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Autore: OfeliaMontgomery    16/03/2014    1 recensioni
Due sorelle entrambe streghe devono riuscire a diventare amiche del mutaforma che gira per loro scuola e scoprire il suo losco piano. Ci riusciranno? E cosa scopriranno?
– Il suo nome è Sydney Shelton e il vostro compito è diventare sue amiche, capire cosa sta tramando e perché, potete farcela ragazze? – chiese la madre infine con voce autoritaria.
Le due sorelle si guardarono e annuirono pronte per la loro prima missione.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Athena era seduta sulla cassapanca messa sotto alla finestra della loro stanza e guardava fuori persa nei suoi pensieri.
Brooke invece era sdraiata in pancia in giù sul letto mentre ascoltava la musica e muoveva i piedi a ritmo.
La mora non si sarebbe mai aspettata di dover pensare al fatto che i suoi genitori potrebbero morire per colpa di una mutaforma pazza. Non saprebbe cosa fare senza di loro e soprattutto come proteggere al meglio la sorella. Si alzò dalla cassapanca e passando davanti alla sorella si andò a sdraiare sul suo letto soffocando un urlo sotto al cuscino.
Brooke si tolse una cuffia e guardò la sorella – Sistra tutto bene? – chiese la bruna arricciandosi una ciocca di capelli che gli era caduta davanti agli occhi. La sorella sospirando si tirò su e si mise seduta – No, per niente. Oggi ho avuto davvero paura, prova ad immaginare se al posto di averli trovati solo storditi l’avremmo trovati morti, come ci saremmo sentite? – chiese Athena sconvolto, era davvero terrorizzata, non voleva che una cosa del genere capitasse ancora.
– Athena, ti prego, non succederà più. Adesso prenderanno delle precauzioni – rispose Brooke andando ad abbracciare la sorella. Athena appoggiò la testa sulla spalla di Brooke e si sfogò piangendo.
– Shh, andrà tutto bene – le sussurrò la mora accarezzandole la schiena per tranquillizzarla.
Quando si fu tranquillizzata, Brooke la fece sdraiare sul letto ed insieme si riposarono un po’, stando abbracciate. Brooke la strinse più forte avvicinandola al suo petto, sentiva il battito della sorella regolarizzarsi, chiuse gli occhi e si addormentò insieme ad Athena.
 
Quando fu pronta la cena, la madre le svegliò dicendole di scendere a mangiare qualcosa. Scesero al piano inferiore e trovarono Kent che parlava con loro padre. – David dovete davvero stare attenti, quella Sydney non è sola. E’ impossibile che abbiamo ucciso Calvin e avvelenato voi. Qui deve essere entrato qualcun altro.           Qualcuno di sospetto si aggira o aggirava intorno alla vostra casa? – chiese Kent a David che scrollò le spalle – Per quanto mi riguarda non abbiamo mai avuto problemi con nessuno – rispose l’uomo guardando la moglie intenta a riempire i piatti di pasta – Tesoro tu hai visto qualcosa? – chiese a Victoria.
Victoria alzò lo sguardo e pensò a qualcosa – Solo due bambini che continuavano ad andare avanti ed indietro per la via con la bici, ma niente di strano – confessò la moglie alzando le spalle.
– Comunque i ragazzi che sono fuori stanno installando delle telecamere, non so, magari ne volete qualcuna anche in casa? In cucina e in sala? – domandò l’agente avvicinandosi alla porta d’ingresso, – Sì, è meglio mettere anche delle telecamere in casa – rispose David guardando la moglie e le figlie che annuirono.
– Bene – aprì la porta e portò fuori la faccia – Ragazzi quando finite qui, dovete metterne due in casa – informò i ragazzi della sorveglianza che urlarono un sì.
Rientrò dentro con la testa e girandosi verso la famiglia Clarke li salutò chinando il capo e poi uscì del tutto dalla loro casa.
Athena si sedette sulle scale portandosi una gamba al petto ed appoggiò la testa sul ginocchio – Vi hanno detto qualcosa di Sydney? – chiese fissando la porta della loro casa.
– Solo che è molto pericolosa e che non lavora da sola, c’eravate anche voi quando l’ha detto – rispose il padre accarezzando il viso di Brooke che era visibilmente preoccupato.
Athena annuì sospirando – E’ solo che ho molta paura che possa farvi ancora del male attraverso qualcuno – confessò preoccupata la ragazza.
– Tesoro stai tranquilla non accadrà più – prese parola la madre che si era avvicinata a loro.
Athena sorrise leggermente alzandosi ed abbracciando la madre – Mi sento così in colpa per quello che è successo oggi – dichiarò la ragazza appoggiando il mento sulla spalla di Victoria.
– Amore ma non è colpa tua – disse seria la madre accarezzandole il viso.
Brooke stava parlando con il padre del possibile fatto che Sydney già da un po’ di tempo li spiava ed era per quello che era riuscita a far entrare qualcuno, sapeva i giorni in cui non erano a casa e quali sì.
Si sedettero tutti a tavola e mangiando tranquillamente se così si poteva dire, parlarono del possibile fatto di nascondere il libro a Antias così che la mutaforma non possa toccarlo.
– Quando partirete? – chiese Brooke portandosi alla bocca un pomodoro per poi mangiarlo.
– Domani mattina presto – rispose il padre versandosi un po’ d’acqua nel bicchiere.
Athena alzò di scatto la testa, aveva capito qualcosa – Sydney era in biblioteca per cercare il libro bianco ed ha ucciso Calvin perché non gli ha rivelato dov’era e intanto gli ha rubato i poteri e il medaglione – dichiarò Athena, convinta di quello che stava dicendo.
– Ha ragione Athena, vuole sia il libro che i medaglioni e qui sappiano tutti di chi è il medaglione più potente – disse Brooke indicando se stessa.
La famiglia Clarke sospirò cercando di escogitare un piano per fermare Sydney ed impedirli di fare del male a qualcun’altro, soprattutto a Brooke.

 
  
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