niente da perdere.
Non c'era una vera ragione del suo vivere se non vendicare Lily e distruggere per sempre quel mostro crudele che aveva strappato vite innocenti da troppe persone.
"Severus?"
Improvvisamente il mago si voltò con uno scatto in direzione della porta d'ingresso.
Trattenne il fiato.
In un baleno qualcosa riempì il suo cuore freddo e consumato dall'odio, quando due curiosi occhi nocciola circondati da folte ciglia lo scrutarono curiose e preoccupate.
Un viso ovale dai lineamenti dolci catturrò la sua completa attenzione, un viso che oramai lui conosceva fin troppo bene.
Lunghe ciocche castane ed appena arruffate cadevano morbide lungo la schiena magra della ormai giovane donna che si trovava alla porta, con le mani rilasciate lungo i fianchi.
Ella si morse il labbro inferiore, in attesa di una risposta, scostandosi una ciocca ribelle dietro l'orecchio.

Hermione.




 
       Say something, I'm giving up on you...i'll be the one, if you want me to
     Anywhere I would've followed you
                                                                          Say something, I'm giving up on you                                                                                                                                                
                                                                                                          

 
L'uomo rimase immobile di fianco alla vetrata, dischiudendo le labbra ma senza emettere alcun suono.
Si limitò a restare immobile, respirando un pò più velocemente, quasi agitato.
Lei.
Lei che in quegli anni, aveva preso un posto speciale nel suo cuore, dopo quelle lezioni private di pozioni.
Lezioni che si trasformarono in momenti di tenerezza, tra baci rubati, sguardi intensi, carezze delicate.
Ella era diventata il suo punto di riferimento.
Proprio lei.
La So Tutto Io più famosa di Hogwarts.
La Granger sapeva del piano con Silente, gliene aveva  parlato, ma aveva tralasciato la parte finale ovvero la peggiore di tutte.
Una parte che al novanta per cento dei casi avrebbe implicato una sua morte futura.
Aveva scordato che al mondo esisteva ancora qualcuno che teneva a lui e non come una comune e semplice amicizia o stupida cotta adolescenziale.
No.
Era amore.


 
And I am feeling so small
It was over my head
I know nothing at all.


 
 
Sì.
Amore.
Lo stesso amore che Severus aveva mantenuto in vita per Lily, Hermione lo stava trasmettendo a lui.
Non poteva sembrare nemmeno reale o possibile una tale cosa: chi mai al mondo avrebbe potuto amare uno come lui, così viscidamente misterioso, sarcastico e silenzioso?
Qualcuno esisteva.
E il suo nome era Hermione Granger.
"Severus, perchè non parli?"
Perchè lei poteva chiamarlo per nome, quando erano da soli.


 

And I will stumble and fall
I'm still learning to love
Just starting to crawl


                                                                                  
 
 Una nota di sofferenza colpì Severus come una freccia scoccata veloce da un arco e diritta al bersaglio.
Quella voce incrinata di tristezza lo fece sentire peggio di quanto non potesse stare, vedendo gli occhi nocciola di lei tingersi di lacrime cristalline e lievi.
Che avesse capito...?
Lui non si mosse comunque ma distolse lo sguardo, tornando a fissare la pallida luna fuori nel cielo.
Silente per fortuna si era dileguato dal quadro, probabilmente era andato ad avvisare gli altri ritratti di restare al sicuro finchè tutto non fosse finito.
Questo mise un pò meno a disagio il nuovo preside, nonostante sentisse lo sguardo deciso della Grifondoro puntato sulla propria figura.
Socchiuse gli occhi, costringendosi a non voltarsi verso di lei perchè sapeva già come sarebbe finita.
Non poteva permetterlo.
Hermione si accorse di una totale assenza di reazione e per tale cosa decise di fare qualche passo avanti, decisa.
Con una lentezza estenuante, si ritrovò completamente a fianco di Piton, che sembrò non volersi girare.
"Severus..."
La voce di lei era lieve.
"Severus per favore..." la strega allungò piano una mano, posandola sulla spalla del mago, coperta da quel caldo tessuto nero. "...guardami.."
Una richiesta sussurrata che arrivò diritta al cuore del professore, avvolgendolo piano.
Le iridi scure di lui incontrarono quelle timide di lei, risaltanti nel viso fine di quella che era una diventata una donna, bella nella sua particolarità e preoccupata per lui e solo per lui.
Si sentì mancare, senza capire il reale motivo.
"Hermione..." La sua voce sembrò perdersi nella stanza. "...C'è una cosa che devo fare. Una cosa che sto preparando da molto tempo e di cui non ti ho mai parlato." lo sguardo vagò per un istante lungo la stanza e poi si riportò su di lei. "...devi promettermi che non farai niente di stupido o azzardato, quando io ti spiegherò il mio compito... E quali saranno le condizioni da applicare."
Pareva piuttosto determinato.
Lei lo fissò incerta.
Di sicuro non si sarebbe mai aspettata una cosa come quella, di conseguenza si limitò ad annuire, con le labbra tremanti.





 
 
Say something, I'm giving up on you
I'm sorry that I couldn't get to you
Anywhere I would've followed you
Say something, I'm giving up on you
                                                                   
                                  



"No..."
Hermione si posò una mano sulla bocca, gli occhi sgranati e rossi di pianto.
"Non puoi farlo...non devi...non...Harry..." si morse prepotentemente le labbra, mentre le lacrime scendevano copiose lungo le sue guance oramai color porpora "Io devo aiutarti.Devo aiutarlo...non te lo posso permettere. ."
"Dovrai invece..." la durezza delle sue parole non voleva ferirla, ma era l'unico modo per convincerla che quella fosse la cosa giusta.
Era un compito che doveva essere completato da oramai troppo tempo e non poteva di certo lasciare tutto in quel preciso istante.
"Severus...ti rendi conto che stai andando a morire?! Ti rendi conto...ti rendi conto che...Ed Harry...no, non il mio migliore amico...Per Godric, no!"
"Hermione." 
La voce di lui risuonò perentoria nelle orecchie della strega.
"...lasciami fare ciò che devo portare a termine. Prometto che starò attento, ma non posso lasciare tutto. Non ora. Devo fare in modo che nonostante ciò, Potter possa salvarsi."
Stava mentendo, perchè sapeva benissimo che Voldemort avrebbe visto tutto e lo avrebbe ucciso, ma doveva impedire che Hermione si cacciasse nei guai e rischiasse la sua giovane vita per lui.
"Vengo con te"
La voce risoluta di lei rimbombò nell'ufficio.
Severus scosse il capo.
"Scordatelo."
Lei arricciò il naso, incurvando le labbra in una smorfia per nulla amichevole.
"Sei l'uomo più stupido e cocciuto che io conosca, lo sai vero?" disse mettendo il broncio.
"E tu sei la donna più petulante che abbia mai riempito la mia vita...Sciocca so tutto io." disse con un leggero ghigno che fece sorridere leggermente la Granger, la quale tornò seria poco dopo.
Sospirò rumorosamente.
Avrebbe dovuto farsene una ragione e lasciarlo fare, perchè dopotutto Silente aveva riposto la propria fiducia in lui.
"Ti fidi di me?"
Lei lo guardò per un istante, quasi incerta.
Sorrise dolcemente prima di rispondere.
Che razza di domanda stupida.
"Sì..."



 
And I will swallow my pride
You're the one that I love
    And I'm saying goodbye      
  
                                                              








"Fai attenzione." disse piano.  
Lui annuì e con un delicato gesto della mano, carezzò la guancia inzuppata di lacrime della strega che prontamente fece scattare il suo palmo su quello di lui e socchiuse gli occhi.
Il professore si scostò poco dopo fissandola intensamente negli occhi.
Diede un ultimo sguardo veloce al cielo notturno e superò la giovane strega, andando verso la porta d'uscita del suo ufficio, l'ultima sua volta lì probabilmente.
Sospirò piano, voltando le spalle.
Un addio freddo come il ghiaccio, svanito nella notte stellata che oramai dominava il cielo.
"Severus..."
Il sussurro di lei costrinse il professore a non muovere un muscolo.
"Io ti aspetto...ho imparato ad aspettarti...e lo farò per tutta la vita...lo sai questo, vero?" chiese con una cupa espressione di pura rassegnazione, convinta che Severus avesse nel cuore ancora un piccolo frammento di Lily, la sua migliore amica d'infanzia.
In quel momento, però, le sembrò l'unica cosa sensata da dirgli : un uomo che amava più di se stessa, condannato ad un compito che avrebbe compromesso la sua vita.
Sì, era decisamente il momento migliore.
La cosa che Hermione non aveva previsto, però, fu la reazione del preside.
Fu come una doccia fredda che la fece svegliare completamente.
Non si accorse nemmeno del come o del perchè.
Vide solo i neri occhi di lui brillare di una luce mai vista in quei pozzi di pece, una luce che per un solo istante sembrò donargli un aspetto diverso.
La vide accanto a quella finestra sussurrargli quella frase con un'enfasi così delicata da renderla splendida in tutta la sua semplice bellezza: il viso era illuminato dalla falce argentea di luna che dominava il cielo blu, mettendole in risalto le enormi iridi scure e la bocca rosea come una bocciolo di rosa in fiore.
Fu un semplice attimo a far scaturire il tutto.
Il fruscio del mantello verso il pavimento la fece sussultare, vedendolo avanzare nuovamente nella sua direzione.
Trattenne il fiato quando le braccia di Severus la catturarono e la strinsero verso di lui, come un abile serpente avvinghiato a qualcosa in quel momento in suo possesso.







                                                                                  

                                                                                      
      Say something, I'm giving up on you
       And I'm sorry that I couldn't get to you
          And anywhere I would've followed you 
Say something, I'm giving up on you
 





Un abbraccio.
Un gesto delicato ma che non era quello di due semplici amici.
Era qualcosa di sincero e più profondo.
Il braccio destro di Severus si strinse attorno alla esile vita di lei, mentre con la mano sinistra accarezzò piano i ricci capelli castani della strega che posava il viso singhiozzante sul petto del professore, coperto dalla stoffa 
di raso color pece.
L'uomo mise il mento contro la fronte della ragazza e chiuse gli occhi, mentre la Granger sentiva perfettamente il battito frenetico del suo cuore.
L'abbracciò come mai aveva fatto in vita sua, con la tremenda sensazione che quello sarebbe stato il loro ultimo contatto.
Vite che improvvisamente si erano rese conto di appartenersi più di ogni altra cosa al mondo.
Rimasero stretti per almeno dieci minuti, con i singhiozzi di lei e il lento respiro di lui che riempirono la stanza illuminata dalla luce naturale del cielo, la quale si riflettè sulla parete e 
stagliò sul muro di pietra due allungate ombre nere.
Inizialmente ritraeva due anime strette tra di loro, in un solido e caldo abbraccio, forse un pò innaturale o semplicemente non sufficiente a sigillare quello che doveva essere un amore intenso e nuovo.
Fu solo quando quelle due ombre si trasformarono in un'unica sola macchia scura che tutto, finalmente, parve diventare naturale e perfetto.




 
"...E se tornerò...tornerò solo per te..."






                                                                                
                                                    ...You're the one that I love and i'm saying goodbye.
       















***

Ashley's Corner :

Aspetto i vostri commenti :D 
Un bacione, Ashley.





 
  
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