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Autore: Yennefer    24/03/2014    7 recensioni
Ambientata post 4x12!
La ragazza gemette di nuovo e raggiunse la casa dove un uomo uscì di fretta con una balestra.
"Daryl!" urlò la ragazza.
"Va' dentro, muoviti!" rispose l'uomo mentre le sue frecce sibilavano in aria, andando a conficcarsi in ciò che rimaneva del cranio putrefatto degli zombie.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un fruscìo in mezzo al prato, rami spezzati e foglie secche calpestate. Rumore di passi svelti e di respiro affannato erano in avvicinamento. Un tonfo, un gemito e poi di nuovo rumore di passi. Una ragazza dai lunghi capelli biondi raccolti stava correndo in direzione di una casetta abbandonata e dietro di lei un'orda di zombie la stava inseguendo. Un' epidemia sconosciuta aveva devastato improvvisamente il pianeta, non si sapeva bene come era cominciata, ma la ragazza sapeva che se non avesse raggiunto la casetta essi avrebbero fatto di lei il loro spuntino pomeridiano, cibandosi della sua carne.

La ragazza gemette di nuovo e raggiunse la casa dove un uomo uscì di fretta con una balestra.
"Daryl!" urlò la ragazza.
"Va' dentro, muoviti!" rispose l'uomo mentre le sue frecce sibilavano in aria, andando a conficcarsi in ciò che rimaneva del cranio putrefatto degli zombie.
L'uomo finì le frecce, quindi tirò fuori un coltello da caccia dalla cintura e pugnalò in testa l'ultimo rimasto, facendo schizzare tutto il sangue intorno. Quindi, accertatosi che fossero tutti morti, si apprestò a recuperare le frecce.

La ragazza, che era rimasta dietro la porta a guardarlo, uscì a passo lento osservando silenziosamente i corpi martoriati. Molti di loro probabilmente stavano solo facendo una innocente passeggiata nel bosco quando l'epidemia era cominciata e, come tutti, erano stati colti impreparati ed erano diventati zombie. Tra i corpi c'era anche quello di un bambino sui dieci anni e l'idea di essersi abituata alla vista di quegli esseri la scosse. "Daryl..." cominciò rompendo il silenzio. Egli si alzò di scatto con le frecce in mano e si diresse verso di lei.
"Beth, cazzo! Mi hai detto che avresti provato a cacciare qualcosa e mi porti un'orda di zombie, perchè fai sempre casini?" urlò. La ragazza di nome Beth lo guardò negli occhi per qualche secondo, dopodichè rientrò in casa sbattendo la porta. Daryl sbuffò calciando un corpo e si recò nella foresta per vedere di trovare qualcosa da mangiare.


Quella sera, dopo essersi barricati in casa, accesero il fuoco dentro ciò che era rimasto del caminetto. Daryl aveva cacciato un paio di scoiattoli e aveva cominciato silenziosamente a scuoiarli con il coltello. Ne lanciò uno a Beth e si sedettero a gambe incrociate attorno al focolare, per arrositire quel poco di carne che si poteva ricavare.

 Si erano persi. Per quanto ne sapevano, del gruppo da cui si erano accidentalmente separati, potevano essere tutti morti. Per quanto ne sapevano potevano essere rimasti gli unici sopravvissuti e per questo motivo, oltre che per l'evidente carattere opposto che si ritrovavano, avevano spesso litigato. 
Ma c'era anche da dire che da qualche giorno avevano trovato una sorta di equilibrio e si erano avvicinati, cominciando a prendersi cura l'uno dell'altro.
Beth mangiava a sguardo basso e con voracità, evidentemente affamata ma un po' offesa. Daryl invece la guardava masticando lentamente e, di tanto in tanto, sputando qualche osso nel focolare. Una volta finito si appoggiò sui suoi gomiti e incrociò le dita continuando ad osservarla. Beth alzò la testa incrociando il suo sguardo con le sopracciglia inarcate "Che hai da guardare?" chiese sgarbata.
"Mi dispiace averti urlato contro." rispose lui inaspettatamente, Beth addentò l'ultimo boccone più lentamente, esaminando Daryl dalla testa ai piedi. Dopodichè si abbracciò le ginocchia.
"Mi spiace averti fatto arrabbiare." aggiunse lui. Qualche giorno prima non si sarebbe mai comportato così e avrebbe semplicemente aspettato che le sbollisse la rabbia, ma qualcosa dentro di lui era cambiato dopo tutto quel viaggiare da soli. Non capiva neanche più dove si trovava e quella ragazza lo stava facendo dare di matto.
"Non importa." Beth si era quasi rassegnata al fatto di sembrare sempre la più debole, avrebbe tanto voluto sembrare forte per un momento e dimostrare a Daryl quanto potenziale aveva in sè. Ma dopo essersi fatta inseguire da un'orda di zombie per aver cercato di cacciare credeva di aver perso ogni speranza. Un brivido di freddo le percosse la schiena e inconsciamente con una mano tentò di scaldarsi un braccio.
"Sono stata una stupida a farmi inseguire.
Daryl la osservò mentre si avvicinava al fuoco. Quella ragazza aveva qualcosa di affascinante dentro di sè, una sorta di goffaggine che la rendeva così terribilmente carina. Scosse la testa cercando di non pensarci, così si alzò e cambiò stanza. Beth, sovrappensiero, fissava il fuoco senza domandarsi dove si fosse diretto.

Quando lui tornò pochi minuti più avanti aveva una coperta tra le mani e si sedette accanto a lei sistemandogliela sulle spalle.
"Grazie..." esordì lei facendo una pausa e cercando un modo per riallacciarsi al discorso di prima "Avrai pensato che sono una debole."
Daryl scosse nuovamente la testa in disaccordo "No." rispose secco. La ragazza annuì reprimendo una lacrima e appoggiò la testa su di lui e Daryl la abbracciò con affetto. Sentiva di dover essere protettivo verso di lei ma non aveva mai pensato che fosse debole, infondo se lo fosse davvero stata non si sarebbe trovata lì ma molto più probabilmente in mezzo a qualche orda di zombie che era rimasta là fuori. E lei non si sarebbe mai meritata una fine del genere.
Beth alzò la testa con gli occhi lucidi "Sei una brava persona, infondo." disse. Daryl la guardò negli occhi, azzurri come il ghiaccio. Si chiese come aveva fatto per tutto quel tempo a non notarli e, in realtà, a non notare la sua bellezza in generale. Distolse lo sguardo, avrebbe fatto meglio a non fare mai pensieri di quel tipo. Non poteva pensare a lei in quel modo, era troppo giovane e non era la cosa giusta da fare.
Ma lei non stava affatto pensando ai limiti d'età e anzi si vedeva cresciuta abbastanza per ritenersi responsabile delle sue azioni. Daryl girò nuovamente la testa verso di lei. Con uno sguardo d'intesa entrambi capirono cosa doveva succedere, così prima che potesse ripensarci al riguardo la baciò.
Un bacio e poi un altro, sempre più decisi e sempre più appassionati. Beth gli buttò le braccia al collo e la coperta scivolò dalle sue spalle andando a posarsi con leggerezza sul pavimento.
Non era quello il momento di porsi dei limiti mentali, il mondo era in rovina e in mezzo a tutta quella tristezza e brutalità un pizzico di amore non avrebbe fatto altro che bene ad entrambi.
Beth lo spinse a terra e si sdraiò su di lui, baciandolo, ed egli non potè far altro che ricambiare. Poteva fottersi la cosa giusta da fare, in quel momento non gli serviva nient'altro che restare lì.
 Con lei.
 Forse il mondo sarebbe sembrato un po' meno orrendo.
  
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