Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: MiakaHongo    22/03/2014    14 recensioni
[Crossover-Frozen/Le 5 leggende]
Un giorno Jack Frost fa uno strano sogno in cui una figura sembra rivolgergli la parola: "Oggi nascerà una bambina con poteri simili ai tuoi"
Da allora è tormentato da mille domande: Sarebbe nata davvero quella bambina? Avrebbe davvero avuto poteri simili ai suoi? Avrebbe rappresentato una minaccia? Come avrebbe usato i suoi poteri?
Così Jack si dirige ad Arendelle per conoscere chi sia questa bambina che ha ironicamente soprannominato "Regina di ghiaccio" e per trovare una risposta alle sue innumerevoli domande.
Ma nell'ombra qualcosa o qualcuno li osserva, che abbia un piano più ampio che riguarda uno di loro due o entrambi?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 8

Elsa stava leggendo un libro nella sua camera, quando il rumore di qualcuno che bussava alla porta la distrasse.
"Elsa posso entrare? Sono io!"
Elsa sorrise riconoscendo quella voce.
"Certo che puoi entrare, lo sai che non devi più chiedermi il permesso ormai!"
Anna aprì la porta della stanza.
"Sì scusa, l'abitudine!"
Elsa la vide entrare, sembrava avere un'aria raggiante.

68747470733a2f2f73332e616d617a6f6e6177732e636f6d2f776174747061642d6d656469612d736572766963652f53746f7279496d6167652f415657584e68396144374

Aveva un sorriso sornione stampato sul viso.
Avanzò velocemente verso di lei e appena si trovò di fronte ad Elsa, iniziò a saltellare euforica. Sembrava quasi che se non avesse parlato in quel momento, sarebbe potuta esplodere.
"Ho una notizia da darti!"
"Bene, parla pure!" disse Elsa.
Anna aprì immediatamente la bocca, ma per un attimo si fermò esitante. Lei era molto entusiasta della notizia, ma se sua sorella non lo fosse stata? Anzi probabilmente non lo sarebbe stata.
La sua espressione cambiò e con un po' di incertezza iniziò a parlare.
"Allora, ecco...io e Kristoff...cioè Kristoff si è...cioè Kristoff ha chiesto a me ...di sposarlo! Volevamo avere la tua approvazione per il matrimonio" pronunciò quest'ultima frase tutta di un fiato, per paura dell'effetto che potesse conseguire.
Elsa sgranò gli occhi sorpresa.
Anna preoccupata iniziò a parlare a raffica: "No, ecco, lo so che ci conosciamo da solo da pochi mesi, ma io non...lui mi piace veramente! Io gli piaccio veramente! O almeno credo...cioè ne sono sicura, non è che io non ne sia sicura, ma.."
Elsa rise, sapeva di dover frenare la sorella, oppure avrebbe potuto continuare per ore. Assunse volontariamente un'espressione seria e fredda.
"Basta così Anna! Se le cose stanno in questo modo, la mia risposta può essere una sola..."
Anna rimase a bocca aperta, fissò Elsa attentamente, come se dalla sua risposta potesse determinare la sua stessa vita.
"...Si!" disse Elsa, abbandonandosi ad un sincero sorriso.
"Elsa, lo so che non posso sposare un uomo che conosco da così poco, ma Kristoff non è come Hans, lui è...ehi aspetta! Hai detto si?"
La fissò incredula.
Elsa scoppiò in una dolcissima risata.
"Preferivi che dicessi no?" chiese ironica.
Poi continuò: "Ho conosciuto Kristoff e sembra amarti davvero, ma soprattutto ti rende felice! E, per fortuna, direi che non ha proprio nulla da spartire con quel galletto di Hans!"
Anna guardò la sorella negli occhi con una felicità immensa.
"Grazie" urlò, gettandosi letteralmente tra le sue braccia, per poi stringerla forte in un tenero abbraccio.
Però ad un tratto, Anna si raddrizzò, slegandosi dall'abbraccio della sorella e disse: "Ho un'altra notizia da darti!"
Elsa la ascoltò attentamente.
"Kristoff mi ha fatto una sorpresa! Sta costruendo una casa per noi due sulle colline, è lì che andremo ad abitare dopo il matrimonio. Sai, dice che il castello lo metterebbe troppo a disagio."
Elsa rimase immobile, come ghiacciata.
Doveva essere felice per Anna, ormai sarebbe diventata una moglie, ed era giusto che andasse a vivere con suo marito e che si costruisse una sua famiglia.
Allora perché stava così male? Un orribile sensazione le strinse il cuore.
Notando la strana espressione della sorella, Anna le chiese
"Elsa, c'è qualcosa che non va?"
Non ricevendo risposta aggiunse: "Bè in effetti il mio posto è qui al castello, penso che dovrei..."
Elsa scosse la testa, come per cacciare via quella strana sensazione che si stava insinuando in lei: voleva solo la felicità per sua sorella, ed era solo quello che contava.
"No, il tuo posto è con Kristoff! Ero solo sorpresa, tutto qui.
Sono davvero felice per te sorellina!"
Le due si scambiarono un sorriso, poi Anna ebbe un'altra illuminazione.
"Ehi, stasera ci sarà la festa al castello! Potrei cogliere l'occasione per dare la buona notizia a Krisrtoff!"
"Kristoff verrà alla festa da ballo al castello e diventerà principe?" Chiese Elsa dubbiosa.
Le due sorelle si scambiarono uno sguardo complice e entrambe scoppiarono a ridere, immaginandosi Kristoff serio e impettito con divisa e spada.
"Aspetta!" disse Anna euforica "Stasera verranno molti principi e re da tutti i regni, no?"
"Si" confessò Elsa, non capendo il perché di tanta esuberanza.
"Bé, oggi anche tu potresti trovare il tuo lui!" disse Anna con aria sognante, portando le braccia al petto. "Ah, pensa! Potremmo organizzare un matrimonio a quattro, sarebbe stupendo! Dovrei solo chiedere a Kristoff se per lui va bene, ma non credo che avrà nulla in contrario...o forse si? Non so, ma io penso..."
Elsa interruppe quel fiume di parole della sorella.
"Anna, anche se stasera trovassi quello giusto, non lo sposerei nel giro di nemmeno due settimane non credi?"
Entrambe risero nuovamente, Anna sapeva che Elsa non era decisamente il tipo da fare una cosa simile. A differenza sua, che in passato era disposta a sposare un uomo conosciuto quella sera stessa.
"Vado a parlare con Kristoff, devo ancora dirgli di stasera e convincerlo ad indossare qualcosa di elegante... sarà una VERA impresa! A stasera!"
"A stasera sorellina!" le disse sorridente Elsa.

La sera della festa, Elsa arrivò a serata già iniziata.
Aveva perso tempo a prepararsi, inoltre era agitata: sapeva che il suo dovere da regina era di trovare un buon partito da sposare e avere in futuro degli eredi. Ma lei era diversa da sua sorella, non riusciva a lasciarsi trasportare dalle emozioni: per piacerle davvero qualcuno avrebbe dovuto conoscerlo a fondo, essere sicura di piacergli per quello che è, e ricambiarlo nello stesso modo. Solo così avrebbe potuto dire di essere davvero innamorata.
Nella sala, appena notarono la sua presenza, un uomo corse ad annunciarla.
"Ecco a voi la regina di Arendelle"
Tutti nella sala si fermarono, si girarono verso di lei accennando un inchino, subito Elsa rispose facendo un gesto con la mano per incitarli a continuare a divertirsi.
"Elsa!"
Si sentì chiamare e vide sua sorella arrivare di corsa.
"Sei in ritardo, strano non è da te!" poi le sussurrò "Non è che ci hai ripensato vero?"
"No, tranquilla è tutto appost-"
Non riuscì a continuare, il suo sguardo si era fermato sulla figura accanto ad Anna. Mise la mano davanti alla bocca per trattenere le risate: quello che fece quasi fatica ad identificare come Kristoff, aveva i capelli pettinati all'indietro, un abito elegante (chiaramente non suo) e un'aria di chi vorrebbe essere da qualsiasi altra parte nell'universo. Era come vedere un gorilla vestito da ballerina di danza classica.
Non ce la fece più a trattenersi, si lasciò scappare una risata.
Kristoff indispettito le disse: "Ah bene! Io vengo qui, accettando di vestirmi così, per ringraziarti e tu mi ridi in faccia?"
Poi, scherzoso, si rivolse ad Anna "Ti avevo detto che ero ridicolo vestito così!"
"Per me stai benissimo!" disse dolcemente Anna, stampandogli un leggero bacio sulla guancia.
"Ah Elsa, lì c'è il principe Elias! Non l'ho conosciuto di persona, ma sembra essere un bel ragazzo...perché non vai a conoscerlo?" disse Anna facendole l'occhiolino.
Prima che Elsa potesse rispondere, Anna la spinse nella sua direzione.
Elsa si fermò ad osservarlo: era biondo, con gli occhi azzurri ed una scintillante divisa color acquamarina.
"Bene, gli manca solo il cavallo bianco e siamo apposto! Direi che questo è persino più sospetto di Hans!" pensò ironicamente tra sé.
Dovette però ammettere che esteticamente non era male, così decise di dargli almeno una possibilità.
Stava per andare da lui, quando un ragazzo la frenò: era smilzo, coi capelli ricci e rossi, sembrava altamente imbarazzato.
"R-regina Elsa" goffamente si inchinò "S-sarei onorato se poteste concedermi qualche minuto del vostro tempo"
"Non c'è bisogno di essere così formali, ditemi pure!" disse lei, sperando di smorzare la tensione, ma con scarso risultato dato che il ragazzo divenne paonazzo.
"S-siete sicura di voler parlare con me?"
"Non dovrei?"
"Bé, essendo uno dei fratelli di Hans, pensavo che non mi volevate nemmeno rivolgere la parola"
Ok, sapeva che screditare qualcuno solo perché fosse il fratello di Hans non era giusto. Ma l'idea che quel ragazzo fosse imparentato con lui le faceva venire la nausea.
Si sforzò comunque di non pensarci e di essere gentile e formale.
"Lasciamo stare quella vicenda...cosa volevate dirmi?"
Imbarazzato, il ragazzo rispose: "Ecco, voi siete una regina, ed io un principe...è mio dovere invitarvi a ballare, credo!"
Elsa lo fissò indispettita.
"Non credo che voi DOBBIATE...se non volete!"
"B-bè ma disonorerei la mia famiglia e voi, se non lo facessi: è mio dovere cercare una buona moglie ed ottenere un regno, essendo io il dodicesimo in linea di successione"
"Credetemi, mi disonorereste di più se lo faceste solo per dovere"
"M-ma io...cosa dirò alla mia famiglia?"
Il ragazzo fissò terrorizzato quelli che dovevano essere i suoi genitori. Erano poco lontano e fissavano speranzosi il figlio che parlava con la regina di Arendelle.
Lei gli mise una mano sulla spalla ma, al tocco di Elsa, lui sussultò e spaventato fece un passo indietro.
"Oh scusatemi vi ho fatta arrabbiare?" chiese con tono terrorizzato.
Elsa lo fissò perplessa.
"Certo che no! Volevo solo dirvi di dire ai vostri genitori che nonostante io fossi onorata dal vostro invito, ho dovuto rifiutare, perché ne avevo già ricevuto uno da un altro principe. Così non avranno nulla da ridire!"
"G-grazie regina!"
Abbozzò un inchino imbarazzato e corse dai genitori.
Elsa iniziò forse a comprendere come mai Hans fosse venuto su così, quella famiglia aveva un'aria tutt'altro che rassicurante.
In cuor suo sperò vivamente che i restanti undici fratelli fossero già impegnati, conoscerne due le era decisamente bastato.

Osservò le ragazze nella sala, molte di loro erano felici e si lasciavano corteggiare senza farsi troppi problemi. A volte odiava la sua razionalità, a volte avrebbe voluto essere più come loro.
Rassegnata decise di provare a parlare con il principe Elias, sperando che le cose potessero andare meglio, quindi si avvicinò a lui.
"Voi siete il principe Elias, giusto?"
Il ragazzo si girò, un fiero sorriso si dipinse sulla sua faccia. Prese la mano di Elsa e la avvicinò al suo volto, simulando un'elegante baciamano.
"Regina di Arendelle..."
"Bé, devo ammettere che ha stile!" pensò Elsa tra sé.
"...sapevo che sareste venuta da me, prima o poi"
Sperando di aver frainteso, Elsa gli chiese: "Perdonatemi, cosa intendete dire?"
Con aria di superiorità il ragazzo disse: "Tutte lo fanno prima o poi: vengono da me e implorano un appuntamento"
Doveva immaginarselo, sarebbe stato troppo bello per essere vero! Elsa era sdegnata e con voce gelida si limitò a dire: "Vedo che mi conoscete davvero poco, se pensate che io sia il tipo da implorare!"

68747470733a2f2f73332e616d617a6f6e6177732e636f6d2f776174747061642d6d656469612d736572766963652f53746f7279496d6167652f39763148583057396d772

Sprezzante il ragazzo le rispose.
"Su, andiamo è inutile che mentiate a voi stessa! Siete venuta da me perché sono un principe e pure molto bello, sposandomi potreste avere quello che sognano tutte: un regno ancora più vasto, un matrimonio, un uomo stupendo al vostro fianco e un giorno anche dei figli!"
"Sbagliavo su di voi, non è che mi conoscete poco...non mi conoscete affatto!" disse Elsa, cercando di mantenere la sua proverbiale calma.
"Non fate la preziosa, confesso che siete attraente e inoltre siete una regina! Accetto di concedervi l'onore di un appuntamento!"
"Se vi concedessi un tale onore, temo che non avrei più la dignità di guardarmi allo specchio! Quindi, con rammarico, vi dico che rifiuto la vostra offerta"
Elsa pensava che non ci fosse qualcuno di più detestabile di Hans: si sbagliava! Almeno Hans aveva la decenza di far finta di essere gentile!
Il principe non sembrò prenderla bene, il suo volto sicuro di sé si trasformò in un'espressione seria e colma d'ira.
"VOI rifiutate ME?...VOI? E' assurdo! Hanno ragione tutti, siete solo una regina snob che si crede chissà chi"
Ora Elsa stava davvero iniziando a perdere la pazienza, iniziò ad alzare il tono di voce.
"Il mio popolo e tutti i presenti mi amano e mi trattano con rispetto, siete solo voi qui, caro mio, che la pensate in questo modo!"
Il principe scoppiò in una forte risata.
"Amarvi? Direi più che hanno paura di voi!"
Elsa lo fissò interdetta.
"Oh andiamo, credete davvero che le persone vi amino? Non basta creare una pista di pattinaggio dal nulla o far divertire i bambini con la neve! Pensate che il trattato che avete fatto approvare l'altro giorno sia stata una scelta unanime?"
"Certo! Hanno votato tutti i membri del consiglio reale!"
"Siete un'illusa! Mio padre fa' parte del consiglio e la maggior parte di essi erano contrari all'approvazione del trattato, ma quando hanno visto che voi tenevate così tanto alla sua approvazione, hanno votato a favore, per paura di una ritorsione"
Elsa non poteva credere alle sue parole, non voleva. Il suo cuore iniziò a battere agitato.
"Non ci credo, è assurdo!"
"Davvero lo credete tanto assurdo? La verità è che dentro di loro hanno tutti paura di voi! Come biasimarli del resto? E' lecito aver paure di una donna, che da un momento all'altro, potrebbe congelarli o congelare un intero paese"
Il cuore di Elsa iniziò a battere sempre più forte, come l'ansia dentro di sé che ormai cresceva incontrollata.
Avrebbe solo voluto che quello stupido principe smettesse di parlare.
"Non credo che troverete facilmente marito... a meno che non ci sia qualcuno talmente disperato da accaparrarsi un simile rischio ogni giorno, pur di ottenere uno stupido regno! Mi spiace mia cara regina, avreste dovuto accettare la mia offerta, era più che generosa"
Elsa sentì d'un tratto mancarle la terra sotto i piedi, la testa stava per esploderle e l'ansia faceva battere ormai il suo cuore all'impazzata.
Si guardò intorno, c'era molta gente che la stava fissando, avevano notato il suo stato d'animo.
Fu allora che lo notò, negli occhi di tutti leggeva un'unica espressione: la PAURA.

68747470733a2f2f73332e616d617a6f6e6177732e636f6d2f776174747061642d6d656469612d736572766963652f53746f7279496d6167652f5372514c5a612d3752564

Il fratello di Hans sembrava agitatissimo e con un filo di voce le chiese: "Tutto bene regina Elsa?"
Tutto bene? Niente poteva andare peggio di così, probabilmente.
Alla sua mancata risposta, molti iniziarono ad indietreggiare spaventati, come se Elsa avesse potuto congelare tutto e tutti da un momento all'altro. In quel momento lo avrebbe fatto davvero, ma volontariamente, solo per cancellare quelle espressioni dalla sua vista e dal suo cuore.
Un uomo nel panico cercò di dirle "Mia regina, state calma, è tutto apposto! Non vi agitate, vi prego!"
Cercò di raccogliere tutta la poca calma e forze che le erano rimaste, assumendo l'espressione più seria e distinta che riuscì a fare. Anche se ormai dentro di lei una tempesta imperversava.
"Tranquilli, continuate pure, io mi ritiro nella mia stanza, perdonatemi ma temo di non sentirmi bene"
Così si voltò e corse il più velocemente possibile verso la sua stanza, lontana da tutto e da tutti, non desiderava altro in quel momento.
Finalmente vi arrivò, chiuse la porta dietro di sé e si lasciò cadere dietro di essa.
Qualcuno bussò alla porta.
"Elsa sono io...Anna! Posso entrare? Cos'è successo? Ti ho vista correre via!"
"Sto bene Anna, solo un po' di mal di testa, ti prego torna di là e scusati con gli ospiti da parte mia!"
"Va bene Elsa..." disse Anna con tono insicuro, per poi tonare alla festa.
Elsa non voleva vedere nemmeno lei, probabilmente a causa delle terribili idee che le stavano affollando la mente.
Portò le mani sulla testa e le strinse forte su di essa affondando le dita tra i capelli. Tentò di scacciar via quei pensieri, ma si facevano sempre più forti nella sua testa e ognuno di questi era come una pugnalata al cuore.
Più ci pensava e più quelle detestabili parole sembravano avere senso.
Le sembrava di averli ancora davanti, nei loro sguardi aveva letto il loro timore, la loro paura.
Ormai aveva imparato a controllare i suoi poteri.
Li aveva sempre usati solo per farli divertire.
Lei li trovava un dono stupendo, che non avrebbe mai usato per fare del male!
Come potevano non capirlo?
Ma effettivamente, come avrebbero mai potuto non aver paura di una persona con simili poteri?
Persona...era quello il termine con cui poteva definirsi?
O forse era meglio dire...MOSTRO?
Era questo che sembrava agli occhi di tutti?
Forse era quello che era sempre stata.

Decise di guardare in faccia alla realtà: nessuno l'avrebbe mai amata per quello che era. Si sentì un'idiota ad averlo solo potuto immaginare.
Sentì il cuore pieno di dolore, l'unica persona che l'amava veramente era sua sorella.
Perché non l'aveva fatta entrare?
Se c'era una persona che poteva farla stare meglio questa era lei!
Si alzò in piedi, stava per aprire la porta per andarla a chiamare, quando improvvisamente si ricordò di una cosa. Presto Anna sarebbe andata a vivere con Kristoff sulle colline.
Le tornò quella sensazione di stretta al cuore e di vuoto, provata quella mattina stessa.
Si era abituata così tanto negli ultimi mesi ad averla vicina, ad avere sempre il suo sostegno.
Era buffo, per anni Anna aveva elemosinato la sua compagnia, sperando che Elsa le aprisse la porta, ed ora era Elsa ad avere un disperato bisogno di lei.
Le colline erano lontane. Di certo sarebbero venuti a trovarla di tanto in tanto...ma quando? Una, due volte l'anno? Durante le feste?
Da due sorelle che potevano vedersi finalmente tutti i giorni, sarebbero diventate come due lontane conoscenti?
Anna non aveva pensato a lei?
Non aveva pensato che sarebbe rimasta sola?
Forse vedendola esternamente sempre forte e sicura, non si era resa conto che anche Elsa aveva bisogno di lei.
Eppure era convinta che Anna potesse capirla veramente.
Contava davvero così poco per lei?
Come avrebbe voluto che Anna rimanesse al castello con Kristoff.
Gelò a quell'orribile pensiero. In quel momento Elsa si sentì davvero quel mostro che tutti vedevano in lei.
Era davvero diventata così egoista?
Amava sua sorella e voleva solo la sua felicità, a qualunque costo. Non le avrebbe mai chiesto di rimanere, anche se questo significava rimanere sola...anche se significava soffrire.
Sofferenza.
Era questo che sentiva ormai: sofferenza e dolore che le stringevano il cuore. Si sentiva di nuovo sola, si sentiva di nuovo diversa da tutto e da tutti.
Sentiva il suo cuore come se fosse di ghiaccio.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Eccoci al cap8! Allora tanto per cambiare doveva inizialmente contenere altri 2 eventi, ma poi mi sono fatta prendere la mano e quindi i restanti 2 li avrete nel prossimo capitolo! (ma perché le cose che nella mia testa sono brevi, a scriverle diventano lunghe? XD )
Posso solo dirvi che avrete qualche rivelazione U.U

Più scrivo questa fic e più mi accorgo del perché adoro tanto il personaggio di Elsa, ed il motivo è semplice...siamo molto simili caratterialmente! Entrambe sembriamo fredde e distaccate esteticamente , ma dentro abbiamo un cuore tenero, e tanti dilemmi interiori...e poi siamo RAZIONALI XD
Ma torniamo al capitolo: si lo ammetto, sono riuscita a creare un personaggio più detestabile di Hans...Elias! XD il suo battibecco con Elsa lo adoro XD
Solo io anche nella vita reale incontro solo ragazzi così? Il pezzo con il fratello di Hans l ho ispirato proprio ad una mia esperienza con un ragazzo che ci siamo presi una cosa da bere al bar, lui mi precede sicuro alla cassa, io cosi penso "Ma che carino, vuole pagare lui addirittura? O__O " e lui si volta verso di me e dice"Pensi che DOVREI offrire io secondo te?" io cosi *faccia alla Elsa* "No non credo proprio che DOVRESTI, io pago il mio!" vado e pago il mio LOL XD
Elsa si chiede se Anna capisca che anche lei ha bisogno di sua sorella, perchè anche se all'apparenza fredda e sicura di sè, anche lei ha molto bisogno di affetto! Non posso che condividere questa sensazione che molte volte mi è capitato di provare, anche in amicizia.

Per quanto riguarda gli altri eventi del capitolo bè... io l ho pensato nel film alla fine, cioè si sarebbero davvero tutti fidati così tanto di una regina con simili poteri? O molti avrebbero avuto paura? Inoltre alla fine Elsa scopre che l unica persona che credeva l avrebbe amata per sempre, si allontanerà da lei.
Quindi resta nella solitudine e disperazione e il suo cuore torna ad essere di ghiaccio.
Che accadrà adesso?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Se potete recensite e ditemi che ne pensate di questo capitolo!

   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: MiakaHongo