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Autore: oscura chat di EFP    08/12/2004    5 recensioni
Storia di Bacca Dell'Immensa Vita. Scritta da mewberry
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'irrefrenabile istinto che assale noi membri della setta

L'irrefrenabile istinto che assale noi membri della setta...

In esclusiva la mia prima fic sulla setta....
L’irrefrenabile istinto che assale noi membri della setta……
Come noi membri della setta abbiamo trovato lo stesso istinto di mangiare guest che ci accomuna…

Un tempo, una semplice ragazza, figlia di un ricco borghese, aveva deciso di trascorrere un allegro pomeriggio nella cittadina di Webmiss Town, dove regnava la più sincera allegria che una città di quel tipo poteva desiderare. Tranquilla, passeggiava dalle più larghe strade ai più angusti e stretti viottoli, in cerca di qualche bottega dove poter acquistare ogni più piccola e graziosa cosa. Webmiss Town era un posto molto semplice, dove abitavano qualche centinaia di abitanti. Era attorniata da una foresta piuttosto tetra e oscura rispetto al clima regnante in città.
La ragazza veniva attirata da ogni più piccola sciocchezza, a partire dallo starnazzare delle oche nel mercato, che le mettevano tanta allegria, fino al cristallino rumore di una fontana gocciolante. Ogni minuscola cosa la riempiva di felicità, costringendola spesso ad uscire di casa ed a camminare, per sentirsi libera e felice.
Tutto procedeva bene, era un classico pomeriggio soleggiato con qualche nuvola bianchissima che a volte oscurava leggermente il sole. Niente poteva andare meglio, fino a che la ragazza, appoggiandosi allo steccato che delimitava la foresta dalla città, percepì un lieve, anzi lievissimo, odore. Era un odore diverso da quelli usuali, un odore avvolgente e seducente, che le fece socchiudere le palpebre degli occhi e che le inebriò le narici dilatate per percepirlo al meglio. La assalì un istinto irrefrenabile, non riuscì a stare seduta, si alzò dall’ instabile steccato e lo scavalcò con un salto dall’aria felina, un salto che si stupì lei stessa d’aver fatto, seppur quasi completamente stordita. S’ incamminò nell’interno, oscuro centro della foresta. Gli alberi sempre più fitti non lasciavano filtrare neanche il più sottile raggio. Si guardò intorno per capire la provenienza del sublime odore che attirava ogni sua più piccola fibra di corpo. Nessuno poteva fermare il suo lento e strascicato camminare. Lasciò cadere le buste contenenti gli acquisti fatti in giornata. Non poteva resistere, la chiamavano, le tenebre innalzavano il suo nome che le percuoteva i timpani di urla, non poteva fermarsi. Altre ombre le si muovevano intorno, altre sottili e lente ombre, camminavano come lei nell’oscurità delle fronde. Non se ne accorse. A poco a poco scorse ne una davanti a lei, quella di un ragazzo. Doveva avere più o meno la sua stessa età, ma al suo confronto era terrorizzato. Tremava ed era consapevole di molte presenza che lo accerchiavano, lentamente lo chiudevano in un cerchio senza uscita. Accadde tutto in pochi secondi. La ragazza scattò, un altro dei suoi inspiegabili scatti felini, poi rosso. Solo rosso.
Del sangue macchiava la verdeggiante erba del bosco. Schizzi di esso si potevano trovare anche sulle antiche cortecce, come dipinti irrealistici. Un corpo senza vita e completamente divorato stanziava sul terreno umido di macchie rosse. L’unica cose che poteva dare un indizio sul motivo della sua morte erano gli occhi sbarrati, in preda al panico, che guardavano instancabilmente l’infinito cielo azzurro. Un rivolo di sangue macchiava il mento della ragazza, il quale le fuoriusciva dalla bocca ansante. Guardò dapprima esterrefatta le conseguenze del suo istinto rabbioso, per poi sogghignare crudelmente. Non era la sola ad ammirare il perfetto capolavoro eseguito. Dietro di lei altri due ragazzi osservavano compiaciuti la scena. Essa non tornò mai più a casa. Poco dopo, un uomo dal volto incappucciato, aveva condotto i tre ad una enorme villa. Aveva dato loro degli abiti puliti, per togliere loro quelli insanguinati. Poco dopo furono assegnati loro anche dei nomi, nuovi nomi. Bacca Dell’Immensa Vita fu quello che avrebbe, per sempre, segnato il destino della ragazza.
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Mewberry

  
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