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Autore: hiccup    24/03/2014    1 recensioni
“Anno nuovo, vita nuova, giusto?”
“Speriamo siano trecentosessantacinque giorni unici, emozionanti, miei. Non chiedo altro”
“Si inizia oggi; con questo sole aranciato e con questo sguardo stanco, ereditato dal passato.”
[365 poesie per 365 giorni]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ventiquattro marzo: strofinio di meccanismi arrugginiti.

 
 
 
Ho imparato a singhiozzare in silenzio
per non alterare l’armonia del mondo sonante.
 
Mi piace pensare di aver implicitamente inciso, scorticato, arrossato
la pelle delle persone che mi hanno conosciuto, amato, odiato;
vorrei dire di aver imparato a dividere la realtà dalla fantasia,
a gestire questo flusso emotivo che mi attraversa quotidianamente,
a lasciare andare quando soffro e a trattenere quando ho bisogno,
a fissare i miei pensieri su quella determinata esistenza o su quest’altra,
ma, in realtà, riesco a malapena a trovare il verso giusto delle mie sinapsi;
sono scosse elettriche inverse e invertite da dialoghi, deduzioni, dubbi
che si dipanano in sottili filamenti densi di grumi cerebrali.
 
E’ un malessere malinconico che mi trascino alle spalle anche nei sorrisi
- anche nelle chiacchierate con te davanti ad una tazza bollente e fumante;
vorrei un po’ troppe cose, ma sono inquieta e procrastino innocentemente
provando a districarmi da tutte queste fila che mi portano da te e solo a te;
è estenuante e dolcissimo insieme, sai?
 
“La medicina cattiva va’ dolcificata
con lo zucchero raffinato”

 
E’ incredibile quanto imperfetti ci si veda nello specchio;
quanto malsani ci si percepisca da dentro la carne tremante e convulsa;
quanto poco razionali si possa essere in determinate situazioni.
 
Non mi lamento tuttavia di tutto questo;
fintanto il mondo continua nella sua frenetica attività vitale
e assurdamente vivida, la mia vita si srotola piacevolmente inosservata;
ispirare ed espirare, credere e temere, vegliare o sognare:
il niente condiziona il tutto esterno.
 
Sono in giornate grigie e fredde e tremendamente silenziose però
che i miei minuscoli sussurri rimbombano, echeggiano, violenti e torbidi;
e all’improvviso ci sono troppi occhi che mi fissano,
troppe bocche che mi parlano in lingue sconosciute,
troppe mucose umide e virulente che mi contagiano.
 
Vorrei accoccolarmi in un abbraccio ipocritamente fraterno
e aspettare che gli arrugginiti meccanismi dell’universo tornino
a funzionare, a scricchiolare, ad occultare le mie parole,
le mie labbra schiuse e le mie dita strette alla tua maglia profumata.
 
Tornerei a respirare nuovamente allora:
una sciocca comparsa celata dietro le quinte
di un incantevole scenario.
 

 
*
 
 


 
Note:
 
AAA cercasi asilo politico: casa mia è diventata un ospedale militare e, per il momento, ci salviamo solo io e il cane; motivo per cui questa sera io e lui espatrieremo nella lontana Danimarca o forse in Scozia, dipende dalle precipitazioni. Se ci cercate, contattateci via gufo; risponderemo quanto prima possibile.
 
Anche lui si unisce ai ringraziamenti - solamente perché dopo due giorni che non mi vedeva l’ho rimpinzato di croccantini e biscottini come se non ci fosse un domani ed è tornato a imbrattarmi di saliva i pantaloni nuovi e ora non si scolla più di dosso perché ha una leggera carenza d’affetto temporanea – per tutte quelle buone anime, vecchie e nuove, che leggono e trovano il tempo di lasciarmi la loro opinione; siete bellissimi e adorabilissimi. E io spero di non deludervi procedendo con questa raccolta.
Oggi sono reduce da dodici ore di sonno ininterrotto – cosa che non succedeva, credo, dai tempi dell’asilo – e da ben due cupcakes preparati da Sorella numero uno che, non si sa per quale illuminazione divina, ha pensato di prepararne una ventina mettendo a dura prova la mia pseudo dieta; poi il fatto che abbia bazzicato tutto il pomeriggio su internet, rinunciando allo studio prolungato di fisica – cosa che mi fa sentire una brutta persona -, ascoltando la discografia completa di Lana del Rey, rileggendo spezzoni dei sonetti di Shakespeare e discorrendo sulla nuova puntata di Hannibal – no, non mi cibo di serie tv, no, no -con un’amica alle prese con biochimica, non aiuta ad accrescere la mia autostima.
A dir la verità non so nemmeno perché io stia scrivendo queste note, ma molto probabilmente è perché sono una brutta persona e questa giornata è andata così. Nothing to be done, direbbero Vladimir ed Estragon.
Un immenso grazie di nuovo non spaventatevi per queste note, sono innocua
Alla prossima,
 
hiccup&ilCane
  
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