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Autore: Aching heart    14/03/2014    1 recensioni
E forse è stata anche colpa tua, ché non vuoi più le stesse cose di un tempo, ché forse il nostro rapporto non ti basta più, ché forse di me non t’importa più molto, ché con me non parli più come una volta. E nemmeno io lo faccio, ché, se riuscissi, ti chiederei quando ci siamo persi per strada, e se sarà mai possibile ritrovarci, e se tu vuoi che ci ritroviamo.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Thoughts of mine - Frammenti di una favola triste'
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Eravamo una cosa sola, io e te. Eravamo come fratello e sorella, ma per davvero. Io e te, tu ed io, fin dal nostro primissimo incontro, quando eravamo ancora neonati. Io ti ho vomitato addosso, e questo è stato uno degli aneddoti più divertenti e umilianti raccontati in famiglia, ma anche uno di quelli che ricordo con più affetto. Eravamo qualcosa di meraviglioso, di indescrivibile, nessun altro era legato come noi. E mi dispiace di non riuscire a ricordare tutti i nostri giochi, tutti i nostri pomeriggi estivi passati nella cantina del nonno, tutte le mattine al mare, tutti i Natali e i compleanni, perché sento che sto dimenticando, perché sento che quello che eravamo sta lentamente svanendo.
Forse è stata la distanza ad averci uccisi, o forse è stato il tempo che passava e che ci ha trasformati in persone diverse senza che ce ne rendessimo conto. Forse è che siamo cresciuti troppo lontani, e ogni volta che ci rivedevamo eravamo sempre gli stessi senza esserlo realmente, perché eravamo cresciuti e cambiati in maniera impercettibile, e alla fine la differenza si è presentata tutta insieme, facendoci diventare quasi estranei. E’ stato questo schifo, questa adolescenza che ci è piombata addosso e ha fatto più danni di quanto ci aspettassimo.
E forse è stata anche colpa mia, perché non sono capace di tenere vivo un rapporto, perché il nostro lo davo per scontato; forse è stata colpa mia, perché non ho voluto guardare in faccia la realtà per tempo, perché volevo che tutto rimanesse com’era quando eravamo bambini, cercando disperatamente di trattenere la nostra infanzia fra le dita, perché non ho mai voluto accettare i cambiamenti.
E forse è stata anche colpa tua, ché non vuoi più le stesse cose di un tempo, ché forse il nostro rapporto non ti basta più, ché forse di me non t’importa più molto, ché con me non parli più come una volta. E nemmeno io lo faccio, ché, se riuscissi, ti chiederei quando ci siamo persi per strada, e se sarà mai possibile ritrovarci, e se tu vuoi che ci ritroviamo. Come prima, diversamente da prima. E ti direi che pagherei qualunque prezzo per ritornare a come eravamo da bambini, perché quei ricordi sono la cosa più preziosa che ho e che avrò mai, e che sto inondando di lacrime questo foglio, e vorrei poterti dire tutto questo a voce… ma la realtà è che ormai non mi fido più di nessuno, nemmeno di te, che sei una parte così importante di me, e ho paura che se ti raccontassi i miei timori, le mie nostalgie, tu scoppieresti a ridermi in faccia e ti allontaneresti ancora più di adesso.
Ma tanto non riceverai mai questa lettera, perciò almeno qui posso dirti che ti voglio bene dal profondo del mio cuore, come non vorrò mai bene a nessun altro.

Per sempre tua

Ailuig
   
 
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