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Autore: LuxKatoUlisse    15/03/2014    2 recensioni
Lux Black, un ragazzo timido, introverso ma dotato di un grande animo nobile, è cresciuto nel passato dopo che la sua famiglia si è rifugiata nel 20° secolo a causa di intimidazioni da parte di alcune organizzazioni criminali del futuro.
Un giorno Lux, avendo compiuto 17 anni, scopre di provenire dal futuro e, una volta arrivato lì, il ragazzo dovrà affrontare molte peripezie, al fine di salvare la specie umana dall'attacco globale dei Rettiliani, alieni malvagi che da millenni progettano l'estinzione dei terrestri.
Sarà il grande sostegno dei suoi amici più fedeli ad aiutarlo a vincere la più grande battaglia di tutti i millenni.
La fantascienza, il mistero, l'amicizia e l'amore sono i principali ingredienti di questa avventura.
Le descrizioni dell'universo, del nostro sistema solare e di tutte le bellezze del cosmo a noi sconosciuto permettono di entrare in prima linea all'interno di questa realtà multiforme.
La storia, inoltre, è ricca di colpi di scena e di dettagli scientifici, spiegati con incredibile chiarezza e con una tecnica ispirata allo stile degli autori della fantascienza.
I concetti di spazio e di tempo nell'universo di Lux mutano in maniera radicale.
Genere: Avventura, Guerra, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ragazzo del futuro (LA TRILOGIA)'
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Capitolo 34

Il ritorno a casa


 

Dopo un lampo di luce, Morgan cadde in fin di vita a terra, ma questa volta dopo aver riacquistato le sue sembianze normali.
Egli, allungando con tremore la mano destra, disse balbettando:

- M… M… Michelle… -

Michelle, accorgendosi del ritorno del suo ragazzo, corse verso di lui, gli strinse la mano, pianse e gli chiese stupita e commossa:

- Sei tornato?... Sei proprio tu, Morgan? -
- Si! - rispose il ragazzo - … M… Mi dispiace… se ti ho procurata… solo dolore… Quello non ero io. -
- Non importa! - rispose lei contenta con le lacrime agli occhi - … Io… io ho sempre pregato…. a Dio che tu… tornassi. -
- … Mi dispiace che hai perso… il nostro bimbo… -
- … Ne faremo un altro… Te lo prometto… -
- Non credo, purtroppo... Le mie forze ... mi stanno abbandonando... -
- Non dire cosi, ti prego... - disse la ragazza piangendo, vedendo il suo ragazzo a un punto dalla morte - … Ti ricordi… di quando… mi promettesti che avremmo costruito una casa insieme?... Mi dicevi sempre… che saremo stati una famiglia unita io… te… e il nostro bambino. -
- Mi ricordo… - si ricordò Morgan sorridendo - … che… quando seppi che il nostro bimbo era un maschietto… io volevo chiamarlo “Agostino”… -
- Si, hihihi… - rispose Michelle sorridendo, pur essendo triste per le condizioni gravi del fidanzato - … me lo ricordo… Bel nome “Agostino”… Era il nome di tuo nonno che morì combattendo nella seconda guerra universale… Ero felicissima di diventare “mamma”. -
- Tu diventerai una bravissima mamma, te lo prometto. - disse il ragazzo, ormai al punto di morte.
- TI PREGO… NON MI LASCIARE!!! - gridò lei con disperazione e con le lacrime agli occhi.
- … Il mio apparato cardiovascolare… è… gravemente danneggiato… Nemmeno la medicina di quest’epoca può salvarmi… -
- Morgan, io ho bisogno di te!!! NON PUOI ANDARTENE, TI PREGO!!! -
- Ascoltami: … Tu troverai sicuramente una persona che ti amerà… come ti ho amato io… Ti ho fatto troppo del male quando ero posseduto, credimi. -

Michelle, abbracciando fortemente il suo ragazzo e piangendo come una bimba, gli gridò:

- … MORGAN, MORGAN, MORGAN… RESISTI, TI PREGO… TI PORTERÒ IN OSPEDALE… COME FARÒ SENZA DI TE? -
- Sei sempre la mia piccola, Michelle. - disse lui, abbracciandole forte con il braccio sinistro e sorridendole serenamente.

Tutti i presenti si rattristirono davanti a tale scena di commozione, soprattutto il piccolo Max il quale, stringendo Otty, pianse; anche quest'ultima si commosse molto.
Alexia, togliendosi gli occhiali, pianse anche lei, provocando con le lacrime arrossamenti sugli occhi.
John e Alex erano i più tristi di tutti, forse quanto Michelle, i quali spararono nel cielo un minirazzo rosso come segno di elogio funebre per il loro amico.
Morgan, chiamando Lux con le sue ultime forze che gli erano rimaste, gli disse:

- …Io e te… non siamo mai stati dei buoni amici… Lo so… Ti chiedo scusa… per come mi sono comportato anche con te… Non ti ho chiesto mai niente… ma ora vorrei chiederti un favore:
… p…p…prenditi cura di Michelle… l’affido nelle tue mani, dato che vi conoscete molto… Ti prego: prenditi cura di lei. -

- Non ti preoccupare! - gli rispose Lux con aria seria, ma triste per tale scena di commozione - Lei sarà in buone mani con me!...  -
- Grazie, Lux… - rispose Morgan, cacciando poi dalla bocca mezzo litro di sangue a terra.

Michelle, rimasta scioccata per ciò, provò disperatamente a far rialzare il suo innamorato per portarlo subito in ospedale, ma fu tutto inutile; ormai il suo ragazzo divenne cieco, ultimo sintomo prima di varcare la soglia per il decesso.
La ragazza, intuendo così che non c’era niente da fare, si rassegnò con dolore, ma prima che fu troppo tardi, la ragazza gli chiese:

- Morgan… diamoci un ultimo bacio. -
- .. Ti amo Michelle… - rispose il ragazzo
- Anche io. -

Morgan e Michelle si baciarono per l’ultima volta, un bacio talmente profondo da lasciare tutti i presenti commossi.
Lux da una parte provò un senso di gelosia vedendo tale scena, ma poi comprese che purtroppo al cuor non si comanda.
Dopo tale evento, Morgan emanò l’ultimo respiro, andandosene dolcemente come una foglia al vento.
Michelle, notando che il corpo del suo ragazzo non emanava alcun segnale vitale, gridò dalla disperazione e pianse, stringendo il suo cadavere sanguinante.
Anche i presenti, tranne Lux, piansero per la perdita di una persona cara, anche ella se si comportò male con tutti durante il suo stato di possessione.
Lux si sentì responsabile per il suo decesso, ma non aveva altra scelta:
la posta in gioco era molto alta dovendo scegliere tra Morgan e Michelle. Uno dei due doveva essere salvato.


Venerdì, 15 agosto 3005

A distanza di cinque giorni su Human Nation, si celebrarono i caduti della Terza guerra universale, dove il rito ebbe luogo in diretta solare e universale al cimitero di New Washington.
Al grandissimo rito funebre della storia umana vennero migliaia e migliaia di popoli provenienti da tutto il sistema solare e da altre nazioni intergalattiche alleate, fra i quali 3000 giornalisti di tutti i tipi:
 


umani e non, tutti i presidenti dei nove pianeti del sistema solare e di altre galassie alleate.  
Lady Earth era seduta al centro in prima fila, affianco al suo figlioletto Nicolas e al suo marito Lord Dalmort.

Tutto l’universo intero era puntato quel giorno su tale triste evento.

Michelle, insieme ai suoi amici, era ai primi posti davanti alla bara rossa di ferro battuto che conteneva le spoglie di Morgan.
Ella aveva una maglietta a mezze maniche nera, insieme alla sua minigonna, con i tacchi a spillo dello stesso colore del suo abbigliamento.
Le bare erano circa 200 mila, alcune contenenti i resti dei soldati di Human Nation e di altri sistemi solari alleati, altre, invece, non contenenti nulla, dato che alcuni militari furono disintegrati dai raggi laser dei rettiliani.
I ragazzi della Destination world erano seduti accanto a Lux, Michelle, John e Alex.

Fra i presenti venne da Roma anche il Papa Neutralista–Cristiano, di nome Giacomo Napoleone XIII, insieme ai leader religiosi come i rappresentanti del Buddismo, dell’Islamismo, dello Scintoismo, dell’Ebraismo e tanti altri.
Giacomo Napoleone XIII, eletto nel 2998, una settimana prima dell’elezione di Lady Earth, assomigliava allo storico cardinale di Francia: Richelieu, avendo un cappuccio rosso, seguito poi dalla toga dello stesso colore del cappuccio con dei bracciali gialli. I capelli e la barba bianca ricoprivano il suo viso; inoltre il Papa era alto 1,82 m.
Egli, oltre Cristiano, apparteneva anche alla corrente del Neutralismo, ragion per cui egli non lavorava soltanto per le istituzioni ecclesiastiche, ma anche per la scienza, dove ogni settimana si recava a Ginevra al CERN collaborando con gli scienziati sui loro esperimenti:
clonazioni e nanotecnologia.

Il Papa, salendo sul palco dove c’era Lady Earth, dopo averla salutata disse alla gente:

- Cari fratelli, sono anch’io d’avvero addolorato su quanto è accaduto. Secondo la mia religione non bisognerebbe compiangere i morti ma io non sono per niente d’accordo.
Questi soldati sono stati degli eroi, hanno combattuto fino all’ultimo respiro, pur sapendo di perdere la vita e di lasciare a casa famiglia o amori.
Per quanti anni possano passare, per quante evoluzioni potremo subire, rimarremo sempre come un unico popolo e oggi è la dimostrazione di ciò. 
Non importa se siate credenti o atei, umani o non, abitanti di Human Nation o di altre Nazioni solari alleate, i nostri cuori ora viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda anche se parliamo e condividiamo culture diverse, anche se deriviamo da quest’epoca o da altre, questi soldati, signori miei, non moriranno mai invano.
Ci sono qui anche i famigliari delle vittime, fra i quali bambini che avevano “padre” o “madre”, scomparsi in questa tremenda e ingiusta guerra, ma sappiate una cosa:
1000 anni fa, se i vostri lontanissimi antenati avessero affrontato un'avversità del genere, solo pochi fra loro avrebbero aiutato generosamente le famiglie dei caduti ma oggi, 31° secolo d.c., vedo qui una partecipazione solidale maggiore, mai registrata nella storia dell’umanità e ciò significa che noi siamo molto più umani di quanto potessimo immaginare.

Con il tempo ci siamo evoluti e abbiamo capito una volta e per tutte cosa vuol dire essere "generosi".
Non mi importa se alcuni di voi non sono Cristiani, sono lo stesso fiero di voi.
Pur essendo Papa, vi dico che non c’è bisogno di essere Cristiani per comportarsi bene nella vita, perché la generosità, la bontà e l’amore sono condizioni universali. Chiunque può dimostrare misericordia.
Grazie a tutti voi di essere venuti qui come sostegno alle famiglie delle vittime e dei caduti. -

Il discorso del Papa fu d’avvero commovente, incoraggiante e solidale che tutta Human Nation e le altre Nazioni solari alleate lo applaudirono fortemente.
Giacomo Napoleone XIII era considerato da chiunque (anche da atei e da altre religioni) un bravissimo Papa, la copia identica di Papa Giovanni Paolo II del 20° - 21° secolo, mostrandosi un uomo tollerante e di animo buono, non accattivante e colto.
Giacomo, prima di prendere i voti, studiò alla facoltà di fisica in una delle accademie della matematica più prestigiose di Saturno (situata in una colonia spaziale, orbitante a sua volta all'interno del pianeta), dove si interessò di astronomia e di altre discipline scientifiche.
Grazie a lui, la Chiesa e la scienza divennero per sempre compagni fedeli senza mai giudicarsi a vicenda, un rapporto che nel 21° secolo era ritenuto da molti una perfetta utopia al 100%.
Lady Earth, salendo sul palco, disse a tutti i presenti:

- Ora vorrei far salire sul palco una persona di una vittima di guerra, dato che il padre, avvolto dal dolore, non se la sente di dire qualcosa al riguardo.
Signore e signori, parla la fidanzata della vittima: Michelle Luxury White. -

Lux incoraggiò Michelle mettendola una mano sulla spalla destra e la ragazza, salendo sul palco con un cyber tablet tra le mani, disse con aria triste:

- Salve a tutti… Il mio nome è Michelle ed ero la ragazza di “Morgan Saint Scredder”, … una delle vittime di questa guerra.
Morgan era tutto per me, l'unico ragazzo che mi ha accettata per quella che sono… il primo che mi ha aperto il suo cuore… Ultimamente però non era più in se in seguito dall’incidente dell’anno scorso… ma io l’ho sempre amato, sempre…  -

Lux, sentendo queste parole dell'amica, si toccò il cuore, provando ancora di più un senso di colpa maggiore.
Michelle continuò a parlare, dicendo:

- Io e lui avevamo anche deciso di sposarci tra breve e costruire insieme una casa e una famiglia… Divenni incinta di lui ed ero contenta di diventare “mamma”, molto contenta, ma a causa di un incidente persi il bimbo.
… Morgan, se mi senti… tu sarai sempre nel mio cuore… sempre. -; Lux, chiudendo dolcemente gli occhi, fece cadere una piccola lacrima dal suo occhio destro.
Michelle, alzando su il cyber tablet, lesse ciò che aveva scritto:

- Ho scritto un piccolo tributo su di lui… - disse - … Questo è per te, Morgan:
dolce angelo del cielo,
ero solo una ragazzina quando sei caduto da me per portarmi via.
Nessuno, fino in quel momento, mi ha mai stupito così. Mi hai rubato il cuore e mi hai condotto in posti meravigliosi.
Sapevi ascoltarmi come nessun altro, mi apristi il cuore come le pagine di un libro e quando mi chiedesti di sposarti, quello fu il giorno più felice della mia vita.
Ti sono sempre stata accanto nelle gioie e nei dolori, nel bene e anche nel male, e ora che non ci sei più, la mia vita sembra non avere alcun senso.
Ti amo Morgan… e ti amerò per sempre.
Addio amore mio!
By Michelle (la tua piccola). -

Le parole di Michelle commossero l’universo intero, entrando fra le notizie in prima pagina di tutti i quotidiani della nazione e dei sistemi solari alleati.
Monique si coprì gli occhi con la mano destra, imbarazzata nel mostrare le sue lacrime, mentre Otty non potette fare almeno di piangere come Alexia. Lady Earth a stento riuscì a trattenersi le lacrime.
 

Michelle e l'ex suocero

Dopo il funerale, il padre di Morgan, il sign. Ludovico Saint Scredder, afflitto dal dolore della perdita del figlio si alzò dalla sedia per andarsene in un posto isolato.
Il sign. Ludovico era alto 1,82 m e aveva i capelli corti, biondi e lisci, gli occhi celesti, gli occhiali a mezzaluna con una montatura sottile e rossa, un po’ di peluria sul viso, un fisico atletico e indossava uno smoking nero in giacca e cravatta, con scarpe lucide di cuoio.
Michelle, fermando il suocero, gli disse lacrimando ancora:

- Suo figlio era una persona eccezionale, sign. Saint Scredder… è stato l’unico che l’ho amato di più. Sono addolorato quanto lei. -
- Mi ascolti, signorina Michelle… - rispose con dolore il sign. Ludovico.
- Come sarebbe a dire? Mi da del “lei”? - gli domandò stupita la ragazza.
- … Io sono veramente stanco di questa vita: prima mia moglie e ora mio figlio. -
- E io che ho perso prima mia madre, poi il mio fratellino e infine Morgan? Anche io sono veramente stanca di ciò… -
- Signorina Michelle, io non ho niente contro di lei, assolutamente, ma lei doveva dirmi la verità; sapeva benissimo che mio figlio fosse stato posseduto da un'entità maligna, non so chi sia e non mi interessa sinceramente. Lei però non mi ha riferito nulla in proposito. -
- Morgan mi promise di non dirlo a nessuno. -
- E lei ha fatto male. Come ha notato le sto dando del “lei” perché, anche se la voglio ancora bene, provo un rancore nei suoi confronti, ora che ci penso bene.
Lei mi ha mentito dicendomi che era tutti ok e ciò non lo tollero. -


Detto ciò il sign. Ludovico, prendendo dalla sua tasca un libretto degli assegni, fece alla ragazza un assegno da 500 miliardi di $, lo diede poi a lei e alla fine le disse:

- Come ha detto prima il Papa, noi umani siamo generosi e io le dò questi soldi come mio ultimo regalo. -
- Ma io… non capisco. - confessò confusa la ragazza.
- Signorina… questi soldi non riporteranno indietro mio figlio, lo so bene. Non sono stato un buon padre:
tutte le giornate sempre fuori lavoro.

Io ora non posso fare più niente per lui, ma posso fare qualcosa per lei.
Li accetti questi soldi e basta!!! -
- La chiedo umilmente perdono, sign. Ludovico… - si scusò lei piangendo - … lei è tutto ciò che è rimasto di Morgan… Lei è mio suocero.
Ora non più! - rispose seccamente l'uomo - Addio signorina Luxuri White. È stato un piacere per me conoscerla. Mi raccomando: stia bene. -

Così, dopo aver detto ciò, il sign. Ludovico se ne andò con il volto coperto dalle lacrime; ormai l’uomo decise di non avere più niente a che fare con qualsiasi cosa che alludesse a suo figlio, come per esempio Michelle, ragion per cui liquidò la ragazza anche se non volentieri.
 

Confessione di Lux a Michelle

Lux andò a consolare la sua amica, mettendole una mano sulla spalla destra e dicendole con affetto e solidarietà:

- È solo tutta colpa mia! Mi sento responsabile per il decesso di Morgan, dico sul serio. -
- Non avevi scelta, Lux! - capì già Michelle - … Morgan, sotto l’influenza del male, mi stava uccidendo e tu avevi solo due possibilità: o me, o lui.
Mi hai salvata la vita e di questo te ne sono grata, ed è per questo che non ti accuso per il suo decesso. -
- Io non so che dirti, grazie. - disse sollevato lui.
- Lux… dimmi la verità: Io ti piaccio, non è vero? -
- A… a.. …a come?... io... - balbettò il ragazzo con il muso arrossito.
- È inutile che menti, tanto lo sapevo già da molto tempo! - disse lei - … Le tue attenzioni su di me erano evidenti. Scommetto che tu mi ami tantissimo, forse quanto mi amava Morgan… -
- Beh, che dire??? Hai indovinato! - replicò lui sorridendo un po’.
- Però… - confessò lei con un tono dispiaciuto - … io non ti merito. -
- E perché? -
- Lux, tu provi dei sentimenti verso di me… ma io purtroppo non posso ricambiarteli, mi dispiace.
Potrei anche accontentarti ma non avrebbe senso. 
So quanto è umiliante essere rifiutato dalla persona che ami, scoprire che il cuore della tua amata purtroppo appartiene ad un altro, ci sono passata anche io in passato, non preoccuparti, ma te lo voglio dire ora per non darti una delusione, anche se in verità una te l’ho data già.

Perdonami Lux, mi dispiace tanto.
Sono sicura, però, che un giorno troverai la tua anima gemella e quando arriverà, ti renderai conto che è con lei che vorresti passare la tua vita e poi tu ti sei innamorato di me solo per le mie qualità fisiche e interiori, ma ti assicuro che prima o poi questi tuoi sentimenti svaniranno e non mi vorrai più, ma non perché sei cattivo, ma perché sei un umano come me.
Noi esseri umani abbiamo purtroppo un cuore piccolo dove solo una persona ci può entrare.
Mi dispiace Lux, non per essere petulante, ma non funzionerebbe tra noi. -

Michelle fu talmente chiara in ciò che disse che Lux si sentì completamente svuotato (e forse anche distrutto a pieno):
per un certo momento il ragazzo non riuscì a distinguere la fantasia dalla realtà, ma quando riprese coscienza, riflettette sulle parole della sua amica e alla fine le rispose:

- Beh, si: io provo dei sentimenti verso di te.
Mi piaci fin dalla prima volta che ti ho vista e non faccio altro che pensare a te…

Anche se non condivido appieno la tua scelta, la rispetto comunque, dato che, ahimè, al cuor non si comanda. Ora nel tuo cuore c’è solo Morgan, anche se non c’è più e non credo di essere all’altezza di sostituirlo purtroppo.
Ma sai? Sarebbe stato bello averti come… come… -
- ... Fidanzata? - aggiunse Michelle
- Esatto! - affermò lui - Mi ricordo che quando ero piccolino e mi portasti in ospedale per andare a far visita Morgan, tu mi spiegasti cosa significa la parola “fidanzato” e poi mi dicesti che se io avessi avuto la tua stessa età, tu mi avresti scelto come secondo fidanzato.
Forse me lo avevi detto solo per scherzare dato che all'epoca ero solo un bambino che credeva alle favole:
il principe azzurro, la principessa e vissero per sempre felici e contenti.

Ormai ci dovrò fare una ragione, ahimè.
E poi, anche se ora abbiamo la stessa età, dato che io vengo dal passato, tu lo stesso mi vedrai piccolo, perché tu mi facesti da babysitter nella mia epoca da quando avevo 3 anni. -
- Io non è che non ti amo perché ti vedo “piccolo” - chiarì con imbarazzo Michelle - Tu per me sei un grande ragazzo, sei un mito per me.
Ti voglio un mondo di bene Lux, magari se io provassi ciò che provi tu per me. -

Girando poi il capo, Michelle si toccò il cuore e mortificata disse ancora all'amico:

- Oddio... non immagini come io mi senta in questo momento... Mi sembra di averti dato un'accoltellata nel rifiutarti cosi.
Mi dispiace cosi tanto, Lux... Spero che riuscirai a perdonarmi... perché io ti voglio un bene nell'anima ed è per questo che non posso fidanzarmi con te, lo capisci?
Fidanzarsi non vuol dire "voler bene a qualcuno"... è più un qualcosa di chimico che erroneamente lo si confonde con l'amore. -
- É più un'attrazione sessuale, intendi? - le chiese Lux.
- Esatto! ... Sicuramente non ho ben chiaro che cosa ti attrae in me, forse sarà l'aspetto sexi della mia pelle, le mie gambe, i miei piedi, le mie mani, il mio busto, boh... 
Forse saranno i miei occhi azzurri, oppure... sarà la mia dolcezza, il mio affetto che provo verso di te... 
Lux, ti sto facendo capire che tu non sei veramente innamorato di me. -
- Che... che... che cosa? -
- ... Hai capito bene! Penso di averti compreso... penso che tu veda in me tua madre solo perché sono una femmina, ma io non sono la mamma, Lux.
Mi dispiace tanto ma non era mia intenzione ferirti cosi... ma non voglio nemmeno darti una grossa sofferenza.
Ti va se rimanessimo "amici"?
Certamente sarai sempre un ragazzo speciale e insostituibile per me... Ti sarò vicino anche nei momenti di crisi, ti aiuterò anche... Voglio dimostrarti in tutto e per tutto cosa provo realmente per te. -
- Michelle, io... -
- Ora, forse, non lo capirai ma un giorno sicuramente mi ringrazierai, te lo garantisco. -
- Forse... - disse dispiaciuto il ragazzo.
- Oh, caro... - disse lei, accarezzando dolcemente il viso del ragazzo - ... Non prendere questo mio rifiuto come una sconfitta, o peggio ancora come un'umiliazione. 
Ti giuro che sarò io a rimarginare le tue ferite, io non ti lascio solo. -
- Ma chi lo sa: forse un giorno cambierai idea, ma probabilmente non penso proprio. -

- Cerca di capire Lux, ti prego… -
- Io vengo da un processo di socializzazione secondaria da parte della mia epoca, ragion per cui non potrò mai comprendere i vostri sentimenti, per quanto siano simili a quelli dei miei contemporanei, ma ciò che provo per te è sempre stato reale, Michelle.
Ti amo, ma se hai deciso così, allora rispetterò la tua scelta, perché ti voglio molto bene anche io. -

Poi Lux, porgendo la mano verso Michelle, con un sorriso le chiese:

- Amici? -

E Michelle, sorridendo pure lei, strinse la mano a Lux, rispondendogli:

- Certo Lux!!! Amici! -

La ragazza, abbracciandolo molto forte, gli domandò con un sorriso gioioso:

- Vogliamo fare una scommessa, caro? -
- Che tipo di scommessa? - le chiese il ragazzo.
- Presto incontrerai la tua anima gemella, ok? -
- Cosa?... Come potrò trovare una ragazza più bella di te in tutto e per tutto? -
- Ne siamo migliaia e migliaia su questo mondo e poi l'innamoramento arriva sempre quando meno te l'ho aspetti. É una regola matematica, non lo sai? -
- Uhm... D'accordo, affare fatto! - disse Lux ritornando a sorridere.
- Dimmi un po': chi ti piacerebbe avere come fidanzata? -
- Una come te: bionda e dolce. -
- Ti andrebbe bene anche una mora? -
- Uhm... anche! -
- E se invece fosse bella ma avesse anche gli occhiali, ti fidanzeresti lo stesso con lei? -
- Uhm... Ora non lo so con certezza, hehehe, però se lei mi colpisse in qualcosa, allora potrei innamorarmi, perché no?!! -
- Bene! - esultò contenta Michelle.
- E sai cosa ti dico? -
- Cosa? -
- Se lei avesse anche un po' di peperoncino nel suo carattere, mi andrebbe lo stesso bene. -
- "Peperoncino"? -
- Beh, hehehe, intendo una ragazza dotata di un carattere forte ma allo stesso tempo anche dolce. Sarebbe come spogliarla dei suoi indumenti. -
- Ahhh, hehehe, non sapevo che tu fossi un po' "birbantello", è? -
- Michelle, dai!!! -
- Hey, stavo scherzando, hahaha, oddio, Lux, mi farai morire dalle risate prima o poi. Vedrai, presto o tardi capirai quanto io ti voglia molto bene, caro.
Poniti soltanto questa domanda:
Se fossi solo, chi mi aiuterebbe? Chi mi starebbe accanto?
Lux, molto spesso non c'è bisogno di un partner per stare in compagnia. Io sarò sempre una tua carissima amica e non un'amica qualunque, ma cara. -
- Come posso avercela con te? - disse il ragazzo con un bel sorriso - Ti voglio molto bene anche io. Grazie di esistere, Michelle. -

La ragazza sorrise all'amico, contenta di non averlo perso.

 

Ristorante

Una volta tornati a casa, Lux andò nel ristorante del sign. Cramshisko a bere un bicchiere medio di Vodka, con la speranza di digerire il rifiuto da parte di Michelle, ma lo stesso egli accettò la scelta della ragazza, essendo contento delle sue belle, profonde e sincere parole.
Cramsh, vedendo Lux giù di morale, gli chiese:

- Qualcosa non va, ragazzo? -
- Ah, la vita,… - rispose Lux - … che strana avventura: prima nasci e poi muori… -
- Sicuro di sentirti bene? - gli domandò il mutante stupito - Vedi di non esagerare con il Vodka. -
- Ma se sto bevendo solo il primo bicchiere… -
- E speriamo che sia anche l’ultimo, sennò mi tocca riordinare un magazzino di questa prelibatezza. La Russia lo fa sempre bene ma se dovessi far terminare le loro scorte di questo vino, poi i russi verrebbero qui a menarmi, hahaha. -
- Magari arriverà anche un russo incacchiato che ti dirà: "ti spiezzo in due". -
- Esatto, hahaha!!! Incredibile: io e te dovremmo fondare un cabaret, lo sai? -
- Oh, ma certo, caso mai con l'insegna che recita "Lux & Cramsh: comici senza frontiere" -
- Woh... uhm... più che un'insegna da cabaret, mi sembra un centro di recupero mentale: "comici senza frontiere". -
- Ma certo, della serie "ridi che domani muori". -
- Hahaha, oddio sei uno spasso, ragazzo! Ma perché non ti ho incontrato prima? Dov'eri? -
- Un attimo al bagno ma ci ho impiegato più tempo per mezzo della fila chilometrica. Tutti a p***, vai!!! -
- Hahaha, oddio ma come ti vengono certe battute?
Avanti: cos’è che ti affligge in questo momento? -

- Ah, magari se tu fossi Sigmund Freud, Cramsh. -
- Non ce ne bisogno, amico!!! Scommetto che stai male per una ragazza, ho indovinato?!! -
- E… Si! -
- Beh, ragazzo mio, ti posso dire solo che ne ho visti tanti di volti come il tuo. Ah, le donne… l’amore… cose complicate per un umano… figuriamoci per me che sono un mutante. -
- … Cramsh, secondo te l’amore vero esiste veramente? -
- Certo figliolo, anche se essa è come la carrozza di mezzanotte. -
- La carrozza di mezzanotte? -
- Esatto!!! Cogli l’attimo fuggente, ragazzo! Il vero amore sta alle porte quando meno te lo aspetti: passa una volta a mezzanotte o una volta nella vita. Non perdere la carrozza, figliolo. -
- Se conosci per caso Cenerentola, potresti dirle di mandarmi la sua carrozza? -
- Se l'avessero creata in laboratorio, sicuramente! -
- E se mi facessi prete, come cambierebbe la mia vita? -

- Hahaha, Santo cielo ragazzo, ma sei veramente terribile, è? Hahaha!!! -
- Troverò mai il mio vero amore? -
- Posso darti un consiglio da amico? Sei ancora troppo giovane per queste cose, anche se i ragazzi della tua età in quest’epoca si sposano perché lavorano già.
La dea dell’amore a volte è più cieca di te ed è anche dispettosa, lo so, ma vedrai che passerà anche da te a sorriderti in faccia e quando accadrà troverai la tua anima gemella. -
- Tu ti sei mai fidanzato, Cramsh? -
- Si, 4 volte, amico! Le prime volte ebbi molti rifiuti, dato che trovai sempre donne impegnate e mai una single, ma fortunatamente un giorno incontrai la mia prima ragazza;
fu subito colpo di fulmine e ci innamorammo:

  • la mia prima ragazza fu un essere umana; 
  • la seconda, invece, fu un alieno (un clariano con esattezza) ma la nostra relazione durò meno di una settimana; 
  • il mio terzo amore fu un robot, d'avvero molto bella, ma un giorno fu investita da un tir e non la si potette più riprogrammare;
  • infine, Il mio quarto amore fu una bella mutante con le sembianze di un gatto e ci sposammo anche. Volevamo avere un bambino, anche se io sono un cane mutante e lei una gatta mutante.

Un giorno lei uscì incinta di me e stavamo aspettando un bel maschietto, che bello!!!
 


Purtroppo un brutto giorno, mia moglie morì insieme al nostro bimbo nel suo grembo per una sindrome al suo apparato respiratorio. -
- Mi dispiace! È quando accadde ciò? - gli chiese Lux
- Nel 3002... - rispose lui - ... però sapevo che era lei il mio vero amore! -
- Nella mia epoca cani e gatti non vanno d’accordo. -
- Lo so; hihihi, solo se non sono mutanti come noi. Beh, io ora devo andare in cucina, ci vediamo dopo ragazzo. -
- Ok Cramsh, e grazie per avermi tirato su di morale. -
- Di niente Lux! -


Mercoledì, 10 settembre 3005: Casa Bianca

Quella sera Lux si preparò le valigie per la partenza del giorno dopo per l'anno 2001.
Il giorno prima il ragazzo andò all’accademia del cigno fedele a farsi il suo primo Up grade body (grazie al quale lui ringiovanì di 8 mesi per essere poi integrato nel suo tempo presente), ma nonostante ciò egli mantenne la sua memoria e le sue potenzialità interiori.
Poi Lux fu convocato urgentemente da Lady Earth.
Il ragazzo, recandosi alla Casa Bianca, fu accolto a braccia aperte dalla Presidentessa la quale gli disse:

- Buona sera Lux, contento di tornare a casa nel 2001? -
- Si, mia signora! - rispose felicemente il ragazzo - Perché mi ha convocato qui? -
- Per avvertirti di alcune cose. - replicò lei - Grazie a te siamo riusciti a salvarci dall’invasione dei rettiliani (anche se non del tutto), però la cosa non finisce qui purtroppo.
Dark Evon tornerà di nuovo presto e Human Nation si troverà di nuovo a combattere.
Comunque domani vai a casa nel 2001 e continua a vivere la tua vita nel tuo presente, ma ricordati che ti chiameremo presto e quando arriverà il momento, avremo ancora bisogno di te. -
- Non si preoccupi mia signora, io ci sarò sempre! -
- Bene! - rispose felice la donna - Lux, l’anno prossimo, quando ci incontreremo di nuovo, dovrai affrontare particolari missioni, una fra le quali quella di indagare su un conto di una persona che da mesi le stiamo dando la caccia.
Costui si chiama: Kim Arthur. -
- Kim Arthur? -
- Si, esatto!!! Pensiamo che Kim abbia a che fare con Dark Evon e la cosa non ci piace per niente! Anche quest'ultimo, secondo me, tornerà per vendicarsi su di te! -
- Ma io lo fermerò di nuovo, costi quel che costi!!! -
- Il 3006 sarà un anno molto particolare per noi, me lo sento. Non so con esattezza cosa accadrà, ma osservando questi eventi, nulla dò per scontato! -
- Farò del mio meglio, l’ho giuro! -
- Ottimo! Ti va una tazza di the? -
- Volentieri. -

Lux e Lady Earth passarono la serata insieme, chiacchierando e facendosi compagnia insieme.


Giovedì, 11 settembre 3005: stazione del tempo

Quella mattina Lux si svegliò presto, prese le sue valigie, guardò il suo appartamento ricordandosi della sua esperienza nel futuro, chiuse la porta, si diresse verso la stazione delle macchine del tempo e alla fermata incontrò Lady Earth, il prof Algokitmo, Cramshisko, Michelle, Alex e John il quale, avvicinandosi al ragazzo, gli disse:

- Fai buon viaggio, amico mio; noi ti aspetteremo. -
- Grazie John! - disse Lux, abbracciando il suo amico - Sei uno dei miei migliori amici che ho. Grazie mille per tutto! -
- Di niente, amico! -
- Lux… - intervenne Alex - Grazie per averci aiutato nelle nostre missioni di serie A. Grazie a te abbiamo salvato l’universo. 
Sono d’avvero felice di averti incontrato. -

- Vale anche per me, amico. -

Poi Lux, avvicinandosi al prof. Algokitmo, gli strinse la mano e gli disse:

- Grazie mille prof! Senza di lei non avrei mai controllato il mio maleficio oculare. -
- Di nulla, caro! Lei è stato un ottimo allievo per me. Fiero di essere il suo guru. -
- E io sono fiero di essere il suo allievo, prof. - rispose Lux felice.
- Lux… - intervenne Cramsh, il quale gli strinse la mano - Sei stato un ragazzo d’oro per me. Mi hai riempito di felicità e non posso fare almeno di ringraziarti. Mi hai reso il mutante più felice di tutti!!! -
- Mi sei sempre stato simpatico, amico, sempre. - disse lui - Mi hai trattato come un vero amico, nonostante io provenissi da un’epoca remota. -

Lux e Cramsh si abbracciarono molto forte; la scena fu d’avvero commovente.
Lady Earth, tenendo per mano il piccolo Nicolas, andò verso il ragazzo, lo abbracciò molto forte e poi gli disse:

- Ti voglio bene come un figlio, Lux. Salutami lo zio Albert da parte mia, ok? -
- D’accordo, mia signora... Ops, volevo dire "mamma". - rispose Lux.

La donna, felice di essere chiamata cosi, abbracciò il ragazzo molto forte, mentre 
Nicolas, piangendo un po’, si fece prendere in braccio da lui, lo abbracciò fortemente, dicendogli:

- Non te ne andare, ti prego!!! Io voglio giocare con te! -
- Dai piccolino, ti prometto che ritornerò presto. - lo rassicurò lui - Al mio futuro ritorno ti prometto che ti porterò una bella sorpresa. -
- Che bello!!! - esultò felice il bambino - Me lo prometti? -
- Si, piccolo, te lo prometto! - gli rispose il ragazzo, dandogli un bacetto sulla guancia; il bimbo gli sorrise gioiosamente.

Infine toccò il turno di Michelle la quale, venendo verso Lux, lo abbracciò molto forte, dicendogli:

- Lo sai che ti voglio un mondo di bene? Fai buon viaggio. -
- Grazie carissima. - rispose contento il ragazzo - Ti penserò sempre, non preoccuparti. -
- La cosa vale anche per me. - rispose la ragazza
- È stato bello conoscerti! Toglimi una curiosità:
che cosa ne farai poi dei 500 miliardi di $ che ti ha dato il papà di Morgan? -

- Li ho dati in beneficenza. Quei soldi non mi servono, perché ho già tutto quello che mi occorre. -
- Sei una ragazza fantastica, Michelle. Morgan era proprio un ragazzo fortunato. -
- Grazie Lux, sei veramente un amico d’oro. Forse in un'altra vita potremo condividere le nostre passioni insieme, non si sa mai. -
- Mi mancherai tanto piccola. -
- Anche tu, caro. -

Lux, prendendo le sue valigie, si avviò con i viaggiatori del tempo verso la “time macchine” con base circolare ovale, salutando così dal lontano i suoi fantastici e meravigliosi amici.
 

Viaggio di ritorno verso casa

Una volta entrato dentro nel gigantesco veicolo con le sembianze di un'astronave, si accomodò su una poltrona soffice, godendosi un comfort ineguagliabile.
Dopo mezz’ora gli sportelli della macchina del tempo si chiusero ermeticamente e i viaggiatori si allacciarono le cinture di sicurezza al momento della partenza.
Finalmente il veicolo partì, attraversando dall’alto verso in basso un varco temporale cilindrico e fermandosi alle seguenti tappe temporali:

2995, 2945, 2885, 2615, 2395, 2105, 2055, 2025, fino ad arrivare finalmente nell’anno 2005.

Una volta atterrati nella stazione temporale, il comandante della macchina del tempo disse ai viaggiatori:

- Siamo arrivati nell’anno 2005 (Era digitale). Se provenite da epoche future, raccomandiamo di non creare caos nel passato; la violazione di tale regola verrà punita penalmente!
Grazie per aver scelto la nostra compagnia di macchina del tempo, speriamo che il viaggio sia stato di vostro gradimento.
Arrivederci alla prossima!!! -

Lux, uscendo dalla macchina del tempo, si avviò verso l’ascensore del tempo per ritornare nel 2001.
Una volta presa, il computer gli chiese:

- Digitare destinazione, prego. -
- 11 Ottobre 2001! - rispose Lux
- Destinazione prescelta!!! -

Così l’ascensore, viaggiando alla velocità della luce, portò il ragazzo in meno di un minuto nella destinazione prescelta.

 

Giovedì, 11 ottobre 2001

Una volta arrivato lì, dal lontano egli vide un uomo pelato, con una maglietta grigia, dei Jeans blu e delle scarpe da ginnastica: quell’uomo era suo zio Albert il quale, accogliendo a braccia aperte suo nipote, gli disse:

- Ciao Lux, ben tornato a casa! -
- Ciao zio!!! -
- Allora: ti è servita questa esperienza nel futuro? -
- Molto! - rispose contento il ragazzo - Ho fatto molte amicizie lì e mi è servito come esperienza. -
- Sono contento per te. - rispose lo zio - Ora andiamo a casa. -

 

Torino: ritorno a casa

Così i due tornarono a casa a Torino con il teletrasporto e, una volta arrivati lì, Lux si ricordò della sensazione di vivere nel 21° secolo:

auto, telefoni pubblici, ragazzi sulla bici, segnaletiche orizzontali e verticali sulla strada, case in stile 20° secolo, case con tetti a spioventi nelle periferie della città, televisori normali, cellulari e quant'altro.
Anche se al ragazzo gli sembrò tutto preistorico, era lo stesso felice nell'essere ritornato a casa.

Lux intravide anche un gelataio il quale, trasportando gelati all’interno di un contenitore a rotelle, rimorchiato a sua volta dalla bici, gridò ai bambini:

- Gelati!!! Gelati!!! Bambini, approfittate anche a Ottobre. Chiamate mamma e papà, e venite ad assaggiare i miei gelati. -
- Che bello, è l’uomo dei gelati!!! - gridò felice un bambino di 5 anni.
- Fico, è bambini? E siamo a Torino! - gridò con fierezza il gelataio.

Poi Lux vide alcuni ragazzini di 12 anni che pedalavano sulle loro bici e uno di loro (probabilmente il capogruppo) gridò ai suoi compagni:

- L’ultimo che arriva al traguardo è proprio un picio
***! -
- Noi ti seguiamo a ruota!!! - canticchiarono in coro i ragazzini, mentre pedalavano felici sulle loro bici.

Infine una donna, mentre guidava la sua auto, chiacchierò al cellulare con una sua amica, dicendole con aria furiosa:

- Ma ti rendi conto? Quel porco secondo me se la fa con quella puttanella di Marisa! -

Lux, guardando la sua casa, la ritrovò esattamente come l’aveva lasciata prima, con il giardino pulito e la poppa dell’acqua al solito posto.
Dato che erano già in periodo autunnale, le foglie ingiallite sugli alberi iniziarono a cadere a terra, ricoprendo le strade come un lungo tappeto giallo.
Lux, respirando l’aria di casa sua, disse felice:

- Ah, casa dolce casa. -
- Ti sembrerà strano rivedere tutte queste cose, dato che hai vissuto 8 mesi nel futuro, non è così? - disse Albert
- Già,... - rispose il ragazzo - ... ma questa è casa mia, il mio amato luogo d’infanzia, e non lo cambierei con nessuno!!! Zio, quest’anno a scuola gli insegnanti ci insegneranno come dovremo comprare le cose con l’arrivo dell’€. -
- Ah, giusto Lux! Tra poco arriverà il 2002, l’anno della nascita dell’€, e la £ sparirà. -
- Ho fatto 5 giorni d’assenza qui, oddio. Meno male che il corso inizia domani. -
- Sai Lux? Sono contento che sei stato nel futuro. Ora ti vedo più rilassato e più sicuro di te. -
- Grazie zio! Il merito è tutto del prof. Algokitmo e di tutta la sua compagnia. Ringrazio a tutti. -

Dopo essersi di nuovo abbracciati, i due entrarono in casa, iniziando a vivere una nuova vita fuori da ogni tipo di problema;
Lux era cambiato dal 6 ottobre precedente, era diventato finalmente un uomo.

I giorni passarono e Lux continuò a frequentare il quarto anno di liceo con serenità e allegria; i suoi compagni di classe notarono già da subito dei cambiamenti radicali:

- Lux è diventato ora più sicuro di se. - dicevano continuamente tutti.

E già: Ormai il ragazzo disse addio alla perdita di controllo del suo maleficio oculare.

 

Venerdì, 12 Settembre 3005

Su Plutone in un carcere di massima sicurezza, un gruppo di criminali videro entrare nella loro cella un uomo misterioso, avvolto da un cappuccio nero.
Quando un mutante prigioniero (avente le sembianze di un toro) si avvicinò verso l’entità sinistra, gli chiese con tono competitivo:

- Hey, sei nuovo di qui, vero? Perché ti hanno sbattuto dentro? Chi sei tu? -

A tale domanda la figura misteriosa, togliendosi il cappuccio, mostrò il suo vero volto:
capelli lunghi, biondi e tinti con strisce bianche, un po’ di peluria sul viso, un corpo muscoloso, degli occhi verdi e minacciosi, e uno sguardo da mettere i brividi.
Tale persona rispose poi al prigioniero con voce rauca, ma tono calmo:

- Mi chiedi chi sono io?... Amico mio, scommetto che se te lo dicessi non ti piacerebbe. -
- Ah, si? - disse scettico il prigioniero - E sentiamo: Chi saresti veramente, straniero? Hahaha. -

La persona misteriosa, avanzando verso il prigioniero e fissandolo minacciosamente negli occhi, gli rispose con aria maligna:

- Io… sono… Kim Arthur!!! -


A pronunciare tal nome, tutti i presenti rimasero stupiti, agghiacciati e spaventati, come se conoscessero già questa persona.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

*** Picio: termine torinese che vuol dire "sciocco"

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Grazie a tutti voi per aver seguito questa prima avventura di Lux e dei suoi amici; presto pubblicherò anche il secondo libro con le nuove avventure, nuovi personaggi, nuovi misteri e quant'altro.
Arrivederci alla prossima.
Un abbraccio.
Bruno.


Credits:

Il ragazzo del futuro - L'ultimo dei rettiliani

Scritto: autunno 2009
Remake: primo inverno 2014
Autore: Bruno Rinaldo

   
 
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