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Autore: She loves writing    16/03/2014    2 recensioni
"Ho sempre avuto la tendenza a minimizzare, perché come si fa a spiegare a qualcuno che ti senti sbagliata?
Che ti senti costantemente fuori luogo, tagliata fuori, insignificante?
Ci ho provato, ma mi sono resa conto che sarebbe stato inutile.
Non mi avrebbero capito."
-Autumn leaves.
(Mini-long)
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Ed Sheeran
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 7.


 
Outside the day is up and calling, but I don't have to be so, please, go back to sleep..




“Caro Ed,

lo so che probabilmente non leggerai mai queste parole, ma mi sentirei troppo in colpa a non scrivertele.
Chissà, magari ti arrivano comunque.
Volevo dirti che ti amo.
Ti amo come non ho mai amato nessuno in diciannove anni e mi sento così ridicola a scriverlo invece di dirtelo, ma ammetterlo ad alta voce peggiorerebbe le cose.
Perché nessuno dei due vuole accettarlo, ma tra pochi giorni io non ci sarò più e credimi quando ti dico che mi odio per questo.
Perché è tutta colpa mia se tu stai così ora.
Quando usciamo mi guardi e poi ti perdi nei tuoi pensieri, credi che non sappia cosa pensi?
Ed è tutta colpa mia e ti giuro, mi dispiace.
Non avrei dovuto avvicinarmi, né permetterti di starmi accanto; avrei dovuto allontanarti quando ero ancora in tempo, quando nessuno dei due avrebbe sofferto.
Scusami se non ce l’ho fatta.
Scusami per tutto quello che stai passando. Ti giuro che vorrei assorbire tutto il tuo dolore, perché sei una persona meravigliosa Ed, non meriti tutto questo.
Mi dispiace tantissimo, non puoi nemmeno capire quanto.
A volte penso che sarebbe stato meglio per te non avermi mai incontrata.
Ed ti prego, non farmi pensare certe cose, sii forte, aiutami a non pentirmi di tutto. Quando non ci sarò più, tu va’ avanti.
Continua la tua vita, non essere triste o depresso o non so cosa. Mi ripeti che mi ami e se mi ami davvero, allora ti prego, sii forte e va’ avanti.
Tra una settimana dovrai vivere anche per conto mio, quindi ti voglio attivo eh!
Sorridi?
Immagino di si, perché non voglio pensare il contrario. Per me sei ancora il ragazzo che ride ad ogni sciocchezza, voglio ricordarti così.
In ogni caso, avevo cominciato questa lettera principalmente perché volevo ringraziarti.
Tu forse non lo sai, ma hai fatto molto più di quanto dovessi.
Tanto per cominciare, mi hai fatta sentire unica. Come se al mondo ci fossimo solo io e te, nessun altro.
Non sottovalutarlo, non è poco.
Non so se hai letto queste pagine, ma anche se lo avessi fatto, voglio dirtelo di nuovo.
Se sono arrivata ad oggi è solo ed esclusivamente grazie a te.
Mi hai salvata in tutti i modi in cui si possa salvare una persona e cavolo, non so neanche cosa dire per ringraziarti.
Sai, quando ti ho incontrato (te lo ricordi? Al supermercato, avevi quella faccia da schiaffi che mi ha fatta innamorare da subito) i medici avevano da poco detto che la mia vita sarebbe finita a breve.
E’ grazie a te se quel ‘breve’ è durato così tanto.
Tra cinque giorni è Natale ed io voglio farti una promessa.
Bhe, tecnicamente, più che una promessa è un patto, ci stai?
Io passo con te Natale e Capodanno, tu in cambio però mi prometti che andrai avanti con la tua vita, felice e con un bel ricordo di noi.
Ti prego Ed, non ce la faccio a pensare a te in uno stato così devastante.
E’ orribile, è qualcosa che non mi perdonerei, né vorrei vedere mai.
Ti scongiuro Ed, è l’unica cosa che ti chiedo. Va’ avanti.
Mi affido a ciò che canta Katy Perry, ‘dopo l’uragano c’è l’arcobaleno’. Sono sicura arriverà anche per te.
Mi mancherai, sai? Mi mancherà ogni singolo momento passato con te, anche quello più statico in cui ce ne stavamo stesi sul letto a far nulla. Per me è stato importante anche quello e mi mancherà dannatamente.
L’ho scritto almeno due volte, ma tu lo sai perché ho cominciato questo diario?
A te posso dirlo, in confidenza.
Ho iniziato il primo giorno che ti ho incontrato.
Perché un’ora passata con te è bastata a farmi capire che con te non ci sarebbe stato neanche un istante che non sarebbe valsa la pena di scrivere.
Perché non so quando, ma tra un po’ sarò bloccata a letto e non potremo più uscire, né andare al parco o al cinema e di certo la camera dell’ospedale non potrà competere con la mia stanza o casa tua, quindi ho pensato che se avessi descritto ogni secondo in cui ero libera di fare ciò che volevo, poi avrei potuto rileggerli tutti e vivere, in un certo senso, di nuovo.
Certo, se chiudo gli occhi per un attimo riesco perfino a sentire la tua risata e vedere i tuoi occhi divertiti quando non riuscivo ad arrivare all’ultimo scaffale del supermercato, ma rileggerlo rende tutto più reale.
Mi fa convincere che è successo davvero, non l’ho sognato.
Ti ho conosciuto sul serio, sei rimasto con me nonostante tutto, dimostri di amarmi ogni giorno ed io non so davvero cos’altro dire, se non grazie.
Grazie per essere entrato nella mia vita ed averla sconvolta, perché era quello che mi serviva.
Grazie per avermi chiesto di resistere, perché senza di te sarei già morta da tempo.
Grazie perché mi hai sempre trattata normalmente e hai continuato a farlo quando hai saputo ogni cosa.
Grazie, Ed, grazie per tutto.
Grazie perché mi hai salvata un milione di volte da qualcosa che credevo fosse troppo grande da gestire e invece guardarmi, è solo grazie a te se sono ancora qui.
Forse questa cosa è davvero troppo grande per entrambi, ma per me abbiamo già vinto.
Cioè, se sono ancora in grado di amare così tanto qualcuno vorrà anche dire qualcosa, no?
Eppure amarti mi riesce così semplice, Ed..
Credimi, ci ho provato molte volte, soprattutto all’inizio, a bloccare ogni sentimento, a chiuderli dentro e tenerti lontano, ma non ci sono mai riuscita, mi bastava anche solo sentire il tuo nome ed ogni piano andava in fumo.
E se fosse stato per me non ci avrei neanche provato, ma sapevo che un giorno sarebbe arrivato il momento di lasciarti e non volevo ti pesasse così tanto.
Ti chiedo scusa, di nuovo.
Avrei voluto essere più forte di così, non puoi neanche immaginare quanto mi dispiaccia.
Qualunque cosa dovesse succedere, Ed, ti prego, ricordati che ti amo.
Più di qualunque altra cosa al mondo, ti amo da vivere e, sai, è proprio il caso di dirlo.
Sai che non credo alla vita dopo la morte, né agli angeli e cose varie..
Ma forse per noi due c’è un’eccezione, no? Sarò il tuo ‘angelo custode’, come lo chiamano tutti.
Giuro che veglierò su di te Ed, ti starò accanto anche se tu non mi vedrai più.
Quindi non sentirti triste, io non voglio questo, io ci sono! E ti amo, come prima, di più.
Nessuno mi ha mai fatta sentire così, sarai per sempre il mio ultimo primo bacio, l’uomo che probabilmente avrei scelto tutta la vita.
Ora vado, perché ieri ti avevo comprato il regalo di Natale e non so dove cavolo è finito, non lo trovo più!
Preparati a trovarmi in un cumulo di roba se non salta fuori immediatamente! Ahah! Ti amo Ed.
Tua, Van x”
 




Quando Ed aveva finito di leggere tutto, aveva seri problemi di respirazione.
Il fiato gli mancava, gli occhi erano fin troppo lucidi e il cuore gli batteva all’impazzata.
Posò il quaderno sul letto, poi scese al piano di sotto ed uscì di casa, senza salutare nessuno.
-Ed?- Chiamò Aileen, che era rimasta in cucina, sentendo la porta sbattere. Diede uno sguardo in soggiorno, poi salì in camera sua e vide il diario.
Di Ed nessuna traccia e lei sospirò quando capì che se ne era andato.
Era preoccupata e voleva chiamarlo, ma sapeva che lui aveva bisogno di tempo per metabolizzare tutto.
E poi, si disse, era arrivato il momento di concludere la storia.
Si sedette sul letto e, così come aveva fatto Ed poco prima, riprese a leggere il diario dal punto in cui l’aveva lasciato.


-Dovevi vederla, sembrava così leggera ogni volta e invece aveva quel peso sulle spalle che..-
-Mi aveva promesso che avremmo passato il capodanno insieme, invece se n’è andata due giorni prima, lasciandomi nel modo peggiore in cui potesse farlo.-
-Ho visto Vanessa morire, senza poter fare assolutamente nulla per impedirlo.-

-Ho visto il mondo fermarsi a due giorni dall’inizio del nuovo anno. Ma poi ho visto te.- 

Erano queste le parole che continuavano ad echeggiare nella mente di Aileen, quando chiuse il diario.
Parole che portavano i pensieri della ragazza ad un’immensa contraddizione. Se da un lato si pentiva tantissimo di aver dato le lettere a Ed, perché lui –aveva visto la sua vita sgretolarsi tra le sue mani e il mondo fermarsi-, dall’altro sapeva di aver fatto la cosa giusta.
Vanessa l’aveva detto. Voleva che lui lo leggesse.
Ed sarebbe stato male, ma poi sarebbe andato avanti. E non c’era persona al mondo che desiderasse che questo fosse vero più di Aileen. Nessuno. 
Prese il telefono e provò a chiamarlo. Dopo un paio di squilli a vuoto, sentì rispondere la segreteria.
Mise giù e riprovò, ottenendo lo stesso risultato, finché non cominciò a rispondere direttamente la segreteria, segno che Ed aveva spento il cellulare.
Lee sospirò, lasciandosi cadere del tutto sul letto e chiudendo gli occhi.
Ti prego, pensò appena prima di addormentarsi, ti prego Ed, non fare stronzate.

Chiunque avesse guardato quella scena da fuori, avrebbe immediatamente chiamato la polizia. Per fortuna, forse, la via era completamente deserta.
Davanti alla porta della casa di Ed c’era una ragazza, apparentemente ubriaca, che continuava a sferrare calci e pugni al muro, urlando.
-Edward ti giuro che se non apri quella porta ti uccido con le mie stesse mani!- Esclamò lei.
-Ed!!- Aileen non era ubriaca.
Era terribilmente preoccupata, solo questo.
Erano cinque giorni che non sentiva, né vedeva Ed. Quasi una settimana! Quindi, logorata dall’ansia, lo aveva maledetto ad alta voce, poi era uscita e aveva cominciato a bussare al campanello del ragazzo.
Nessuno aveva aperto ed ormai erano più di due ore che lei sbottava ed inveiva contro l’abitazione.
Fece il giro della casa e cominciò a bussare alla finestra. Sempre più forte.
Poi, dopo un amorevole –Vaffanculo.-, si era lasciata cadere a terra ed in preda allo stress aveva cominciato a piangere.
Fu in quel momento che il suo cellulare vibrò per un istante, prima di tornare immobile.
Aileen sbloccò lo schermo, aprendo poi il messaggio appena arrivato.
Scattò in piedi di nuovo appena lesse il nome di Ed.
-Fuori è caldo, è un bel giorno per morire, tu però, Lee, tu torna a dormire.-
Il cuore prese a batterle più forte del dovuto.
Che cazzo voleva dire quella frase?
-Dove sei?- Scrisse subito.
-Fuori.-
Fu la risposta che le arrivò.
-Fuori dove?-
-Dal mondo. E’ bello qui!-
Lei provò a chiamarlo. Si sentì quasi sollevata quando lui rispose, ma la preoccupazione tornò a farsi sentire quasi subito.
-Ed! Dove diamine sei!?- Lui rise.
-Ciao!- Esclamò poi.
-Non posso crederci..- Commentò lei.
-C’è una farfalla! Che bella, Lee! Voglio prenderla.-
-No, sta fermo lì! Sei ubriaco, Dio Ed, non posso crederci!-
Ripetè. In risposta, solo silenzio.
-Dove sei?- Provò a chiedere di nuovo.
-Sul ponte.-
-Quale ponte?-
-Quello alto.-
-Dove Ed?-
-Dove c’è il fiume! E il parco. E’ bello qui, ci sono le farfalle.-
Lei chiuse gli occhi, provando a pensare a qualche posto che corrispondesse a quella descrizione, ma Londra era talmente piena di parchi così..
-Qualcos’altro Ed.. Che altro c’è?-
-Una papera! Guarda Lee! Una papera!-

-Ed ti prego..-
-E’ strano.. qui non ci sono papere di solito.. C’è un grande orologio! Ma non riesco a vedere.. Tu sai che ore sono?-

-Il big ben..- Commentò lei.
-Non muoverti Ed!- Aggiunse poi, cominciando a correre.  Entrò nella metro, sperando di fare il più presto possibile.
-Lo sto facendo..- Disse Ed dopo un po’, la voce molto più bassa e triste di prima.
-Cosa?- Chiese Aileen salendo sulla metro che per fortuna era appena arrivata.
-Lo sto facendo di nuovo..- Ripetè.
-Cosa Ed? Parla!-
-Quello che Vanessa mi aveva chiesto di non fare.. Io lo sto facendo.- Ci fu un attimo di silenzio, durante il quale Aileen si mantenne al palo vicino alla porta dopo una brusca frenata.
-E’ solo che non ci riesco.. E’ caldo qui!-
-Ed..-
Sospirò lei.
-Dormi?- Chiese lui.
-No, sto arrivando, tu non muoverti.-
-Perché vieni qui?-
-Perché.. ti voglio bene.-

-Davvero?- Chiese lui dopo qualche secondo.
-Si.- Rispose scendendo e riprendendo a correre.
-Dove hai detto che sei?-
-Su un ponte.-
Corse fino alla riva del fiume, poi guardò avanti a sé, verso le due strade.
-Quale?-
-Ci sono le farfalle!- Lei sbuffò.
-Ci sono due ponti Ed, su quale sei!?-
-Quello di fronte all’orologio.-
Aileen guardò alla sua destra, poi raggiunse il ponte più vicino a lei e cominciò a cercare Ed.
Lo trovò poco dopo, attaccato alla ringhiera che guardava giù.
-Eccoti..- Sussurrò, prima di affiancarlo.
-Sei solo un idiota!- Esclamò appena lo raggiunse.
-Lee!- Urlò lui felice.
-Si può sapere che diavolo volevi fare?! Sei il ragazzo più incosciente che abbia mai incontrato, cazzo!- Lui piegò la testa di lato.
-Lo ha detto anche lei..- Sorrise.
-Chi?-
-Vanessa.-
Rispose prima di scoppiare a ridere.
-Dio, ma quanto hai bevuto?-
-Solo un sorso..-

-Si, certo.. Andiamo a casa?-
-No! C’è una papera!- Lei guardò giù.
-Ed, quella è una barca..- Sospirò.
-No, guarda bene!- Lei scosse la testa.
-Perché non torniamo?-
-Voglio restare qui!-
-Sembri un bambino Ed!-
Lui rise di nuovo.
-Ma lo sai che sei proprio bella, Lee?-
-E tu sei proprio ubriaco. E idiota.-

-Grazie.- Sorrise.
-Ti va di andare a cena fuori?- Provò lei. Lui si voltò a guardarla.
-In un ristorante?-
-Dove vuoi.-
Lui annuì energicamente.
-Però devi cambiarti prima.-
-Perché?-
-Perché puzzi di alcool.-
-Se mi cambio poi mi abbracci?-
Gli occhi lucidi di Ed che Aileen aveva notato da subito la fissarono.
Lei gli afferrò un polso, facendolo voltare completamente verso di lei, poi lo abbracciò. Si strinse a lui, lasciando che qualche lacrima dovuta alla preoccupazione che aveva avuto scendesse sulle sue guance.
Ed non se ne accorse e si limitò a stringerla a sua volta.
-Mi sei mancata.- Ammise lui.
-Anche tu, non fare di nuovo una cosa del genere, ti prego.-
-Voglio accontentarla. Vanessa aveva ragione..-
-Su cosa?-
-Tu sei d’accordo?-
Chiese lui staccandosi per guardarla negli occhi.
-Che ha detto lei?-
-Che devo andare avanti, altrimenti si pente di.. noi.-
Lee sorrise debolmente.
-Sono d’accordo. Non meriti di stare tanto male.-
-Con te sto bene.-
-Anche io.-
-Allora restiamo insieme, no?-
Lei sorrise, affondando di nuovo la testa nell’incavo del suo collo.
-Si. Però ora andiamo a cambiarci che puzzi davvero.- Disse ridendo.
-Ti voglio bene, Lee.-
-Ti voglio bene anche io, Ed.-





“27 dicembre 2012

Non puoi, ok?
Non puoi Ed, non puoi! Santo cielo..
Non puoi chiedermi di sposarti. Ed io non posso averti davvero risposto di si!
Edward Christopher Sheeran, sei la persona più incosciente, idiota, scalmanata, spericolata, imprudente e  fuori di testa che conosca!
Come ti è solo venuta in mente una cosa del genere..
Sposarci..
Dio, ora mi sento così in colpa..
Maledetto te e il tuo fascino irresistibile. Dovevo dirti di no! E invece ti amo così tanto che..
Cavolo Ed, ti rendi conto in che casino ti sei messo?
E il bello è che a parte fingermi arrabbiata qui sopra, non riesco a fare niente che non sia sorridere!
Sei un pazzo..
Ed io non dovrei essere tanto felice di questo. Decisamente no..

Aah! Devo dirti una cosa..
Non credo di avertene parlato, ma papà mi aveva promesso una casa tempo fa..
Bhe, stava quasi per comprarmela e sai ora da dove sto scrivendo?
Esatto.. Sono nel salotto di quella che sarebbe dovuta diventare casa mia. Nostra, forse.
I miei avevano già cominciato a portare una scatola con i libri, probabilmente se ne sono dimenticati.
Ho deciso di lasciare qui alcune cose. Tipo il diario.
Tipo queste ‘lettere’.
Chiamami illusa o come ti pare, ma sono convinta che le troverà qualcuno che saprà.. apprezzarle, in qualche modo.
E poi lasciarle a casa non mi sembrava una buona idea.
Non sono sicura di volere che mamma o papà le leggano.
Lo so che così probabilmente non ti arriveranno mai, Ed, ma conto sul destino e sul fatto che tu sai già che ti amo.
Almeno spero.
Credo di dover uscire, la casa non è mia e se viene qualcuno sono nei guai..
Lascio il diario qui, quindi.
Questa è l’ultima pagina che scriverò.

Sappi solo che mi hai regalato i cinque mesi più belli di tutta la mia vita. Grazie. Ti amo Ed.
Ciao.
Eternamente tua, Van x”





 
  
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