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Autore: Amber    03/07/2008    15 recensioni
Salve a tutti! Eccomi di nuovo qui con la terza e ultima parte! No, non è un miraggio, sono proprio io... lo so che è da secoli che non posto e mi dispiace moltissimo, ma questa parte è stata davvero dura da scrivere. Comunque eccomi tornata con altri 29 capitoli pronti per essere pubblicati!! Abbiamo lasciato una situazione abbastanza critica nella seconda parte ricordate? Ebbene, sono passati tre anni, Kagome si è chiusa dentro un guscio di protezione, è diventata fredda e menefreghista continuando però ad andare a scuola e lavorando al pub affiancata da Mikado. Sango e Miroku, in questa parte avrenno un sacco di grattacapi ed enormi problemi... Inuyasha? Beh, lui è di ritorno dall'America... Sposato? Fidanzato? Con una frotta di figli? Tutto da scoprire in quest'ultima parte! Buona lettura a tutti!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Note e Anima'
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Salve a tutti! Rieccoci per il 4 capitolo di questa ultima parte di Note&Anima! Allora, voglio subito informarvi del fatto che sabato parto e torno tra una settimana, il 12 per la precisione, quindi dovrete aspettare il 17 per il 5 capitolo, purtroppo il mare chiama e non posso sottrarmi a questo dolce richiamo! Comprendetemi.

Prima di passare al capitolo rispondo alle vostre, come sempre, bellissime recensioni.

 

Jechan: Jeeeee!! Lo so che sei un pesciolino rosso però ricordartelo fa sempre bene XD  A proposito, Mikado è Mikado lo sai com’è fatto, ci spera fino all’ultimo senza contare Inuyasha… è un cretino sto ragazzo, ma mi piace troppo!

 

jessy101: ciao! Grazie per la tua recensione! Inuyasha ha vissuto sotto una campana di vetro fin dalla nascita ed è ovvio che inizialmente lui pensi che sia tutto alla normalità come vuole lui, mi è sembrato anche logico svolgere la fic in questo modo… anche se a dire il vero mi è venuto naturale!! Di nuovo grazie e alla prossima!!

 

smartina86: ciao! Sono contenta che i tuoi esami si siano svolti al meglio e speriamo anche quelli di Luglio fruttino bene!! Cavolo, quanti paroloni in una frase XD Effettivamente la presente situazione di Inuyasha non può che farmi divertire, la prima volta che l’ho pensata mi è sembrata una genialata tale che non l’ho assolutamente voluta cambiare, senza contare che dopo ho cominciato a farci tutti i castelli e situazione che poi è diventata la terza parte! Grazie per la recensione!

 

Michiyochan: Mikado… eh, povero Mikado! Lui si che ne sta passando di tutti i colori! Dopotutto però non si può esattamente lamentare, non  pensi? Se Mikado non le piacesse, in un certo modo, Kagome non andrebbe mai con lui, no? Purtroppo credo che le tue preghiere dovranno aspettare il prossimo capitolo XD alla prossima!

 

ka chan:  rieccomi! Inuyasha è tornato e ora cosa accadrà??? Grazie per la tua recensione!

 

Kaggi_Inu91: ammazzarlo di botte??? XDD si, sarebbe un’idea! Poverino, già lo immagino, agonizzante che chiede pietà! Mwahahahah! Volevo già mettere qualcuno a fianco di Miu, dopotutto è un personaggio molto simbolico qui visto che in lei avviene una vera e propria maturazione! Ho letto la fine e devo dire di avere tirato un grandissimo sospiro di sollievo! Pensavo finisse come Ranma, ma fortunatamente no! Soprattutto perché altrimenti andavo là con un mitra puntato alla sua gola XDD Grazie per la tua recensione e lo sai che non mi rompi mai!!

 

pretty: sai, credo che tu abbia colpito nel segno! Ti sei fatta una mini anticipazione da sola!! XDD Complimenti davvero! Sei la prima che lo ha notato! Ovviamente questo accadrà decisamente più avanti ma… davvero sono senza parole!! Però Miu e Kagome non ti paiono una coppia di amiche fantastica?? Le eterni rivali che si sono odiate fino allo sfinimento, ora amiche come non mai! Sembra da film!! Alla prossima e grazie!!!

 

chachy: grazie per i tuoi complimenti, mi lusingano molto anche se ho ancora un sacco da imparare!! Per la questione Kujimawa dovrai aspettare ancora un po’! Spero che il capitolo ti piaccia! Alla prossima!!

 

pillo: con una pistola alla mano XDD questa si che è stupenda!! Sakura e Rumi non si vedranno per niente qua, tranquilla! Credo che la lezione l’abbiano imparata e vissuta alla grande!! Miu ha avuto una maturazione davvero incredibile dalla seconda parte e ne sono veramente soddisfatta, diciamo che ci voleva una figura che avesse superato tutto! Grazie per la tua recensione!!

 

Bchan: purtroppo dovrai aspettare due settimane per l’aggiornamento, mi dispiace davvero moltissimo ma come ho detto… il richiamo del mare è troppo forte! Lo scontro arriverà prima che tu pensi, fidati! È dietro l’angolo!! Alla prossima!!

 

BebyChan: Purtroppo non posso fare altrimenti!! Ma vedrai che queste due settimane passeranno in men che non si dica!! Al massimo puoi riguardarti tutti gli episodi di Inuyasha! …oddio, meglio di no, si rischia il collasso! Scherzavo ovviamente XD grazie per la recensione!!

 

Fra007: oddio non ci posso credere!! Effettivamente mi stavo chiedendo che fine avessi fatto!!  Ringrazia da parte mia la tua buona fede e curiosità! XD Grazie per i tuoi bellissimi complimenti, non so davvero cosa farei senza!! Tornando alla storia mi è sembrato giusto mettere insieme Mikado e Kagome, per non farla rimanere sola e per farle avere qualcuno affianco… anche se non si può esattamente dire che siano fidanzati vero??? Effettivamente hai ragione! Essendo abituati ad un certo tipo di Kagome questa è proprio scioccante! Anche io subito quando l’ho pensata non la credevo colto credibile, eppure alla fine ha “funzionato” proprio bene! Per il rapporto Miu/Kagome si scoprirà presto! Grazie per la tua bellissima recensione e a tra due settimane (purtroppo non posso portarmi il pc fisso dietro XD)!!

 

damychan: paura della reazione di Kagome!? Nooooo (molto ironico), diciamo che ne devi essere terrorizzata nel vero senso della parola! Non posso fare a meno di ridere al ricordo…  Sono contenta che Kikyo sia il tuo personaggio preferito, soprattutto perché anche io ne ho un debole, ma quanto ne abbia per Sesshomaru però!! Grazie per la tua recensione e non preoccuparti, anche io ho molti problemi con il pc quindi tu posso capire perfettamente!!

 

Kagome_chan89: oh ma che bella notizia! Allora immagino tu sarai promossa con dei bellissimi voti vero (sarà l’influenza della terza parte? Scherzo ovviamente!)?? All’azione? Prima di quanto tu pensa! ;D

 

nickyxx91: oh che bello, una nuova lettrice! Sono contentissima che ti sia piaciuta così tanto facendoti emozionare in questo modo! Tranquilla, la storia è conclusa e quindi finirò tutto senza problemi, non ho ancora fatto i calcoli precisi ma entra due o tre mesi potrai anche tu vedere la parola fine anche se mi dispiace tantissimo! Grazie per averla messa tra i preferiti, sono sinceramente commossa! Grazie per la tua recensione, a tra due settimane!

 

Nayma85: oh oh… spero che gli esami ti siano andati bene! Non vorrei mai essere la causa di un brutto voto!! XD Comunque sei matta! Ti sei letta… 47 capitoli in una settimana!?!?!? Oddio O_O ma come hai fatto?? Il solo pensiero mi fa star male per te!! Comunque grazie per la tua splendida recensione e a presto!!

 

Molto bene, dopo questo non ho più nulla da dirvi tranne che vi adoro tutti quanti!! XD ok, la smetto soprattutto perché penso che delle mie chiacchiere ve ne frega fino a mezzogiorno! Quindi a presto e buona lettura a tutti!

 

***

 

Capitolo 4

          Da lontano…

 

Quel Sabato mattina, Kagome si alzò con un sapore acre in bocca. Era agitata, ma non riusciva a capire il perché di quell’ansia che le prendeva lo stomaco lasciandola senza fiato.

Era indecisa se alzarsi da quel letto, per cominciare una nuova dura giornata, o stendersi e tornare a dormire scordandosi di tutto.

Ma non poteva farlo, l’incontro di quel giorno con Sakura glielo impediva. Disdire sarebbe stato maleducato, non presentarsi orribile e poco carino. Non aveva scelta.

E poi, o oggi, o domani, no?

Kagome appoggiò i piedi sul pavimento freddo e venne scossa da un brivido che la fece irrigidire e per un attimo rimpianse le sue soffici coperte, il suo materasso accogliente e il cuscino bianco, ma con una spinta decisa si mise in piedi respirando a fondo.

Diede una veloce occhiata all’orologio e iniziò a prepararsi solo quando l’orologio le confermò che mancavano solo 30 minuti all’inizio delle lezioni.

 

Quando scese perfettamente pettinata, vestita e leggermente truccata, si sedette di fronte al fratello che stava tranquillamente mangiando la sua fetta di toast. Il ragazzo alzò la testa stupito guardando la sorella: l’ultima volta che avevano fatto colazione insieme era stato circa un anno emmezzo prima!

La madre le mise davanti del caffè e una colazione abbondante

-Ti sei svegliata tardi- osservò –Come mai?-

-Non è suonata la sveglia- rispose la giovane. La madre non replicò iniziando a lavare i piatti. Sapeva benissimo che la figlia mentiva, visto che nella sua stanza non c’erano sveglie, e poi la giovane le odiava, per questo non le aveva mai avute e usava sempre il cellulare.

Sota guardò la sorella mangiare solo qualche boccone di cibo per poi bere il caffè a piccoli sorsi.

Ricordava perfettamente il giorno del disastro, il giorno in cui sua sorella era totalmente e irrimediabilmente cambiata. Sapeva benissimo di chi era la colpa, o almeno, una parte della colpa: la sorella del suo migliore amico Kohaku, Sango.

Eppure, dopo ormai tre anni, aveva smesso di pensare a lei come l’unica colpevole e anche se non l’aveva mai perdonata, il suo odio si era affievolito.

Dopotutto, un po’ era riuscito a comprendere Sango e Miroku. Ci era riuscito con l’unica cosa che il ragazzo sapesse fare bene: curiosare.

Anche quel giorno lo ricordava benissimo, era successo appena un anno dopo la catastrofe quando sua sorella era ancora più irritabile, taciturna e fredda del solito.

 

[…]

-Sorellina? Sei a casa? C’è anche Sota!- esclamò Kohaku entrando in casa rimettendo le chiavi in cartella –Sorellina!?- I due bambini si guardarono e Sota appoggiò il borsone di calcio vicino a quello dell’amico –Vabbé dai, è meglio salire in camera- disse chiudendo la porta e salendo veloce le scale seguito dall’amico

-Kohaku?-

-Dimmi pure-

-Quindi tua sorella non c’è vero?- chiese il bambino guardando la porta chiusa della camera di Sango

-Si, perché?-

-Senti… io… io devo sapere il perché- mormorò guardando Kohaku

-Per tua sorella?- Sota annuì e i due bambini si guardarono

-Va bene, ma ti dico subito questo. Mia sorella ha cambiato la postazione del diario e non so più dove sia, quindi lo dobbiamo cercare ma… dobbiamo stare attenti a non toccare troppo e a rimettere tutto nella stessa posizione di prima, ok?-

-Va bene. Dove può averlo messo?- chiese il bambino mentre entravano guardando la camera della giovane

[…]

 

Non era proprio stata una bella cosa, ma almeno aveva scoperto quello che voleva sapere. La giovane lo aveva nascosto in un luogo molto intelligente, come era la ragazza del resto. Tra il letto e il muro infatti c’era uno spazio e, nascosto tra le coperte, sopra la fascia di legno, dove non dava fastidio e non si vedeva, c’era il diario di quel periodo. Dopo aver setacciato tutta la camera, lo avevano trovato proprio lì. Comunque tralasciando le prime venti pagine inutili a dir poco, i due avevano trovato una pagina molto esauriente su quello che era successo e sui sentimenti della ragazza in quel periodo per la sua situazione con Kagome.

Da quel momento Sota aveva cercato di trattarla con un tantino di gentilezza in più, e la sera del ritrovamento del diario, aveva cercato di parlarne con Kagome

 

[…]

-Avanti- Sota entrò nella camera, la sorella seduta alla scrivania, richiudendo la porta alle spalle. La giovane spense il lettore togliendosi gli auricolari e lo guardò –Cosa c’è?-

-Sorellina ecco io…- Il bambino respirò a fondo stropicciandosi le mani improvvisamente sudate -…io… pensavo che…-

-Sota, per piacere, vedi di darti una mossa ok?- sbottò la giovane sospirando –E se non è importante, esci- Sota sentì gli occhi lucidi e la guardò male

-Smettila di trattarmi così uffa! Non scaricare su di me la tua rabbia e frustrazione, io non centro su quello che ti è successo un anno fa con Sango, Miroku e Inu…-

-Sota, non dirlo, sta zitto!!- Sota alzò lo sguardo verso la sorella che era scatta in piedi rovesciando la sedia. I pugni serrati, il viso contratto e il corpo irrigidito lo fecero deglutire. Aveva esagerato.

-Kagome… io… io…-

-Vattene, esci, fuori-

[…]

 

Nulla erano valsi i suoi tentativi di sbloccarla e comunque, aveva ben capito il suo posto visto che dopo quel giorno lo aveva evitato il più possibile iniziando a uscire tutti i pomeriggi e a rincasare tardi anche quando non aveva il lavoro, cosa preoccupante a dire il vero.

-Kagome, vai in macchina oggi, vero?- La ragazza alzò lo sguardo e guardò fuori dalla finestra

-Si-

-Sota, tu prendi l’ombrello, sta per piovere- disse la madre andando alla finestra notando il cielo plumbeo

-Si mamma- rispose mesto lui. Kagome lo guardò e sospirò alzando gli occhi al cielo

-Vai a prepararti, oggi ti porto io ma non farci l’abitudine- commentò lei alzandosi e sparendo su per le scale.

Sota guardò la ragazza sparire accigliato. Come? Cosa aveva detto?? Il bambino ubbidì alla sorella e poi la raggiunse in camera mentre lei si infilava il cappotto

-Sota, la cartella l’hai giù? Hai messo dentro il pranzo?- domandò la giovane spingendolo fuori e facendo i primi gradini

-Sorellina?- Lei si voltò notando che non si era mosso da davanti alla porta

-Beh? Non vieni con me?- chiese lei strizzandogli l’occhio sorridendo leggermente. Lui sorrise e la raggiunse felice.

Kagome seguì Sota che trotterellò verso la porta con lo zaino sulle spalle. Aveva ancora quella strana sensazione allo stomaco e chissà, forse il fratello la poteva aiutare a distrarsi un po’.

-Kagome?-

-Cosa mamma?- domandò mentre si infilava le scarpe

-Le chiavi- disse facendole penzolare davanti al viso

-Uh, grazie mamma. Ah, non riuscirò ad andarlo a prendere. Oggi mi vedo con Sakura quindi…-

-Non c’è problema-

-Ok- Kagome uscì e raggiunse in macchina il fratello –Allaccia la cintura e… hai comunque l’ombrello per il ritorno?-

-Certo- commentò lui sorridendo e la macchina partì pronta per un nuovo giorno.

 

Erano davvero rare le volte che Kagome arrivava in ritardo a scuola, ma quelle volte, mentre si scusava con il prof per avere interrotto la lezione e per il ritardo, lo sguardo di Sango era sempre posato su di lei per catturarne i minimi movimenti, il solito e irritante sguardo.

Ad un certo punto, certi sguardi ti mettono a disagio e quando succede, puoi solo fare due cose: affrontare la persona in questione, o ignorare, semplicemente.

Anni prima, la ragazza avrebbe fatto la prima, molto più pratica e veloce, ma la Kagome di oggi no. Non si prendeva il disturbo di parlare con lei perché aveva altre cose da fare che prestare attenzione ad una… bambina! Quindi ignorava la compagna di classe, passandole davanti impassibile.

Aveva scelto ciò per tre motivi: il primo appena detto, il secondo perché la odiava ancora troppo, la terza era paura.

Semplice e terribile paura.

Non voleva guardarla e parlarle perché altrimenti avrebbe ammesso ciò che dentro di lei già sapeva da lungo tempo e questo, la faceva infuriare più di qualsiasi altra cosa al mondo, più di quanto volesse e desiderasse. Perché se la trovava fastidiosa e odiosa, voleva dire che a lei ci pensava, invece di esserle indifferente come in realtà voleva.

L’aveva capita, aveva capito il suo gesto, come anche quello di Miroku, di Rin, di Koga e di Sesshamaru, ma non poteva perdonarli per quello che le avevano fatto, li aveva capiti certo, ma mai ci sarebbe stato tra di loro lo stesso rapporto di un tempo, perché lei non dimenticava, lei non scordava mai.

Lo sapeva lei, lo sapevano loro.

Il fatto poi che li aveva capiti, ma non perdonati portava ad un altro grande e doloroso problema, un problema che in quel periodo si era fatto sempre più presente. Chissà, forse perché erano passati tre anni.

Da quando aveva parlato con Miu però, qualcosa dentro di lei era scattato come una molla, il dubbio e il timore si erano impossessati di lei e di certo, le sue parole non erano state né confortanti, né di aiuto.

 

Inuyasha.

 

Com’era possibile che dopo tre anni soffriva ancora in quel modo? Tanto che il sentir pronunciare il suo nome la disgustava?

Non ne aveva idea e non le importava più di tanto, ma lo sappiamo già. Quella scatola, sull’armadio, nella camera di Kagome era la prova di quel passato, di quel periodo che lei voleva cancellare. Perché lì erano custoditi ricordi dolorosi, terribili… e felici. Solo pensare a quello era difficile, ma non estraniare i propri sentimenti e soffrire dentro era diventata ormai una abitudine che non la toccava neppure più.

 

Kagome ne era certa, quando avrebbe varcato la porta della sua classe, avrebbe sentito quegli occhi blu su di se e allora i ricordi sarebbero riaffiorati.

Sempre e comunque.

 

Kagome aprì la porta ed entrò richiudendola dietro di se attirando l’attenzione della classe. La giovane, fece qualche passo verso il prof seduto comodamente dietro la cattedra, allungandogli il permesso del preside che lesse velocemente.

La ragazza sentì la pressione dello stomaco farsi più presente e si irrigidì voltandosi verso Sango.

Kagome sbarrò appena gli occhi e sentì i palmi delle mani inumidirsi, tremarono leggermente.

Gli occhi bassi di Sango e il giocherellare distrattamente con la matita, fece accendere un campanello dell’arme nella testa della ragazza.

Forse quella mattina, avrebbe fatto meglio a restarsene a dormire.

 

Sabato. Ore 11.30

Inuyasha rabbrividì e socchiuse gli occhi cercando di risvegliarsi e uscire da quel dolce torpore. Ci mise poco a ricordarsi dov’era e cosa ci facesse lì e le valige ai piedi del letto lo aiutarono. L’ultima volta che si era ritrovato in quella stessa situazione, era stata una mattina di tre anni prima, il giorno dopo l’arrivo negli Stati Uniti, in una delle tante lussuose ville in suo possesso, o per meglio dire, di suo padre.

Inuyasha si vestì veloce e guardò la sua nuova stanza. Il letto singolo, appoggiato ad una parete, era vicino alla finestra e il comodino aveva una sveglia con il display.  Le pareti bianche erano spoglie e vuote. La scrivania era vuota in legno, con vicino l’armadio a due ante. Il parquet in legno era caldo e forse l’unica cosa di confortante. Il giovane uscì dalla sua stanza e fece un breve tratto di corridoio entrando nel bagno bianco con una doccia e tutti gli accessori che potevano servire per il bagno. Dopo qualche minuto uscì e tornò sui suoi passi sorpassando però la porta della camera imboccando, dopo qualche passo, il corridoio che dava alla sala munita di un soffice tappeto blu, un tavolino in legno, un televisore e un divano con due poltrone di un blu scuro. Vicino alla finestra poi, sopra ad un mobiletto, il telefono era silenzioso e muto. La sala era collegata alla cucina, divise dal mobilio culinare a forma di L. Il tavolo in legno, poi, era circondato da alcune sedie munite di cuscini sempre blu. Sopra all’angolo cottura c’erano vari mobiletti muniti di piatti e bicchieri e i cassetti contenevano le posate e altri accessori. La cucina poi era munita di una piccola lavastoviglie che Inuyasha si chiese come si usasse.

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli e andò al frigo cercando qualche cosa di commestibile con cui mangiare ma con rammarico notò che era vuoto. Il ragazzo andò nella camera e decise di cominciare a darsi una mossa disfando tutte le valige e aprendo lo zainetto che contenevano tutte le sue cose personali. La foto di lui e Kagome fu la prima cosa che mise sul comodino.

Improvvisamente suonò il campanello e lui andò ad aprire abbandonando la foto e spingendo le valige dentro l’armadio.

-Ciao Inuyasha! Come te la cavi!?-

-Ciao Miroku, che ci fai qui?- chiese il ragazzo facendolo accomodare in casa

-Nulla, sapendo la tua sicura difficoltà, ti ho portato un regalo!- esclamò il giovane allungandogli la sporta della spesa che il ragazzo prese

-Non sono per niente in difficoltà io- sbottò Inuyasha mentre metteva tutto nel frigo vuoto ringraziando mentalmente il giovane Miroku

-Si certo, poi, ti porto buone notizie dal mio adorato papino- disse il ragazzo

-Cioè?-

-Cioè, ti ha trovato un lavoro!- esclamò

-Oddio… nulla di buono allora- sbottò Inuyasha seccato e sedendosi sulla sedia della cucina davanti a Miroku –Di che si tratta?-

-Nulla di che, sarai capo reparto di una azienda di mio padre che tra poco passerà a me, sarò il tuo superiore ci pensi?- Inuyasha fece una smorfia –Comunque ti vuole vedere Lunedì mattina per accordarsi con te. Poi, altra cosa, ti ho attaccato il telefono come mi avevi chiesto e…- Miroku prese dalla tasca un paio di chiavi che sbatté sul tavolo sorridendo smagliante –Ti ho riportato la tua adorata moto- Inuyasha alzò la testa di scatto

-Scherzi!?-

-No no-

-Oh, che bella notizia dopo tanto tempo!- esclamò prendendo le chiavi e alzando –Andiamo a fare un giro!?-

-Va bene, tra poco dovrebbe uscire da scuola Sango, la andiamo a trovare ti va? Così se ce la fai… vedi Kagome- mormorò lui. Inuyasha lo fissò poi annuì

-Si, voglio vederla, devo vederla-

-Allora andiamo- disse Miroku alzandosi. Inuyasha chiuse la porta dell’appartamento e presero l’ascensore uscendo dal palazzo.

 

Guidare di nuovo la sua moto fece correre la mente di Inuyasha lontano verso qualche cosa di bello e concreto. Sentire l’adrenalina che correva dentro di se una delle due cose che adorava di più al mondo, ma ci avrebbe volentieri rinunciato per la prima: Kagome. Dio quanto era stato stupido! Sciocco! Bambino! Si sarebbe volentieri tirato il collo se solo avesse potuto!

Appena scorse il suo vecchio istituto si sentì invadere da un senso di nostalgia repressa. Quante volte aveva varcato quella soglia? Quante volta su quella terrazza aveva mangiato allegramente con lei? I due si fermarono poco più indietro all’entrata dove gli studenti uscivano allegramente e pieni di sollievo per un voto rimediato o per una verifica finalmente finita. Improvvisamente Inuyasha scorse Sango che appena li vide corse verso di loro lasciando le amiche

-Ciao ragazzi! Inuyasha, come stai? Hai dormito bene nel tuo nuovo appartamento!?-

-Uhm… si, tutto bene- disse lui continuando a guardare gli studenti che uscivano in massa. Sango lo guardò

-Kagome dovrebbe uscire tra poco, non le piace più il massone di gente che si accalca per uscire dalla scuola- commentò. Inuyasha sospirò

-Ah, capisco…- Con la coda dell’occhio vide una macchina parcheggiare in uno spazio vuoto del parcheggio e una ragazza scendere con gli occhiali da sole, una gonnellina bianca e una maglietta a maniche corte scollata. I capelli che le ricadevano fino alle spalle neri. Inuyasha era certo di conoscerla, ma non riusciva a ricordare dove l’aveva vista. La ragazza si mise di lato ai cancelli e si illuminò in un sorriso alzando la mano

-Sono qui!! Kagome!? KAGOME!?- Inuyasha sentì un tuffo al cuore mentre vedeva una cartella alzarsi in mezzo ad altre persone e una ragazza staccarsi da quel gruppetto per raggiungerla. I capelli erano sciolti e indossava ancora la divisa ma il giovane notò subito che la ragazza era dimagrita dalle gambe esili ma ancora agili e scattanti

-Sakura, come stai?- La voce cristallina e felice gli provocò una morsa allo stomaco

-Tutto ok. Sei pronta?-

-Sono prontissima! Devo solo togliermi questa maledettissima e bastardissima divisa del cavolo!- ringhiò Kagome che fece qualche passo per poi bloccarsi improvvisamente.

Si sentiva osservata e la cosa non le piaceva. Già che la morsa allo stomaco si era fatta sentire per tutte le lezioni ora, più dolorosa che mai, le provocò un senso di nausea. Si voltò di scatto guardandosi intorno ma non vide nessuno

-Kagome?-

-Eh? Scusami Sakura, è da questa mattina che mi sento un vero schifo!- disse sospirando

-Sarà il tempo! Oggi pioverà di certo!- sbottò

-E tu cosa vai a metterti? Abiti leggeri, poi non venirmi a dire che hai la febbre!-

-Ma va! Questa sera devo fare colpo io!-

-Si certo… Senti, andiamo in centro a piedi vero? Perfetto, allora fammi cambiare per prima cosa- disse aprendo la sua macchina e salendoci sopra iniziando a cambiarsi

-Non  potevi farlo in bagno dentro la scuola?- chiese accigliata Sakura

-Si certo, se esco così sai che casino i prof!? No grazie!- esclamò infilandosi le culotte nere e il top dello stesso colore sfilacciato

-E meno male che io ho abiti leggeri!-

-Io ho una reputazione da difendere bella mia!- esclamò iniziando a truccarsi. La matita nera, il mascara, l’ombretto e il rossetto rosso fuoco. Si raccolse i capelli in un chignon e si infilò la giacca di jeans mettendo tutto nel sedile dietro –Sono pronta!- esclamò allacciando gli stivali con il tacco vertiginoso

-Bah! Non capisco perché li porti… sei così maledettamente alta che mi fai rabbia!- Kagome sorrise ironica

-Proprio per questo lo faccio!- esclamò uscendo

-Sei bastarda dentro, lo sai vero?-

-Che celestiali parole- Sakura le fece la linguaccia e l’amica scoppiò a ridere chiudendo la macchina. Le due si allontanarono sotto lo sguardo di Inuyasha e Miroku

-Oh mio Dio- disse quest’ultimo scioccato –Messa così la cosa cambia parecchio- commentò. Sango lo guardò dall’alto in basso

-Cosa vuoi dire?-

-Beh, la cosa sta…-

-Sono un emerito imbecille- disse Inuyasha guardando nella direzione dove le due erano sparite. I due si bloccarono e lo fissarono a bocca aperta

-Oddio, l’ha detto-

-Lo ha ammesso cara mia, la cosa cambia-

-No davvero, sono un imbecille, sono… sono… bah, a dire il vero non so neppure cosa sono…- Sango gli mise amichevolmente una mano sul braccio sorridendogli tristemente. Kagome le aveva fatto giurare in passato di non dire nulla a nessuno, neppure a Miroku, ma forse ora, che lei non la considerava più sua amica, uno strappo alla regola poteva farlo e chissà cosa sarebbe accaduto…

-Inuyasha questa sera quando usciamo… devo portare te e Miroku e, gli altri se vengono, in un posto-

-In un posto?- indagò Miroku perplesso

-Si, ma…- Sango esitò e guardò Inuyasha negli occhi

-Ma?- la incitò alzando il sopracciglio

-Ma mi devi giurare che manterrai la calma-

-Cosa!?-

-Giura Inuyasha, o io non ti ci porterò-

-Ma perché dovrei giurare!? Io non giuro nulla! Dove ci vuoi portare?- chiese diffidente. Sango sospirò

-Se non giuri… non ti porterò da nessuna parte- disse decisa incrociando le braccia al petto e lanciandogli uno sguardo di fuoco

-Io non…-

-Inuyasha- intervenne Miroku prontamente –forse è meglio ascoltare Sango- propose –Dopotutto non hai nulla da perdere- Inuyasha li guardò poi si soffermò su Sango contemplandola

-Ok, va bene- sospirò seccato –Giuro che manterrò calma e sangue freddo, va bene così?- Lei lo fissò per lunghi istanti poi annuì

-È perfetto- sorrise raggiante poi fece un passo indietro –Ora devo andare a casa, ci vediamo questa sera a casa tua Inuyasha, vero?-

-Si, alle 20.00 in punto-

-Io sono sempre in anticipo carino!- esclamò lei facendogli la linguaccia per poi guardare Miroku con dolcezza

-Vuoi che ti accompagni?- chiese lui subito

-No, resta pure con Inuyasha. Ci vediamo direttamente a casa sua- disse e si avvicinò sfiorandogli le labbra per poi allontanarsi –Ciao!-

-A stasera!- la salutarono loro. Quando furono rimasti soli i due amici si guardarono

-L’ho sempre detto io, un cuore e un anima!-

-Ma vaffanculo va- sbottò il ragazzo dagli occhi blu accendendo la moto allontanandosi. Inuyasha lo seguì ridendo come un pazzo ma il suo pensiero andò subito alla ragazza vista pochi istanti prima.

  
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