Dark Family.
-E’ l’alba di una nuova era,
mio Principe- Sussurrò dolcemente al suo orecchio.
-A cosa pensi, amore?- Chiese Tom, stringendo il suo giovane
amante tra le braccia.
Era una giornata di Primavera, calda
e luminosa ed i giardini di Malfoy Manor
erano pregni dell’odore delle rose appena sbocciate. L’albero
di Salice Piangente, contro cui il Signore Oscuro poggiava la
schiena, li proteggeva dal sole cocente e i suoi rami fluttuavano nella
brezza leggera.
Harry sospirò e poggiò la testa contro la sua
spalla: -Perché non possiamo riportare indietro i miei
genitori, come abbiamo fatto con Sirius?-
Stavolta fu Riddle a sospirare: -Non è possibile, Harry.
Black non era morto, era bloccato in una sorta di limbo,
non solo con lo spirito ma anche con tutto il
corpo e per questo mi è stato
possibile farlo tornare.
Non è lo stesso per i tuoi genitori, amore-.
Il moretto non rispose e l'altro
allora chiese: -Cosa desideri davvero,
mio Principe?- Sperando di poterlo
rendere felice come meritava.
-Una famiglia- Mormorò lui.
-Cos’è una famiglia?- Domandò Voldemort ed il suo compagno
corrugò leggermente la fronte, cercando un modo per
spiegarglielo.
-E’ rientrare a casa per il gusto di sentirsi dire
‘Bentornato’…E’ avere accanto delle persone
che ti sostengono sempre, a dispetto di qualunque tua scelta…E’
essere amato non per CHI sei, ma semplicemente per QUELLO che sei…ed
esattamente...COME sei...- Spiegò il ragazzo.
-E quindi cosa ti manca, mio
Principe?- Chiese allora il Lord.
Potter aprì la bocca per rispondere, ma subito la richiuse.
Cosa gli mancava, realmente, di tutto
quello che aveva appena specificato?
Nulla.
Sorrise: -Ho cambiato idea, amore. Non desidero nient'
altro-.
Tom gli posò un bacio gentile sulla nuca: -Bene-.