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Autore: Fee17    01/07/2008    4 recensioni
Un' amicizia che dura dall'infanzia, due ragazze diverse, ma legate in maniera impressionante. Ne hanno superate tante, riusciranno a superare anche l'uragano Kaulitz?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I tokio Hotel non mi appartengono, non scrivo a scopo di lucro ed è tutto inventato.

La canzone e il titolo fanno riferimento a "Goodbye my lover" di James Blunt!

Buona lettura.. ringraziamenti in fondo!

Un raggio di sole infiltratosi dalla finestra accarezzò il volto delicato di Bill, provocando il suo risveglio. Dopo qualche esitazione decise di alzarsi dal letto e dirigersi a sistemarsi. Del resto a lui per considerarsi decente ci voleva non meno di un’ ora. Prima di entrare in bagno osservò suo fratello. Era sdraiato sul letto a pancia in giù, con la testa sotto il cuscino e un braccio e una gamba penzoloni.

Pensò che la sera prima doveva aver fatto molto tardi, non l’aveva nemmeno sentito rientrare. Entrò poi in bagno e si guardò allo specchio. Sei bello Bill, hai un viso perfetto, ma con le persone fai davvero schifo. Per rendertene conto hai dovuto far star male due ragazze che di certo non lo meritavano, hai distrutto un’ amicizia e come se non bastasse ci sei rimasto scottato pure tu. Lo aveva detto Tom:

"Prima o poi ti farai male con le tue stesse mani"

"E nessun’ altra frase fu più azzeccata!"

Infatti era così. Aveva affrettato i tempi, per un impulso, per il suo sentirsi sicuro e il risultato era che la ragazza alla quale non smetteva di pensare lo aveva rifiutato e lo aveva cacciato.

Prese dell’ acqua gelida tra le mani e si rinfrescò il viso. Poi gocciolante affrontò la sua immagine riflessa nello specchio davanti a lui:

"Vai Kaulitz, sii uomo per una volta e affronta ciò che ti meriti" disse a se stesso.

Perfettamente truccato e vestito uscì dalla stanza e si diresse verso casa di Maggie e Anna, deciso a chiedere scusa a quest’ultima e anche solo per incrociare lo sguardo dell’ altra. Dopodichè avrebbe trascorso gli ultimi giorni di vacanza con il fratello e se ne sarebbe andato. Sarebbe tornato in Germania e uscito per sempre dalle vite di quelle due ragazze. Lo doveva a loro, non avrebbe più dovuto farle del male.

Si incamminò a passi veloci, voleva che quell’ incontro finisse il prima possibile.

Arrivato di fronte al portone del condominio notò una vecchietta entrare, le corse appresso facendo sì che questa gli permettesse di intrufolarsi all’interno senza bisogno di dover suonare il campanello. Non voleva correre il rischio che le ragazze non gli aprissero la porta sentendo la sua voce al citofono. Se dovevano respingerlo, avrebbero dovuto farlo trovando il coraggio di sbattergli la porta in faccia e farlo, di fronte alle sue espressioni imploranti da cagnolino bastonato era pressoché impossibile, parola di Kaulitz!

Dopo aver ringraziato la nonnetta, intenerita dal suo sorriso da cucciolo, iniziò l’ arrampicata per le scale. Arrivò davanti alla porta dell’ appartamento ed esitò non poco prima di bussare.

"Vai tu Anna? Io sono in mutande…" Dissi ancora rinsonnolita. La sera prima mi ero addormentata sul divano e solo dopo essermi svegliata per il torcicollo mi ero trascinata verso il soffice lettuccio. Lo avevo fatto sorridendo, perché mi ero accorta di quella coperta stesa sul mio corpo. Era stata Anna a posarla e questo mi faceva pensare ad un vicino chiarimento.

"Si vado" rispose la bruna.

La ragazza aprì l porta e di fronte si trovò lui: il suo amore, il suo idolo, il suo sogno, il suo incubo.

"Sparisci!" gli disse sbattendo la porta. Ma lui, prevedendo una mossa del genere si era precipitato ad anticipare la mossa della sua ormai ex ragazza e con un gesto della mano riuscì a bloccare la chiusura della porta.

"Aspetta Anna, devo parlarti!"

"Sicuro che tu non voglia Maggie?" Gli disse con sarcasmo.

"No, sono qui per te, perché mi faccio schifo per come ti ho trattato e voglio dirtelo con il cuore in mano. Perché sei una delle persone più belle che abbia conosciuto e non ti meriti il mio comportamento squallido!"

Gli occhi del ragazzo si fecero languidi e il suo volto assunse un’espressione mortificata. Era un attore nato, questo lo sapeva.

"Cosa credi? Di aggiustare tutto con delle semplici scuse?"

Faceva la dura Anna, ma di fronte a quegli occhi non avrebbe resistito a lungo, le aveva fatto terribilmente male, ma era l’ uomo che amava ancora.

"Non potrò mai rimediare, lo so anch’io, ma ti devo le mie scuse, non pretendo il tuo perdono. Sono qui solo per riconoscere i miei sbagli di fronte a te"

"Che bravo attore che sei… Hai così tanto talento che devo farti entrare per forza". Anna lo lasciò passare, non poteva resistere ancora.

Si sedettero sul divano… quel divano che a Bill evocava un bel ricordo. Aveva avuto Maggie tra le sue braccia… Si voltò per vedere se l’avesse scovata da qualche parte, ma di lei nessuna traccia.

Io ero rimasta in camera, avevo riconosciuto subito quella voce, ma non mi sembrò il caso di andare da lui.

Il ragazzo scosse la testa, per quanto la desiderasse in quel momento, non gli sembrò il caso distogliere l’attenzione da Anna.

Arrivò il suo omonimo peloso che iniziò a fare le fusa e con un balzo si posizionò sulle sue gambe. Il moro iniziò ad accarezzarlo e grattarlo con le sue lunghe unghie curate.

"Ciao piccolino!" sorrise alla bestiola.

Anna lo osservò e a stento riuscì a trattenere una carezza sul volto del cantante. Era così dolce. Non poteva pensare che quel ragazzo esile e dallo sguardo innocente fosse stato capace di farle tanto male. Poi Bill si voltò ed iniziò a parlare. Se la natura gli aveva dato un dono, di sicuro era quello della parola:

"Anna, voglio che tu sappia che quello che c’è stato tra noi non è stato un capriccio per me. Ricordo ancora la prima volta che ti vidi…"

Un sorriso si stampò sul suo bel viso.

"Avevi il blocco degli appunti ed eri intenta a scrivere quello che dicevo durante l’intervista. Avevi le guance rosse, le hai sempre quando sei impegnata…"

"Bill ti prego non…" Gli occhi di Anna si inumidirono ai ricordi del periodo trascorso in Germania.

"Lasciami finire Anna! Pensai che dovevo aver avuto una visione e che avrei dovuto parlarti il prima possibile. Infatti fu così e dopo averti conosciuta capii di aver avuto una fortuna immensa."

Le prese le mani e gliele strinse forte.

"Provai da subito un sentimento forte Anna, non so se fosse amore, ma so che c’era e che mi ha accompagnato fino al mio arrivo qui. Non so cosa mi sia successo, ma quando…" Il ragazzo esitò, il suo discorso stava andando oltre.

"Quando l’hai vista non le hai resistito eh?" Anna lo fissò e vide il suo sguardo abbassarsi, a conferma di ciò che aveva pensato.

"Che c’è? Hai perso la parola? E’ così, è inutile che tu lo nasconda, ti sei innamorato di lei" Non sapeva con quale forza era riuscita a dire quella frase, forse perché ormai aveva accettato la realtà.

"Mi dispiace Anna, io… io non posso più mentirti, non avrei mai dovuto farlo, ma sono stato un vigliacco e non ho avuto il coraggio di affrontare né te e né lei."

"Si Bill, sei stato un vigliacco, lo sei stato davvero e mi hai fatto del male, ma…" Le mani di Anna si strinsero in due pugni e si morse il labbro inferiore. Ciò che stava per dire le faceva male.

"Ma?" La esortò Bill.

"Ma so cosa significa amare una persona, l’ho provato con te per la prima volta, quindi so che non puoi fare a meno di pensare a lei in ogni istante, di volerla tra le braccia, accanto a te in ogni momento e so che non puoi controllare questo sentimento, per me è così Bill, io provo questo per te e credo di non essere l’unica, anche per Maggie è così. Non ho più il diritto di tenervi separati."

Scoppiò in un pianto violento e si prese il volto tra le mani. Aveva rinunciato per sempre al suo sogno e lo aveva fatto per Maggie e per Bill. Pensò di essere una stupida per essersi fatta così tanto del male, ma pensò anche di aver fatto la cosa più giusta che potesse fare.

"Anna, mi dispiace, davvero! Sono stato un idiota, devi aver sofferto da morire." Bill la abbracciò forte e le accarezzò i capelli. Anna immerse il suo volto nella maglietta del ragazzo e assaporò il suo profumo tanto amato per l’ultima volta.

"Ti meriti di essere felice Anna, ed io questo non posso dartelo"

Le alzò il mento e le diede un bacio a fior di labbra.

"Ora vattene ti prego, non posso guardarti un secondo di più" Anna si alzò dal divano e aprì la porta.

"Va bene, addio piccola.."

"Addio amore mio"

Avrebbe voluto dirgli lei. Ma non lo fece e chiuse la porta alle spalle del suo amore perduto.

"Goodbye my lover, goodbye my friend

you have been the one

You have been the one for me…"

Io non uscii mai dalla mia stanza, non volevo vederlo e sapevo che i primi a dover avere un chiarimento avrebbero dovuto essere loro due. Alzai anche il volume dell’mp3 al massimo per non sentire la sua voce. Mi recai in salotto dopo almeno 1 ora e mezza e di lui nemmeno una traccia. Anna era in camera sua e sicuramente non avrebbe voluto vedermi. A quel punto decisi di uscire e prendere una boccata d’aria. Indossai una tuta e andai a fare una corsetta per sgombrare un po’ la mente. L’ Hotel dei gemelli non era molto lontano da casa ma decisi di tenermi alla larga da esso. Chissà che cosa stessero facendo quei due.

 

Grazie tante a tutte! Grazie a

pandina_kaulitz: sono felicissima di avere una nuova lettrice!

shari92: grazie per i complimenti!Ancora non so dove andare a parare con Tom e Anna...Amore o amicizia? Si accettano consigli...

_TomSimo_ : sono contenta che Tom ti sorprenda, è proprio quello che volevo fare! Descriverlo in maniera un pò diversa dal solito.

SISSINA: Gazie mille piccola! non sai quanto mi rendi felice Danke!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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