Amore in vecchiaia
Titolo: Amore in vecchiaia
Autore: Chloe R Pendragon
Prompt: 10 - Amore in vecchiaia
Fandom: Merlin
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing Moment
Eventuali note dell’autore: Nessuna
Come ogni mattina
Gaius si accingeva a girare per le case di Camelot al fine di poter visitare i
suoi pazienti; era un’attività stancante per una persona anziana, ma egli non
se ne curava giacché gli faceva piacere sapere di dare una mano alla brava
gente della sua terra.
Quel giorno in
particolare aveva necessità di svolgere le sue mansioni, sentiva il bisogno di
occupare la sua mente con altri pensieri: difatti dopo quanto era accaduto di
recente, qualcosa dentro di sé si era ridestato, qualcosa che, se trascurato,
avrebbe potuto trascinarlo in una spirale di ricordi da cui difficilmente
sarebbe riuscito ad uscire.
La sua vasta
esperienza gli diceva che non era salutare vivere nel passato, specie per
quelli come lui che avevano assistito allo sterminio del suo popolo senza poter
reagire: troppe cose erano cambiate da quando era giovane per poter sperare di
ritornare alla vita che aveva lasciato.
Eppure il saggio dottore
non poté impedirsi di rievocare i sentimenti in lui sopiti, pur sapendo quanto
potessero offuscare il suo giudizio; l’incontro con Alice aveva riportato a
galla tutto ciò che egli aveva cercato di ignorare, tutto l’amore che aveva
provato era sbocciato nuovamente nell’attimo in cui i loro sguardi s’incrociarono
pochi giorni fa.
Era stato
meraviglioso per lui rivedere la donna che aveva amato, aveva persino
creduto che il destino stesse dando loro una seconda opportunità; per quanto
fosse abile nell’apparire imperturbabile, anche Merlin si era lasciato
trasportare dal suo entusiasmo, come poteva capire dal sorriso raggiante che
gli rivolgeva e dalle occhiate in tralice che gli scoccava maliziosamente.
Quanto era stato
sciocco, come aveva potuto abbassare la guardia al punto da non accorgersi
della manticore che controllava la sua adorata? Quell’immonda creatura aveva
architettato ogni cosa, sperando di poter usare il suo struggimento per arrivare
al re ed ucciderlo.
Era così abituato a
fidarsi di coloro che gli sono cari da non scorgere i segnali di ciò che
accadeva sotto il suo naso, e per questa sua disattenzione Camelot aveva
allevato una serpe in seno, come se non bastasse la minaccia rappresentata da
Morgana; se non fosse stato per il suo accorto allievo, adesso non starebbe
adempiendo ai suoi doveri, forse addirittura sarebbe già stato ucciso.
Nonostante ciò, una
parte di sé non riusciva a dispiacersi di quanto accaduto: aveva rincontrato il
suo amore di gioventù e il suo cuore aveva ripreso a battere con vigore. Per
lei era giunto a disobbedire senza esitazione al suo sovrano, cosa che non
avrebbe preso tanto alla leggera: invece adesso la sua mente era rivolta
unicamente a lei e alla sua sorte, domandandosi se sarebbe riuscita a
cavarsela in quel mondo pieno di insidie, incapace di provare rimorsi per il
crimine da lui commesso.
Per tutto il giorno
non riuscì a pensare ad altro, così si decise a commettere un altro reato:
indossò uno scuro mantello, prese una torcia e uscì dalla sua dimora, diretto
verso la foresta antistante le mura della città. Non seppe di preciso cosa
cercare tra le fronde degli alberi e le erbacce incolte, eppure continuò a
muoversi circospetto, scrutando ogni angolo del paesaggio circostante.
Quando sentì la speranza
venir meno, ecco che le sue orecchie percepirono un fruscio alla sua destra,
così si volse verso la fonte di tale rumore; il fioco fascio luminoso
proveniente dalla fiaccola rivelò una figura incappucciata, la quale suscitò
uno stupore così grande nell’anziano dottore da fargli perdere la presa sulla
fonte luminosa che reggeva.
Davanti a sé si
trovava la sua amata Alice, i biondi capelli raccolti in una mordida treccia
che ricadeva leggera sulla sua spalla sinistra, mentre alcune ciocche
incorniciavano il pallido viso segnato dall’età, facendo risaltare i suoi
limpidi occhi azzurri: nel contemplare ogni dettaglio del suo volto, Gaius si
sentì come se gli anni non fossero mai passati, avvertendo in ogni cellula del
suo corpo quell’amore che il tempo non era riuscito ad affievolire.
I due innamorati si
scambiarono un interminabile abbraccio, per poi separarsi e perdersi l’uno
nello sguardo dell’altra. A quel punto l’anziana dottoressa gi strinse le mani
e gli disse che non avrebbe mai dimenticato tutto quello che lui aveva fatto
per lei, ma che per loro era giunto il momento di congedarsi: il suo posto non
era con lei, ma con Merlin, per cui seppur a malincuore non potevano restare
insieme.
Nell’udire quelle
dolorose ma veritiere parole, il medico assunse un’espressione seria e annuì
gravemente; purtroppo non vi erano altre alternative per loro, se non quella di
separarsi e sperare che il futuro riservasse loro ancora un’opportunità per
ricongiungersi. Fino ad allora però dovevano restare divisi, così Gaius la
attirò a sé e scoccò un intenso bacio su quelle labbra da cui era rimasto
stregato tanti anni prima, dopodiché si volse e tornò alla sua abitazione, il
volto rigato da calde lacrime ed il cuore pesante come un macigno.
Spazio
di Chloe:
Ahoy!!!!!
Scusatemi per il terribile ritardo, purtroppo devo abituarmi al nuovo orario
delle lezioni; passando alla storia, questa volta ho scelto il caro Gaius
perché la storia con Alice mi era piaciuta un sacco e mi sembrava giusto dargli
un po’ di spazio … u.u
Spero
che vi piaccia, aspetto di sapere le vostre impressioni: ancora una volta ne
approfitto per ringraziare tutti quelli che mi seguono, mi date una gioia
immensa! *.*
Grazie
di cuore, alla prossima: bacioni,
Chloe.